(Capitolo riscritto e pubblicato il 26/09/2018)

Magika

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Una cascata di neve senza fine scendeva leggera sui rami dell'albero in salotto. Raccolti in un angolo della stanza, decorata qua e là di semplice agrifoglio, un allegro se pur pacato chiacchiericcio dipingeva la Tana di un vivido calore natalizio.

Dimentica del C.R.E.P.A., degli gnomi nel granaio e della discussione con Harry, Hermione sorseggiava succo di idromele seduta sulle gambe di Ron che, nel frattempo, avrebbe dato qualunque cosa per assaporare un sorso di Acquaviola. Adagiata su un elegante vassoio d'argento con i rispettivi calici, una grossa bottiglia datata 1978 girovagava sotto il suo naso ormai da una buona mezz'ora, eppure quasi non era riuscito a toccarla. A ogni tentativo di allungare un braccio Hermione gli si era parata davanti e, per colpa di un bacio sul naso o un sussurro urgente all'orecchio, glielo aveva impedito.

Harry, che dal canto suo si fingeva piuttosto impegnato a conversare con Ginny, in verità aveva riso con lei a ogni sforzo di Ron rivelatosi vano e, solo fino a quell'istante, avevano contato ventitré tentativi mancati più un calice ridotto in frantumi quando ormai si trovava tra le labbra di Ron. «Reparo!» aveva subito rimediato Hermione.

Nel mentre, il resto della famiglia Weasley, parlottando senza sosta dell'insolito ritardo, teneva lo sguardo accigliato sull'orologio nel soggiorno, con la speranza che la lancetta con la faccia di Bill non scattasse all'improvviso dalla dicitura "in viaggio" a quella assai meno rassicurante di "perso".

Fino a quando, a dispetto di ogni possibile congettura rispetto al colpevole di un tale reato, un sonoro «Freddafiamma!», unito a una nuvola improvvisa di cenere, non rivelò tra le mura del camino la famiglia di Bill al gran completo.