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5- Ricordi

Il secondo anno finì, con James che ormai aveva ottenuto il ruolo di cercatore titolare, aveva fatto vincere a Grifondoro la coppa delle case, grazie alle vittorie col quidditch, e ora aveva preso il vizio di portarsi dietro per ogni dove un boccino d'oro, con cui ci giocherellava spesso. Intanto i Malandrini si erano organizzati e stavano lavorando ad un progetto segretissimo, oltre al diventare Animagus.

Il terzo anno arrivò, e arrivarono insieme ad esso nuove materie da studiare e ciò significava più rotture di scatole per i Malandrini, o meglio, per Sirius, Peter e James erano una rottura, per Remus erano un passatempo. Era incredibile come quel ragazzo affrontasse qualsiasi compito in classe o tema o qualsiasi altra cosa che centrasse con i compiti. Gli altri per quanto ci provasse finivano sempre col giocare e distrarsi. L'unica che riusciva a capire Remus era la sua migliore amica, non che fiamma dal primo anno di James Potter, Lily Evans condivideva con Remus le stesse e identiche passioni per la storia, letteratura e molte altre materie che agli altri non conoscevano.
Sirius Black invece col passare del tempo era maturato. Maturato in stupidità e incoscienza e mostrava sempre più i suoi lati da cane quando era un umano. Per quanto riguarda ragazze se le passava tutte di giorno in giorno, ma anche lui aveva una certa attrazione per una, una ragazza che era la sua fotocopia al femminile, bella, dura a morire, trasgressiva, coraggiosa e testarda, Marlene Mckinnon. Però lui non voleva ammetterlo nemmeno a se stesso.
Peter invece si era avvicinato di più a Mary, infatti scherzava spesso e a volte si guardavano negli occhi per perdersi l'uno nell'altra. Ma cercava sempre di non darlo a vedere
James non smetteva mai di provarci con Lily, fallendo miseramente ogni volta a causa del suo ego che mostrava con fierezza. Era davvero bello, campione di Quidditch e grazie a questo aveva un fisico atletico, bravo negli studi, simpatico e anche romantico se voleva ma era anche una testa calda, incosciente e con un talento innato per i guai. Se non era James che cercava i guai erano i guai che cercavano lui.
Marlene era una ragazza con gli occhi azzurri e una lunga chioma bionda ribelle, aveva un carattere durissimo e non la dava a vincere a nessuno. Con Sirius, poi era in costante sfida quindi teneva sempre gli occhi bene aperti, sapeva di volere di più che una semplice amicizia ma non lo dava a vedere a nessuno.
Alice Prewett e Frank Paciock si erano fidanzati alla fine del secondo anno, ma era già dal primo che l'uno amava l'alta.
Emmeline era una ragazza alta magra e bionda, amava leggere ma non necessariamente studiare, era una ragazza molto dolce ma sapeva tirar fuori un carattere al quanto Malandrino. Era da un po che si era accorta di avere una cotta per Remus ma aveva paura a dirglielo per timore di non essere ricambiata perciò non voleva mostrarlo.
Nei riguardi dei professori, i migliori erano Remus e Lily, gli altri malandrini venivano sempre malvisti a causa della loro fama in scherzi e altri casini vari. Un professore però gli vedeva come eroi, Horace Lumacorno, professore di pozioni aveva da sempre il suo Lumaclub dove amava invitare a cena I ragazzi più popolari del castello e i migliori nella sua materia. I malandrini avevano ricevuto più volte l'invito e non avevano pensato due volte a declinarlo. Perché era risaputo che I malandrini prima dell'inizio delle vacanze organizzavano sempre una megafesta illegale dove tutti partecipavano.
James aveva tutte ai suoi piedi, tranne Lily perciò, dopo varie richieste di Sirius aveva fatto ciò che essa diventasse una scommessa: lui l'avrebbe conquistata prima o poi. E per far si che ciò avvenisse li venne la brillante idea di fare tutte le materie che facesse lei, costringendo gli altri malandrini a seguirlo.
Quel giorno avrebbero avuto cura delle creature magiche con Hagrid, il guardacaccia mezzogigante con cui , avevano da subito fatto amicizia, sia i Malandrini, che Lily e altre ragazze.

-Ragazzi svegliatevi. Dobbiamo
andare-

-No mamma lasciami stare-

-Sirius smettila di fare lo scemo e alza quel culo, altrimenti sarò costretto a farlo io-

-Ma mammina Remus, il mio culetto regale mi dice che vuole stare sul soffice materasso del mio letto-

-Digli al tuo culetto che se non si alza dovrò ricorrere alla magia-

Passarono altri 20 minuti...

-Vabene ragazzi, come volete.
Levicorpus. - e detto ciò i tre presero a lievitare a mezz'aria.

Iniziò così una splendida giornata contornata da imprecazioni costanti dei ragazzi. Saltarono la colazione e per un pelo arrivarono in orario. La lezione si sarebbe tenuta alla capanna di Hagrid con i Tassorosso.

-Buongiorno a tutti ragazzi, io sono Hagrid e da oggi vi insegnerò cura delle creature magiche. Oggi tratteremo un animale molto particolare. Non tutti voi potrete vederlo, ma solo chi ha qualcosa di speciale- e detto ciò sparì dietro la capanna.

Tutti i ragazzi si guardavano con aria interrogativa senza riuscire a capire cosa avesse in mente il mezzogigante.
Poi dopo un tempo che parve interminabile tornò però era molto strano perché sembrava stesse trascinando il vuoto.

-Ragazzi oggi tratteremo una creatura magica molto particolare. Questo è un Thestral- disse mostrando fieramente il vuoto

-Molti di voi non possono vederlo, gli unici che possono vederlo sono chi ha visto la morte in faccia-

I malandrini si guardarono negli occhi

-Io lo vedo. disse James cupo

-Anch'io- dissero in coro gli altri tre

Era sera James stava giocando con il nonno a magiscacchi. Poi ci fu un rumore enorme e due signori incappucciati vestiti di nero si materializzano davanti alla porta.

-James corri! Forza in cantina-

-Ma nonno non posso lasciarti qui-

-Andrà tutto bene, ma devi nasconderti. Quanto sentirai silenzio esci. Ciao James- disse e poi lo abbracciò e lo baciò sulla fronte.

James fece come gli disse il nonno andando a nascondersi in cantina. Dopo un po di tempo notò che non si sentiva più niente uscì e correndo tornò in salotto ma la scena che vide fu straziante. Il corpo di suo nonno era a terra con gli occhi aperti ma vuoti , nel volto era dipinta una espressione di terrore e on mano aveva stretta la bacchetta. James non aveva potuto fare niente e il nonno era morto.

Era inverno Remus stava giocando fuori nel cortile con un suo amico Jack quando in lontananza vide una nube nera e un uomo emergere da quella nube. Poi l'uomo osservò la luna e cominciò a trasformarsi. I ragazzi spaventati presero a correre; dopo pochi minuti l'uomo era diventato un lupo. I due corsero finché poterono ma il lupo li raggiunse,prese Jack lo mise a terra e lo morse tante volte. Remus vide che il lupo aveva preso Jack e continuò a coreere pensando che razza di codardo fosse. Il lupo prese a correre anch'esso finché non raggiunse Remus, lo morse e fuggì. Il sangue cominciò a sgorgare veloce e Remus non riuscì neanche a gridare per chiedere aiuto. Quella fu una notte molto difficile, ma la mattina arrivò e Remus era ancora vivo. Il padre notando che non fosse a casa era uscito a cercarlo e lo aveva trovato nel giardino di casa pieno di sangue. Lo aveva portato al san mango e i guaritori gli avevano detto che non sapevano se avesse superato la notte. Ma lui c'è l'aveva fatta però i guaritori avevano detto che tutto sarebbe cambiato da quella notte e cioè che ogni luna piena Remus sarebbe diventato un Lupo mannaro affamato di carne umana. Remus era cresciuto da quel giorno e durante il corso della sua vita era sempre stato visto con disprezzo fino a quel giorno. Il giorno piùbello della sua vita: il 1 settembre 1971 quando aveva incontrato i suoi migliori amici.

Era una giornata fredda e per questo Peter non era uscito ma era rimasto in casa con la madre. Era piccolo. Lei era una bellissima ragazza con capelli biondi e occhi chiari, magra, molto dolce ma sapeva tirar fuori un carattere molto duro. Era una strega abilissima ma la cosa che sapeva fare meglio erano le pozioni. Quel giorno infatti stava lavorando ad una pozione. Peter stava in cucina a cercare qualcosa da mettere sotto i denti, mentre la madre si trovava al piano di sotto. Poi Peter attirato da un profumo di lavanda si affacciò al piano di sotto e vide che la madre stava creando un'altra delle aule pozioni. Così senza farsi sentire né vedere scese le scale e si nascose dietro un tavolo. Non sapeva cosa fare quindi decise di stare lì ad osservare la madre lavorare. Poi successe tutto velocemente. La madre buttò qualcosa di rossastro nella pozione, si voltò un attimo e questa iniziò a fumare tanto poi in un secondo esplose. Peter si riparò dietro il tavolo, provocandosi una lieve ferita. Come si rialzò vide il corpo senza vita della madre sdraiato per terra e si sentì morire dentro. La sensazione era indescrivibile. Vuoto. Vuoto totale dentro, non poteva credere di aver perso per sempre sua madre, la sua amica, compagna, lei c'era sempre stata per lui ma lui non dava tanto peso a ciò perché per lui era normale. Ma ora come avrebbe fatto? Senza di lei, senza una presenza così solare in casa. Si sdraiò a terra a fianco a lei e chiuse gli occhi.

Sirius era piccolo ed era già un ribelle. Un giorno si trovava fuori da casa sua ad osservare il traffico. Ad un certo punto vide un ragazzino forse della sua stessa età con capelli e occhi marroni che era intento ad attraversare la strada. Quella strada era sempre affollata di autovobili oppure aumotobili, vabbe si avete capito, babbane che correvano in strada. Decise così di aiutarlo.
-Ciao

-Ciao

-Io sono Sirius

-Io Mark

-Che dici attraversiamo?

-Si

-Al tre corri. Uno. Due. Tre.

I due corsero molto velocemente evitando le macchine. Sirius arrivò prima, dopo arrivò anche Mark.
Fecero conoscenza e Sirius disse che non aveva niente da fare e che l'avrebbe accompagnato a casa. Ormai conosceva Londra come le sue tasche, dato che la mattina sgattaiolava fuori di casa per esplorarla. Mark fu molto contento di ciò è così i due si incamminarono.
Sirius disse a Mark che conosceva una scorciatoia però dovevano passare da un tunnel molto stretto. Mark disse che non c'era problema, così i due entrarono in questo tunnel. Come sarebbero usciti fuori dal tunnel c'era tipo un vicolo cieco che svolta a solo in una viottola a sinistra. Ma ad aspettarsi c'era un uomo con un lungo mantello incappucciato. A Sirius venne un brutto presentimento e lo disse a Mark, ma lui ignaro disse di continuare.
Poi accadde tutto in pochissimo tempo. L'uomo si tolse il cappuccio rivelando una faccia tutta sfregiata e puntò la bacchetta contro i ragazzi. Sirius gridò di tornare indietro a Mark e mentre correvano l'uomo colpi Mark con l'anatema che uccide. Sirius udendo la formula si girò di colpo e vide il suo amico atterra. Si buttò sul suo cadavere e vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere: il suo amico era lì con gli occhi spalancati che guardavano il vuoto privi di vita. Lo aveva appena conosciuto e lo aveva appena perso. Con tutta la rabbia del mondo Sirius si alzò per cercare l'uomo e scagliarsi contro. Non gli importava se sarebbe morto anche lui. Ma l'uomo non c'era più.

-Ragazzi tutto bene?- Hagrid si era accorto che tra i quattro malandrini c'era un'aria cupa

-Sisi- dissero loro

- Come stavo dicendo queste creature non sono assolutamente pericolose anzi sono molto affettuose e per quanto riguarda il cibo amano la carne. -

I quattro ragazzi erano rimasti stupiti da quella lezione. All'inizio dell'anno come tutti gli studenti del terzo, erano entrati a scuola con una carrozza trainata dai Thestral. Tutti e quattro li vedevano quindi non c'era niente di strano. Ma oggi sentire Hagrid dire che chi li vede aveva visto la morte in faccia, non solo aveva scaturito una serie di flashback ma anche molte domande nei confronti dei compagni. Quella stessa sera arrivarono le risposte.
Tutti avevano gli stessi dubbi e domande così decisero di andare nella stanza delle necessità per poter parlare senza essere ascoltati da nessuno.
Furono molto sorpresi ad ascoltare le storie degli altri, di come tutti quanti avevano vissuto un esperienza tragica senza poter minimamente intervenire. Si sentivano giù di morale dopo aver revocato quei ricordi ma in un certo senso si capivano l'un l'altro perché sapevano di condividere anche questo grande dolore.

-Dai ragazzi basta con sta roba perché mi sto deprimendo. Ci vuole qualcosa per tirarci su il morale- disse Sirius

-È arrivata l'ora di uno scherzo. - Completò James e tutti annuirono

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