C'è stato un tempo, non molto lontano da quello che i contemporanei chiamano "presente", in cui l'essere umano è riuscito ad evolversi a tal punto da perdere il proprio scopo nella vita.
Un'epoca in cui ogni nuova idea, ha dato vita ad un'invenzione, e tutto ciò che fino ad allora era stato solo pura fantasia, ha trovato la strada per diventare concreto, palpabile, alla portata di chiunque.
La tecnologia ha sostituito a pieno titolo i diritti e i doveri degli esseri umani, riducendo la mano d'opera, e favorendo il benessere di coloro che avevano investito su di essa.
Qualcuno crede che quella sia stata l'epoca d'oro dell'umanità, altri la condannano come un tempo buio che ha segnato per sempre le sorti del mondo conosciuto: un periodo, il cui fulcro, è stato la perdita di ogni valore. In esso non è esistita alcuna etica o morale, soltanto la ricchezza e l'estetica sono stati riconosciuti come virtù fondamentali... ed esse, hanno condotto la società verso la rovina.
Il benessere dei più ricchi, ben presto si è trasmutato in noia, e l'istinto primordiale di mettersi continuamente alla prova, ha finito per trasformarsi in sete di potere.
Si sono susseguite, anno dopo anno, guerre per la supremazia, carestie, e crolli economici, e ancora una volta, a pagarne le conseguenze sono stati i più deboli, invece di coloro che avevano impugnato per primi le armi, per mero protagonismo.
E poi, quando il fondo è diventato più vicino, tutto si è dissolto con Il Buio.
Si racconta, che un gruppo di menti superiori, abbia trovato il modo di far cessare tutto: un evento storico che i più anziani hanno soprannominato il Blackout della fine.
A nessuno, nel nuovo mondo, piace parlarne, e sono tante le voci che giravano a riguardo; l'unica cosa certa, tramandata fino alle nuove generazioni, è che un giorno la tecnologia ha smesso di esistere. Distrutta, insieme alle grandi metropoli a cui lei stessa aveva dato vita.
I più potenti sono ritornati ad essere persone comuni, ed insieme al resto dell'umanità, hanno dato vita ad un nuovo regime politico: la Monarchia Moderna.
Una società nella quale ogni persona avrebbe dovuto avere un proprio scopo, un proprio obiettivo e una propria specifica utilità. Tutti avrebbero dovuto lavorare onestamente per se stessi e per gli altri, convivendo pacificamente con il prossimo. Una visione idilliaca, che ha spinto gran parte dei cittadini ad eleggere un unico e solo Re, nella speranza che questo avrebbe potuto portare ad una maggiore stabilità economica e sociale: il Re Dante della casata degli Estelle di Chinra.
Nessuno sa chi fosse prima di ricevere quel nome, o quel titolo, ma è grazie a lui se oggi abbiamo la possibilità di scrivere il nostro futuro.
Le macerie delle vecchie città, sono state riconvertite in terreni per l'agricoltura; le metropoli trasformate in piccoli centri abitati, governati dalle figure politiche più vicine al monarca: i Narchin.
Loro hanno eretto castelli, e creato nuove mansioni, più adatte alla società che si stava pian piano costruendo.

La generazione che ha vissuto l'alba di questo nuovo mondo, ha sempre avuto la convinzione che tutto sia perfetto nell'esatto modo in cui è, e soprattutto, che nulla gli possa essere vietato.
Vive nell'agio, nel lusso, e nella pace.
A coloro che ne fanno parte, piace essere chiamati: i privilegiati.