P.O.V. DOMENICO

"Hai parlato con Maria Sara?" dissi sedendomi sulle coperte rosa latte,mentre la trapunta su di esso era di un rilassante verde acqua. La prima volta che entrai in questa stanza giurai che i colori scuri li avesse scelti Maria e quelli chiari Fortuna,mi sbagliai di grosso. Almeno per le coperte la pel di carota preferiva il colore rosa.

"Perchè dovrei?",la voce tranquilla di Salvatore mi rispose, "Beh io che ne so, sembrava volesse parlarti", balbettai leggermente mentre componevo la frase.

Lui mi guardò negli occhi in silenzio per qualche secondo, "Domenico,ma tutto apposto?".

"Ovviamente,cioè" guadai in basso,al pavimento bianco della stanza,mentre i miei piedi si muovevano nervosamente "no,non è tutto apposto".

"Ah,mh,vuoi sfogarti?",come sempre aveva un tono molto rilassante.

Certo che vorrei sfogarmi,ovviamente vorrei. Ma ancora io stesso non ho chiara la situazione, come posso parlarti di un problema che io stesso ti sto creando se non ho idea del perchè tu centri in tutto questo?

La mia astemia non mi aveva lasciato dimenticare nulla di quella notte, e proprio ciò mi fece sorgere alcuni dubbi. Molte delle frasi di Martina rivolte a me, erano sconnesse, o non avevano alcun niente di legato alla mia figura.

Oggi,Fortuna mi racconta che Maria Sara è stata tradita da Salvatore durante quella festa, ma non ha alcuna idea di chi sia l'amante. E poi mi chiede se ho qualche pensiero a riguardo.

Perchè io dovrei saperlo?

"Forse se non te ne ha parlato Maria Sara non ho alcun diritto di dirtelo io", pronunciai  io, "Ok,senti,ora vado a parlare con lei", rispose infine alzando leggermente il tono di voce.

Mi salutò con un cenno di mano,e poi uscì tirandosi  dietro la porta con un tonfo.

La mia schiena cedette,e mi lasciai cadere sul comodo letto. I capelli mori lunghi erano sparsi sulle coperte,mentre la mia test non pensava a nulla. I miei occhi girovagavano casualmente lungo il soffitto della camera, mentre lentamente mi si chiudevano e mi abbandonavo alle braccia di Morfeo.

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P.O.V. MARIA SARA

Ero ormai tornata nella mia camera da qualche tempo, Marilena era agli esami insieme al resto dei ragazzi del primo quindi ero praticamente da sola. Giulia e Luisa erano rimaste a studiare insieme nella loro stanza,la prima er rimasta indietro con gli appunti di scienze quindi avrebbe preso in prestito quelli della riccia,che per quanto disordinati essi fossero a mio parere a Luisa andavano più che bene.

Un bussare forte e ripetitivo interruppe bruscamente il pacifico silenzio che regnava nella stanza. Aprii velocemente la porta,e la figura di Salvatore mi strattonò entrando nella stanza.

"Mi spieghi che minchia succede?!" mi urlò dall'altra parte della stanza,eravamo agli opposti della stanza mentre ci guardavamo con l'ira negl'occhi.

"Non sono io quella che si dovrebbe sentir essere urlata!" riposi a tutto tono sbattendo la porto per chiuderla, "Be io non ho la più pallida o minima idea di cosa tu stia facendo?! Non dovrei essere il tuo ragazzo? Perchè non mi racconti nulla?!".

"Hai detto bene,dovresti!" riposi mentre mi avvicinavo a lui con la voce più tagliente di qualunque spada, "Cosa?" disse a voce bassa.

"Dovresti saper benissimo cosa!",la sua indifferenza e il suo atteggiamento come se non fossi capace di rendermi conto che mi sta mentendo,mi laceravano il cuore e mi alimentavano la fiamma dell'ira nei miei occhi.

"Non fare la donna e dimmi di cosa parli",disse a tono serio, "Del fatto che tu mi abbia tradita magari?" con sufficienza e ironia gli risposi.

"Cosa?Ma di che diamine stai parlando!" disse avvicinandosi a me,ormai eravamo distanti solo qualche metro e nessuno dei due staccava gli occhi furibondi dall'altro.