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Capitolo quindici. - "Enoteca Pinchiorri."

«Lauren, ma insomma, vuoi uscire da quel bagno?» chiese Camila mentre bussava alla porta.
«Oh, Camila! Un attimo.»

«Sono più di venti minuti che stai intrappolata in quel fottuto cesso, esci e fammi entrare.» disse Camila esasperata. «Se ti stai truccando, non esagerare perché sei già bellissima.» disse cercando di far uscire la ragazza.

Lauren uscì dal bagno. «Sei una noia mortale, Camila.» disse Jauregui e Cabello rise.
«Beh, sei tu che ci impieghi mezz'ora solo per metterti un po' di trucco.»

«Ti ricordo che tu ci hai impiegato un'ora facendoti il bagno in quella vasca, va a finire che saremo le ultime.» disse lei passando una mano tra i suoi capelli. Il suo corpo era coperto da un vestito Chanel di venticinque mila dollari.

«Invece di rimproverarmi per fatti successi due ore fa, fammi entrare che mi trucco io. Lauren, per colpa tua siamo in ritardo.»

«Oh, vaffanculo.» disse esasperata la grande per poi andare verso lo specchio.

«Grazie.» disse Camila rinchiudendosi in bagno. «Finalmente.» sospirò.

Era un po' in ansia, chissà come sarebbe stato mangiare all'Enoteca Pinchiorri. Si sentiva un po' a disagio e per di più in crisi con sé stessa visto che era presente anche la "distruttrice" Jenny Watwood. Chissà come sarebbero andate le cose.

Lauren si stava guardando allo specchio, era già tardi e Freddie le aspettava giù da più di venti minuti. Lauren lo avvisò di aspettare un altro po', tra non molto sarebbero scese.

Camila era pronta, era piuttosto felice di indossare uno dei suoi vestiti della collezione KCCE. «Eccomi.» sorrise e Lauren guardò con felicità quel corpo snello e ben dettagliato della ragazza. Sinceramente non le importò del suo vestito da ventimila dollari. Apprezzava ciò che stava sotto di quello.

Camila chiamò Dinah e Penny, ma le dissero che sarebbero andate con un taxi.

Le due ragazze scesero le scale.

«Ecco Freddie.» disse Lauren aprendo lo sportello della limousine in modo tale che Camila entrasse dentro la macchina. Una volta dentro, entrò pure lei. «Portaci all'Enoteca Pinchiorri. Lì si svolgerà il compleanno.»

«Va bene.» disse l'uomo mettendo in moto la macchina.

Lauren nella sua borsa D&G aveva una busta, dove all'interno c'era un set di gioielli: Orecchini e Collane Swarovski. In più, dentro la busta c'era una bustina di carta con dentro duemila euro.

Camila invece, non sapendo i gusti della ragazza decise di regale cinquemila dollari, in modo da spendere come voleva.

Lo sguardo di Camila osservava come le cose si muovevano in modo brusco e veloce. Jauregui poggiò la mano sul ginocchio di Camila, intanto la piccola si metteva composta sul sedile.

La mano della grande entrava senza pudore sotto la gonna di Camila, quest'ultima glielo concesse, anzi, aprì le gambe per lei.

La mano calda e ardente di Lauren si scontrò con il tessuto della mutanda di pizzo nero. «Le temperature si alzano.»

«Ti converrebbe smetterla.» disse Camila facendo togliere la mano da sotto il tessuto del vestito ben lavorato.
«E perché mai?»

«Perché... Non manca molto al nostro arrivo. Siamo già in ritardo, quindi non iniziare a fare la morta di figa.»

Lauren corrugò le sopracciglia. «Io morta di figa? Bae, non mi conosci.» sorrise beatamente Lauren mentre iniziò a stendere Camila su quel sedile.

Il corpo della donna più piccola, combaciava perfettamente con la pelle nera del sedile. Lauren sorrise non appena realizzò che stava tra le gambe di Camila. «Lauren, no...»

«Mh, perché?» la guardò Lauren. «Sei la prima che voleva scopare. Hai per caso paura?»

«Non ho mai...»

Lauren si fermò un po', scosse la testa e si mise seduta composta.

Camila dopo un po' fece lo stesso. «Scusa.»

«Nulla, non credo sia un posto adatto per fare sesso, o almeno per la prima volta.» disse Lauren e Camila ingoiò forte.
«Già...»

Lauren volse lo sguardo verso quello marrone della piccola, che se ne stava accucciata sul suo sedile. «È okay, non è successo niente.»

«No, non è per quello.» disse Camila negando. «Sto pensando a Jenny.»

Lauren sentì una piccola fitta. «Non mi interessa, cazzo. Basta pensare a quella, okay?»

«Non ti scaldare.»

«Mi scaldo quanto cazzo mi pare e piace, capisci? Non la devi nominare, se solo ci tocca, si deve già fare la fossa, non credo le convenga.» disse Lauren sospirando profondamente. Camila rimase zitta e si morse il labbro.
«Scusa.»

«Nulla....»

La limousine stava per arrivare a destinazione, Camila era sempre impaziente ad arrivare ai posti. Una volta finita la cena, si sarebbero spostate in qualche discoteca per svagarsi, fumare e ubriacarsi.

Camila stringeva entrambe le sue mani, in una presa salda e piena d'ansia. La giovane era diventata molto paranoica dopo la morte del padre. Non si fidava più di nulla ed era sempre in pensiero per tutto.

«Stai serena, non voglio vedere nessuno con tanta tensione.» disse Lauren e Camila sbuffò.
«Okay.»

«Pensi che Dinah e Penny ce la faranno a venire?»

«Per forza, insomma, sono venute per quello. Sarebbe stupido.» disse Camila pensando un po'.
«Hai ragione.» disse Lauren sospirando.
«Jenny?» la guardò Camila.

«Jenny... Non lo so, non credo verrà.» disse Lauren guardando un po' fuori dal finestrino. «Non mi interessa sinceramente.» disse.

«Uhm.» sospirò Camila. «Va bene.»

ALL'ENOTECA PINCHIORRI...

Zayn era felice, stava guardando un po' tutti gli invitati con un tenero sorriso sulle labbra. Ally andò verso di lui a rompergli un po' le scatole. «Ciao, Z.»

«Amica, ciao.» sorrise il pakistano e Ally sorrise.
«Tutto bene?»

«Sono abbastanza felice, tra non molto si mangia e oddio, finalmente la mia pancia verrà accontentata!» sorrise lui, nella testolina di quel ragazzo non faceva altro che esserci il cibo.
«Hai sentito Gigi?» chiese la piccola.

«Sì, l'ho sentita. Tra poche ore dovrà posare per Vogue.» sorrise. «Un bel set fotografico a Londra, sai, Londra la notte è bellissima.» disse.
«Lo so, tranquillo che ci sono stata.» disse Ally sorridendo.

«Io davanti al Big Ben mi sento una formica. Non oso immaginare te.» disse Zayn pensando.

«Cosa?! Ma come ti permetti!» ringhiò Ally e lo colpì al braccio.
«Ouch, andiamo! Stavo scherzando.» disse Zayn mentre sporgeva il labbro inferiore.

«Sìsì, tutte scuse.» sospirò Ally e Zayn per farsi perdonare l'abbracciò.

Le porte del ristorante si aprirono, un tacco di pelle nera firmato Gucci mise contatto con la prima mattonella del pavimento, facendo un bel suono. Tutti si girarono e videro come Keana Issartel aveva messo piede dentro.

«Oh, ecco la festeggiata.» sorrise Mendes mentre guardava la donna che scuoteva i suoi capelli lucidi e decisamente perfetti.
«Swish.» sussurrò Zayn facendo ridacchiare Ally.

La prima cosa che Keana fece fu sorridere ai suoi amici che le fecero gli auguri, uno per uno. Veronica era dietro la donna, cercando con lo sguardo le persone più importanti, ovvero: Lauren e Camila.

«Non ci sono.» disse Iglesias.
«Arriveranno, saranno sicuro in ritardo.» sussurrò Issartel.
«Molte persone mancano.» intervenne Normani mentre stava vicino a Lucia.
«Abbiamo notato.» disse Veronica.

«Beh, andiamo a sederci? Vedremo di aspettarle.» sorrise.

Una lunga tavolata era presente nella grande sala, Keana aveva ordinato di mettere tutti i tavoli uniti e non sparsi. Grazie a Dio accettarono.

Keana si mise capo tavola, Tegan alla sua sinistra e Veronica. Tutti i ragazzi si misero uno vicino all'altro. Keana si maledì quando notò che i posti restanti erano lontani da lei. Avrebbe visto ben poco di quello che avrebbe voluto tanto vedere.

Zayn guardava un po' come la fiammella delle candele restava viva. Sorrise un po' pensando ad una cena simile con Gigi.

Ally notò subito la sua mancanza. «Tutto bene?» chiese.
«Credo di sì. Mi manca Gigi.» sussurrò e Ally passò una mano sulla sua schiena.
«Dai, la vedrai in rivista.» disse.
«Stronza.» rise lui.

Dinah e Penny arrivarono, Keana si alzò per ricevere gli auguri delle due ragazze.

Lo sguardo di Normani ispezionava il corpo della polinesiana. Lucia vide il suo interesse ma rimase in silenzio, lasciandola fare.

Keana stava guardando attentamente i suoi invitati, aspettando con ansia le ritardatarie.

IN UN TAXI...

«Sinceramente, sono arrivato ieri.» disse l'albino mentre guardava fuori dal finestrino. «Mi sento in colpa per non essere rimasto con Lauren.»

«Oh, capisco. È la sua ragazza?»

«No, siamo molto amici e colleghi di lavoro.» sorrise lui. «Lavoriamo per la Louis Vuitton.»

«Oh, è meraviglioso.» disse lui. «Dove la porto?»

«Enoteca Pinchiorri.» sorrise.

«Va bene.»

ALL'ENOTECA PINCHIORRI...

Eccole qui, la limousine si era appena fermata davanti al ristorante cinque stelle. Grazie all'aiuto di Freddie, Camila fu la prima a scendere dalla macchina, Lauren la seguì subito dopo.

Le loro mani, entrano incrociate, i tacchi le portarono dentro il locale che era di una temperatura abbastanza confortevole.

Le ragazze si guardavano un po' intorno quando il Maître arrivò da loro. «Prego?»

«Oh, salve.» disse Lauren. «Uhm, stiamo cercando il tavolo della signorina Issartel.» sorrise.
«Oh, prego, seguitemi.» disse lui andando verso la sala.

Una grande tavolata fece brillare gli occhi di Camila, era dietro di Lauren, un po' timida. «Wow... Tanta gente.» sorrise e Lauren notò quanto fosse timida la piccola.
«Tranquilla.» sussurrò e si avvicinarono a Keana che subito si alzò.
«Benvenute.»

«Auguri.» sorrise Lauren dando la bustina e la letterina con i soldi dentro. Camila seguì le stesse azioni della Jauregui.
«Tanti auguri.» canticchiò.

«Grazie, ragazze.» disse Keana sorridendo quasi dolcemente.
«Prego, senti, stai attenta, hai un bel malloppo lì dentro.» disse Lauren per poi andare a sedersi insieme a Camila, vicino a Dinah e Penny.

«Jenny?»

«Lasciala dov'è.» sorrise Lauren.

Keana Issartel's P.O.V.

Santo cielo, non riesco a vedere Lauren e Camila come si deve. Mi stavo chiedendo cosa fosse successo a Jenny, insomma, era arrivata con Lauren ed ora?

I miei occhi marroni stavano controllando tutti gli invitati. Uno per uno.

Sentii una risata, era quella risata contagiosa di Lauren. Veronica mi guardò, io sospirai. «Come pensi che vada?»

«Non lo so.» dissi io. «Sinceramente credo stia andando male.» sussurrai. «Sono molto amareggiata.»

«Lo vedo dai tuoi sguardi.» disse Vero.
«Che stress,» dissi io. «Mi chiedo perché, Jenny non sia venuta.»

Veronica mi guardò, dubbiosa. «E se... Fosse successo qualcosa tra di loro?»

«Mh, non so. Erano molto unite.» dissi io mentre guardavo il mio bicchiere del vino.

Arrivarono gli antipasti.

Erano molto felici. Tutto molto buono. «È delizioso.» sorrise Veronica e io annuii.
«Già.»

Le mie orecchie udirono una risata da parte di Camila. «Quando pensi di vendicarti?»

«No, non ora. Non posso sapere se le due stanno insieme o meno.» dissi io osservando. Intanto era arrivato Shaun Ross morto nell'imbarazzo.
«Salve!»

«Oh, Ross!» sorrisi alzandomi. «Eccoti.»

«Tanti auguri, Keana.» sorrise lui e mi diede i due baci sulle guance. «Ecco il regalo.» mi diede una scatola. «Qui c'è un vestito ideato e realizzato da me, prodotto con i migliori tessuti, l'unico al mondo.» disse lui spiegando. «Il vestito è stato fatto apposta per il tuo fisico, dalla lunghezza, la circonferenza del bacino alla larghezza delle tue spalle.»

«Ma è fantastico!» dissi accarezzando la scatola. «Grazie, Shaun.» sorrisi e gli diedi un abbraccio.
«Figurati, poi dimmi se ti piace.» mi fece l'occhiolino e andò a sedersi vicino a Lauren.

«Comunque, secondo me stanno iniziando.» riprese Veronica e io sbuffai.
«Se le cose peggiorano, vorrà dire che metterò in atto il mio piano, ovvero quello di far scalpore nella famiglia Jauregui, rovinandola.»

«Come pensi di fare?»

«Farò postare delle foto tra Adam e Clara, in modo da far creare il giusto casino. Poi ovviamente Lauren farà il resto.» dissi.

«Sei sicura?» intervenne Tegan e io annuii.
«Ovvio. Conosco Lauren.»

«Cosa pensi che faccia, una volta saputo?» chiese sempre mio fratello.
«Beh, sappiamo com'è fatta. Lauren tenderà ad allontanarsi da tutti, pure da Camila.» dissi piano in modo da non farmi sentire.

«Va bene.» sorrise un po'. «Cerca di fare attenzione.» disse lui. «Non vorrei che succedessero casini.»

«Appunto, non succederanno se ci sei tu con me.» dissi io guardandolo.
«In che senso?»

Intanto ci stavano prendendo i piatti.

«Nel senso che... Ti dirò.»

Tegan rimase perplesso, io presi il mio bicchiere da vino rosso e feci formare dei cerchi sul vetro di esso. «Buono questo Vermentino

«Già, buono.» annuì Veronica.

DALL'ALTRA PARTE DEL TAVOLO...

«Non vedo l'ora che arrivino i primi.» disse Camila sorridendo.
«Come sempre mangi come non mai.» disse Lauren e Shaun sorrise alle due.
«È bello vedervi insieme, Lauren mi ha parlato un bel po' di te.»

«Davvero?» Camila guardò Lauren e a quest'ultima le guance diventarono di un colore rosso acceso.
«Già, è così.» sorrise Lauren.

«Jenny?» chiese Ross e Lauren divenne seria di punto in bianco.
«Non c'è come puoi vedere.» disse lei e Shaun si mordicchiò il labbro inferiore.
«È successo qualcosa?»

«Tutto, ma come vedi, non è il caso parlarne. Mi da fastidio e preferirei chiudere qui.» disse Jauregui. «Non ti ho più visto al Four Seasons.» disse.

«Oh, ero in giro per Firenze, ero entrato in un gay club e niente, ho conosciuto un ragazzo e ci sono rimasto.» disse lui e Lauren alzò il sopracciglio.
«Non pensavo fossi un festaiolo.»

«Come vedi, l'apparenza inganna, cara amica.» disse Ross ridendo.
«Beh, meglio che l'abbia fatto.» sorrise Lauren. «Una vita senza divertimento, non è una vera vita.» disse Jauregui e Camila si morse il labbro sorridendo.

«Hai un buon gusto, Lauren.» sorrise Ross e la donna si vantò come il suo solito fare.

La mano di Camila afferrò subito quella della maggiore, stringendola forte alla sua. Lauren sorrise e baciò il dorso della mano della ragazza.

Arrivarono i primi, era una cena basata di terra e mare. «Sembra buono.» disse Lauren e Camila lasciò la mano della maggiore e iniziò a mangiare senza dire nulla.

«Camila.» disse Dinah rimproverando l'amica. «Vergognati.» disse.
«Mh.» mangiò l'altra. Penny rise. Lucia stava mangiando insieme a Normani.
«È buono.» disse la nera e Vives annuì.
«Queste cozze devono essere molto pregiate.» disse Lucia e Normani annuì mentre si puliva il muso con il tovagliolo.

Kordei iniziò a far vagare lo sguardo, come sempre, facendo sì che si fermasse sempre sullo stesso punto, ovvero quello dove era seduta Dinah. La polinesiana fece lo stesso, non appena la notò le sue gote si colorarono di rosso e alzò la mano per poi sventolarla ai quattro venti. Normani ricambiò, almeno un po'. Stava sentendo caldo.

Zayn intanto stava prendendo le cozze di Ally dal suo piatto. «Smettila, andiamo!»

Il pakistano la guardò per poi mangiare l'interno della cozza. «Perché?»

«Quelle cozze sono mie, non è possibile che ogni volta che carico il piatto, tu devi sempre prenderle.» disse Hernandez ma Malik negò.
«Dal tuo piatto sono migliori.» disse lui.
«Oh, andiamo! Taci.»

Mendes stava guardando attentamente la scena. «Da quando Zally è reale?»

«Da mai!» ringhiò la bassa. «È questo idiota che mi prende le cozze.» lo incolpò e Zayn lasciò il guscio.
«Buone.»

Ally si schiaffò una mano sulla fronte facendo ridere Zayn. «Ti voglio bene anch'io.» disse lui e la bassa alzò gli occhi al cielo.

«Sembra che Zayn sappia come infastidire Ally.» iniziò Penny e Lauren rise.
«Già, si vede che sono migliori amici.» disse lei e Camila prese un sorso dal suo bicchiere di vino.

«Sono belli anche come coppia.» disse sincera Dinah.
«Oh, nah.» disse Lauren. «Meglio che stiano così. Zayn ama Gigi veramente tanto.»

«Non lo metto in dubbio.» disse Dinah guardando verso sinistra.
«Tu invece, Cheechee? Ho visto che osservi una ragazza di questo tavolo.» bisbigliò Camila alla sua modella e quest'ultima arrossì pesantemente.
«Non... Non so di cosa tu stia parlando.»

«La modella di Lucia?» alzò il sopracciglio la cubana e la migliore amica si sentì svenire, si alzò.
«Devo andare in bagno, ho un'urgenza.» disse la polinesiana andando a cercare un cameriere per farsi guidare al bagno.

Tutta quella parte della tavolata rise.

Dopo i secondi con i contorni, arrivò il momento del dolce.

Dinah era tornata, le due ragazze parlarono un po' del più e del meno. «Ti piace il sorbetto?» chiese Lauren mentre mischiava con la cannuccia nera il liquido denso dentro il bicchiere.

«Buono, lo amo.» disse Camila sorridendo mentre mordicchiava la cannuccia.
«Come ti stai trovando qui?» chiese e Camila fece un sorso per poi rispondere.
«Bene, davvero.»

Lauren considerava Camila come un pezzo d'oro. Era il gioiello più bello che avesse mai trovato. L'aveva dimenticata troppe volte, ma grazie alla sua pazienza, l'aiutò a ricordare un po' i momenti passati insieme quando erano piccole.

La cicatrice che aveva sul naso, doveva ammettere che l'amava tanto. Era fiera di avere un "segno di guerra", era fiera di aver difeso Camila quella volta. Lauren sospirò, sentendosi bene con sé stessa.

«Tutto bene?» la guardò Camila sorridendo un po' mentre accarezzava la mano di Lauren.
«Sì.» sorrise. «Sono solo felice.» sussurrò.

«Felice? Che è successo?»

«Nulla, è che ci sei tu.» disse sincera. «Mi piace la tua compagnia.»

Camila non disse nulla, prese un altro sorso.

Lauren rimase a guardarla, il suo sorriso da ebete non poteva mancare nemmeno per un secondo. «Smettila di sorridere.» disse Camila alzando gli occhi verso di lei, Lauren si sentì in imbarazzo.
«Non sto sorridendo.»

«E allora perché riesco ad arrossire non appena vedo le tue labbra inarcarsi?» Camila alzò il sopracciglio e Lauren sentì un dannato desiderio di baciarla.
«Cristo.» borbottò e Camila sorrise dolcemente.
«Sei davvero carina quando fai così.»

«Che sono carina lo so, anzi, sono piuttosto bella. Ma se intendi che sono carina in ciò che faccio, ti sbagli.» disse Lauren e Camila rise.
«Scema.» disse bevendo il sorbetto.

Il tintinnio di un bicchiere fece attirare l'attenzione di tutti gli invitati. «Ehm, hey?»

Era Keana.

Tutti rimasero in silenzio, aspettando che le parole di Keana uscissero dalla sua bocca. «Oh.» sorrise la festeggiata.
«Visto che abbiamo "finito", posso dire che sono veramente felice di aver passato una serata con i miei colleghi nonché amici.» disse. «Avete viaggiato per ore quando potevate benissimo rifiutare.»

«Oh, che carina. Ha detto che è felice grazie a noi.» si sentì Zayn e tutti risero.
«Sì, Z. È così... Grazie a voi invitati per aver reso bello questo ventiduesimo compleanno bellissimo. Ve lo dico ora perché poi adesso andremo a divertirci da qualche parte.»

«Divertirci?» alzò le sopracciglia Camila, Keana la guardò.
«Sì, divertirci come si deve. Ci sarà una serata ad un Night Club.» sorrise e Camila si grattò il capo.
«Qualcosa non va?» chiese Lauren.
«È... Per un Night Club penso che serva qualcosa di più comodo.» disse lei un po' imbarazzata e Lauren rise.
«No, devi mostrare le tue curve, ho bisogno di vedere le tue doti da donna latina.»

Camila si sentì morire davanti a quelle parole. La sua voce roca la faceva volare e cadere allo stesso tempo. Era inspiegabile. Non vedeva l'ora di andare dentro la limousine per far incrociare entrambe le labbra. Camila aveva uno sfrenato bisogno di baciarla.

Senza sosta.

Senza fine.

Gli occhi marroni ispezionarono il corpo coperto di Lauren, quel fottuto vestito doveva essere tolto all'istante. Per quei pensieri erotici, Camila arrossì e scosse la testa cercando di scacciare quei pensieri perversi sulla ragazza con cui stava uscendo appena.

«Tutto bene?»

La voce di Lauren la fece sbandare.

«Sì, è okay.»

Erano rimaste le uniche.

Tutti erano fuori. «Ma...» Camila si guardò intorno.
«Eri così incantata che tutti sono usciti. Andiamo.» le prese la mano ed andarono fuori.

Ognuno si sarebbe arrangiato, chi in taxi, chi in limousine.

Freddie era fuori, Lauren strinse la mano di Camila trascinandola con sé.

Una volta entrate, Jauregui fece mettere sui sedili Camila. Il maggiordomo guardò dallo specchietto retrovisore. Non appena Lauren lo vide, alzò il separé ridacchiando.

Camila aspettava le labbra di Lauren. I suoi occhietti marroni la guardarono. «Vieni?»

«Certo.» disse lei e si mise sopra di lei. Le mani magre di Camila con un cerotto sull'indice, accarezzarono il viso della grande, dolcemente. «Mi sono davvero trovata bene.» afferrò con i denti il labbro inferiore della maggiore.
«Ti mangio.» disse Camila con voce tenera e infantile, Lauren le prese i fianchi e la baciò con passione.

Le braccia di Camila si avvolsero attorno al collo della grande.

Il corpo di Lauren era disteso su quello di Camila, la piccola sentiva in bisogno di tenera il più vicino possibile. «Lauren.» sospirò sulle sue labbra.

Le due si staccarono, le labbra di entrambe erano gonfie dei loro baci. Lauren poggiò una mano sul seno destro della piccola che sospirò al suo tocco. «Non voglio andare lì.» le confessò.

«Perché?» chiese Lauren con il respiro leggermente irregolare.
«Perché vorrei passare un po' del mio tempo con te. - disse Camila. -Voglio sognare con te, fare i puzzle con te... Fare tante cose.»

«Facciamo una cosa.» disse Lauren mettendosi seduta con la schiena.
«Mh?»

«Che ne dici se restassimo al Night Club e poi ce ne andiamo a una certa ora?»

«Uhm, credo si possa fare.» sorrise Camila mentre si metteva seduta anche lei. «Poi cosa facciamo?»

«Giochiamo con il puzzle.» disse Lauren sorridendo e a Camila brillarono gli occhi dalla felicità.
«Dici davvero?»

«Certo, shottina.» la guardò occhi verdi. «Mi piace fare i puzzle con te.» Camila l'abbracciò forte.
«Dici sul serio?»

«Sì, so che mi fa buttare giù tutti i santi perché perdo la pazienza, ma ci sei tu, che mi aiuti a trovare ogni pezzo mancante.» sorrise Lauren e Camila poggiò la fronte sulla sua.

La vita di Lauren era come un puzzle e Camila era quell'appassionato che agganciava i pezzi mancanti della sua vita. Camila voleva arrivare a mettere l'ultimo pezzo, in modo da essere quel pezzo mancante, quel pezzo che avrebbe completato la sua vita.

Lauren era quel puzzle che doveva essere completato. Camila aveva fatto già un grande passo, agganciando ogni tassello del suo passato, riuscendoci.

Camila sospirò.

Freddie guidò, Lauren abbassò il separé per parlare con l'uomo. «Quanto manca?»

«Non molto, altri dieci minuti.» disse l'uomo e Lauren annuì piano.
«Senti Freddie.» disse lei e l'uomo la guardò dallo specchietto retrovisore.
«Sì?»

«Al Night Club staremo poco, quindi ti dirò io quando venire.» disse Lauren.
«Va bene.» sorrise lui.

Lauren alzò il separé e Camila poggiò una mano sul suo ginocchio. «Lauren, devo dirti che sto bene con te.» disse lei e Lauren le prese la mano. «Sei la prima che mi sta interessando davvero. Vedo che nel tuo cuore c'è tanto amore da dare.»

«Ho deciso che se una persona da me vuole solo scopare, con me ha chiuso. Bradley Simpson e Luis Santos erano quello stereotipo di persone. Ora ci si avvicina pure Jenny.» disse Lauren.

Camila sospirò. «So della tua sofferenza.» disse lei e Lauren la guardò. «Ho sofferto anch'io. Ho dovuto fingere.» disse.
«Per Austin?»

«Sì, proprio per lui. È stato un ragazzo d'oro fino a quando non mi mise le mani addosso.» disse Camila con il cuore infranto. «Io gli volevo bene, non potevo amare una persona che non è il mio genere.»

«Lo so, lo so.» disse Lauren.

«Odio essere trattata come se fossi merda.» disse Camila di punto in bianco. «È doloroso sapere che in questo mondo non c'è vita ma solo distruzione. Il rispetto è la prima cosa che conta ed io non l'ho mai avuto. Ogni persona deve essere trattata bene, pure quegli esserini che hanno quattro zampe. Anche a loro va il rispetto. Noi tutti siamo esseri viventi, meritiamo di tantissime cose, tranne il fatto di distruggerci.»

«Sappiamo che ognuno la pensa come vuole.» disse Lauren. «Ma ora quello che conta è che ci siamo l'una per l'altra, Camila.» disse seria Lauren. Camila rimase ad ascoltarla, il silenzio era diventato prezioso, unico. «Se fosse per me, Camila... Possono pure scoppiare trecento bombe nel mondo o anche a quattrocento metri di distanza da me, ma vedi, io non smettere di tenerti stretta a me senza smettere di baciarti e di sentirti.»

Camila sorrise.

«Ho già tante bombe al posto del mio cuore, la tua presenza è come se fosse quella fiamma che percorre la miccia per poi far esplodere con tutta la violenza che c'è quella bomba.»

«Io... Non so che dire.» disse imbarazzata Camila cercando di distogliere lo sguardo da quello di Lauren.

«Camila, tu sei la ragione per cui io esplodo d'amore ogni volta.» concluse.

OH YEYEYEYEYE

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie per aver letto e votato.

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-BengAsAnHurricane.

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