9- Ora sei mio fratello
Nel corso di questi due anni i quattro ragazzi si divertirono parecchio, anche se alla fine del quinto anno avevano gli esami per conseguire ai G.U.F.O. , non avevano esistano per niente a godere dei privilegi che dava la loro mappa, localizzando molti loro avversari e tendendoli scherzi inaspettati. Avevano scoperto inoltre che la mappa non mostrava un solo punto all'interno di tutta hogwarts. Questa era proprio la stanza delle necessità. La stanza che quei quattro usavano molto per organizzare i loro piani, senza rischiare di essere ascoltati da qualcuno di indesiderato. Ogni mese passava veloce e come ogni mese arrivava la luna piena e i quattro ragazzi si trovavano a correre veloci nella notte più oscura, nella foresta proibita tant'è che ormai non li faceva più paura, in quanto essi la conoscevano come le loro tasche.
Con Hagrid, il guardacaccia mezzogigante che abitava in una capanna all'inizio della foresta proibita, avevano stretto un forte legame. Hagrid si fidava di loro ed essi facevano lo stesso con lui. Molto spesso lo andavano a trovare e si aggiornavano su nuove voci e notizie, talvolta spettegolando ma questi sono solo dettagli.
I malandrini tra le materie che avevano scelto, Divinazione era proprio la più insensata, seguita da una professoressa tutta strana, talvolta anche sclerotica. Loro, che avevano capito da subito che quella non fosse proprio la loro materia, ogni volta si inventavano cose nuove.
Al quinto anno fecero un incantesimo confundus alla prof così che lei credesse alle fandonie che inventavano ogni volta che guardavano la sfera magica o provavano a leggere altre cose la professoressa non solo li credeva, ma se li vantava anche davanti agli altri docenti.
Nessuno sapeva che dietro questo si ergeva un piano articolato perfettamente dai malandrini.
Infatti nessuno credeva alla professoressa, anche perché i Malandrini avevano sparso la voce che la professoressa fosse uscita di matto, raccontando episodi inventati di sana pianta è dicendo che si immaginava le cose. La voce era arrivata subito a tutti i professori che la guardavano sempre stupiti anche perché nessuno avrebbe creduto mai che i quattro ragazzi andassero bene in una materia come la divinazione.
Un giorno però fecero davvero una cosa epica, da aggiungere alla lista dei loro scherzi più belli.
Sirius e James Avevano chiamato d'urgenza la professoressa dicendo di essere riusciti ad avere un contatto con il mondo dei morti.
Lei, che ormai idolava i quattro corse subito da loro e li trovò i Malandrini attorno alla sfera che si tenevano per mano ad occhi chiusi e recitavano una formula
Oh spirito vagante, Oh grande uomo,
se ci sei produci un suono
E subito dopo il tavolo si alzò e sbattè forte per terra.
La professoressa rimase esterrefatta e raccontò tutto ai suoi colleghi che ovviamente non le credettero. Così disse che glielo avrebbe dimostrato. Così portò la professoressa McGranitt e il professor Lumacorno nel luogo dove i malandrini stavano attorno alla sfera. Trovarono I quattro a giocare ai magiscacchi.
-Buonasera ragazzi
-Buonasera professoressa, a cosa dobbiamo questa visita?
-Ragazzi, dite cosa avete visto prima
-Se si riferisce alla stranissima fortuna di Peter in questo gioco, non riusciamo a capire come abbia fatto a battere Sirius- disse James meravigliato - Anche se non capisco come facciate a saperlo-
-No, signor Potter, non mi riferivo a questo, ma al nostro incontro-
-Quale incontro?- dissero in coro i quattro ragazzi
-Ma come quale incontro? Prima mi avete chiamato con urgenza dicendomi che avevamo stabilito un contatto con l'aldilà; io sono venuta da voi e voi stavate in cerchio attorno alla sfera, per mano con gli occhi chiusi, poi avete recitato una formula dove chiedevate ad uno spirito di produrre un suono così il tavolo si è alzato da solo ed ha sbattuto a terra violentemente-
-Professoressa le posso assicurare che noi eravamo in biblioteca, se se lo sta chiedendo io e James e Peter non ci volevamo andare ma Remus ci ha costretti ed abbiamo approfittato per fare qualche compito, lei è sicura di stare bene?
-Io sto benissimo, Minerva, Horace dovete credermi!
-Certo che ti crediamo Helena ma ora devi andare a riposare
-Voi non capite! Io li ho visti davvero!
-Certo, ma ora hai bisogno di riposo.
Così alla fine la povera professoressa aveva seguito IP consiglio dei colleghi ed era andata a riposarsi. Con il permesso del preside, sotto l'insistenza degli altri professori, la professoressa non aveva fatto lezione per una settimana.
I malandrini avevano raccontato la verità a tutti i grifoni to ma non senza prendere le giustr precauzioni: avevano fatto giurare a tutti quanti di non dire niente a nessun altro, ma loro avevano fatto un incantesimo di nascosto cioè qualora uno di loro stesse per rivelare qualcosa, avrebbe cominciato a tossire e, successivamente a vomitare lumache.
Qualcuno infatti provò a rivelare e gli effetti collaterali li tennero fermi in infermeria per una settimana.
Il sesto anno fu l'anno dove i malandrini organizzarono più scherzi e fecero le cavolate più grandi della loro carriera scolastica poiché era il loro penultimo anno, volevano in un certo senso fare tutto quello che al settimo anno non avrebbero potuto fare.
Menomale che c'erano loro a rallegrare tutti perché là fuori c'era una guerra in corso: Voldemort si stava rafforzando sempre più, ingigantendo ogni giorno il suo esercito oscuro. Era andato a ricorrere a tantissime specie diverse come i giganti, che vedendosi offerte come quelle non potevano che accettare. Giorno dopo giorno aumentavano gli omicidi nei confronti di babbani, il terrore si diffondeva veloce tra le varie famiglie tant'è che molti ritiravano i loro figli da hogwarts perché ritenevano non fosse un luogo sicuro, dato che molti studenti erano dei mangiamorte. Ma tutti quanti non sapevano che Silente avesse i suoi modi di controllarli. Finì il sesto anno con la consapevolezza di molti che forse fosse stato il loro ultimo anno. Per molti ma non per i Malandrini. Si erano promessi a vicenda che qualsiasi cosa fosse successa loro sarebbero tornati ad Hogwarts. I ragazzi avevano rafforzato le loro amicizie più di quanto lo fossero già. Avevano capito che bisognava restare uniti perciò passavano la maggior parte del tempo tutto e quattro talvolta anche insieme alle ragazze. Tra Sirius e James si era creato un legame indissolubile: si definivano fratelli.
Era estate, una giornata come le altre per Sirius, si sentiva sempre oppresso in quella specie di carcere che era la casa: non gli era permesso uscire o fare altre cose sue, ma doveva eseguire tutto ciò che i suoi genitori gli dicessero. Pensava tra se e se come fosse vivere con dei genitori come quelli di James p degli altri Malandrini.
Poi la porta si spalancò rivelando la madre di Sirius parecchio adirata
-Sirius non hai ancora fatto quello che ti avevo ordinato di fare?
-No madre- disse lui con leggerezza
-Tre giorni senza mangiare ed una settimana senza uscire dalla tua camera. Ora va via!
-Si, avete ragione madre ora vado via.
Corse su per le scale, spalancò la porta della sua camera e prese una valigia, mise tutti i suoi vestiti, effetti personali, soldi, e tutte le cose per Hogwarts. Uscì dalla sua camera e incontrò suo fratello Regulus, gli era sempre stato vicino anche se da quando era stato smistato in Serpeverde i rapporti si erano irrigiditi
-Dove vai?
-Me ne vado. Per sempre
-Ma come Sirius?
-Sì. Vieni con me?
Il ragazzo lo guardò immobile
-Ho capito. Addio Regulus.
Scese veloce le scale e si posizionò davanti al portone di casa sua
-Addio me ne vado.
-Sirius Orion Black non crederai davvero di andartene!- esclamò la madre
-Oh ti sbagli, io lo faccio e come
-Sirius ascolta potremmo aggiustare il nostro rapporto-
-Avreste dovuto capirlo prima, ora è troppo tardi. Addio.
-Sirius Orion Black- lo richiamò per l'ultima volta la madre - conterò fino a cinque e se non sarai dentro casa verrai diseredato dall'albero genealogico
-Non mi importa niente di appartenere a questa famiglia di maghi oscuri! - gridò lui
La donna cominciò a contare, ma Sirius se ne era già andato da un pezzo.
Camminò per ore ed ore fin quando non sì stancò e si sedette su una panchina. Non sapeva per niente dove andare ma non gli importava, aveva appena lasciato la sua famiglia di squilibrati maniaci del sangue puro. Era libero finalmente, però aveva davvero bisogno di un posto dove stare. Era estate e lui aveva quasi 16 anni e l'unica persona che gli venne in mente era James. Il suo amico c'era stato sempre per lui e lui aveva fatto lo stesso. Però ospitarlo a casa non era mica uno scherzo. Decise che ci avrebbe provato. Si ricordava perfettamente dove abitava però non sapeva come arrivarci.
Si stiracchiò bene e poi prese la sua bacchetta tra le mani, si ricordò dei momenti passati con i malandrini e simulò un incantesimo sporgendo la bacchetta verso fuori. Poi accadde tutto velocemente: si sentì un Bang è un rumore di ruote poi Sirius si accorse che davanti a se era appena apparso un Pullman a tre piani.
Dal pullman scese un uomo
-Benvenuti sul Nottetempo, mezzo di trasporto per streghe e maghi in difficoltà. Allungate la bacchetta e vi portiamo dove volete. Io sono Mark Tiracorto e sono il vostro bigliettaio per questa notte.
-Quanto costa andare a Godric's Hollow?
- 15 falci e se vuole con 17 falci le diamo anche una cioccolata calda.
-Vabene. Ecco a te 17 falci.
- Tieni questo è il tuo letto per sasera. - disse indicandoli un letto al centro del pullman. Sirius non ebbe il tempo di sedersi sopra che l'autista, un vecchio mago con gli occhialoni, aveva dato gas a quel pullman super veloce facendo balzare Sirius all'indietro per la velocità del pullman.
-Allora, cosa ti porta a prendere il nostro bus?
- Sono fuggito di casa. Brutta storia e preferirei non parlarne
-Ho capito.
-Gidric's Hollow manca solo un minuto- gridò il conducente. Così Sirius si preparò.
Ci avevano messo davvero poco ma erano quasi le undici e mezza di sera.
Raggiunse Villa Potter e bussò al loro grande portone. Niente, nessuno venne. Disse tra se e se che forse non avessero sentito così provò altre e due volte. Niente anche stavolta. Pensò che forse il suo amico non lo avrebbe mai accolto, ma proprio quando se ne stava per andare udì il portone aprirsi rivelando un James molto assonnato.
-Sirius, che ci fai qui? Entra forza!
-James sono fuggito di casa. E volevo chiederti se potessi ospitarmi anche solo per una notte
-Certo che si Sirius, sei il mio migliore amico e gli amici si aiutano sopratutto nei momenti di difficoltà.
Sirius abbracciò forte James. Quando si staccarono James esordì
-Dai su saliamo sopra, vieni a dormire in camera mia. Domani si penserà a spiegare tutto ai miei genitori.
Così fecero. Andarono a dormire e il giorno dopo James spiegò tutto ai genitori che furono felicissimi di accogliere Sirius dentro casa loro: era come se avessero un altro figlio. Sirius si era ambientato molto velocemente tant'è che assieme al suo nuovo fratello facevano scherzi ai signori potter che non esitavano a riservare gli stessi trattamenti di James a Sirius. Quella notte fu la notte in cui Sirius ebbe in dono la famiglia che aveva sempre desiderato.
-Quindi ora che sei qui, è diventato ufficiale.
-Cosa?
-Ora sei mio fratello
E i due si abbbracciarono. Un abbraccio carico di emozioni prima tra tutte l'amicizia. Un'amicizia che da quel momento era diventata indistruttibile, destinata a rimanere intatta anche col passaggio della più brutta delle cose. La morte.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro