Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

✿³

27th october
8:34 am

Avevano avuto tutto il giorno a loro completa disposizione, visto che Luhan non era ancora tornato a lavorare perché era in malattia e, per quanto riguarda Sehun, c'era suo padre ad occuparsi del negozio.
Non impostarono nessuna sveglia, la sera precedente, in modo da poter dormire fino a tardi. Non avevano nemmeno programmato nulla in particolare da fare, quel giorno, a parte uscire per cena. Quindi, dopo colazione, rimasero comodamente seduti sul divano a guardare la televisione. Sehun era all'estremità del sofà, appoggiano un gomito e il fianco al bracciolo, mentre Luhan era accanto a lui, circondato da una delle braccia del moro, e appoggiava la testa sul petto dell'altro.

Non fecero nulla neanche nel pomeriggio, dopo pranzo, se non portare a spasso Vivi e guardare qualche film per far passare il tempo prima che calasse la sera e potessero andare a cena.
Luhan aveva deciso di portarlo in un ristorante, non molto lontano dal suo condominio, che conosceva più o meno da quando si era trasferito lì a Busan.

— Dovrei vestirmi elegante, secondo te? — chiese il corvino, aprendo l'armadio, nel quale aveva già sistemato parte del suo guardaroba.

— Hm abbastanza, non troppo. Anche se non credo tu abbia cose elegantissime lì dentro — rispose l'altro, che aveva già scelto come vestirsi.

— Hai ragione — sorrise e prese un semplice paio di jeans chiari con una camicia e una giacca e li mise da parte sul letto. Poi si avvicinò al castano, lo prese per mano e lo condusse fuori dalla camera da letto.

— Dove andiamo? — domandò il maggiore, lasciandosi intanto guidare.

— Doccia — fu la breve risposta del più alto.

L'altro acconsentì, annuendo — Okay, ma facciamo in fretta, che se arriviamo tardi ci scade la prenotazione — lo avvertì.

— Sì, tranquillo, tanto dobbiamo solo lavarci, no? — ribatté il minore, maliziosamente.

— Sai che giorno era ieri? — chiese Sehun, mentre chiudeva la porta del bagno e si avvicinava al cinese — Era esattamente un mese da quando ci siamo conosciuti, quel giorno al bar, ti ricordi? — disse, poi, senza lasciar tempo di rispondere al più basso, al quale aveva fatto mettere entrambe le braccia dietro al proprio collo. Dopodiché, si abbassò verso il suo viso e congiunse le loro labbra, iniziando a baciarlo lentamente ma con passione, senza che diventasse volgare.

Si tolse la sua maglia e la lasciò cadere a terra, poi slacciò i pantaloni di Luhan, togliendo anche a lui la maglietta. Senza quella, la pelle candida del castano era a completa disposizione degli occhi del moro, che la percorse delicatamente con due dita, fino a raggiungere la grossa benda che aveva sul fianco sinistro. La ferita era sicuramente migliorata da com'era qualche giorno prima, visto che ora la benda era quasi completamente bianca e pulita. Ciò vuol dire che aveva smesso di sanguinare almeno un po' e si stava rimarginando grazie all'aiuto dei punti di sutura che gli avevano messo, ma Sehun non riusciva ad essere del tutto tranquillo.
Lui sperava di poter provare a dimenticare tutta la faccenda dell'incidente e ricominciare insieme da zero, ma Luhan avrebbe portato per sempre quella cicatrice come ricordo, ed era solo colpa sua.

— Cosa c'è? — chiese il più basso, notando lo sguardo preoccupato dell'altro ragazzo. Gli sollevò il volto mettendo due dite sotto il suo mento e lo costrinse a guardarlo negli occhi.
— Sto bene, non devi preoccuparti per me — e gli sorrise, riportando entrambe le mani dietro al collo del ragazzo dai capelli neri.

Quest'ultimo mise le mani sui fianchi del castano e appoggiò la propria fronte contro la sua, chiudendo gli occhi e baciandolo ancora. Poi sorrise – Dobbiamo stare attenti a non far bagnare troppo la ferita, o si aprirà di nuovo — intanto lo stava facendo arretrare così da poter raggiungere il rubinetto della doccia e aprire l'acqua calda.

Tolse i pantaloni al più basso, che gli stavano già scendendo visto che erano stati slacciati precedente, poi gli tolse anche boxer, lasciandolo completamente nudo.
Dopodiché, si svestì del tutto anche lui e si posizionò sotto il getto d'acqua calda e invitò Luhan a raggiungerlo porgendogli una mano.
Il castano gliel'afferrò e l'altro lo avvicinò a sé, sentendo la sua pelle contro la propria, e lo baciò di nuovo.

Dopo la doccia, dovettero prepararsi in fretta, dato che si stava facendo tardi e non volevano rischiare di perdere il tavolo.

Per arrivare più velocemente, decisero di usare la moto di Sehun, che era parcheggiata davanti al condominio. Scesero quindi sul marciapiede, poi il corvino prese uno dei caschi dal piccolo bauletto dietro al posto del passeggero e lo mise a Luhan. Afferrando i paraorecchie del casco, si avvicinò al volto del cinese e lo baciò dolcemente.

Il maggiore sorrise contro le labbra del più alto — Cosa ti prende oggi? — domandò, guardandolo negli occhi.

— Non lo so — fece spallucce — È solo che sono felice — e gli accarezzò una guancia.
— Sei tu che mi rendi felice — aggiunse.

— È una delle cose più smielate che tu abbia mai detto ma ti amo lo stesso — scherzò, prima di salire sul due ruote.

Il castano si aggrappò alla vita del ragazzo alla guida, mentre quest'ultimo metteva in moto il veicolo, facendo rombare il motore.

Intanto anche i genitori di Luhan avevano deciso di uscire per cena, non volendo rimanere in hotel. O meglio, lei era riuscita a convincere il marito a portarla fuori, ma ciò che lui non sapeva era che era solo un pretesto come un altro per andare a controllare il figlio. Lo aveva quindi persuaso che, visto che stavano già uscendo, non c'era nulla di male nel passare davanti al suo condominio per assicurarsi che andasse tutto bene.
Era dal giorno precedente che aveva dei sospetti e non riusciva a pensare ad altro, quindi doveva assolutamente controllare.

— Rallenti, per favore — ordinò lei al tassista, non appena entrarono nella via in cui abitava Luhan. Non voleva entrare in casa del figlio, ma per lo meno accertarsi che fosse da solo in casa grazie a, che so, le sagome che si intravedevano dalle finestre, ad esempio.

Certo non si aspettava di vedere, invece, una scena del genere.
Suo figlio, il suo piccolo Luhan, con in testa un casco da moto, che baciava un ragazzo.
Suo figlio, a cui aveva insegnato ad amare le donne, solo ed esclusivamente le donne.
Non poteva accettarlo.
Fu un completo shock per lei, ma decise di frenarsi dallo scendere dall'auto e trascinare via Luhan da quel ragazzo. Decise di non intervenire, per ora, anche perché i due se n'erano già andati chissà dove in sella alla moto.
Preferì tornare in hotel.
Le era passata del tutto la voglia di uscire, dopo quella scena che le aveva contorno lo stomaco.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro