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Capitolo 25:...Il suo cuore ha smesso di battere

Leggete le note dell'autrice dopo⭐

«io penso di meritarmelo, ma in modo diverso» disse il bambino.
La sorella lo guardò in modo curioso e aggrottò le sopracciglia.
«in che senso?»
«non tutte le storie finiscono con "e vissero per sempre felici e contenti", a volte,le storie finiscono con un lieto fine molto differente dagli altri. Ognuno di noi deve terminare il proprio libro con un finale diverso dagli altri, giusto?» rispose il bambino.
«oh...quindi»
«sarò sempre pronto per il mio epilogo, qualunque esso sia.»

20 Agosto 2024
Ore 11;15

Hellen

«quindi Oliver è andato dal fratello? E quando tornerà?» chiede Pia mentre sistema i vestiti puliti nel mio armadio.

«si, forse tornerà per Natale ma... Non lo so» dico titubante.

Sono in ansia, ancora non ha avvisato se è arrivato in areoporto o meno.
E se fosse successo qualcosa?
Mannaggia alla mia ansia!
Senza di lei vivrei meglio.

«deve fare la sua strada, è normale che voglia crearsi una vita tutta nuova.» dice Pia sedendosi accanto a me.
«lo so, non sto dicendo che non voglio che lui faccia la sua strada, ma...non lo so, ho un brutto presentimento» dico sbuffando.

«oh, ora devo andare, devo portare Céline a scuola e non voglio che faccia tardi» annuisco facendole un debole sorriso e non appena esce dalla stanza, esco anche io per andare al piano di sotto.

Ma...sento rumori dal piano di sotto. Rumori costanti.
O meglio...dei lamenti?
No, sono proprio delle urla di dolore.

Cerco di raggiungere il salone principale il prima possibile.
Sono davvero preoccupata e sembra che il mio cuore stia per uscire dal petto.

«che senso avrà la mia vita, ora?!» sento urlare la zia tra le lacrime.

Mi avvicino e la vedo in ginocchio, in un mare di lacrime che continua a dimenarsi tra le braccia del marito, che anche lui, non riesce a trattenere le lacrime.

In stanza, a parte le urla di zia, c'è un silenzio tombale.
Juliet ha gli occhi sgranati e pieni di lacrime, anche se cerca di non lasciarle cadere.
Ci sono addirittura Simon, Robin, Steve e Candice.
Steve singhiozza a dirotto, Simon e Candice si avvicinano a July per confortarla, mentre Robin...ha la bocca spalancata.
È fatto anche ora.

«c-cosa è successo?» chiedo quasi in un sussurro.

Papà si volta lentamente e con un sorriso debole e le lacrime agli occhi, mi accoglie tra le sue braccia.

Continuo a non capire, vedo con la coda dell'occhio le gemelle assassine che si fissano incredule e Michael che cerca di trattenere le lacrime.

«che succede qui?» chiedo un po' più forte di prima.

«Oliver!» urla la zia tra i singhiozzi.

Vedere gli zii in ginocchio a terra, che si confortano a vicenda anche se non ne hanno la forza, mi spezza il cuore.

Ma aspettate...Cosa Oliver?

Che cosa è successo a Oliver?
E se gli fosse accaduto qualcosa di brutto?

«Hellen, cara...» mormora papà prendendomi per la mano.
«cosa, papà?» chiedo titubante e con l'ansia che mi sta mangiando viva.
«devi essere forte, mi raccomando» annuncia facendomi rabbrividire.

Oliver...cosa ti è successo?
Stai bene, vero?

Guardo Juliet preoccupata, ma lei non ricambia lo sguardo, è... Assente. È come se fosse totalmente assente, sembra che non senta nessuno, che non veda nessuno, se non un punto fisso del pavimento.

«Oliver...» comincia «Hellen, Oliver non c'è più. Se n'è andato...per sempre» dice.

Sento le gambe molli, non riesco a controllare il mio corpo che sembra aver perso la sensibilità.

Sbatto più volte le palpebre, incredula.

La testa comincia a girare e un malessere comincia a divorarmi da dentro.

«no...no, cazzo, no!» urlo, sono fuori di me. Non riesco a controllarmi.
«solo... Soltanto poco fa l'ho abbracciato e l'ho salutato per l'ultima volta prima di Natale. Lui vuole andare dal fratello e tornerà presto, a quest'ora sarà già in areoporto e chissà, magari il fratello lo sta aspettando a braccia aperte» dico senza fermarmi.

«no, Oliver deve continuare a vivere. Oliver... Me l'ha promesso...il suo cuore deve continuare a battere per me»
«vai a riposare, Hellen. Devi essere in forze per le prossime ore... Fallo per Oliver, lui ti voleva bene, non vorrebbe vederti così» si intromette Michael.

«Michael...tu...»
«non preoccuparti, vedrai che un po' di riposo ti farà più che bene» dice.

Mike si dirige verso mio padre e gli sussurra una cosa all'orecchio che però, tutti sentiamo per il troppo silenzio creatosi poco fa in stanza.

«hanno chiamato...la salma è in obitorio, già abbiamo portato gli abbigliamenti adatti e...potete andare a vederlo un ultima volta, prima di domani per il funerale.»

Salma? Funerale?
No...non parlate così di Oliver.
Non riesco a sentirli più.
Mi sento morire interiormente ma molto lentamente.

E non c'è morte peggiore di quella interiore.

«quindi, Oliver è morto?» chiede Robin con la sua solita delicatezza.

Oliver gli avrebbe sorriso e gli avrebbe dato una pacca sulla schiena per confortarlo.

Ma non può.
Non ci sarà più nelle nostra vite.

Il silenzio viene interrotto dai singhiozzi di Juliet, che non riesce più a trattenere le lacrime.

Mi avvicino a lei e l'abbraccio forte, ha bisogno d'affetto e io voglio aiutarla.

Ma poi...mi sviene tra le braccia.

E penso di non aver mai visto scena più straziante.

🤍

Juliet

Apro lentamente gli occhi.

Vedo Pia che continua a toccarmi la fronte per controllare se ho la febbre, e ogni tanto sento un vociferare nella stanza.

Mi alzo velocemente, nonostante il dolore alla testa e esamino le espressioni si tutti;
Hellen è accasciata a terra con gli occhi chiusi, qualche lacrima le cade per le guance e il labbro continua a tremarle.

Steve è accanto a me, che mi prende per mano per supportarmi.

Candice è con Simon in balcone, che guardano il cielo annuvolato.

Robin...sta piangendo? È lucido, ora?
E...c'è anche Madeline e Michael.

Ho sempre saputo che un minimo di bontà in Madeline c'è sempre stata.
Forse.

«che fate qui?» chiedo alla fine.
«signorina, no. Non si alzi, deve tornare in forze per...» Pia si blocca in tempo, ma io capisco lo stesso.
«per il funerale...» continuo io e lei annuisce.

Sicuramente il funerale sarà domani ma allora...

«voglio vedere Oliver, per favore. Voglio andarlo a trovare un'ultima volta» dico alzandomi velocemente e mi avvicino alla porta.

«July...» mormora Hellen.
«voglio vedere mio fratello!» urlo.
«non ti lascerò andare in queste condizioni, io verrò con te» annuncia Hellen avvicinandosi a me.

Mi fa un debole sorriso e poi mi fa uscire dalla stanza.

Soltanto una porta ci separa.

Sono davvero pronta a vederlo in quelle condizioni?

Come faccio a non vederlo più sorridermi mentre beve il suo caffè mattutino?
Come sarà la mia vita ora?

«Entra prima tu» mi dice Hellen quando i miei genitori escono dalla stanza.

Neanche ho il coraggio di guardarli in viso, sento soltanto mio padre che mi tocca la spalla in modo incoraggiante.

Prendo un bel respiro e apro la porta.
Non appena entrata la chiudo, in modo tale che nessuno possa vederci.

Ora dobbiamo essere solo io e Oliver.

Mi avvicino al mio fratellino e lo scopro del lenzuolo che lo ricopriva.

Non sono pronta a vedere questa scena.
Oliver ha la pelle pallida e ha un livido viola sul collo, ma non troppo visibile, poi
ne trovo altri più piccolini e non troppo visibili.
Gli occhi sono chiusi, ma noto che ha un'espressione serena, la bocca è incurvata in un piccolo sorriso, uno di quei sorrisi che amavo di lui.

Mi avvicino di più e lo sfioro in modo delicato, come se avessi paura di fargli del male.
Sembra così fragile...quasi fatto di cristallo.
Gli carezzo la guancia, che è fredda come non mai.

«Oliver... perché te ne sei andato? Ti ricordi quanti obbiettivi dovevamo superare insieme?» dico con voce tremolante.

«ti ricordi quando eravamo piccoli e ti chiesi se credevi alle favole? Tu mi dicesti che avresti avuto un epilogo diverso dagli altri, ma comunque speciale. Se ci ripenso mi vengono i brividi, non credevo che fosse stato proprio questo il tuo epilogo, alla fine.» parlo con Oliver come sempre, con l'unica differenza che ora è senza vita.

«sono sola, ora. Cos'è successo, Oliver? Cosa ti è successo? Come hai avuto questo incidente?» comincio a piangere a dirotto.

«volevi soltanto vivere la tua vita in tranquillità. Volevi essere libero e volevi inseguire tutti i tuoi sogni, mentre ora...» guardo i suoi occhi chiusi, serrati.

«fammi vedere i tuoi occhi cristallini, Oliver. Aprili e continua il tuo viaggio, vai da Erick, realizza i tuoi sogni» faccio una breve pausa.

Davvero sto parlando con il corpo senza vita di mio fratello?

«ora, forse, sei felice. Anche se la tua vita è stata stroncata così presto, e non hai avuto tempo di realizzare i tuoi obbiettivi, sicuramente ora non sei solo. Sarai in cielo con Clare, ormai. Con l'amore della tua vita.»

❤️🩹

Hellen

Quando Juliet esce dalla stanza, capisco che è arrivato il mio turno.

Così, cercando di reagire, entro dentro quella maledetta stanza.

Ma non appena vedo il volto di Oliver così sereno, mi tranquillizzo e entro a contatto con la sua pelle.

Tocco il suo braccio e, mentre una lacrima scorre sul mio viso, comincio a parlare.

«non avrei mai pensato di trovarmi qui un giorno. Io non posso accettare questa morte improvvisa. Tu meritavi un futuro, più di chiunque altro credimi. Tu eri un ragazzo pieno di vita, rallegrarvi le giornate di tutti e con un tuo sorriso, ogni problema svaniva.
Oliver...dovevamo continuare a ballare sotto la pioggia con in sotto fondo la musica del tempo delle mele. Ovviamente come amici, ormai.» all'improvviso vedo scorrermi davanti un flashback.

«la senti questa musica?» chiede Oliver.
Una musica risuona per le strade dalla discoteca...ma è lenta rispetto alla musica classica di questo luogo.

«questa musica è di un film chiamato "il tempo delle mele"» comincia a dire «questa colonna sonora è un classico, e conoscendo Candice, penso che l'abbia messa lei.» dice stringendomi con una mano il fondo schiena e con l'atra prende la mia mano trascinandomi in un ballo lento.

«questo film è molto antico, ma parla di una storia d'amore che vive nel tempo. Una sera dobbiamo guardarlo, noi due.» dice facendomi sorridere.

Mi fa roteare e io ridacchio.

«sei bravo a ballare, mio principe » lui mi interrompe con un bacio.
«voglio ballare con te per sempre, solo con te» dice e io sorrido sulle sue labbra, continuando a ballare.

All'improvviso si mette a piovere, ma la musica non smette e noi non smettiamo di danzare sulle strade bagnate.

«romantico, no?» chiede osservando le gocce che scendono leggere.
Annuisco appoggiando la testa sul suo torace.

«da quando ci sei tu, ho ricominciato a vivere dopo tanto tempo. Non credevo di riprovare emozioni così forti dopo...» si blocca e continua a farmi roteare.

«dopo?» chiedo.
«niente. Insomma, volevo dirti solo che...ti amo, Hellen»
«ti amo anch'io, Oliver» dico e mi lascio baciare dalle sue labbra.

Mi chino su di lui e gli dò un bacio sulla guancia, carico di malinconia.
«Oliver...addio. Anzi, non mi piace proprio questa parola, è pesante. Ti dico un arrivederci. Un giorno, prima o poi, ci rivedremo di nuovo» dico uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle mie spalle.

Cari lettori, mi rendo conto che questi capitoli sono un bel po' pesanti, ma fidatevi, sto provando a non farveli pesare troppo.
Ma tranquilli, io non voglio uccidere mai i protagonisti...quindi avrete ben capito che il protagonista della storia non è mai stato Oliver.
Quindi chi sarà?
Chi sarà il protagonista che amerà Hellen per tutta la vita?
Lo scoprirete nei prossimi capitoli💙🦋




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