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Che il viaggio abbia inizio!

<<Tu?>> chiese l'altro.
<<Tu?>> chiese lei, in contemporanea.

Draco Malfoy era lì, davanti a lei come se niente fosse. Non poteva credere che avrebbe passato del tempo sola con lui: probabilmente sarebbero tornati stremato anzi, uno dei due non sarebbe tornato affatto!

Lo guardava sconvolta, pensando secondo quale criterio i due professori migliori di Hogwarts avessero deciso di farli andare insieme nella Londra Babbana, e per lo più per motivi personali come i suoi!

Draco non era da meno: guardava la ragazza con un finto disprezzo. Disprezzo che non provava.

Com'è che ogni volta che io le voglio stare lontano, me la ritrovo davanti?
“Si chiama ‘Destino’, sai? Non è sempre tanto brutto: dipende da te.”
Il mio futuro è di stare lontano: solo così andrà a finire bene.
“Ma se le stessi vicino non soffriresti!”
Io no, ma lei si.

<<Il Signor Malfoy verrà con lei, Signorina Granger, nella Londra Babbana, dove potrete rimanere per un mese nella vecchia casa di Hermione. Dovrete vivere insieme, condividere ogni cosa e soprattutto, aiutarvi l'un l'altro.>> spiegò Silente.

<<Io dovrei condividere tutto con questa qui?>> chiese il ragazzo.

<<Ma Signore, come può sperare in una collaborazione tra me e Malfoy? Non c'è mai stato altro che disprezzo.>> disse invece Hermione.

Draco la guardò, quasi con aria triste.

E così è questo che pensi di noi, Granger? Qual bacio non ha significato nemmeno la metà di ciò che ha significato per me?

<<Signorina Granger, mi stupisce! Cosa le fa credere che tra lei è il Signor Malfoy non possa esserci collaborazione all'infuori del disprezzo?>> chiese Silente.

<<Ma ci guardi!>> esclamò Hermione, arrabbiata. <<Siamo Purosangue e Nata Babbana, Serpeverde e Grifondoro, Realtà e Pregiudizio: come crede che potremmo andare d'accordo?>>

<<Io non ho mai detto che sareste dovuti andare d'accordo, Signorina Granger. Ma, del resto, siete opposti, no? E gli opposti, si attraggono.>> dichiarò l’ex-preside col solito tono calmo.

Hermione rimase spiazzata dalle parole di Silente: davvero la pensava così?

<<Ma lui è crudele!>> sentenziò. Si stava arrampicando sugli specchi. E lo sapeva. Era solo codarda, se fossero stati soli per molto tempo, di quello che sarebbe potuto succedere, di quello che avrebbero potuto dirsi, di quello che avrebbe potuto…
... provare.

Draco aveva le braccia incrociate, e lo sguardo basso nella speranza di nascondere la delusione che gli si leggeva negli occhi.

È così che la vedi Granger? È così che mi vedi? Hai mai provato a conoscermi davvero?

<<L'alternativa, Signorina Granger, è che non si scopra la natura di vostra sorella, la quale tra pochi anni potrebbe arrivare a suicidarsi credendo di non essere all'altro della propria famiglia, ovvero di te, Hermione.>> spiegò Silente.

La ragazza ci pensò su: voleva davvero rischiare così tanto pur di non stare con Draco Malfoy? Voleva davvero rischiare la vita di sua sorella, per codardia dei suoi sentimenti?

<<Accetto.>> disse piano, oramai rassegnata.

<<Signor Malfoy?>> chiese poco gentilmente la McGranitt.

“Ecco: ora rifiuta.” pensò la giovane.

<<Accetto.>> disse Draco, sconvolgendo tutti, persino sé stesso della sua disponibilità.

Ci fu un attimo di silenzio.

<<Domani alle 15:25 alla stazione di Hogsmeade, ci sarà un treno che vi porterà alla stazioni di King’s Kross. Tornate qui alle 15:15, vi farò trovare una Passaporta con al quale potrete raggiungere Hogsmeade velocemente.>> li informò la McGranitt.

<<Buona fortuna.>> disse Silente, mascherando un sorrisetto soddisfatto sotto i baffi.

I due giovani uscirono dalla stanza, e la professoressa lasciò la sua fredda postura per rilassare la schiena contro la morbida poltrona dello studio. Poi si girò verso il quadro di Silente con aria preoccupata.

<<Albus, sei sicuro della riuscita dell'impresa? Quei due potrebbero anche arrivare ad uccidersi stando troppo insieme!>> disse.

<<È la nostra unica speranza, Minerva: lasciamo a questi ragazzi un mondo migliore di quello in cui abbiamo vissuto.>> le rispose il preside, con aria vissuta e con tono lento e saggio; poi si sistemò al meglio e si assopì nuovamente nel suo quadro.

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Una volta fuori, Hermione si lasciò sfuggire un sospiro, a lungo trattenuto.

<<Granger…>> Draco provò a parlare, ma Hermione lo interruppe.

<<Non dire niente. Domani alle 15:15 qui fuori. Entreremo di nuovo in quell'ufficio, prenderemo quella maledetta Passaporta e andremo nella Londra Babbana, a casa mia, per scoprire se Katniss è una strega o meno. Alla fine, torneremo qui e ci comporteremo al nostro solito. Punto. La questione finisce qui. Ora, se vuoi scusarmi, dovrei andare a preparare le valigie. Ed anche tu.>>

Così disse, e si allontanò, stringendo Katniss che nel frattempo si era tranquillamente addormentata, ma Draco la prese per un polso e imprigionò al muro.

<<Granger, sai anche tu che non possiamo continuare ad ignorare quello che è successo.>> disse, quasi minaccioso.

<<Da che pulpito…>> mormorò Hermione.

<<Ma parliamone!>> esclamò Draco, adirato dall atteggiamento di lei.

<<Di cosa?>> chiese lei, con lo stesso tono.

<<Di…>> si bloccò, guardandosi intorno. <<Di quello che è successo.>> aggiunse più a bassa voce.

<<Perché? È successo qualcosa?>> chiese Hermione strafottente, con fare fintamente angelico ed un'espressione sorpresa altrettanto finta in volto.

Draco la guardò, ancora più arrabbiato e nel profondo anche un po’ più ferito.

<<Niente. Non è successo niente.>> borbottò, poi se ne andò alla sua Sala Comune, per preparare le valigie, lasciando la ragazza lì con i suoi dubbi, pensieri e confusioni.

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Il giorno dopo alle 15:15 precise Hermione si ritrovò davanti all'ufficio della McGranitt, dove accanto al Gargoyle l'aspettava Draco, poggiato con la schiena al muro; un piede appoggiato ad esso, le braccia incrociate, l'aria strafottente: era piuttosto attraente.

<<Sei in anticipo.>> gli disse: si era resa conto, quando il giorno prima lui se n'era andato, di essere stata un po’ dura, e le dispiaceva.

<<Si beh...meglio in anticipo che in ritardo.>> disse lui, e si avvicinò al Gargoyle. Beh: di certo lui non aiutava nella missione “Riappacificazione”.

<<Caramelle Mou.>> La statua iniziò a ruotare; i due ragazzi salirono sulla scala per essere trasportati ancora una volta nell'ufficio.

<<Oh, benvenuti ragazzi.>> disse loro la preside: sulla scrivania, faceva bella mostra di sé una vecchia fotografia, ritraente due giovani sposi. La ragazza aveva i capelli raccolti in uno chignon basso, due ciocche le incorniciavano dolcemente il viso ed indossava un bellissimo abito, semplice ma davvero meraviglioso: la gonna, formata da diversi strati di tulle, ricadeva morbidamente sulle gambe, dal bacino in giù, mentre il corpetto era di raso, ricoperto di ricami floreali, e le fasciava il corpo snello in modo straordinario. In volto un sorriso luminoso.

Il ragazzo invece, aveva un semplice smoking nero, un papillon bianco al collo ed una camicia blu scuro. Abbracciava la ragazza con protezione, e sorrideva leggermente alla fotocamera.

<<Professoressa McGranitt, scusi se glielo chiedo ma...chi sono i ragazzi della foto?>> chiese Hermione, colma di curiosità.

Alla McGranitt si illuminarono gli occhi, per poi diventare lucidi.

<<Questa, ero io il giorno del mio matrimonio. E questo, era mio marito, Jhon Trevor, morto quindici anni dopo lo sposalizio. Era ancora giovane...i seguaci di Voldemort ci attaccarono in una sera d'estate, e Jhon si fece catturare per salvare me. Tentai di salvarlo a mia volta, ma con un semplice incantesimo che non seppi respingere me lo impedì, e così i Mangiamorte lo portarono via da me. Lo uccisero a sangue freddo…>> alla professoressa sfuggì un leggero singhiozzo.

Hermione era intristita ed emozionata dal racconto, così disse:<<Preside, se per lei è così importante, potremmo usare qualcos'altro per arrivare ad Hogsmeade, o magari...potremmo camminare! A passo svelto riusciremmo ad arrivare alla stazione in tempo…>>

<<Oh, non preoccuparti mia cara: usatela pure voi, non fa niente.>> disse invece la McGranitt.

I due ragazzi afferrarono la foto e, in un vortice di luce, scomparvero per ricomparire alla stazione.

La McGranitt li guardò andare via, e commossa aprì il primo cassetto della scrivania, dalla quale prese una foto identica alla precedente, solo che questa si muoveva, e dopo l'abbraccio mostrava un dolcissimo ed amorevole bacio tra i due.

Girò la foto, e in un elegante calligrafia vi era un scritta:

Purosangue o Mezzosangue, sei e sarai sempre migliore di me. Perdona tutti i miei errori, amore mio. Ti amo.
Tuo, Jhon.

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Comparvero davanti all’Hogwarts Express, e quando la foto cadde a terra Hermione aspettò che la sua magia terminasse per poi prenderla tra le mani e riporla al sicuro nella fidata borsetta a perline.

Sistemarono i bagagli ben legati nell'apposito vagone, poi entrarono in treno.

Hermione si diresse verso il vagone Grifondoro, mentre Draco si dirisse verso quello Serpeverde.

<<Dove vai?>> gli chiese Hermione. <<Dobbiamo stare insieme!>>

<<Non intendo passare l'intero viaggio nel vagone Grifondoro.>> spiegò il ragazzo, senza nemmeno fermarsi.

<<Perché?>> chiese ancora lei, alzando gli occhi al cielo.

<<Non mi va di sedermi dove milioni di Sanguemarcio si saranno seduti.>> rispose, degnandola finalmente di uno sguardo…
...altezzoso.

<<Bene, allora andiamo in quello Serpeverde.>> disse allora lei, incamminandosi verso destra.

<<Frena un attimo, Granger: non vorrai infettare anche i sedili del vagone Serpeverde, spero.>> la fermò lui, con il ghigno made-in-Malfoy stampato in volto.

Hermione lo guardò come se fosse un alieno: era ferita dal suo comportamento, ma per tener fede all orgoglio Grifondoro, non lo diede a vedere; si diresse verso sinistra, mentre Malfoy procedeva verso destra.

Quando si sedette, pensò alle parole di Malfoy e a quanto, stranamente, le avessero fatto male.

“Hermione non pensarci: è solo il solito Malfoy, sempre lo stesso. Non è cambiato, e non cambierà mai.” Scosse la testa, cercando di convincersi, invano, dei suoi pensieri.

Per distrarsi, prese un libro ed iniziò a leggerlo.

Poco dopo il treno iniziò a muoversi.

“Che il viaggio abbia inizio!”

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ANGOLO AUTRICE.
Salve a tutti!! Oggi doppio capitolo perché avevo paura di Grattastin...🙊🙊...ehm...perché la dolce beatrice241005 l'ha gentilmente richiesto. Già, proprio per questo, ehm...no vabbè dai, anche per farmi perdonare della lunga assenza e del capitolo precedente, che faceva schifo.
Cara Beatrice, 1600 parole solo il capitolo, senza contare lo spazio autrice: contenta ora?😂
Coooomunque: cosa ve ne pare? Sembrava andare tutto un po' meglio, quando Hermione ha fatto finta di non sapere del bacio e ha ferito Draco, il quale è ritornato il solito...eh lo so: tanti capitoli e siamo ancora all'inizio!
Bene, questo capitolo è dedicato a magiabianca005, che vota ogni capitolo, (ti prego, lascia qualche commento❤) e a gaietta-chan (leggete la sua humor Dramione!!!)
Ultima cosa: vi ringrazio per le 1k12 visualizzazioni, non sapete quanto conti per me, e per i +250 voti: siete tutti/e magnifici/he!!!❤❤❤❤❤❤
A presto!!
Mezzosangue_Mudblood❤
P.S. Leggete la Dramione di Flores_Alexis: si chiama "•Begone• Oltre il pregiudizio" ed è magnifica!!!!

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