diciøttø
La settimana era passata velocemente. Tra allenamenti e ronde per la città, (T/n) non aveva avuto il tempo materiale di chiamare al telefono Hitoshi.
Il treno era appena arrivato in stazione e (T/n) era immediatamente uscita dal treno.
In quel momento il telefono squillò e mentre si accingeva a rispondere dovette prestare attenzioni agli passeggeri del treno che lasciavano la stazione.
'Ciao (T/n)! Com'è andata?' Dall'altro capo del telefono, la voce di Shinsou risuonava troppo allegra rispetto ai suoi soliti standard.
"Tutto bene, non che io abbia fatta granché. Mi sembri felice, è successo qualcosa questa settimana?" Chiese (T/n) contagiata dal buon umore del ragazzo.
Aveva iniziato a camminare verso l'uscita.
'Sì... ho appena realizzato di essermi innamorato!'
(T/n) si fermò. Non se lo aspettava.
"Sono veramente felice per te." La sua espressione delusa tradiva il tono fintamente contento che aveva adottato per rispondergli.
Esitò prima di riprendere a parlare. Aveva appena usato la sua sciarpa rossa per asciugarsi una lacrima.
Non le era capitato spesso di innamorarsi ma era convinta che Hitoshi le piacesse davvero. Sapere che nel suo cuore c'era un'altra persona la aveva intristita.
"Wow... non me l'aspettavo... posso sapere chi è?" Il falso entusiasmo che aveva dimostrato poco prima era scomparso.
Nell'attesa che Shinsou le rispondesse, (T/n) si accorse che la stazione era ormai quasi deserta. Non le piaceva l'idea di restare lì da sola fino a tardi.
'Vuoi saperlo?' Domandò Shinsou dopo qualche secondo di riflessione.
"Sì." Non ne era realmente convinta.
'Prima avrei un favore da chiederti.'
"Va bene..."
'(T/n) potresti girarti?'
"Perché dovrei girarmi?" Chiese mentre compieva l'azione che le aveva chiesto il ragazzo.
"Hitoshi?! Cosa ci fai qui?!"
Shinsou era a pochi metri da lei. Le stava sorridendo.
"Sono passato a prendere la ragazza che amo."
(T/n) si guardò attorno incredula. Non voleva aver frainteso le parole di Hitoshi.
"Andiamo, (T/n)! Sto parlando di te! Ti accompagno a casa!"
La (c/c) corse verso di lui.
Lo squadrò con aria sospettosa.
"Che cosa ne hai fatto di Hitoshi?"
"Tranquilla, sono qui... diciamo che ho avuto un aiuto da una tua amica per avere la certezza che tu non mi mettessi in zona amici."
"Chi è stato a dirti che mi piaci?" Chiese (T/n) arrossendo.
"La ragazza con i capelli castani... credo su chiami Uraraka."
"Alla faccia del mantenere il segreto..." commentò (T/n) abbassando lo sguardo.
"Non avercela con lei... voleva aiutarti..."
"Con lei ci parlerò dopo... le conviene nascondersi!"
Hitoshi sorrise nuovamente.
"Ti vedo più sorridente del solito..."
"Non sei stata tu a dirmi di sorridere più spesso?"
"Sì... ora andiamo..." (T/n) gli prese la mano. "Ti resterò attaccata per tutto il tragitto!"
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