Gli amici
-Sono miei amici.- strattonò il polso e mi strinse la manetta intorno ad esso -Non vedono l'ora di incontrarti.-
Continuai a far passare lo sguardo da lui alla cucina, delle voci si fecero più forti ed una risata riecheggiò per tutto il piano. Deglutii e Zayn mi mise una mano dietro alla schiena per poi spingermi leggermente verso la stanza.
Non volevo entrare, non volevo vedere altre persone che avrebbero espresso probabilmente la stessa indifferenza di Liam verso di me. Sapevo che chiunque circondasse il mio rapitore non mi avrebbe aiutato a scappare, tutto quello era inutile. Incontrare quelli che lui chiamava amici era inutile, la mia stessa esistenza stava iniziando ad essere inutile.
Rimasi con gli occhi spalancati per osservare al meglio le due persone davanti a me. Erano sedute al tavolo e stavano conversando tranquillamente tra loro. Era difficile dover sopportare ancora altre persone che facevano finta che tutta quella situazione fosse normale. Avrei voluto qualcuno che mi confermasse che ero stata rapita e che mi stavano tenendo in ostaggio senza il mio consenso, osservare tutti quegli atteggiamenti mi metteva dei dubbi riguardo ai miei sentimenti. Avrei potuto pensare che stavo esagerando, che in realtà non ero stata vittima di un rapimento. Ero confusa e disperata.
Appena si accorsero di noi rimasero zitti qualche secondo, abbassai il viso verso il pavimento mentre i due ragazzi indugiavano su di me con lo sguardo. Mi vergognai così tanto.
-Che carina.- commentò uno dei due, aveva la voce leggermente acuta e potevo vedere dalla mia posizione le sue gambe incrociate sotto al tavolo bianco, l'orlo dei pantaloni era leggermente tirato su, così da poter mostrare le sue caviglie. Sentendo il suo tono dolce alzai lo sguardo, aveva i capelli castani che gli cadevano sulla fronte e un maglione pesante a coprirlo. Era giovane.
Zayn ridacchiò dietro di me e subito dopo mi spinse verso una sedia, mi fece sedere e dopo mi legò l'altra manetta all'altro polso. Alzai di nuovo lo sguardo sui due ragazzi ma loro non dissero niente.
Quello davanti a me fissò le mie manette per qualche istante ma dopo mi fece un sorriso rassicurante, era lo stesso che avevo sentito parlare con tono dolce e più lo osservavo più notavo quanto in realtà fosse minuto. Cercava di nasconderlo con il grande maglione.
-Ti chiami Meghan, giusto?- parlò ancora, sembrava gentile. Mi sentii meno a disagio.
Annuii, riabbassando la testa.
-Molto loquace.- commentò l'altro, era seduto capo tavolo e aveva le mani intrecciate davanti alla sua bocca.
Lo guardai e lui ricambiò il mio sguardo facendo un ghigno, aveva i capelli stretti e nascosti in un codino sopra la testa. Anche Zayn ogni tanto lo faceva.
-Harry!- lo richiamò il ragazzo seduto davanti a me, sporse le braccia verso di lui con un espressione infastidita sul viso.
-Scusa tesoro.- disse Harry al ragazzo, nascondendo un sorriso divertito.
-Certo.- mormorò, alzò gli occhi al cielo per poi riportare l'attenzione su di me, fece uno sbuffo-Comunque, piacere di conoscerti Meghan. Io sono Louis.-
Sorrise socchiudendo gli occhi, era simpatico. Non sembravano intenti a farmi del male, anche se non capivo perché non cercavano di liberarmi, sia Louis che Harry avevano visto il ferro attorno ai miei polsi e non avevano detto niente, esattamente come Liam. Erano così abituati a vedere ragazze ammanettate in casa di Zayn? Non ero la prima ed essere stata rapita da lui?
-Quanti anni hai?- chiese Harry.
I miei occhi traballarono fino ai suoi verdi, indossava una camicia a fantasia aperta fino a metà del torace. Lasciando intravedere dei tatuaggi sulla pelle chiara. Era inverno ma riusciva a rimanere in maniche corte. Feci per dire qualcosa ma Zayn mi precedette.
-17.- rispose, Louis lo guardò titubante, scrollò le spalle e si passò una mano tra i capelli scuri. Sembrò essere rimasto sorpreso da quella risposta.
Zayn mi sfiorò i capelli ancora umidi con le dita prima di sporgersi al centro del tavolo per prendere la bottiglia d'acqua ed un bicchiere. Anche Harry ne aveva uno davanti a se.
Versò un po' del liquido trasparente e me lo porse, feci un cenno con il capo e presi il bicchiere con tutte e due le mani in una posizione scomoda. Iniziai a bere e lui a parlare.
-Liam è venuto qui l'altro giorno.-
Louis annuì e picchiettò le dita contro il tavolo. Si era agitato.
-Lo sappiamo, ecco perché siamo voluti venire qui così presto, volevamo vederla.- disse.
Iniziai ad arrossire, posai il bicchiere.
-È in salute?- domandò Harry, cosa centrava che fossi in salute o meno?
-Si.- rispose Zayn, sembrava come se non stesse parlando della ragazza che aveva rapito. Tutta quella conversazione falsamente normale iniziava a farmi venire il mal di testa, non potevo sopportare ancora per molto quell'indifferenza.
-Non lo sarà a lungo se non le asciughi i capelli subito dopo averla lavata.- notò Louis.
Mi sfiorai una ciocca ancora umida, i miei capelli sembravano più scuri in quel momento. Era come se stessero parlando di un bambino piccolo, di come accudirlo e prendersi cura di lui, ignorando il fatto che potevo badare a me stessa, o almeno, ero solita farlo prima di arrivare in quella casa.
-Ok.- parlò Zayn -La prossima volta farò così.-
-Va bene, ora iniziamo a parlare di cose serie. Io ed Harry siamo qui anche per questo, no?- finì Louis.
Zayn annuì, -Solo un secondo.- disse.
Si alzò dalla sedia e subito dopo mi invitò a fare lo stesso.
Mi scortò fuori dalla cucina e mi fece camminare fino al divano in sala, mi sedetti e accese la tv.
-Ora tu resti qui, fai la brava e quando ho finito ti riporto in camera tua.- mi spiegò.
Io rimasi ferma, lui si avvicinò e mi slegò un polso per poi rendermi prigioniera di nuovo legandomi alla struttura del divano.
Alzò il volume della tv, più per nascondere la sua voce e quella degli altri due ragazzi in cucina che per un mio desiderio.
Si avvicinò di nuovo a me e rimasi immobile quando mi diede un bacio sulla fronte per poi andarsene dalla stanza. Appena non mi vide più ebbi uno scatto di ira e iniziare a muovere forsennatamente le braccia e le gambe sbattendo contro il pavimento e contro il divano. Ero così arrabbiata, non volevo che mi sfiorasse e ogni volta che appoggiava una qualsiasi parte del suo corpo contro il mio volevo mettergli le mani al collo o tagliargli le mani.
Cercai di liberarmi della manetta ma il metallo faceva troppo male contro la pelle già rovinata dei miei polsi.
Sbuffai nervosa e stanca, stanca della situazione in cui ero.
Appoggiai la testa su un cuscino e guardai lo schermo appoggiato all'altro muro. Prestai subito più attenzione quando capii che stava iniziando il telegiornale.
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Strinse le mani in due pugni per poi guardare Louis.
-Lo so.- sbottò irritato.
Louis corrugò la fronte e si porse in avanti con il busto.
-È più giovane delle altre Zayn, ed hai agito troppo in fretta. La polizia ha appena smesso di cercarti ed ora te ne esci con questa, lo sai che la cercheranno ancora di più visto che è minorenne?- disse Louis cercando di mantenere un tono basso e tranquillo.
-Ti ho detto che lo so.- ripeté Zayn.
-Allora perché l'hai fatto?- Harry si grattò dietro al collo e attese una risposta. Sembrava mantenere di più la calma rispetto agli altri due ragazzi seduti attorno al tavolo come lui.
-Voi non capite, non avrei avuto più una situazione così adatta per rapirla.- spiegò.
E la volevo tutta per me, avrebbe voluto aggiungere.
-Almeno è in salute, e non mi sembra una che fa tanto casino. Sembra che sia terrorizzata da te.- commentò Harry.
-Lo è.- confermò Zayn.
-Quante volte ha già provato a scappare?- chiese Louis, aveva incrociato le braccia al petto.
-Solo una, ma non dovrebbe crearmi tanto fastidio.-
-Meghan non è una di quelle stronzette che si crede più furba di noi, sa che lei è in minoranza adesso e sa che possiamo ferirla.- analizzò Harry, si sfiorò il labbro inferiore -Vi ricordate Alexandra? Dovevamo chiuderla dentro alla stanza con un lucchetto.-
Louis annuì, ci fu qualche secondo di silenzio e sporse la testa verso la sala. Poteva vedere la testa bionda spuntare da sopra al divano.
-Dove l'hai trovata?-
Zayn si mosse sulla sedia.
-Lavorava in un ristorante.- espose -La seguivo sempre fino a casa sua.-
Il ragazzo minuto davanti a lui continuò a scuotere la testa, si sentiva male a vedere quella ragazza indifesa e lontano da quello che era il suo mondo. Avrebbe voluto cancellare gli ultimi sui anni e tornare indietro al momento in cui si era messo nei guai cercando di cambiare il suo futuro. Ora, però, erano in quella situazione e dovevano cercare di impiegare tutte le loro forze per non farsi catturare.
-Devi fare attenzione adesso.- con la testa stava ancora pensando a quando la sua vita non girava intorno a tutte quelle brutte azioni.
-Nessuno scoprirà che lei è qui.- promise Zayn.
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