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Capitolo ventidue. - "Facciamo l'amore."

Lauren prese dolcemente i fianchi di Camila, mettendola seduta sul bordo della vasca. «Fammi tua.» disse Camila avvolgendo le gambe attorno al busto della ragazza maggiore.
«Ti farò mia, come se fosse la prima volta.» sorrise Lauren appoggiando la fronte sulla sua, spingendo di poco. «Sei così bella che non riesco a fare a meno di amarti.» sorrise la Jauregui e le labbra si appoggiarono su quelle di Camila, baciandola con passione.

Le mani della maggiore stringevano i fianchi di Camila, salendo di poco fino a raggiungere le sue esili spalle, il suo petto, era ben dettagliato dalle sue clavicole sporgenti e lucenti grazie all'acqua. Lauren distese Camila lungo il pavimento freddo ma pulito della stanza, la piccola rabbrividì quasi subito e i suoi capezzoli piano piano diventavano eretti. «Ammirerei il tuo corpo, sempre.» sorrise Lauren e Camila avvicinò la mano e accarezzò il suo viso, con amore.
«Perché non lo fai?»
«Lo faccio già, da quando ti ho vista per la prima volta.» sorrise Lauren portando le mani sul suo seno, toccando il tessuto del costume. «Non hai idea, di quanto spenderei per stare anche per cinque minuti con te.»

Le due si baciarono con più passione di prima, Lauren slacciò il reggiseno di Camila e lo lasciò cadere da una parte, finendo in acqua.

Camila strinse dolcemente i capelli di Lauren che la teneva sempre più unita al suo corpo, i mugolii che uscivano dalle bocche delle due, riuscivano a dare un'aria piuttosto sensuale e calda. Lauren spostò il viso, scendendo lungo il suo collo, baciandolo con amore e desiderio. Le mani di Camila, intanto, accarezzarono la folta chioma libera di Lauren, affondando le mani in quel morbido corvino.

Le labbra di Lauren aderirono bene col collo della Cabello, con un semplice gesto, prese un lembo di pelle e lo succhiò dolcemente, lasciando un segno violaceo e ben visibile sul collo. «Sei mia.» disse Lauren con voce roca. Non appena sposto il viso, vide un livido sul collo di Camila.

Cosa che di sicuro non le aveva fatto lei.

O meglio, non ricordava.

Decise di ignorare il segno e di continuare a scendere fino a baciare la clavicola di Camila, passò il dito lungo la sporgenza, guardandola con amore ma pure con lussuria. «Sei così bella, così scolpita.»
«Come un'opera d'arte?» scherzò Camila.
«Sei molto più di un'opera d'arte.» disse Lauren baciandola ancora sulle labbra, facendo di conseguenza sospirare la minore.

Lauren si ritrovò a baciare sul petto di Camila, con dolcezza e desiderio, notò un altro livido che subito la fece allarmare. «Camz?»
«Dimmi...» chiese Camila con gli occhi chiusi, mentre si leccava le labbra. «Perché ti sei fermata?»
«Ho visto... Hai due lividi.» disse Lauren preoccupata e Camila aprì prima un occhio e poi l'altro. Dopo aver realizzato ciò che Lauren stava dicendo – o meglio, cercando –, si maledisse mentalmente. «Mi spieghi cos'hai...?»

Camila lasciò un sospiro, negò con la testa. «Ho sbattuto.» disse ma Lauren strinse i denti e decise di controllare la Cabello.

Trovò tanti lividi sulla schiena della ragazza, il suo sguardo bruciò e le afferrò il viso con rabbia. «Anche di schiena hai sbattuto?» le chiese e Camila annuì.
«Sì.»
«Cazzate.» disse Lauren. «Non sono stupida, dimmi cosa succede.» quasi urlò, facendo sì che nella stanza rimbombasse.
«Nulla, nulla di grave.»
«Ti ho vista che eri con Paul Marciano, da soli.» disse Lauren cercando di nascondere la gelosia.

«Stavamo semplicemente parlando di lavoro.» disse Camila parlando piano.
«Però dopo che abbiamo scopato per la prima volta qui, tu non avevi nulla.» disse Lauren con dispiacere. «Camz, dimmi... Ci conosciamo da troppo tempo, sono preoccupata per la persona che amo, ho bisogno di sapere cosa ti ha fatto, cos'è successo in quella stanza.»

Le guance di Camila divennero rosse, il respiro affannoso era accelerato, la ragazza decise di piangere forte, di liberare tutto ciò che teneva dentro. Lo sguardo di Lauren, spento, osservava le azioni di Camila, un sospiro le uscì dalle labbra e la baciò con amore, cercando almeno un minimo di tirarla su col morale. «Possiamo parlarne.»

UN'ORA PRIMA...

Camila Cabello's P.O.V.

«Non dovevamo fermarci a prendere qualcosa al bar?» chiesi io guardando il profilo del presidente della casa di moda.
«Ho cambiato idea.» disse subito l'uomo. «Ho una cosa da mostrarti, vieni in camera mia con me, ho realizzato dei nuovi lavori che potrebbero piacerti.» mi sorrise e io alzai le spalle, seguendolo.

«Ti vedo molto... Tesa.»
«Lo sono, ora che so che soffro di bipolarismo, sento come se tutto fosse marcio.» dissi io sospirando.

Lui abbassò la maniglia e io entrai.

«Marcio?»
«Sì, marcio.» dissi nuovamente. «Dopo questa sfilata, penso che prenderò una pausa per staccare dal lavoro e da tutto ciò che mi circonda, tra cui: telecamere, giornalisti, fans...» dissi io e lui negò.
«Camila, pensi davvero di far la scelta giusta? Sei una star, una vetta che piano piano sta sorgendo grazie ad idee originali e sensazionali.» disse lui prendendomi le spalle, stringendo di poco la presa. «Non puoi fare una cosa così.»

«Mio padre è morto anni fa, son dovuta crescere il doppio di quanto sia cresciuta già... Ho avuto un carico troppo grande alle spalle, ho dovuto trascinare io lo studio di mio padre, ho dovuto io mantenere la mia famiglia con tutti i soldi che guadagnavo e continuo a guadagnare.» dissi io respirando piano ma lui sembrò fregarsene di tutto ciò che stavo dicendo, il suo sguardo mi fissava, mi faceva quasi paura.

«Non pensare che finisca così.» disse. «Non ci sarà nessuna pausa, dovrai continuare a lavorare per portare Guess avanti.»
«Posso decidere ciò che fare, la vita è la mia, comando io.»
«Non decidi proprio nulla, ora che sei a mio comando, ora che lavori per me, non deciderai proprio nulla.» disse lui e io mi scansai.

«Ora vado a chiamare qualcuno.» dissi rapidamente ma nulla da fare, la mano mi prese e con un semplice gesto, mi fece sbattere contro il muro, facendomi scivolare lungo di esso, fino a raggiungere il pavimento. Con un movimento rapido, si tolse il cinto e da quel momento capii solo una cosa...

... Camila, sei fottuta.

Narratore esterno.

«No, non possiamo.» disse Camila piano afferrando il viso di Lauren che si mordeva il labbro forte, cercando di trattenere tutta quella rabbia che si stava accumulando vista d'occhio.
«Camila, ci stiamo frequentando, magari tu ricambi anche il mio amore, io sono qui per te, per farti sentire una regina, una donna, voglio aiutarti a farti star bene...»

Camila sospirò e negò ancora una volta. «Non sto bene, tutto qui.»
«È stato lui a farti questi lividi?»

La minore si morse il labbro. «Non posso dirtelo.» disse Camila cercando di mantenere un timbro di voce adatto a quella conversazione, cosa quasi impossibile visto che stava per scoppiare a piangere.
«Sai che... Non sei credibile?» chiese Lauren guardandola con un filo di tenerezza.
«Lo so...» mormorò Camila piangendo, Lauren sorpresa la prese e la coccolò dolcemente. «Mi sento uno straccio.»

«Dimmi cosa succede...» disse un'ultima volta Lauren e dolcemente le asciugò le lacrime. «Con me puoi stare al sicuro.»
«Io... Sono stata violentata. Paul Marciano mi ha violentata.» disse di nuovo e Lauren si allontanò da Camila e la guardò negli occhi.
«Che ti ha fatto?»

«C'è stata una discussione tra me e lui... Io ero convinta che dovessimo andare al bar a prendere qualcosa, ma invece, mi ha portata in camera sua perché... Non voleva nulla.»
«E poi?»
«E poi niente, volevo un po' fermarmi dal lavoro, volevo rilassarmi e trovare del tempo per mantenere me stessa, ovviamente ti parlo di quando avrò finito la sfilata di moda.» disse Camila e Lauren negò con la testa. «Non sono stata abbastanza forte da potermi difendere, mi sento uno straccio.»

«Non dire così.» disse Lauren accarezzando il suo viso. «Ci penso io a te.»
«Lauren, no... Non voglio perdere il lavoro, non voglio che la sfilata vada in fumo per colpa mia.»
«Non è colpa tua ma bensì di Paul,» la corresse Lauren. «Lui non merita nemmeno un centesimo del suo guadagno.»
«Tu stessa hai sempre detto di amare i fratelli Marciano.» disse Camila sorridendo un po' e Lauren si morse il labbro.
«Sì, l'ho detto... Ma vedi, ci son cose, anzi, ci son pensieri che si possono cambiare, soprattutto per questioni orribili tipo quella di un'ora fa.» disse Lauren.
«Lo so...»

Lauren si sollevò su ma Camila le prese il polso e la tirò nuovamente a sé. «Non andartene da lui, voglio solo stare con te.»
«Va bene, non mi immischierò in questa faccenda, o almeno, al momento.» disse Lauren baciandola profondamente.

Le mani della maggiore si misero nuovamente sul seno di Camila, coprendolo con i palmi delle mani. «Sei bella anche così.» disse Lauren. «Non crollare mai per ciò che ti impongono, anzi, continua a lottare per ciò che ritieni di volere.» disse sempre la ragazza dai capelli corvini.

«Tu cosa vuoi?» chiese Camila guardando come Lauren baciava il suo petto.
«Te.» disse lasciando il seno destro passò sull'areola la lingua. «Voglio solo ed esclusivamente te.»

Camila si tirò su con la schiena, staccandola leggermente dal pavimento. Lauren leccò il capezzolo e lo succhiò. «Hai lottato molto...» respiro. «Per avermi?»

«Lotto per te dalla prima volta che ti ho vista, forse.» disse piano Lauren, accarezzando l'addome alla ragazza. «Sei così bella, così mia... Non riuscirei proprio a smettere di lottare per te.» disse Lauren strizzando il capezzolo sinistro, dolcemente.
«È piacevole... Tutto questo.» sussurrò Camila e Lauren baciò il seno e lo morse amorevolmente.

Lauren dopo aver concentrato le sue attenzioni al seno di Camila, decise di scendere e di baciarle la pancia, e di accarezzarle i fianchi. «Sarò gentile, con te.»
«È proprio di questo di cui ho davvero bisogno...» sospirò a pieni polmoni Camila e Lauren scese ancora fino a baciarle l'inguine. «Lauren...»

«Rilassati, piccola.» disse Lauren baciando l'interno coscia, sentendole il sapore. «Non sono gli altri, io sono la ragazza che ti ha sempre trattata bene.»
«Lo so...» sorrise Camila sollevata e le accarezzò i capelli. La maggiore decise di aprire le gambe della ragazza e di appoggiare la lingua sul suo fascio di nervi che, molto probabilmente la stava aspettando.

Lauren mosse la lingua con amore, chiuse gli occhi e si lasciò andare sentendo tutto quel ben di Dio. Camila si portò una mano sul viso, ansimando, i suoi occhi semichiusi, a malapena osservavano i movimenti di Lauren che l'assaporava con tutta se stessa.

Mani che reggevano i capelli dell'altra, ansimi che riempivano tutta la stanza, il sudore che scendeva lungo il collo di entrambe. Lauren allargò le piccole labbra di Camila, ci passò la lingua fino a raggiungere la sua entrata. «Sei buona...»

La mano di Camila, si appoggiò sulle proprie labbra, gemendo. «Sono troppo impaziente, Lauren... Sentimi.» disse piano e Lauren mise la lingua lungo la sua entrata, muovendola con amore. Lo sguardo della maggiore fissava quello di Camila con lussuria. «Cazzo...» si mosse la Cabello.

Mani infuocate, respiri intensi e veloci, sguardi persi e battiti a mille.

Così si sentivano le ragazze che in quel momento stavano facendo l'amore nella vasca. Lauren salì, baciò Camila che lentamente si stendeva nuovamente sulla mattonella, dopo aver catturato le labbra alle sue, decise di penetrarla con un dito. Le braccia si avvolsero attorno al collo della maggiore, baciandola profondamente con tutta l'anima che aveva in corpo. Lo sguardo lussurioso di Lauren scese e guardò come le labbra di Camila erano bisognose delle sue. «Vorrei non potermi mai staccare da te.» disse Camila afferrando di più Lauren, visto che aveva aumentato con i movimenti del dito.

«Non lo farai.» sussurrò Lauren baciandole il viso, dolcemente. «Stammi vicina, gemi per me, gemi per noi due.» disse lei spingendo velocemente e con un po' di forza.

Camila si morse le labbra con forza, la sua schiena era inarcata, i muscoli contratti e i gemiti erano sempre più forti. Lauren aggiunse un altro dito, morse il collo di Camila.

«Lauren, Dio mio... Ti amo.» disse Camila a pieni polmoni. «Non fermarti baby.» disse in preda al piacere e Lauren, sorridendo alla sua dichiarazione, continuò sempre.

La maggiore fece ruotare le dita dentro Camila, dandole ancora più piacere di prima. Camila graffiò la schiena, non riuscendo più a contenere tutto quel piacere incolmabile.

Lauren scese giù, nuovamente e leccò agilmente il clitoride di Camila, nel mentre, muoveva le dita senza fermarsi nemmeno un po'. Il corpo della ragazza iniziò a tremare, a muoversi bruscamente e a contrarsi. Lauren, con la mano libera, accarezzò l'addome della ragazza. «Mi sento... Venire, Lauren.» disse ruotando gli occhi.

Lauren non si tirò indietro, continuò i suoi movimento, succhiò il clitoride, lo morse, facendo urleggiare dal piacere Camila, sembrava tutto così interminabile, quel piacere era intenso, bellissimo. Camila voleva ancora reggere tutta quella sensazione, ma le venne difficile quindi decise di venire copiosamente sulle dita di Lauren che lasciò dentro per alcuni secondi. «Lauren.» disse Camila sollevandosi un po' sui gomiti, guardandola.

La maggiore si tirò su e baciò con passione Camila, togliendo le dita coperte dai suoi umori. «Quindi...? Mi ami?»
«Sì... Tanto.» sussurrò Camila e Lauren appoggiò la fronte sulla sua, sospirando d'amore per lei. «Ti amo, immensamente e scusa, se non ti ho dato una conferma vera e propria, scusa se son stata così dura con te. Non meritavi una cosa così, te lo giuro, mi dispiace...»

«È okay, mi interessa solo che tu ora ti sia aperta con me, che tu mi abbia detto la verità e che in qualche modo tu sia... Contenta.» disse Lauren cercando il suo sguardo, Camila si morse il labbro e baciò sulla guancia la maggiore che sorrise ampiamente.
«Sono contenta, io ti amo e non mi tiro più indietro.» sorrise dolcemente Camila e Lauren ricambiò.

Le due ragazze iniziarono a rilassarsi, Lauren era con la schiena appoggiata alla parete, intanto quel vapore era intenso ma piacevole. «Sono molto rilassata.» sorrise Lauren e Camila annuì dolcemente, battendo le mani come una bimba. «Insomma, è tutto così fantastico, non avrei mai pensato che esistesse un resort così figo.» rise Jauregui e Camila l'accompagnò.

«È molto figo, ma non batterà nemmeno per sogno, te.» disse Camila afferrandole la mano. «Non c'è nulla di figo in questo mondo se non te.» le disse seriamente.

«È bello sentirtelo dire.» sospirò Lauren.
«È anche bello dirlo.» le risposte Camila.

IN UNA STANZA DEL RESORT...

«Mi sto annoiando!» urlò Dinah a pieni polmoni mentre si muoveva da una parte all'altra senza ritegno.
«Oddio, esorcizzatela!» urlò Penny guardandola.

«No.» disse Dinah rotolandosi sul letto, Penny decise di uscire e di abbandonare la stanza correndo, presa dalla paura.

La polinesiana si mise seduta, sospirando intensamente. «Che stress... Mancano solo cinque giorni alla sfilata. Meglio andare a vedere un po' cosa stanno combinando.» disse alzandosi e si mise il top rosso con una gonna dello stesso colore.

Una volta scesa, Dinah passeggiò con passo spedito lungo il piazzale del resort. Trovati i manutentori, decise di mettersi seduta e di osservare un po' come stavano costruendo la passerella. Dinah non poteva crederci, tra non molto avrebbe realizzato il sogno di poter camminare su una passerella di una delle sue case di moda preferite. Non poteva realizzarlo ancora.

«Ciao.» una voce lieve e quasi irriconoscibile, fece saltare sul posto Dinah.
«Eh...?» non appena alzò il viso, notò come una ragazza scura le stava sorridendo teneramente. «Oh, mio Dio.» disse solamente. «Normani!»

«Ciao, Dinah.» si spostò non appena vide come la polinesiana si alzò di scatto. «Come stai?»
«Tutto bene, oddio... Ti ricordi il mio nome.» disse contenta.

«La distanza di tempo in cui ci siamo viste, è stata poca...» disse Normani e Dinah si illuminò.
«Hai ragione, scusami... Comunque, che ci fai qui?»
«Sono venuta in vacanza con Lucy.» sorrise. «Las Vegas è molto bella.» disse osservandosi intorno. «Siamo sempre impegnate col lavoro, non abbiamo mai tempo per svagarci.»

«Immagino, anche Camila è molto indaffarata, anzi, tutti lo siamo.» disse Hansen.
«Ci sarà una sfilata?»
«Sì, proprio così... Camila promuoverà la sua linea moda primavera estate.» disse. «Tra cinque giorni su quella passerella si terrà il Guess Fashion Show SS17.»

«Guess Fashion Show...» disse ripetendo Normani. «Tra cinque giorni hai detto?»
«Sì...»
«Penso che ci siamo, devo solo parlare con Lucia di questo, ma penso che noi staremo qui a Las Vegas per più di una settimana.» informò Normani e Dinah mentalmente sclerò in tutte le lingue del mondo. «... Dinah? Tutto bene?» la guardò la nera e la polinesiana si mise dritta con la schiena e annuì cinque volte.

«Certo, sono solo contenta.» disse cercando di trovare le giuste parole. «Insomma, è bello sapere che qualcuno di importante venga alla nostra sfilata.»
«Sì, ma comunque, anche voi siete importanti nella linea moda. Non sottovalutare mai.»

Dinah annuì dolcemente. «Dove andiamo? Insomma, vorrei fare qualcosa di diverso...»
«Non saprei, vorrei vedere un po' come realizzano lo scheletro della passerella, se non ti dispiace.»
«No, non mi dispiace affatto... Anzi, sediamoci.» disse Hansen prendendo subito posto.

Normani si mise vicino a lei. «Dopo ti va di mangiare qualcosa? Insomma, insieme?»
«Non sarebbe una cattiva idea.» disse contenta Dinah con il cuore a mille. «Mi sto annoiando moltissimo e siamo arrivati da poco...»
«Oh... Immagino che tu sia una ragazza di solo movimento.» disse intuendo.

«Non sono poi così tanto movimentata, Kordei.» disse Dinah dandole una pacca sulla spalla.
«No, quando mai...» disse. «Non lo metto in dubbio sicuramente.» disse piano e Dinah le fece la linguaccia.
«Sei stronza.» si lamentò Hansen ma Normani se ne fregò, anzi, rise.

«Lucia dove si trova?»
«Girava un po' per i negozi, tra non molto andrà in camera, così anch'io.»
«In quale hotel state?»
«In questo resort. Al Luxor.» disse Kordei e Dinah urlò. «... Sei molto strana, amica.»

«Anch'io sono nel Luxor. Possiamo incontrarci quanto vogliamo.» sorrise e Normani ci pensò.
«Ci sta, mi piacerebbe molto.» batté le mani.
«C'è anche Lauren.» disse Dinah contenta e Normani alzò il sopracciglio.
«Chi? La stilista che lavora per la Louis Vuitton?»

«Esatto! È venuta per Camila, stavano insieme prima, poi non so dove siano andate...» disse fermandosi un po', pensando a ciò che era successo prima.
«Tutto bene?»
«Non molto, stavo pensando a Camila.» disse. «Non sta tanto bene.»

«Cos'ha?» chiese la nera e Dinah strinse le spalle e serrò le labbra come se stesse cercando di trattenere un segreto importante.
«Lei soffre di bipolarismo.» disse non riuscendo.
«Cosa? Davvero?»
«Esatto...»

Normani e Dinah rimasero in silenzio, un silenzio che durò per due minuti circa, anche se sembrava un silenzio di un'ora. «Sono molto dispiaciuta, Camila sembra essere molto forte ma in realtà...»
«È molto fragile.» assicurò Dinah. «Vedere una donna che dopo aver perso il padre, inizia ad impegnarsi duramente per mantenere tutto, è sensazionale. Il guadagno andrà ai pazienti degli ospedali di Los Angeles.»
«Molto umile.» disse. «Adoro le persone umili.»
«Lo è, lei è qualcosa di unico, di prezioso. Il mondo è così marcio che non merita una ragazza meravigliosa come lei.»

Normani, non d'accordo, negò. «Secondo me, la merita. Insomma, se Camila riuscisse a spargere amore verso il prossimo, la cosa sarà sempre collegata e di conseguenza, il mondo sarebbe migliore.»
«Sarebbe grandioso.» sorrise Dinah. «Io cerco di aiutarla nei suoi affari, Camila ha fatto molto per me, abbiamo avuto un legame decisamente forte, fin dall'inizio.»
«Come se... Una calamita vi abbia unite.» disse Normani e Dinah annuì.

«Già, mettiamola così.» sorrise Dinah. «Tu, con Lucia, come vi siete conosciute?»
«Non ho molto da dire, insomma, io vivevo per strada, diciamo che mi basavo sul suonare il tamburo, ero molto brava.»
«Non avevi nulla?»
«No, vivevo in un luogo abbandonato, Lucia una volta è passata sullo stesso marciapiede in cui ero seduta a suonare.»
«Interessante. Poi?»
«Niente, si era fermata davanti a me, applaudiva a ritmo di musica e mi faceva sorridere. Aveva notato del talento in me. Lei aveva visto una bellezza che non pensavo di avere.»

«Come ti ha portata con sé?»
«Inizialmente, ogni giorno mi lasciava non meno di cento dollari. Ero molto sorpresa, mi resi conto coi giorni che era una persona importante. Mi informai con varie persone e non appena mi dissero che lei, lavorava nella casa di moda Victoria's Secret, non lo so... Mi sono emozionata.» disse. «Ricordo che, l'ultimo giorno della terza settimana, lei mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi da terra.»

«Che ti aveva detto?»

«Io non meritavo di stare per terra, io meritavo di essere un angelo. Uno dei suoi angeli.»

Dinah emozionata fece una smorfia, cercando di scacciare le lacrime. «È meraviglioso.»
«Non sapevo cosa fare, quindi ho deciso di stringere forte la sua mano e le ho dato il consenso di istruirmi per rendermi tale ad esso.» disse Normani al ricordo. «Lo ricordo come se fosse ieri. Dal giorno in cui mi prese, la mia vita è cambiata in meglio. La mia famiglia sta bene, vive in una villa.» disse piano. «E io con Lucia.»

«Wow...» disse meravigliata Dinah. «Che ne dici, di conoscerci di più? Mi hai messa molta curiosità.»
«Va bene, d'accordo.» sorrise Kordei.

INTANTO LAUREN E CAMILA...

«Che dici di uscire?» chiese occhi verdi e Camila si morse il labbro accettando.
«Okay, va bene...» sorrise. «Mi stai facendo stare veramente bene.» sorrise Camila saltellando contenta. «Ed è bello sentirsi così pulite, così volute.»

«Sai Camz, è bello anche perché tu sai di meritartele le cose.» disse Lauren e Camila si morse il labbro. «Ne hai passate molte, fai tanto per la gente che ti circonda, cerchi di dare quello che non hai mai avuto ai bambini piccoli... Fai veramente molto per tutti e meriti solo il meglio del meglio.» sorrise Lauren accarezzando il suo viso con amore. «Sei bellissima e io sono pazza di te.»

Le due passeggiavano lungo la strada, osservando in lontananza tutto il lavoro che avevano iniziato a fare.

«Guarda lì.» disse Camila. «C'è Dinah.»
«Insieme a...» cercò di decifrare, dopo aver strizzato gli occhi, rimase sorpresa. «Normani?»
«Normani?» la guardò Camila.
«Sì, Normani, Normani.»
«Ah, okay... Normani.»

Le due ragazze si avvicinarono e videro come Normani sobbalzò. «Oh, ciao!»
«Ciao Normani, come stai?» chiese Lauren e la nera sorrise.
«Tutto bene, voi due?»
«Bene.» risposero all'unisono.

«È bello vedervi qui.» disse Kordei e Camila sospirò.
«È piacevole, sì. Come mai qui?»
«Un po' di svago non fa mai male. Lucy tra non molto, verrà qui, io le dissi semplicemente che andavo a vedere un po' i lavori. Non pensavo che questa passerella appartenesse a te, Camila.»

Camila ci pensò un po' e sorrise. «E invece... Devo promuovere alcuni vestiti e con il guadagno, lo darò alle persone che sono più sfortunate di noi.» disse.
«È bello.» annuì Mani.

«Guardate lì, si avvicina Lucia.» disse Dinah e intanto, una donna vestita in modo sportivo, si avvicinava a loro.
«Ciao, ragazze.» disse salutandole a distanza di un paio di metri.

Lauren guardò il corpo perfetto di Lucy, Camila fece lo stesso. «Lucia!» esclamò la Jauregui e strinse la ragazza.
«Lauren, buon pomeriggio.» sorrise lei.

Dopo che tutte parlarono del più e del meno, arrivò il momento in cui tutte le ragazze si alzarono e camminarono. «Siete anche voi qui al Luxor?»
«Sì, siamo venute qui proprio perché ci ispirava il posto. È molto bello, cattura proprio la tua attenzione.» mormorò Lucia reggendo la sua borsa in pelle.

«Che dite di mangiare tutte insieme?» chiese ad un tratto Normani e Dinah la guardò, sperando che avrebbero mangiato da sole.

«Io e Camila volevamo star da sole.» disse Lauren.
«Io devo sbrigare delle faccende con delle persone che vogliono comprare dei completi.»
«Ah...» disse solo Normani, rimanendoci male.
«Vabbè, mangiamo io e te, dai.» disse Hansen facendole l'occhiolino.

Che tra loro stesse per iniziare a sbocciare un certo legame? Che Dinah e Normani fossero pronte per iniziare qualcosa?

Il gruppo si divise, le Camila e Lauren andarono lungo il corridoio. «Dinah mi sembrava molto... Presa su Normani.» mormorò la maggiore e Camila alzò le spalle.
«Già, spero che un giorno ci sia qualcosa tra le due.»

In effetti, Camila sperava che la sua migliore amica Dinah trovasse l'amore della sua vita, come quando lei, trovò Lauren Jauregui.

Ora le cose erano cambiate, tutte e due si amavano e si desideravano come non mai. Ora speravano che questa settimana, sarebbe stata svolta al meglio.

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