Capitolo tredici. - "Sognamo insieme."
Camila finalmente abbandonò la vasca da bagno, prese un asciugamano e se lo avvolse al corpo nudo e ben scolpito.
Una volta riuscita ad incastrare il lembo dell'asciugamano, ne mise uno sui capelli in modo da catturarli facendo sì che si asciugassero almeno un po'.
Dopo essersi messa gli infradito, Camila andò a prendersi il suo cambio.
Preso l'intimo pulito se lo mise. I lividi erano violacei, questo la fece sospirare. Camila afferrò l'asciuga capelli e iniziò ad asciugarseli con cura.
Era parecchio nervosa, aveva addirittura pensato di dare buca a Lauren.
Arrivate le otto, Lauren bussò alla porta di Camila, quest'ultima si stava mettendo le scarpe con tacco alto. «Sì?»
«Apri la porta, sono io!» disse piano cercando di farsi sentire.
Camila andò ad aprire la porta, indossava un tacco sì e un tacco no. Non appena fece entrare Lauren, rimase ipnotizzata dalla bellezza di quest'ultima.
Indossava un vestito della sua linea moda, Lauren le riferì che era di ventimila dollari. Camila rimase a guardarla, prima che le vedesse qualcuno la tirò a sé facendola entrare.
«Ho portato questi.» disse Lauren mentre piazzò davanti alla cubana una busta. «Sono i puzzle, li usiamo per sta sera.»
«Non potevi prenderli dopo?» chiese Camila mentre prese con la mano destra la busta per poi poggiarla sul letto.
«No, perché sarei dovuta entrare in camera mia, di conseguenza ci sarebbe stata Jenny, quindi ho preferito evitare.»
«Sei ancora sicura di quello che stiamo facendo?»
«Abbastanza.» sorrise Lauren. «Passare un po' di tempo con la mia amica d'infanzia, non mi farebbe male.» ammise alzando le spalle. «A te secca?»
«No.» disse Camila sorridendo. Il telefono di Lauren vibrò rumorosamente, Camila sobbalzò e Lauren rise alla sua azione.
«Hai avuto paura?»
«Un po'.»
La maggiore prese il suo telefono dalla custodia rosa antico. Lo sbloccò e lesse il messaggio. «Freddie è arrivato da noi. Ci aspetta.» disse.
«Va bene, digli di aspettare un po', finisco di mettermi la scarpa.» disse Camila sedendosi nuovamente sul letto.
Dopo essersi messa il secondo tacco vertiginoso, sorrise a Lauren con dolcezza. «Madame.» Jauregui le prese la mano e inarcò le labbra sorridendo.
«Dai, andiamo.» disse Camila mentre tirava Lauren a sé per poi uscire dalla stanza.
Jauregui si guardò ai lati del corridoio appunto per evitare l'incontro con Jenny.
La forte mano di Lauren stringeva quella di Camila, dopo aver camminato per tutto l'hotel, le due si diressero fuori dall'edificio. «Ecco Freddie.» disse Lauren.
Una volta salite sulla limousine nera, la macchina iniziò a muoversi lenta in modo che le ragazze potessero ammirare Firenze da fuori il finestrino oscurato.
Loro potevano guardare fuori, ma le persone non potevano guardare dentro.
«Bene, come sta Lauren?»
«Bene, Freddie. A te?» chiese Lauren mentre poggiò la mano sulla sua coscia. Camila guardò attentamente la mano di Lauren sulla quale aveva un bell'anello attorno al dito.
«Tutto bene, è davvero bella Firenze, ci siete mai state?»
«Io no.» disse Camila sospirando. «Mio padre.»
«Il signor Cabello, eh?» la guardò dallo specchietto del retrovisore.
«Già.»
«Di me lo sai già.» disse Lauren e Freddie rise negando con la testa.
«Allora, dove vi porto?»
«Al Berberè,» sussurrò Lauren. «È una pizzeria che si trova in Piazza de' Nerli.» precisò e Freddie girò dirigendosi verso la piazza.
Dopo aver messo il separé, Lauren guardò Camila con felicità. «Ho letto che è un locale carino.»
«Davvero?»
«Sì!» sorrise lei.
Visto che il silenzio era calato tra le due ragazze, Camila decise di parlare. «Fanno altro oltre alla pizza?»
«Ho letto che ci sono anche delle birre artigianali. Mi piacerebbe assaggiarle.» disse seria.
«Oh, io non bevo, lo sai.» disse Camila guardando Lauren che scoppiò in una frenetica risata.
«Andiamo, shottina.»
«Ancora? Smettila di chiamarmi così!» disse Camila dando una spintarella sulla spalla di Lauren che negava con la testa.
«Vieni vicino a me.» disse Lauren di punto in bianco e Camila fece come le era stato richiesto.
Il braccio nudo di Lauren avvolse le spalle della minore dandole una leggera stretta. «Sono felice di stare vicino a te.» disse Camila e un sospirò dalle labbra di Lauren scappò.
«Ho detto qualcosa di sbagliato?» alzò lo sguardo la cubana minore e Lauren negò con la testa ripetutamente.
«No.» era vero, Camila non aveva detto niente di sbagliato. «Mi fa piacere che tu sia qui.» disse sincera mentre posò le labbra sui capelli dell'altra.
Lauren era sbagliata, stava veramente facendo questo? Il suo cuore aveva forse smesso di battere per Jenny? Jauregui ne risentiva molto, stava soffrendo nella sua accidia.
«Tutto bene?»
«Non credo.» disse Lauren mentre le sue dita accarezzavano dolcemente la pelle olivastra di Camila. «Non so ancora spiegarmi.»
«Vuoi provare a parlarne con me?» chiese Camila stringendole la mano. Il suo labbro venne stretto dai suoi stessi denti.
«Non ho nulla di cui parlarne, shottina.»
«Perché?»
«Perché neanch'io so come sto.» disse occhi verdi.
Camila sospirò e piano piano appoggiò la testa sulla spalla di Lauren, quest'ultima rimase sorpresa da quell'azione, amava quando le persone lo facevano.
Jauregui pensava di essere un'ottima spalla su cui poggiarsi. «Sei bellissima,» disse Camila. «E mi dispiace.»
Lauren corrugò le sopracciglia e guardò con aria interrogativa la ragazza che stava poco più giù dal suo viso. «Non dovresti...» disse Lauren giocando con i capelli della piccola.
«Perché?»
«Perché lo sappiamo che sono bellissima, quindi non dovresti dispiacerti.» disse Lauren.
«Scema.» rise Camila e Lauren accennò una risata.
Dopo una serie di silenzi, Lauren fece sedere Camila sulle sue gambe, in modo che la potesse abbracciare con tenerezza. «Mi piace abbracciarti.»
«Ah, ora mi hai presa per un peluche?» domandò Camila in modo sarcastico.
«Possibile.» sorrise Jauregui.
Lauren guardò Camila che stava a pochi centimetri lontana dal suo viso, la maggiore poté sentire l'alito caldo della ragazza seduta sopra le sue gambe.
Camila sentiva le labbra bisognose di quelle di Lauren, la grande girò il viso e accarezzò i fianchi della piccola. Aveva rifiutato.
Il cuore della Cabello si divise in due, sospirò a causa di quell'amore al momento proibito.
«Mi piacerebbe ricordare tutto, con decenza.» sussurrò Lauren. «Vorrei avere i ricordi che ogni essere umano ha della sua infanzia.»
«Vivamo il presente, Lauren.» lo sguardo serio della cubana fece venire una fitta al cuore di Lauren. Era così frustrata, avvolta dallo stress.
La limousine si fermò di botto facendo sì che Camila cadesse completamente sul corpo di Lauren. «Ugh, scusa...» disse Camila alzandosi da sopra le sue gambe.
Lauren rimase leggermente con le gambe divaricate, negò con la testa alle parole della minore.
Freddie aprì la portiera. «Scusate, ragazze.» disse. «Non mi sono reso conto e lo stavo superando...» sospirò.
«È okay.» disse Lauren.
Camila uscì dal veicolo, Lauren la seguì e si guardò intorno. «Uhm.»
«Si sta bene qui,» sorrise Camila e Lauren accennò un "sì" con la testa.
«Lauren,» la chiamò l'uomo e la ragazza si girò. «Se ha bisogno di qualcosa, mi chiami.»
«Certo.» sorrise dolcemente.
Lauren e Camila andarono verso la pizzeria. Le loro narici vennero invase dal buon profumo. «Oddio, mi sto emozionando.» disse Camila. «È la prima volta che sto in una pizzeria italiana.»
«Sono felice.» disse Lauren e andarono a sedersi in un tavolo libero.
«Ci sono tanti disegni sui muri.»
«Già.» disse Lauren mentre faceva sedere Camila sulla sedia per poi spingerla verso il tavolo in modo da non essere distante da esso.
Una volta seduta anche Lauren, le due ragazze vennero accolte da un ragazzo vestito con una Polo nera con il logo rosso Berberè.
«Buona sera, ragazze.» sorrise lui offrendo i menù. «Io sono Alessandro Dellisola e se avete bisogno di me, fatemi un fischio.»
Camila rise. «Oh... Okay, Alessandro.»
«Non siete di qui, eh? Lo sento dal vostro accento.» disse.
«Siamo americane,» intervenne Lauren e il ragazzo dagli occhi azzurri sorrise.
«Immaginavo.»
Lauren era totalmente distratta, sentiva un po' di gelosia, forse troppa. Vedeva come Alessandro parlava animamente con Camila.
Una volta che il ragazzo se ne andò, le due iniziarono a guardare un po' il menù. «Mh, cosa prendi?»
«Non mi voglio appesantire.» disse Camila in risposta di Lauren. «Una margherita gigante penso che sia okay.»
«C-cosa?» Lauren aprì gli occhi di scatto sorpresa. «Non vuoi appesantirti e prendi una margherita gigante?!»
«Beh, sì. È un problema?» chiese lei ridendosela.
«N-no, è semplicemente che... Wow, è tanto per una come te.»
«Per una come me? Che ho che non va?» alzò le sopracciglia Camila e Lauren negò.
«Nel senso, che sei piccola e riesci a mangiare davvero tanto.» disse Lauren rapidamente e Camila rise.
«Come la prendi?» chiese.
«Una margherita, non voglio mangiare molto.» disse lei mentre giocava con un tovagliolo.
«Dillo che vuoi mangiare poco solo perché vuoi lasciare campo libero alla birra artigianale.»
«Argh, taci. Per chi mi hai preso?» ringhiò Lauren e Camila si mise dritta con la schiena sentendosi in colpa. Jauregui non appena la vide, rise e allungò la mano verso il viso di Camila.
La piccola avvicinò la guancia facendosi accarezzare dalla maggiore. Lo sguardo di Lauren era concentrato nel toccare la guancia di Camila che si colorava di rosa.
«Hai una pelle morbida,» sussurrò. «È bello toccarla.» sorrise come solo lei sapeva fare.
Le gambe di Camila si accavallarono, le farfalle nello stomaco si facevano sempre più intense. Il nodo che si formava era sempre più stretto, sì sentiva così bene e strana allo stesso tempo quando Lauren toccava Camila in quel modo così affettivo.
«Ti piace qui?» chiese quasi timidamente.
«Sì, tanto.» disse.
La mano pallida di Lauren si allontanò dal viso di Camila non appena Alessandro venne da loro. «Prego, ditemi pure.»
«Due pizze margherite,» iniziò Camila. «Una gigante e una normale.» sorrise. Mentre il ragazzo segnava le pizze un tenero sorriso spuntò dalle sue labbra.
«Bene, da bere?»
«Vorrei provare la vostra birra.» disse Lauren. «Una bella birra bionda.»
«Perfetto. E lei invece?» chiese rivolto a Camila.
«Io della semplice acqua naturale, le bollicine mi fanno diventare più effervescente di quanto lo sia già.» disse Camila.
«Quindi sono, una margherita gigante, una normale mentre da bere una birra bionda e dell'acqua naturale, giusto?»
«Giustissimo.» disse Lauren mentre non distoglieva lo sguardo dal viso di Camila.
Alessandro, dopo aver preso nuovamente i menù, andò via.
L'iPhone di Lauren iniziò a vibrare. «Mh,» dopo aver preso l'aggeggio decise di chiudere la chiamata. «Che palle.»
«Cosa?» chiese Camila alzando le sopracciglia.
«Era Jenny, sicuro mi ha chiamata per sapere dove fossi.» sbuffò e Camila abbassò un po' il capo, sentendosi in colpa.
«Mi dispiace.»
«Ugh, non dispiacerti.» disse Lauren guardando la piccola che nervosamente si mordeva il labbro.
«Perché?»
«Perché è okay. Sono stata io a chiederti di venire a cena con me, quindi vorrei che tu oggi stessi bene.»
Camila socchiuse gli occhi e poggiò la schiena completamente sullo schienale della sedia comoda. «Lo so, però...» sospirò e Lauren guardò Camila negli occhi.
«Basta.»
«Va bene.» sospirò la minore. Lauren sorrise e non appena Camila poggiò la mano sul tavolo, la grande la mise sopra la sua.
«Come ti sembra Firenze?»
«Piuttosto incantevole. Ho ancora ansia per la storia di prima... Insomma, ho rischiato tanto.»
Lauren sembrava piuttosto nervosa non appena si parlava di questo, era così schifata dal genere umano, sì vergognava davvero tanto di farne parte. Le guance di Camila si colorarono di rosso, i suoi occhi diventavano sempre più lucidi quasi da buttarci giù il mondo intero.
«Vuoi andare al bagno?» chiese Lauren preoccupata e Camila ci pensò un po' anche se poi le disse di sì.
Avrebbero aspettato un po' per le pizze, dopotutto c'erano anche altri ordini.
Lauren e Camila andarono al bagno, la giovane ragazza poggiò le mani sul lavandino e abbassò il capo. «Non fare così.» disse mentre Lauren si avvicinava a lei e la cingeva dai fianchi in una presa stretta ma dolce. «Non c'è bisogno, ora ci sono io con te.»
Lo sguardo di Camila si alzò mostrando due lacrime che le rigavano sul viso. Lauren si sentì morire, decise di prendere con sé Camila e di coccolarla un po' in modo che si calmasse. «Sh, tranquilla.»
«No, cazzo.» disse Camila mentre il suo viso era impresso nel petto della ragazza dai capelli corvini.
«Far uscire certe parole dalle labbra non è carino per una ragazza dolce come te.»
«Non sono dolce.» iniziò Camila e Lauren poggiò le labbra sulla testa della piccola in modo da confortarla.
«Sei dolce e pure bugiarda.» disse Lauren prendendola in giro.
«Ti odio.» disse Camila facendo i capricci, sapeva che non era seria dicendo quelle parole, Lauren iniziava ad apprezzare un po' tutto ciò che faceva Camila.
Sapeva che stava facendo un grande errore, ma avrebbe parlato con Jenny al più presto in modo da metterla finita.
Watwood era una bella donna, doveva ammettere che forse era l'unica che era riuscita a metterle una giusta attrazione verso le ragazze. Lauren aveva sempre avuto quella sensazione di voler le ragazze per sé, ma qualcuno di sua conoscenza gliel'ha imposto facendole credere che fosse una cosa totalmente negativa.
Camila era diventata quella certezza. Lauren non sapeva cosa fare quando c'era lei. Infatti si sentiva veramente piccola e indifesa. Doveva dire la verità, era stata stregata da quegli occhietti dal colore cioccolato.
Una volta che Camila si riprese, tornarono al loro posto, Alessandro stava arrivando con entrambe le pizze. Il ragazzo consegnò la pizza gigante a Camila mentre quella normale a Lauren. Entrambe rimasero sorprese dalla sua forte memoria.
«Assaggiamo la pizza italiana.» disse Camila mentre tagliava a spicchi il cerchio ricco di pomodoro e mozzarella. Il ragazzo tornò con la bottiglietta d'acqua e una caraffa di birra bionda artigianale.
«Grazie.» dissero all'unisono.
Le papille gustative di Camila scoppiarono come se fossero dei palloncini. «Ma è buonissima!»
«Ora voglio vedere se te la mangi tutta.» disse Jauregui mentre prendeva uno spicchio della sua per poi mangiarlo. «Hai ragione, è buona.» sorrise.
Camila da sotto il tavolo muoveva le gambe allegramente dando addirittura un calcio sullo stinco della ragazza dagli occhi verdi.
Il cellulare squillò e Lauren accettò la telefonata. «Pronto?»
«Lauren, tanti auguri!» disse la voce maschile e Lauren sorrise con tenerezza.
«Papà, grazie.» sorrise mentre le sue gote si colorarono di rosso.
Camila fece cenno a Lauren di mettere il cellulare in vivavoce e così fece.
«Come stai, bambolina?» chiese Michael e Lauren mangiò.
«Bene,» disse con il boccone pieno. «E tu?»
«Tutto bene, che stai facendo?»
«Sono con Camila in ristorante. Stiamo mangiando qualcosa insieme giusto per festeggiare un po'.» sorrise Jauregui e Camila rise.
«Ciao, Michael!» disse ridendo.
«Ciao, Mila! Tutto bene?»
«Tutto bene, la pizza è buona e qui parlano tutti alienese.» disse Camila e Lauren la guardò male.
«Che significa "alienese"?»
«È la lingua degli alieni!» disse con voce macabra e Lauren ingoiò la sua saliva con forza.
«Immagino, Camila. Bisogna fare tanta pratica per parlare bene l'italiano.» disse lui con tono divertito.
«Già.» annuì Lauren.
«Imparerò.» disse Camila senza troppi problemi.
«Vedrò di insegnarti qualche cosa.» disse Lauren e Camila sorrise un po'.
«Lauren.» la chiamò il padre e la ragazza posò gli occhi sul cellulare.
«Dimmi.»
«Jenny? Come vanno le cose?»
«Non mi va di parlare di lei. Sono con Camila in questo momento e sto veramente bene così.» disse sincera mentre guardava come la piccola divorava la pizza senza fermarsi.
«Uhm... Va bene, mi raccomando, se dovessi fare una scelta, falla bene.» disse.
«Quello senz'altro.» mormorò. «Clara?»
L'uomo sospirò forte. «Sai che è tua madre.» disse lui.
«Non mi interessa, come sta?»
«Sta bene...» disse.
«Christopher, Taylor?»
«Tutto bene.» disse lui e Lauren sorrise un po' con dolcezza, Camila si sentì davvero bene non appena vide felice la ragazza che tanto voleva.
«Papà, ora vado, ho da fare.» disse Lauren.
«Va bene, piccola quando tornerai potrai scartare il tuo regalo.» disse.
«Va bene.» ridacchio la figlia e Camila impazzì mentalmente.
Dopo aver chiuso la telefonata, Lauren guardò Camila che aveva appena finito la sua pizza. «Buona?» chiese la grande mangiando l'ultima crosta.
«Buona.» sorrise Camila e Lauren scosse la testa.
«Sei una pazza.» disse e Camila rise forte.
Jauregui si versò la birra nel suo bicchiere, guardò Camila come per chiederle se ne volesse. «Uhm, un goccio.» disse Camila. «Piccolo così.» la cubana fece uno spazio di un centimetro di distanza tra l'indice e il pollice.
«Che palle! Ti odio.» ringhiò Lauren per poi ridere, versò la birra in modo che arrivasse a metà bicchiere.
«Ma sei pazza?!»
«No. Bevi.»
Camila iniziò a bere il suo bicchiere di birra, Lauren sorrise non appena vide gli occhi della minore brillare. «Buona.» disse. «Un altro bicchiere.»
«No, shottina. Ti fa male poi.» sorrise Lauren. «Non voglio raccogliere nessuno da terra.»
Dopo aver finito, le ragazze pagarono e uscirono dalla pizzeria. «Ora chiamo Freddie.» disse Lauren e Camila annuì.
Alessandro era uscito un po' a fumare la sua Camel. «Ciao.» disse lui e Camila alzò la mano per poi muovere le dita salutandolo.
«Andate via?»
«Sì, stiamo tornando in hotel.» disse Lauren piano e lui annuì.
«Senti, Alessandro.» disse Camila attirando l'attenzione del ragazzo.
«Sì?»
«Ho bisogno del tuo nickname Instagram.» disse lei e lui corrugò le sopracciglia.
«Oh, certo.»
Dopo essersi scambiati i nickname, le due se ne andarono non appena Freddie arrivò a prendere le due ragazze. «Ciao, ciao.» salutò Camila.
Le due ragazze erano nuovamente nella limousine guidata da Freddie. Lauren era piuttosto seria e Camila ogni tanto la guardava.
Cabello decise di aprire bocca. «Che hai?»
«Niente.» disse lei sbuffando. «Pensa un po' ad Alessandro.»
Camila alzò le sopracciglia e rise. «Cosa?! Alessandro? Sei davvero gelosa?» rise forte e Lauren strinse saldamente i pugni. «Oddio, Lauren Jauregui è davvero gelosa, attenzione!» disse Camila ridendo.
Grazie al separé alzato, Lauren si alzò di scatto e prese con forza Camila per poi metterla spalle contro al sedile. La piccola cubana poggiò le mani istintivamente sulle spalle della ragazza dagli occhi verdi.
«Cerca di non provocarmi più di tanto.» disse Lauren con voce roca mentre guardava Camila dritta negli occhi.
«Oh, Lauren. Non sai contro chi ti stai mettendo.» disse Camila.
Lauren negò con la testa, lasciando le natiche di Camila. Lo sguardo socchiuso della latina si piombò subito sulle labbra della maggiore. «Apprezzo questi movimenti, Jauregui.»
«Ti fotterei, Camila. Non immagini.» detto questo, lasciò la latina con le gambe divaricate, le sue labbra erano schiuse.
Lauren si mise composta. «Signorina Jauregui.» la chiamò Freddie e Lauren decise di togliere il separé.
«Freddie.»
«La signorina Watwood era molto...»
«Incazzata?» chiese Lauren e lui sospirò.
«Sì, mi ha chiesto come minimo dieci volte dove fossi.»
«E tu? Che hai risposto?»
«Le ho detto che non sapevo nulla, spero che non accada nulla di brutto tra voi due.» disse e Camila sospirò.
«Il fatto è che... Ho già deciso cosa fare.» disse e lui guardò le due dallo specchietto del retrovisore.
Camila intanto stava prendendo una bottiglia di spumante da un grande contenitore dorato pieno di ghiaccio.
«Lasciarla?»
«Per forza. È troppo noiosa, io persone così non ne voglio neanche a morire.» ringhiò.
«Fa bene.» sorrise Freddie e Lauren si sentì un po' in ansia.
«Sai dirci dov'è in questo momento?» chiese Camila mentre beveva un bicchiere del suo spumante.
«Ha detto che andava a dormire, spera vivamente di trovarti a letto, Lauren.» disse l'uomo.
«Quella donna è dipendente dal sesso, non posso reggerla ancora per molto. So benissimo che appena si sveglia, mi scopa come non mai.»
«E io che pensavo fossi tu l'attiva.» disse Camila bevendo.
«Oh, andiamo. Lo sono, facciamo a turno, tutto qui... Beh, dopo che lei mi fotte per dieci volte, io la fotto massimo quattro.»
«Sei un caso perso.»
«Però io so far urlare.» disse. «Molto più di quanto lo sappia far lei.» Camila si stette zitta e Lauren le fece l'occhiolino.
Arrivate all'hotel Four Seasons, le due ragazze mentre si mantenevano per mano, entravano dentro piano piano. Non volevano far troppo casino.
Camila con la sua mano libera reggeva la bottiglia di spumante ormai diventata di sua proprietà. La cubana beveva dalla bottiglia mentre correva per i corridoi del grande hotel.
Una volta arrivare alla camera di Camila, Lauren entrò e si spogliò.
Cabello andò a chiamare Dinah che subito entrò dentro la camera.
Le ragazze erano tutte e tre con un pigiama molto leggero, Lauren prese il primo puzzle e iniziò a farlo con Dinah e Camila. La cubana sbagliò alcune volte ad incastrare i pezzetti visto che era piuttosto stanca.
Gli occhi marroni piano piano si stavano chiudendo, Lauren notò subito questo particolare e decise di chiedere a Dinah se potesse lasciarle un po' da sole. La polinesiana, felice, le lasciò e Lauren accompagnò Camila a stendersi sul letto a due piazze.
Dopo un forte abbraccio, Camila guardò come Lauren la stesse stringendo a sé. «Non abbiamo fatto nulla del puzzle.» disse.
«Abbiamo fatto molto invece.» disse Jauregui sorridendo.
«Lauren.» la chiamò Camila e gli occhi verdi della ragazza si piombarono sulla punta del naso della piccola.
«Dimmi.»
«Dovresti perdonare tua madre,» disse triste. «Non merita questo.»
«Ho sofferto per troppi anni. Lei non è mia madre, io ho un padre e basta.»
«Lauren, tua madre ha fatto quello che ha fatto perché aveva semplicemente paura.» disse.
«Non è stato il modo migliore per farlo, Camila.» disse Lauren. «Dimenticare non è bello per nessuno, né per chi lo sente né per chi ha in torno.»
«Perché non dovrebbe?»
«Perché nessuno ha voglia di girare intorno ad una persona così. Mi rattrista tutto questo, vorrei aver avuto un'infanzia migliore, senza troppe bacchette e leggi.» disse Lauren.
«I tuoi fratelli?»
«Loro vanno ancora a scuola, stanno bene e sono felici, al contrario di me, io non sono nulla di ciò.»
«Tu sei molto più di questo, Lauren.» disse Camila accarezzandole il viso. «Hai lavorato in un piccolo spazio fino ad arrivare a lavorare alla Louis Vuitton.»
Lauren sorrise, fiera delle parole di Camila. Amava essere riempita di complimenti, non per il fatto che si poteva credere la persona più importante del mondo, ma per il fatto che grazie a questi era davvero sicura di ciò che stava facendo.
«Grazie Camila.» disse Lauren dolcemente. «Sei importante per me.»
«Davvero?»
«Sì, ti sei divertita oggi?» chiese Jauregui mentre accarezzava la nuca della piccola cubana. «Spero di sì. Domani a pranzo ti porto in un ristorante di lusso solo per due.»
«Ugh, davvero? Si mangia!»
Lauren rise. «Sì, si mangia.» disse sussurrando mentre prendeva Camila per i fianchi in modo tale che se la spingesse verso di sé. «Sei bella. Mi piace abbracciarti.»
«Beh, vedo che ti piace anche il mio culo.» disse Camila.
«Hai un bel culo, come negarlo.» disse Lauren mentre fece arrivare la sua agile mano sul suo fondo schiena.
Un mugolio di Camila riempì la stanza, il viso della minore rimase poggiato sul petto di Lauren, quest'ultima non smetteva di farle carezze. «Lauren, oggi... Dormi con me?»
«Sì, dormo con te. Non torno lì.» sorrise Lauren baciando la fronte di Camila. «Vedi di dormire, domani sarà una giornata abbastanza pesante.» disse Lauren e Camila annuì per poi coprire i loro corpi con il lenzuolo.
«Dormi anche tu, Lauren.» la guardò Camila alzando il viso verso quello della maggiore, Lauren sorrise un po' e le accarezzò il viso piano, sulle gote della piccola cubana si formarono tante sfumature di rosa, dal più tenue al più acceso.
«Voglio che ci troviamo anche nei sogni, ho bisogno di vederti anche mentre dormo.» disse Lauren e Camila con l'indice toccò sotto al suo mento.
«Non immaginavo che avessi un cuore d'oro.» sorrise Camila.
«È solo la verità, Camila.» sospirò Lauren. «Non voglio chiudere gli occhi se poi non posso vederti.» ammise. «Dammi la possibilità di sognare insieme.»
«Sì, Lauren, ora vedi di chiudere gli occhi e di lasciarti andare.» disse Camila chiudendo gli occhi.
Ci vollero una decina di minuti prima che le due ragazze si addormentarono. La mente di entrambe iniziarono a volare, a sognare come non mai.
Sul volto di Lauren si formò un sorriso tenero, pieno di pace.
Questo significa solo una cosa, che Lauren stava sognando Camila.
OH YEYEYEYEYE
SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO.
Lauren e Camila si avvicinano sempre di più e il feeling aumenta come non mai.
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