~ I løved yøu ~
Vorrei precisare che le immagini non sono mie in alcuna maniera, le ho trovate su Instagram da soukoku.u
La mia storia prende solo spunto da esse quindi non tutto é la traduzione letterale.
***
Un altro colpo di tosse. E poi sangue. Quelle goccioline rosse sul palmo della sua mano erano inequivocabilmente sangue. Le osservò assente qualche secondo, come se le stesse analizzando.
"È arrivato il momento" pensò, sorridendo amaramente; tutte le volte che aveva tentato il suicidio, e aveva fallito miseramente, qualcosa lo teneva sempre in vita. E ora se ne stava andando per quella dannatissima malattia ai polmoni, che non gli dava tregua. Era stato abile a non far notare niente agli altri, a mascherare i colpi di tosse e le volte che gli mancava l'aria come asma ed allergie, allergie alquanto bizzarre, ma nessuno ci faceva caso; lui era strano, e quindi tutto nell'insieme rappresentava la normalitá.
Ma ora non poteva nasconderlo, non con Kunikida che aveva visto tutto, e come poteva ben immaginare - era naturale - gli chiese preoccupato cosa gli stesse succedendo e si apprestava a chiamare qualcuno, ma Dazai lo fermò.
"Sto solo morendo - colpo di tosse - come ho sempre cercato di fare no?" disse come se fosse una cosa normalissima, con un mezzo sorriso.
Il ragazzo rimase senza parole e sconvolto corse a chiamare l'unica persona che poteva aiutarlo in agenzia, non ascoltanto il desiderio di Dazai di non avvertire nessuno. E comunque non sarebbe riuscito a fermarlo, sconvolto da altri colpi di tosse.
Chuuya stava leggendo placidamente sdraiato sulla sua poltrona preferita, con un calice di buon vino in mano quando Kunikida attraversò veloce l'ufficio come se fosse inseguito. Alla ovvia domanda che seguì - è successo qualcosa? - il biondo rispose acido per mascherare la sua preoccupazione e non andare in crisi.
"Quel deficiente di Dazai ha trovato un modo suggestivo per suicidarsi e stavolta ci sta riuscendo" uscì dall'ufficio lasciando anche la porta aperta, accidenti alla linea che non prendeva in quel maleddetto posto. Il rosso non colse la preoccupazione nella voce dello strano tipo che usava la sua agenda come un'arma - ingegnoso doveva ammettere - e decise di andare a sfottere il suo partner.
Dazai quando sentì bussare alla porta sussultò e si pulì la mano e la bocca ad un fazzoletto che poi nascose nel giacchetto.
"HEY SPRECO DI BENDE APRI QUESTA CAVOLO DI PORTA!"
"Chuuya.." pensò fra sè e sè.
"È vero?" chiese il rosso, a braccia conserte guardandolo scettico.
Dazai rimase in silenzio, valutando cosa e come gli stesse realmente chiedendo.
"Oh sì" sul suo volto si aprì un gran sorriso e si portò le mani alla faccia come un bambino che aveva appena visto un giocattolo desiderato, e continuò con altrettanta ostentata allegria "Come puoi vedere sto finalmente morendo!".
Poi realizzò che poteva prendere un pochino in giro il partner, e stavolta davvero con entusiasmo quasi urlò "Oh mio Dio Chuuya Nakahara è preoccupato per me?"
"VAI AL DIAVOLO" rispose animatamente, come poteva essere che stava per morire uno così vivace.
"Se solo fosse veramente così facile sbarazzarsi di te.. 'Dazai sta morendo'.." disse con un tono come se lo desiderasse, e lì Dazai ebbe un duro colpo, ma mantenne il sorriso o quantomeno ci provò, perchè fu assalito da dei colpi di tosse.
"Comunque, se stai per morire, fallo almeno senza recare distur.." venne interrotto da un colpo di tosse più forte degli altri, che fece letteralmente piegare in due Dazai dal dolore e tossire sangue.
Chuuya lo guardò, sorpreso e anche preoccupato.
"Dazai?"
Il castano era inginocchiato a terra, il suo corpo tremava in preda alle convulsioni e la mano davanti la bocca grondava sangue, mentre delle lacrime scorrevano sulle sue guance. Le parole del compagno di squadra in quel momento gli fecero più male del dolore fisico che stava provando.
Desiderò che la malattia se lo portasse via presto, in quel momento.
Chuuya, che finora pensava andesse a finire come le altre volte, nonostante non avesse visto corde o altri oggetti strani con i quali di solito Dazai provava a suicidarsi, appena vide il sangue ed il suò stato quasi venne a lui un colpo e si inginocchiò davanti il suo compagno.
"DAZAI?" quasi urlò, mentre il castano oramai era in preda alle convulsioni causate dalla tosse, ma voleva assolutamente dirgli un ultima cosa.
"Chuuya.. ti amo" disse aggrappandosi a lui, senza più forze. Per un attimo il tempo per Chuuya si fermò, sgranò gli occhi, guardandolo, ma si riprese subito non appena il corpo dell'altro scivolò fra le sue braccia.
Finì per ripetere il suo nome come un mantra.
"Dazai.. Dazai.. ehy non farmi brutti scherzi... Dazai" iniziò a piangere, stringendo a se il corpo fasciato del compagno che quasi a presa in giro aveva un sorriso sul volto.
"DAZAI!"
In lui un miscuglio di emozioni esplosivo stava vorticando: ma il dolore era quello più forte, non appena qualche secondo realizzò che Dazai effettivamente non c'era più. Scoppiò a piangere sul corpo del compagno, stringendolo a sè.
Quando Kunikida ed Akiko entrarono nella stanza ormai era troppo tardi.
***
Non doveva finire così. Chuuya passò le ore e i due giornì successivi chiuso nella sua stanza, a sedere per terra in un angolo con le gambe strette al corpo dalle braccia e fissava il vuoto.
Non aveva voluto mangiare, nè bere, ma ogni tanto mandava giù un sorso d'acqua, o quantomeno si bagnava le labbra. Oramai aveva pianto tutte le lacrime cge poteva. Le frasi che aveva detto quei maledetti ultimi istanti di Dazai lo perseguitavano, insieme a qualche ricordo. Cazzo, lui lo amava Dazai, eppure lo aveva respinto e anche detto delle cose orribili poco prima che.. bhe, che se ne andasse. Per sempre. Dalla sua vita e da quella di tutti.
Non si perdonava assolutamente ciò che aveva fatto. O che non aveva fatto. Come poteva dire di amarlo se non aveva notato il progressivo soccombere del suo corpo alla malattia?
Stavano controllando dei documenti insieme, seduti sul letto di Chuuya, il rosso sulle sue gambe e Dazai al bordo del letto. Chuuya dopo un po' aveva alzato lo sguardo smettendo di parlare, si sentiva gli occhi del castano costantemente addosso.
"Che hai da fissare stupido maniaco suicida?" si mise subito sulla difensiva, per nascondere il leggero rossore sulle sue guance.
E poi, perchè Dazai non aveva voluto farsi curare? Stupido, stupido Dazai!
E stupido lui per non essersi accorto di niente.
"Te, mi pare ovvio" fece scorrere lo sguardo sul suo volto e si soffermò sulle sue labbra, poi si avvicinò appoggiandoci le sue. Chuuya spalancò gli occhi dalla sorpresa e inizialmente rispose, ma quando Dazai provò ad approfondire si staccò e gli tirò un potente calcio nel ventre, mandandolo a finire nel muro opposto e facendolo gemere di dolore.
VAI AL DIAVOLO!
"NON CI PROVARE PIÙ BRUTTO DEFICIENTE!" gli aveva urlato addosso, nonostante avesse desiderato quel bacio. Ma la paura di instaurare una relazione lo fece reagire così. Guardandolo un attimo in ginocchio vicino al muro si sentì tremendamente in colpa e scappò fuori dalla stanza.
Se solo fosse così semplice liberarsi di te
Comunque se stai per morire, fallo almeno senza recare disturbo.
Non lo aveva mai visto piangere. Le lacrime sul volto incorniciato da quei morbidi capelli del suo amato rompiscatole erano ciò che l'aveva spezzato di più, insieme al forte dubbio che sia stato lui la causa della decisione di non farsi curare finchè era in tempo.
Chuuya si asciugò le lacrime con il dorso della mano e poi si tolse i guanti piano, lasciandoli cadere a terra. Usare Corruption senza Dazai a fermarlo era proprio un suicidio. Aveva voglia di distruggere un po' di cose, si sarebbe sfogato e poi avrebbe raggiunto la persona senza la quale non riusciva più a stare.
- Dazai, aspettami -.
***
*VA A NASCONDERSI IN UN BUNKER*
Ho pianto mentre la scrivevo
Se ci sono degli errori è dovuto a quello
Sarò scema?
Ps: 20/12/2018
Dato che avete letto la Soukoku, vi consiglio anche l'altra mia storia, a tema Bungo Stray Dogs, "Boys vs Girls BSD"
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