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Capitolo 7: La festa

Hellen.
«Selene Robinson!» sgrano gli occhi, il portone si apre e Sele entra con un lungo vestitino azzurro, i capelli sciolti che adornano perfettamente il suo viso, cammina con un portamento così elegante che non sapevo neanche ne fosse capace.

«lei è Selene, ha 15 anni ed è qui con noi da un po' di tempo. Non l'abbiamo detto a nessuno proprio per farvi una sorpresa, direi di fare un brindisi per il nostro nuovo membro nella famiglia Robinson!» dice la madre sollevando il calice con lo champagne. Selene è così felice, lo leggo nei suoi occhi.

«un'altra orfanella..» mormora Rosline.
«un'altra orfanella che almeno ha una famiglia degna di questo nome, non come quella che è toccata a Hellen» mi difende Michael.

«colgo l'occasione per annunciarvi che anche noi abbiamo adottato una ragazza, lei è Hellen Wilson e ha 16 anni.
Vogliamo fare un brindisi anche a lei?» dice dopo il brindisi per Selene, poi tutti iniziano a brindare anche per me, ed è in questo momento che Selene si rende conto che ci sono anche io e mi guarda con sguardo cupo, la squadro un attimo e noto che il bracciale che mi ha regalato prima della partenza, non ce l'ha, mentre io si.

«Nel mentre potete passeggiare per il giardino o la villa, poi con l'alto parlante verrete richiamati nel terrazzo dove si svolgerà la serata» corro subito dalla mia amica, è difficile avvicinarmi a lei visto che chiunque c'era in sala ora è attorno a lei per farle domande.

«Selene! Sele sono io, Hellen!» urlo cercando di farmi sentire, ma niente.
«Selene Robinson! Sono qui!» cavolo, è più sorda di Steve!
«Sele!» urlo più forte, si volta di scatto e mi trova subito tra la folla, ma rimane lì, impassibile.

«Conosce già la figlia dei Wilson, signorina?» chiede un signore, mi fissa per un attimo, sembra che voglia dirmi qualcosa.

«ecco lei...siamo vecchie compagne di scuola..»
vecchie compagne di scuola? Si, siamo state alunne nella stessa classe, ma siamo state migliori amiche e soprattutto sorelle.
Lo ha dimenticato...ha cancellato tutto solo per la sua nuova famiglia..

«devo..devo parlarti Sele»
«con permesso..» si avvicina, mi prende per il braccio e mi porta in un angolo più nascosto del giardino.

«sei impazzita!? Hai urlato il mio nome non so quante volte, mi fai fare brutta figura!» i miei occhi si inumidiscono immediatamente, mi sento ferita e tradita dall'unica persona che pensavo mi volesse veramente bene, dopo il tradimento di Miss Elizabeth e l'abbandono dei miei.

«ti senti quando parli? Io volevo dirti che anch'io sono stata adottata, che ora saremmo state felici e tu..tu ti vergogni di me!?» le indico il bracciale che ho al polso.
«ti ricordi, mi avevi chiesto tu di non toglierlo mai, e ho rispettato il tuo volere. Sei tu quella che non ha mai mantenuto la promessa. Sono delusa da te »
«non voglio sapere niente né di te né dell'orfanotrofio né di chiunque è vissuto in quel luogo terribile.»
«vattene a fanculo!» dico mentre sto cercando di andarmene più lontano possibile.
«E dì a tuo padre, che non si fanno altre presentazioni alle feste degli altri, oscurando la protagonista del discorso» non è lei, non mi volto neanche, odio pensarlo ma forse era meglio che noi due non ci fossimo mai conosciute.

Mai.

Le lacrime scorrono, scorrono come non mai, non ho mai pianto così tanto.
Me ne vado in una panchina, finché non sento qualcuno che mi tocca la spalla.

«Ehi, Lele» lo riconosco subito.
«Ehi, Steve» vedendo le lacrime che scorrono sul mio viso, i tratti del suo di irrigidiscono e si agita immediatamente.

«che è successo? Stai male?»
«Selene, non vuole più vedermi..» dico facendo una risata amara.
«come... Ma se siete migliori amiche.. non può essere!»
«eravamo» lo correggo.
«dimmi che stai scherzando»
«mi ha detto che non vuole più sapere niente dell'orfanotrofio..»
Steve è più agitato di prima.
«no,no, no..la mia dolce Selene..mi ha invitata lei alla festa, perché mi voleva..ora non può dire di non volere aver a che fare con noi!» corre dentro la villa per cercarla, un ragazzo con i capelli rossi si avvicina a lui per calmarlo ma con scarsi risultati.
I due parlano per un po' ma poi Steve riesce a scappare dal ragazzo, lasciandolo perplesso.

«senti..» dico al ragazzo borbottando.
«dimmi»
«conosci Steve?» annuisce sorridente.
«certo che si! Ci siamo conosciuti alla fiera del formaggio artigianale, abbiamo anche munto una mucca insieme!» rido, la sua semplicità mi mette allegria, è naturale che va d'accordo con Steve, hanno praticamente lo stesso carattere.

«come ti chiami?» chiedo.
«Simon Robinson al tuo servizio!» cesso di ridere. Robinson?
«ma tu..» si alza gli occhiali da sole e rivela i suoi occhi ambrati.
«si,sono il fratello di Selene. Tu chi saresti?» il modo in cui ha detto fratello mi fa percepire che per lui non importa che sua sorella non è di sangue. Al contrario dei miei. Due mie sorelle mi odiano, mio fratello mi ama ma non come un normale fratello...ottimo!

«Hellen»
«Hellen..» aspetta che continui.
«soltanto Hellen.» annuisce.
«toglimi una curiosità..»
«dimmi, Simon..»
«perché hai le scarpe aperte in una serata fredda di primavera?» davvero? Già che odio i miei piedi e le mie dita!

«e tu perché portavi gli occhiali da sole di sera?» si mette a ridere a crepapelle, la sua risata contagia anche me.

Una ragazza letteralmente uguale a lui si avvicina.

«ehi, tu sei Hellen Wilson!»
«Hellen Wilson!?» urla lui.
«si fratellino, Wilson!»
«ma mi aveva detto solo Hellen, Candice!»
La sorella sbuffa.
«ti ha detto solo Hellen ma non significa che non abbia un cognome.» in realtà io sento di essere solo Hellen, non ho un cognome, non ho un'identità, sono solo la ragazzina che spera di trovare amore.

«e perciò, siete fratelli..» dico cercando di cambiare discorso.
«gemelli» mi corregge Simon.
«io sono nata il trentuno dicembre e lui l'uno di gennaio» questi due mi fanno proprio ridere, sono una forza, si fulminano con lo sguardo per ogni parola che dicono.

«noi e i Wilson siamo a stretto contatto, soprattutto con la parte della signora Wilson.» la parte della zia? A proposito..questa sera doveva esserci, praticamente tutta l'altra parte dei Wilson. Ma io non ho visto nessuno..

«e mia zia.. com'è?» inarcano un sopracciglio tutti e due contemporaneamente, wow! Sono anche connessi tra loro!

«dico..datemi qualche info su di lei!» dico ridendo.
«Aaaah! Ok.» dicono sempre contemporaneamente.
«la zia..» partono insieme.
«parlo io o parli tu?» chiede alla sorella.
«ovviamente io!»
«ma voglio parlare io!»
«bim bum bam!» propone Candice.
«ci sto!» osservo con attenzione, e vince Simon.
«Si! Ho vinto!»
«Ok..ma vi decidete a parlare?» dico ridendo.

Si schiarisce la voce. «tua zia ha i capelli castani e gli occhi cristallini come il mare..»
«non credo voglia sapere queste cose, ne tanto meno vuole le tue descrizioni da poeta!»
«va bè, ha tre figli, due maschi e una femmina. Sono tutti e tre gemelli, uno di loro non si fa mai vedere, è sempre in viaggio ma non si sa perché. Tuo zio ha i capelli biondi come..come...come lei!» dice indicando una chioma bionda in lontananza, ma questa chioma non mi è per niente nuova.. l'atteggiamento della ragazza in un abito fucsia...chi mi ricorda?

«ma è la figlia!» mia cugina?
«oh mia cara Candice, non è lei si capisce!»
«certo che è lei stupido!»
«si prega agli invitati di recarsi sul terrazzo, seguite le lucine e arriverete a destinazione!» così obbedisco, raggiungo Michael e gli altri e andiamo.

«Wow!» il terrazzo è dieci volte più grande delsalone, qui ci sono i grandi tavoli disposti lateralmente come nel salone, la vista è mozzafiato. Si vede tutta la città dall'alto e addirittura si intravede il piccolo orfanotrofio.
Anzi, si vede proprio! Vedo anche il ruscello! Mi manca il mio ruscello... chissà se qualcun'altro ha fatto del mio ruscello, il proprio punto di riferimento.

«perché Selene non l'ha fatto nel salone?» chiedo di punto in bianco al padre che è vicino a me.
«Selene ha voluto farlo qui non so perché ma il salone non le piaceva» mi risponde sorridente.

Mi specchio nel pavimento in vetro che riflette le stelle. Ecco perché ha scelto qui, perché di qui si vede l'orfanotrofio, e so che non si staccherà mai da quel luogo e da tutti noi. Forse sono solo paranoie mie, ma ho la sensazione che sia questo il motivo, il mio sesto senso non sbaglia mai!

«quello è il nostro tavolo!» esclama Madeline. Quello più grande di tutti dopo i Robinson.
«andiamo!» vedo Michael in lontananza, sta osservando le stelle in disparte.

«ehi» mi avvicino, non voglio fargli capire che c'è tensione tra noi.
«stai guardando le stelle?» non risponde. E se fosse davvero arrabbiato per oggi ancora?
«sei.. arrabbiato per oggi?»
Sorride amaramente.
«sai, per me sei quella stella» dice indicando la stella più luminosa. «quella più bella, che illumina la mia vita. Ma sta' tranquilla, vedremo col tempo se noi due rimarremo solo fratelli, ci spero sempre Hellen..» No! Non ci voleva questa! Non posso dirgli mai niente che attacca con questa storia.

«Michael e Hellen, qui!» ordina Yasmine sistemandosi lo chignon perfetto.
«che vergogna i Robinson, il nostro terrazzo è venti volte più grande» fulmino Madeline. Ma non si sa accontentare di niente! Deve per forza sminuire gli altri!

«madre ma quando arriva la zia?» chiede Rosline con la voce da figlia perfetta.
«era arrivata poco fa, ma non so se è rimasta giù con i figli.»
«oh, eccoli lì!» dice papà. Non noto bene i figli, che vengono fermati dai Robinson.

«buonasera» si avvicina e dà un bacio ai nipoti, è davvero bella, ha i capelli mori e gli occhi blu scuro. I capelli sono legati in una coda elegante.
Appena arriva a me si ferma.

«Hellen» rimango impassibile, mi sta squadrando da capo a piedi.
Deglutisco a fatica, mi guarda minacciosa.

«che bello conoscerti! Spero che farai amicizia con i miei bambini! Ma dove si sono cacciati?»
«quel ragazzo sempre per i fatti suoi, vero?» negli occhi della zia si cala un velo di tristezza.
«ogni tanto chiama ma non viene mai..mi manca..comunque sediamoci, stanno arrivando i miei bambini!» prendiamo posto, ma sti bambini quanti anni hanno? Se sono tre gemelli e uno già viaggia, non possono essere bambini! Va bè, poi per una mamma i figli saranno sempre i loro cuccioli penso.

«Hellen, sarai seduta accanto a mia figlia!» se è come Ros e Mad sono rovinata!

«buonasera!» una voce interrompe la zia, e questa voce la conosco bene. La riconosco questa voce,si...non può essere...ma lei non è...

«Juliet! Ti presento tua cugina Hellen!» mi volto di scatto, lei fissa con gli occhi spalancati me e io lei.

«JULIET!»
«HELLEN!» rimaniamo a fissarci per due minuti buoni, metabolizzando che in realtà siamo legate da una "parentela".

«ecco..come va?»
«bene..tu?»
«bene..siamo cugine allora» annuisce mentre gioca con i suoi boccoli d'oro.

«bene, vi conoscevate già allora!» sorride contenta la zia. «come fa Hellen a conoscere Juliet..» inizia a brontolare Rosline.
Quando gli altri iniziano a parlare tra loro, Juliet corre verso di me.

«SIAMO CUGINE ODDIO!» mi abbraccia e io ricambio. Una gioia nella vita? Questa! Juliet Wilson è mia cugina!

Ci guardiamo un attimo, noto che porta la lentina all'occhio, c'è l'ha azzurro un po' più scuro dell'altro. Non mostra l'occhio bianco in pubblico.
Candice aveva ragione, era lei la ragazza dalla chioma biona e il vestito fucsia.

«Juliet Wilson, la ragazza che il primo giorno in città mi ha portata a bere, la ragazza che mi ha portata in discoteca e ha ballato con Steve, il mio migliore amico, è mia cugina!»
«silenzio! Non si devono sapere certe cose, sono segreti tra noi due!» dice facendomi l'occhiolino.

«Oliver!» Mad e Ros corrono verso il ragazzo che ho conosciuto poco fa, lui imbarazzato si lascia baciare nella guancia dalle due.

«Oliver! Hai visto chi c'è?» esclama la zia, lui mi sorride, nel suo volto si dipinge una felicità disarmante.
«sei tu mia cugina?»
«si cugino» arrossisce un po' e ride mettendo in evidenza le fossette.

Si avvicina verso di me, lasciando le gemelle assassine impalate e stupite dal gesto del cugino.

«non pensavo che ho fatto il galantuomo con mia cugina, Hellen, potevi dirmelo però eh!»
«ma neanch'io lo sapevo! Io e Juliet eravamo amiche da prima e neanche sapevamo la parentela!» io parlo come se lo siamo davvero di sangue, ma loro mi fanno sentire così integrata che sento che loro sono la mia famiglia.

«accomodatevi ragazzi dai!» Juliet si siede accanto a me, Oliver si mette alla mia destra mentre ricevo occhiatacce da Michael, Madeline e Rosline. Perché?

«Non vorrei sembrare scortese ma.. com'era stare in orfanotrofio..non vorrei farti star male se ti faccio pensare a qualcosa..»
«stavo bene lì, sono stata in quell' orfanotrofio da quando ero in fasce. Insomma, io ho avuto degli amici ed ero serena lì. Consideravo tutti coloro che c'erano la mia famiglia» dico cercando di sorridere. Se parlo di questo discorso mi agito, soprattutto stasera. A proposito...Steve dov'è?

«Oli, dopo ci sarà la nottata sotto le stelle, ti siedi con me, vero?»
«ok Ros..» inarco un sopracciglio.
«cos'è la nottata sotto le stelle?»
«cose che non ti riguardano. Figurati se un orfanella può assistere a una cosa così magica, intima e...»
«semplicemente dobbiamo salire al piano superiore, quello lì precisamente» dice indicando un altro terrazzo che non ho notato prima. «lì ci mettiamo in coppia o al massimo in tre e guardiamo le stelle, è l'occasione per aprirsi con l'altro. Questa celebrazione viene celebrata dai Robinson, è tradizione per loro, ogni festa che si tiene qui, bisogna andare a vedere le stelle una volta conclusa» sembra davvero un momento magico.
«un momento magico praticamente...»
«che avremo io e Oliver» continua Rosline.

La cena prosegue in modo eccellente oserei dire.
Io e Juliet continuano a parlare del più e del meno, Oliver è così gentile, i suoi occhi si illuminano sempre quando inizia a parlarmi di equitazione, è la sua passione più grande. Sembra Michael quando inizia a guardare e parlare di stelle.
Ma nonostante sto cercando di svagarmi con i miei cugini, il mio pensiero rimane fisso lì.
A Selene. Forse dovrei dire a sua maestà Selene Robinson se no si arrabbia?

E se la serata sta trascorrendo bene, senza intoppi, c'è il pelo nell'uovo in ogni singola cosa anche in questa serata.
Michael continua a fissarmi male, per non parlare di Ros e Mad, anche se per loro già ci ho fatto l'abitudine. Ma mi meraviglia Michael...

A proposito, le gemelle assassine mi avevano detto che me l'avrebbero fatta pagare, ma non sta succedendo niente, allora va tutto bene, hanno dimenticato?

«Hellen andiamo?» mi volto verso Juliet. «dove?»
«in giardino, dove potremmo andare se no?» annuisco e la seguo.
«allora..posso farti una domanda?» mi fa cenno di sì.
«perché la lente? Insomma, ti ho sempre vista con l'occhio bianco..» sbuffa rumorosamente.
«questa testolina si fa sempre troppe domande!» dice ridendo.
«e comunque per i miei genitori è un disagio farmi vedere in quel modo. Quindi ecco qui»
«tua madre sembra molto simpatica,per lei siete ancora i suoi bambini, sembra strano che tu obbliga a mettere la lente. Tuo padre oggi non c'era quindi non so..»
«mio padre è andato a lavorare a New York per tre giorni. Mia madre...si, mi chiama ancora bambina, piccola o scimmietta»
Mi metto a ridere di gusto.
«scimmietta? Davvero?» annuisce imbarazzata. È così strano stare con lei stasera, sono abituata a conoscere il suo lato ribelle e spontaneo, mentre ora dimostra tutta la sua eleganza e signorilità.

Nel mentre arriva Oliver con un sorriso.
«che fate ragazze?» chiede circondando in un abbraccio affettuoso le spalle della sorella.
«Ahaha, sempre affettuoso tu?»
«sempre sorellina» dice dandole una piccola sberla nel sedere.
«non mi hai fatto male per niente» dice ridendo.
«non era mia intenzione July»
Le iridi cristalline del ragazzo saettano su di me.
«ah Hellen, vuoi sapere come chiama la mamma il nostro Oliver?» annuisco ridendo aspettando l'altro nomignolo.
«lucertolina!» per poco non mi accascio a terra, Oliver diventa rosso come un pomodoro, si copre la faccia con la mano, ma poi ridacchia.
«sono molto carini! Che vi vergognate a fare?»
«a 17 anni essere chiamati scimmietta e lucertolina non è il massimo..» in effetti non ha tutti i torti.
Mentre parlo con i ragazzi, in lontananza intravedo Steve, è fuori dal cancello accasciato a terra, preoccupata corro da lui.

«Steve! Stai male? Che succede?» mi blocco quando vedo le lacrime scorrere sul suo viso. «Steve.. perché piangi?»
Esita un po' prima di parlare, ma poi risponde sapendo che avrei insistito fino allo sfinimento.

«ho parlato con Selene..» ora capisco, gli avrà detto quello che ha detto a me. «mi ha detto che...insomma..non vuole più vedermi, che ora è la signorina Robinson e non può farsi vedere con un semplice contadino da quattro soldi.» dice facendo una risata amara. Non credevo che arrivasse a dire una cosa del genere al nostro Steve, mi si spezza il cuore a vederlo così.. oh, Steve..

«Selene è cambiata, non possiamo farci più niente..purtroppo»
«si, ma almeno tu puoi vederla! Io non la vedrò più, per voi dell'alta società è facile parlare, per ogni occasione vi vedete! Lei mi ha persino detto di essersi pentita di avermi invitato. La mia Selene..i suoi occhi non li vedrò più!» parla con malinconia, amarezza...odio tutto questa situazione!

«come farò senza di lei?» alzo un sopracciglio «come hai fatto da quando sei andato via? Da quando venivi ogni tanto per venirci a trovare? Che poi l'hai conosciuta quando sei venuto a trovarmi! Non lo conoscevi da prima!» puntualizzo. C'è qualcosa sotto..

«Steve» alza gli occhi verso di me.
«ti piace?» rimane immobile, ha gli occhi spalancati e quando incontro il suo sguardo abbassa la testa. «cazzo si! La amo! Quando lei veniva a trovarmi a casa io ero un'anima impazzita! La amo troppo..»
«ma..hai mai confessato i tuoi sentimenti?» annuisce.
«veniva a trovarmi e lì ho cominciato ad invitarla sempre..ci siamo baciati una volta..»
«e io non sapevo niente!?»
«Selene non voleva dirtelo! Io volevo confessarti tutto, ma lei me lo ha impedito...io la amo troppo Hellen..»
«vattene Steve..» sgrana gli occhi lucidi, mi sento tradita dall'unico vecchio amico che mi è rimasto. «ti capisco...ci sentiamo domani » si alza a fatica, trema leggermente dallo sconforto.

«amico!» Simon arriva velocemente e preoccupato per Steve si avvicina.
«resta ti prego, vieni con me e spiegami che ti sta succedendo stasera!»
«no, bro non sono del giusto umore per una festa..»
«ma tra un po' andiamo nel terrazzo a vedere le stelle dai!»così Simon lo trascina velocemente dentro il cancello.
«Andate tutti a fanculo!» urlo da sola.

Rientro dentro più sconsolata di prima, Rosline si avvicina lentamente a me come una vipera.

«Hellen, Oliver mi ha chiesto di dirti di raggiungerlo nel box della villa» alzo un sopracciglio. Perché Oliver dovrebbe chiedermi di andare nel box? E perché ha chiesto proprio a Rosline? Ok che sono cugini ma sento puzza di bruciato nell'aria.

«ecco...ok» alla fine cedo e Rosline mi conduce nel box.
«entra, lui è già lì dentro» apro la porta...una sauna?

All'improvviso una risata perfida arriva da dietro la porta che purtroppo mi rendo conto solo ora, è sigillata.

«Rosline! Rosline fammi uscire!»
Continuo a urlare ma niente.
Mi volto e vedo un'altra porta, corro verso di essa ma non si apre nemmeno. Inizio a entrare nel panico, mi accascio a terra pensando a cosa fare. Non voglio di certo restare chiusa in una sauna! Pian piano il sudore inizia a farsi sentire, sto morendo di caldo.

«è lì dentro Oliver...» sento una voce maschile che riconosco troppo bene..no, non può essere..
«Hellen!» Oliver corre verso di me e io lo abbraccio disperata, finché la porta alle sue spalle non si chiude e lì realizza tutto.

«bastardo facci uscire! Coglione apri sta maledetta porta!» mi sento svenire...
«O-Oliver..» lui si volta e noto che ha delle gocce di sudore su tutto il viso. «moriremo se non usciamo di qui» molto incoraggiante.

Si leva la giacca e la butta per terra, la camicia bianca si appiccica alla sua pelle e lì noto degli addominali da urlo. Rimango estasiata e lo fisso per un po'. «Hellen, tutto ok?» annuisco.
«non vorrei essere indiscreto o altro..ma forse è meglio se ci spogliamo» rimango immobile per un attimo. Cosa?

«ma ti pare che mi metto nuda davanti a te?!» gli urlo in faccia.
«no! Dico solo di toglierti il vestito se hai qualcos'altro sotto, se non vuoi morire dal caldo. Se vuoi ci giriamo e non ci guardiamo neanche un secondo»
Ho la canottiera sotto, quindi non è essere nuda del tutto. Obbedisco e rimanendo con la canottiera che mi copre un bel po', fortunatamente.
Oliver mi guarda il seno e istintivamente mi volto, maleducato!

«scusa..» lui rimane con i boxer, ci sediamo per terra schiena contro schiena, per non guardarci.
«che facciamo?» chiedo.
«dobbiamo chiamare aiuto..» continua lui.

«scusami sul serio, non volevo comportarmi in quel modo prima. E che..non ho resistito scusa, eri bellissima e io..»
«non sono bellissima, Oliver, per questo non voglio che le persone mi guardano» mi vergogno per aver confessato ciò a mio cugino, che ho conosciuto qualche ora fa.

«sei bellissima Hellen. Sul serio, sei più bella di Madeline, Rosline e persino di mia sorella..» rimango scioccata per un attimo.
L'ha davvero detto?

«dammi il tuo telefono se prende la linea» lo prendo e glielo dò.
«hai solo il numero di Michael, Rosline e Madeline..» annuisco.
Fa una smorfia.

«ma..chi ti ha rinchiuso qui?» chiedo.
«non importa..»
«Rosline e Madeline scommetto.. forse è meglio chiamare Michael..»
«tutti tranne lui, fidati!» ma..ok. Sto zitta.

Compone un numero e aspetta che la persona rispondi.
«testa di minchia che combini! Vieni alla sauna dei tuoi, hanno rinchiuso me e Hellen» Simon?
«Simon, Simon! Ti prego!» stacca, nel mentre lui cerca di aprire la porta in tutti i modi. Cavolo vorrei aiutarlo ma mi sento svenire!

«sta arrivando Simon, scusami se non riesco a farci uscire da qui..ma è impossibile!» non riesco più a respirare.
«O-Oliver...sto male..» si gira verso di me e preoccupato si inginocchia.
«calma, va tutto bene, guardami. Respira, respira profondamente, va tutto bene. Fa come faccio io»
lo imito, ci è voluto un bel po' prima di riprendermi. Ora va tutto bene.

«abbiamo infranto le regole..» dice ridendo.
«eh si..già le avevi infranto tu subito quando mi sono svestita!» ridacchiamo insieme.

Passano almeno quindici minuti, ma Simon non arriva. Lui continua a chiamare qualcuno e a sbattere contro la porta, non capisco perché.

«Oliver, dov'è Simon?» si irrigidisce all'improvviso.
«ecco..ho provato a chiamarlo diverse volte ma non prende.» cosa?

«che cazzo dici! No, no, no! Avevi detto che l'avevi chiamato!»
«per calmarti! Stavi male, non avevi bisogno di altre preoccupazioni!» cavolo! Non ci credo!

Oliver continua a cercare di aprire la porta, odio tutto, che giornata di merda!

«Ol-»
«zitta!» mi dice.
«che succede?»
«parla piano, credo che ci sia qualcuno, devo assicurarmi..» mi si illuminano gli occhi.
Riconosco la voce. Michael.

«Michael, Michael siamo qui!» sento che si zittisce subito.
«Michael, ti supplico!»
«Coglione, apri!» con l'intervento di Oliver, lui apre. Ha la faccia cadaverica, sta male ma appena vede noi due nudi i suoi occhi si riempiono di rabbia. Ci rivestiamo all'istante.
«che avete fatto?» chiede.
«dimmi dov'è tua sorella!» gli urlo. Mi dice che è in giardino e io corro subito via.

«Rosline!» la prendo da sotto il braccio e la trascino fuori dalla villa.
«che hai! Non è normale! Lasciami!»
«come ti sei permessa a rinchiudere me e Oliver nella sauna?! Che ti è saltato in testa!»
«non è colpa mia se sei cretina che caschi ad ogni scherzo che ti fanno le tue sorelline. E preparati, questo non è niente in confronto a quello che ti faremo i prossimi giorni!» accecata dalla rabbia,le tiro un pugno nello stesso punto in cui gliel'avevo tirato oggi.
«sei pazza! Come ti sei permessa!Madre!» corre a cercare sua madre, mentre piagnucola. L'alto parlante interrompe la scena.
«venite tutti sul terrazzo principale, seguite le luci bianche e arriverete»

Il terrazzo è coperto, come dovremmo vedere le stelle?

«Hellen!» Juliet mi chiama e corro verso di lei.
«mettiti insieme a me, ora vedremo le stelle!» sono più confusa di prima.
La sua espressione cambia quando vede Steve in lontananza, per i fatti suoi

«anzi, mettiti con Oliver..io sto con Steve» alzo un sopracciglio. Nuova ship..
«ok..» vado da Oliver, ha solo la camicia.
Noto che ha uno zigomo viola.
«che hai fatto?» chiedo preoccupata.
«nulla, sta tranquilla!» dice sorridendomi.
«guardiamo le stelle!» dice avvolgendomi le spalle.

«Hellen Wilson!» Yasmine corre verso di me, ma si blocca quando il terrazzo si scopre e lascia vedere le stelle.
Lo spettacolo è mozzafiato, si vede ogni costellazione, amo il paesaggio. Non ci credo, è stupendo!
Mi ricorda quando da piccola mi mettevo sopra il tetto dell' orfanotrofio e guardavo le stelle, mi sentivo al sicuro come ora.

«ne parliamo domani, signorina» non la ascolto nemmeno talmente sono estasiata dal paesaggio.

«Hellen..» mi richiama Oliver.
«si?» mi stringe a sé di più.
«odio quello che ci è successo oggi, ma cancelliamo ogni cosa. Ricominciamo da 0. Magari staremo da soli in un modo diverso..» alzo lo sguardo verso di lui. Fisso le sue labbra carnose per poi incontrare i suoi occhi. Nel suo sguardo vedo il cielo azzurro, è limpido.
«ricominciamo da 0»

Ciao lettori! 💙 Capitolo molto interessante, spero vi sia piaciuto.
Lunedì pubblicherò il capitolo extra con il pov di Michael, non perdetevelo!
Comunque in questo capitolo alcune cose sono rimaste in sospeso, chi ha rinchiuso Oliver nella sauna? Cosa accadrà tra Oliver e Hellen dopo questo accaduto?
Il prossimo capitolo toglierà ogni dubbio, a presto!💙💙
Vvb❤️

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