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7- Fatto il misfatto

Scesi dal treno I ragazzi si salutarono tutti per raggiungere poi I propri genitori.

-Mamma, Papà

-Ehi campione, come va? Tutto bene?

- Jamieeeee

-Ecco si basta mamma, c'è gente. Si papà va tutto alla grande, anzi approfitto per chiedervi se posso invitare i miei amici per Natale a casa nostra.

-Certo che si! Sarò felice di conoscerli finalmente.

Qualche giorno più tardi James inviò gli inviti a tutti i ragazzi del terzo anno di grifondoro. Ma a qualcuna scrisse qualcosa di particolare.

Cara Lily, so che per te è una gioia vedere una lettera per te da parte mia ma mi astengo dal commentare. Comunque come promesso a Natale verranno tutti i ragazzi e le ragazze di grifondoro a festeggiare a casa mia. Sei invitata anche tu ovviamente. Per l'occasione vestiti elegante. E non fare quella faccia, so che la stai facendo, ci sono tutti, non mancare ti prego.
Per sempre tuo, James

Dopo pochi minuti aveva ricevuto la risposta da tutti compresa Lily che gli aveva risposto con un secco

-Scordatelo Potter!

Arrivò la mattina di Natale. James aprì gli occhi vedendo una sveglia sfocata. Si mise gli occhiali e si rese conto che erano le 10:30 e alle 11 sarebbero arrivati tutti quanti.
Si alzò di scatto dal letto, scese al piano inferiore a fare colazione. Poi risalì al piano di sopra, rifece il letto velocemente, si spogliò e si buttò sotto la doccia. Si asciugò tutto e aprì l'armadio per cercare di capire che cosa mettersi. Aveva detto a tutti i suoi amici si vestirsi eleganti ma lui non ci aveva pensato minimamente a cosa infilarsi quel giorno. Scelse un pantalone blu notte a sigaretta e una camicia bianca. Si vestì velocemente e provò a darsi una sistemata ai capelli, fallendo miseramente. Si spruzzò il suo profumo, che dava un retrogusto di menta e sentì il campanello suonare. Gli venne un tonfo al cuore. I suoi amici erano arrivati.
Si precipitò alla porta e la aprì. Vide una figura con capelli neri e lunghi fino sotto il mento balzarli addosso e abbracciarlo.

Era Sirius.
Per l'occasione si era messo un jeans e sopra una maglietta bianca, il tutto accompagnato da una giacca blu molto elegante. Poi dietro di lui vide gli altri due malandrini e Frank.

Remus aveva un pantalone nero e una camicia con bottoni neri,con una papillon rosso sopra invece aveva una giacca lunga e calda color blu notte.

Peter invece aveva un pantalone rosso ed un maglione beige con un giubbotto beige e una sciarpa di grifondoro.

Frank aveva dei pantaloni grigi, una maglia bianca molto carina e una giacca nera.
James gli invitò ad entrare e cominciarono a parlare di cose che avrebbero organizzato. Tutto era nato da Frank che aveva detto che fuori faceva un freddo pazzesco, Peter aveva aggiunto che forse avrebbe nevicato e allora si era aperta una discussione su cosa avrebbero fatto con la neve.
Passò molto tempo poi il campanello suonò di nuovo

-Saranno le ragazze-

James aprì la porta

-Giorno- disse

Gli passarono davanti una ad una
Prima Marlene, con il suo portamento autoritario, vestiva un vestito blu accesso che risultava i suoi occhi, con tacco nero e la lunga chioma fatta a boccoli biondi.

Alice per l'occasione si era truccata, a differenza delle altre fatta eccezione per Lily non si truccata mai. Si era piastrata I capelli marroni a caschetto con alle punte un paio di boccoli. Aveva un vestito bordeaux che metteva a risalto le sue forme.

Emmeline anch'essa bionda aveva lasciato la chioma naturale, indossava un abito rosso con un giubbotto di pelle, come facesse a stare con quel freddo era un mistero ma stava davvero bene vestita così.

Mary si era piastrata i capelli ed era davvero uno schianto. Con un vestito bianco e blu e i suoi capelli e occhi neri da contrasto era davvero bellissima.

Ma la sorpresa arrivò alla fine. Quando la vide James per poco non cadeva a terra.
Indossava un lungi vestito verde, scarpe basse nere, truccata con mascara, matita nera e rossetto rosso del colore dei suoi capelli. Incredibile quanto il vestito mettesse a risalto quei suoi occhioni e quanto facesse contrasto con la sua chioma rossa lasciata naturale, come a James piaceva tanto.

-Oh mio dio Lily sei uno schianto. Ma, che ci fai qui, non che non ti voglia ma dalla lettera.....

-Colpa delle mie amiche, mi hanno colpita sul morale.

Entrati in casa Sirius raggiunse James
-Cosa succede amico? Sembra che hai visto un fantasma. Poi vide Lily e fece uscire un imprecazione per descrivere la sua bellezza.

-Ehi Marls- disse agitando la mano

-Ciao Sir - disse lei baciandolo su una guancia

-Certo che sei proprio bellissima

-Grazie Sirius, anche io ti trovo carino

-Oh santo Godric! Che ti sta succedendo?

-Non capisco

-Sei appena stata dolce

-Potrei dire la stessa cosa con te

-Ahha!

-Sei proprio un cretino- disse infine lei abbracciandolo

Incredibile, Sirius non riusciva a crederci, Marlene era tra le sue braccia. Incredibile quanto riuscisse a stupirlo quella ragazza.
Passò il tempo tra lunghe chiacchierate poi la signora Potter annunciò che fosse pronto e tutti presero posto.
Sirius si mise tra James che siedeva a capotavola e Marlene a sinistra, dopo James, Remus e infine Peter. Difronte a Peter Lily e vicino ad essa Emmeline. A fianco a Peter Emmeline e ancora a destra la signora Potter seguita da suo marito Charlus, capotavola anche lui.

-Allora James, che dici ci presenti i tuoi amici?

-Ah si giusto, mamma, papà, loro sono Sirius, Remus e Peter, gli altri componenti dei malandrini. - disse indicando i tre

- loro invece sono Frank, Alice, Marlene, Emmeline, Mary e Lily- disse rivolgendosi alla restante parte degli amici.-

-Lily?!? Tu saresti la ragazza di cui James parla tanto?

-Mamma ecco..-

-Ecco signora...

-Sì è lei. - Concluse Sirius con un ghigno.

Per un tempo molto lungo si avvertiva un aria tesa, ma poi tutti si sciolsero e finirono in una conversazione dei numeri voli scherzi dei malandrini. Loro poi a questo argomento si gonfiano di orgoglio e raccontarlo molte delle loro avventure "dietro le quinte".
La giornata giunse al termine e gli amici si salutarono dicendosi che si sarebbero rivisti di li a pochi giorni.
Prima che Lily se ne andasse, James la prese per un braccio

-Sei impazzito?

-Perché? Dimmi perché?

-Che c'è non sono gradita?

-Certo che lo sei, lo sarai sempre.
Ma insomma tutto ciò è strano

-Non ti fare strane illusioni Potter. La mia migliore amica Marlene mi ha obbligata a venire perché era un pranzo di tutti i girfondoro del nostro anno.

-Ho capito. Sei davvero uno schianto cioè wow

-Ehm grazie- disse lei iniziando a prendere un po di colorito rosso
-anche tu non sei male. Oggi non abbiamo litigato, strano. Devo dire che sto molto meglio.

-Già.

-Ora devo andare, ci si vede a scuola. Ciao Potter -

-Ciao Evans. -

Il ragazzo rimase lì a fissarla mentre questa se ne andava fin quando di lei non si sorgeva neanche la sagoma.
Non riusciva ancora a crederci. Aveva avuto una chiacchierata di circa un minuto con Lily Evans, senza litigare e lei gli aveva fatto anche un complimento. Forse stava impazzendo? Forse era come diceva Remus che era più di una scommessa?

-Nah - pensò lui.

Il rientro fu molto piacevole e il tempo volò. Fu strano perché fino avvallamenti fine della scuola i malandrini non avevano organizzato nessuno scherzo, si vedevano poco in giro. Tutti sapevano che sicuramente stessero lavorando a qualcosa, ma nessuno sapeva esattamente cosa.
Il quarto anno era iniziato e in men che non si dica era quasi finito. In quell'anno i malandrini avevano organizzato uno scherzo epico che nessuno avrebbe potuto dimenticare. Questa volta il bersaglio era il professore di Storia della Magia. Il soggetto in questione era un fantasma. Voci giravano che quest'uomo un giorno si fosse alzato dal letto per andare a lezione ma che questa volta si fosse alzato solo come fantasma, lasciando il corpo nel letto, non accorgendosi di essere morto.
Il professore essendo molto anziano spiegava la materia in modo calmo e dolce provocando una noia mortale in classe, seguita anche da pisolini mattutini.
I Malandrini, con l'aiuto di Peeves erano riusciti a spaventare a morte (si fa per dire) il vecchio professore, che sentendo delle voci vicino a se e degli oggetti sollevati senza vedere nessuna presenza se l'era data a gambe levate.
Nei giorni successivi il professore era confuso. Non sapeva se fosse successo veramente o se fosse stato solo frutto della sua immaginazione. In realtà erano Sirius e James sotto il mantello dell'ivisibilità di quest'ultimo che con l'incantesimo mi lievitazione, facevano muovere oggetti a caso.
Peeves aveva detto al fantasma che un ragazzo di grifondoro, Sirius Black, riusciva a leggere la mano bene quasi quanto la professoressa di divinazione. Il professore spaventato così, temendo che se fosse andato dalla professoressa di divinazione si sarebbe sparsa la voce che lui avesse delle allucinazioni, fu costretto ad andare da Sirius.
Il corvino, sapendo l'imminente arrivo si era preparato un discorso intimidatorio che consisteva nel dire al professore che le linee che aveva sul palmo della mano indicavano che degli spiriti oscuri lo avrebbero tormentato finché non avrebbe concesso un mese di tregua con la sua materia a tutti gli studenti. La pena qualora lui non accettasse era che ogni notte lo andassero a trovare.
Il vecchio fantasma così, credendo alle scemenze inventate da quella banda di casinisti, si era dato malato per un mese.
Il quarto anno finì tra soliti litigi, pettegolezzi, feste organizzate dai Malandrini e con immancabili liti tra Lily e James a volte accompagnate da sfuriate della rossa che per questo veniva soprannominata ogni tanto da Sirius e James, Furia Rossa.

Nei primi due mesi del quinto anno non si sentì parlare molto dei Malandrini, essi erano come dei fantasmi. Neppure Lily Evans vedeva tanto Potter il che non le dava per niente fastidio però avvertiva una certa mancanza di una rottura di scatole perenne tra i piedi che con il suo essere James Potter la faceva incavolare.

I Malandrini si trovavano nella stanza delle necessità

-Bravo Peter! Ce l'hai fatta!-

-Ragazzi non ci posso credere: i due nostri più grandi progetti inaugurati oggi.

-Finalmente siamo riusciti a diventare degli Animagi così potremo tenerti compagnia - disse Sirius rivolgendosi a Remus.

In effetti quel giorno Peter era riuscito a diventare Animagus.
James era un cervo dalle corna maestose. Sirius un grosso cane nero dal pelo morbido. E peter un piccolo topo con una lunga coda.

-Ma oggi abbiamo complessato anche il nostro più grande progetto.

-La mappa del Malandrino! -esclamarono i quattro insieme.

-L'oggetto che ci terrà uniti per sempre ma sopratutto che ci servirà a controllare Hogwarts.

-Ragazzi mettiamo qui le nostre firme

-Non ci credo ancora! Dopo anni c'è l'abbiamo fatta!

-Però secondo me dobbiamo avere dei soprannomi. Dei soprannomi da metter come firma. Una sorta di nome d'arte.

-Hai ragione James. Sai che ti dico? Per te andrebbe bene Ramoso per le tue maestose corna.

-Sì!

-Remus a te credo Lunastorta!

-Simpatico, mi piace!

-Peter? Codaliscia per la lunga coda che hai sottoforma di topo!

Peter sì esaltò. Li piaceva molto il fatto di avere dei soprannomi di cui nessuno sarebbe venuto a conoscenza di cosa significassero realmente.

-Sirius , tu sarai Felpato per il tuo pelo

-Ci sto!

-Dai su ora firmiamo.

-Certo che si Lunastrorta. A proposito penso che dovresti essere tu il primo a firmare.

-Il secondo voglio essere io.-

-Okay Codaliscia ma il terzo sono io.

-Fate come vi pare ma il nome Ramoso ci sarà come ultimo.

Poco dopo i quattro firmarono su un pezzo di pergamena e si guardarono tutti eccitati.

-A te l'onore James, la prima volta che la usiamo.

-Va bene ragazzi. -

Il Moro puntò la bacchetta sulla pergamena e recitò:

-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni-
subito la pergamena prese colore e apparì il ritratto di Hogwarts e in alto una scritta:

~I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso consiglieri e alleati dei magici malfattori sono fieri di presentarvi la mappa del malandrino.~

Subito James la aprì rivelando all'interno la mappa di Hogwarts con tutti i passaggi segreti che in quelli anni avevano scoperto e capolavoro dei capolavori, sulla mappa apparivano tutti gli studenti o insegnanti o chiunque ci fosse dentro le mura del castello. In questo modo i Malandrini potevano sapere dove si trovassero tutti. Avevano così in mano la scuola. E ora potevano uscire ed entrare da qualsiasi parte senza essere visti da nessuno. All'inizio Remus si era opposto a tutto ciò ma poi pensandoci aveva capito che quella mappa sarebbe potuta servire per qualsiasi tipo di emergenza. Certo però che per realizzarla ci erano voluti 5 anni a causa delle magie complesse con cui era stata fatta, ma alla fine i quattro erano riusciti nel loro intento, curando ogni minimo particolare, avevano creato un capolavoro.
Anche i professori si erano accorti di questa specie di mancanza da parte dei Malandrini tanto che la McGranitt gli aveva chiamati tutti e quattro nel suo ufficio.
Ma loro si erano preparati da tempo tutto ciò.
Si erano inventati che stessero prendendo ripetizioni da Remus perché quell'anno avrebbero avuto gli esami e tutto ciò gli sarebbe servito molto. La professoressa se l'era bevuta. Ma sapeva ben certo anche lei che quei quattro non la dicessero giusta. Doveva ammettere però che era degli ottimi attori. Incredibile come sapessero rispondere bene a qualsiasi domanda. Doveva essere qualcosa di programmato da parecchio. La professoressa non sapeva però di aver centrato in pieno. Era dall'estate che programmavano, via gufo, come avrebbero perfezionato le ultime cose e cosa avrebbero inventato come scusa per le loro sparizioni. Del resto loro erano pur sempre i Malandrini, non avrebbero mai potuto permettere che un loro progetto così prezioso venisse scoperto.

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