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P.O.V. LUISA
Guardavo Giulia ripiegare per l'ennesima volta gli stessi vestiti cercando di farli entrare tutti nella valigia, io ero ferma,non riuscivo a fare altro.
E ora? Dove diamine andiamo?
All'improvviso una massa di persone ben conosciute si annida e riempe la nostra stanza,Martina si siede accanto a me sul letto, Rosalia e Maria Sara accanto a Domenico e Fortuna sono su delle scomode sedie di legno, Giovanna e Maria condividono il pavimento e Salvatore è appoggiato al muro vicino alla porta.
Avevano tutti un aria mista all'inespressione e alla preoccupazione,tranne Marilena che armeggiava con alcuni fogli al centro della stanza, con un fare molto serio e fiducioso.
"Mia nonna ha si e no quattro camere in un palazzetto qui vicino in eredità..." spiegò continuando a camminare al centro della stanza. Eravamo tutti molto silenziosi e attenti, intanto Giulia aveva messo da parte la valigia impossibile da chiudere ed era ferma ad ascoltare il discorso.
"Ma queste sono tutte in affitto e non vi è alcun modo di prenderle se non in questo,è una donna abbastanza tirchia",concluse accasciandosi sul pavimento mentre velocemente faceva scorrere gli occhi tra i righi "Sarebbero all'incirca cento euro ogni due mesi le prime due, centocinuqanta la terza,l'unico tipo di sconto che sono riuscita ad ottenere".
Nessuno di noi davvero disse nulla,aspettammo semplicemente che riprendesse il suo discorso, unica piccola ancora di salvezza.
Finchè Domenico interruppe il silenzio prima di lei, "Guadagnarsi qualche spicciolo non dev'essere poi così complicato...".
"La stanza al primo piano era un piccolo bar,potremmo anche riaprire quello", spronata dalle parole del ragazzo aggiunse poi Marilena.
"Oppure vivere insieme così da condividere l'affitto", si unì Martina riperdendo a sorridere con una gioia nuova negli occhi.
Così lentamente la situazione si riprese,e ognuno stava sparando a raffica idee nuove,dallo stripper al lavapiatti.
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Verso la sera eravamo praticamente liberi tutti,così ci decidemmo per andare a vedere questi famosi appartamenti.
Il palazzo era a dieci minuti a piedi da scuola, e era alto poco più di una casa, l'unica entrata era quella per il negozio,poi all'interno vi erano le scale per gli appartamenti superiori.
Il luogo non era trasandato,ma aveva uno stile molto vecchio,e qualche rimordenazione non gli avrebbe fatto male. La stanza era accogliente e respirava di un piccolo caffè di centro, ma dalle idee sembrava sarebbe presto diventata una discoteca in miniatura.
Fortuna aveva qualche conoscenza nella preparazione dei cocktail mentre Martina aveva già in mente tutte le decorazione sbrillucicose e colorate da dare al locale.
Intano che tutti vagavano con la mente e le idee,salivamo di sopra, vi erano solo due porte,una alla nostra destra l'altra dal lato opposto,infondo al corridoio vi era un piccolo tavolo.
La stanza a sinistra aveva una grande sala centrale che faceva sia da cucina che da soggiorno,infondo a sinistra vi erano poi due porte che conducevano a due stanze da letto.
"Questa in quattro la possiamo condividere..." disse quasi sottovoce Rosalia guardandosi intorno, tutti annuimmo mentre continuavamo a parlare della fine del locale o delle nostre vite.
L'altra invece era leggermente più grande ed infondo vi era una sola porta che conduceva ad un letto matrimoniale,per il resto le camere erano praticamente uguali. Il piano cottura nella seconda era solamente più fornito e nuovo probabilmente.
Oramai si erano fatte le nove,e decidemmo di dormire approssimativamente sui letti che vi erano già lì.
Fortuna,Rosalia,Maria e Giovanna avevano occupato i letti,condividendoli, nelle camere della prima stanza, Salvatore e Domenico avevano optato per i divani della stessa.
Intanto dall'altra parte,io Marilena,Giulia,Maria Sara e Martina stavamo decidendo chi avrebbe dormito su cosa,fino a che Marilena non caddè in un sonno profondo sul divano.
La ragazza aveva lavorato tutta la notte per convincere la nonna a concedergli le stanze ed avere il primo mese senza affitto,e ormai era stanca dalla lunga giornata.
Così con un sorriso pallido e stanco,noi quattro ci dirigemmo verso il letto matrimoniale,chiudendo lentamente tutte le luci.
"Buonanotte",sentii poi sussurrare nel silenzio della notte Martina.
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