|Warm me up| |Akaashi Keiji| |LEMON|
Attenzione! In questo capitolo sono presenti scene di sesso esplicite! Se siete sensibili a questo tipo di one-shot, non leggete!
Il cielo era plumbeo, nero e le nuvole erano cariche di quella pioggia che, lentamente, stava rovinosamente cadendo al suolo, riempiendo le strade di larghe pozze d'acqua piovana.
Il vento soffiava freddo, portando con sé foglie secche e rifiuti leggeri, mentre i vari ombrelli combattevano contro corrente e proteggevano i proprietari dall'impetuosa pioggia.
Non erano pochi gli schizzi che le auto producevano quando passavano sopra ad una pozzanghera, bagnando il malcapitato di turno fino al midollo, ma le auto non erano le uniche.
Correndo mano nella mano con solo la cartella di scuola e le giacche a coprirli, due ragazzi stavano scappando a perdifiato nel tentativo di raggiungere l'abitazione più vicina, sguazzando con le scarpe ormai zuppe nell'acqua accumulatasi per strada, bagnando per caso e senza intenzione i passanti.
Finita la giornata, i due si erano ritrovati davanti all'entrata scolastica un acquazzone che nessuno si sarebbe aspettato, e si erano visti costretti a dover scappare futilmente dalla pioggia.
Già con il prefissato intento di ritrovarsi a casa di uno di loro, avevano iniziato la loro corsa contro il tempo, con la speranza che il tempo non peggiorasse mentre sentivano il rombo del cielo far tremare la terra.
Si erano presi per mano e non se l'erano più lasciata, impauriti di perdersi per strada o che uno potesse scivolare.
La figura più minuta, di una ragazza, si stava coprendo con la giacca che il ragazzo, la figura più alta e grande, le aveva ceduto, decidendo di usare poi la sua cartella per proteggersi almeno un minimo.
I vestiti erano ormai fradici, brombi e odoravano dell'aria della pioggia, acre.
Quando finalmente arrivarono alla casa del ragazzo, la più vicina, i due ci si precipitarono dentro, bagnando l'entrata con i loro vestiti gocciolanti.
Presero profondi respiri prima di spiccicare parola, troppo stanchi per la corsa lunga e forzata anche solo per dire una sillaba.
La ragazza si tolse la giacca bagnata dalla testa rivelando la chioma [c/c], ormai gonfia come un fungo, crespa, oltre che bagnata e gocciolante. Mentre il viso umido e rosso assumeva a tratti colori pallidi, delle goccioline di sudore freddo e di pioggia le scivolavano lungo il collo e la clavicola, intanto che l'uniforme bagnata sgocciolava sul pavimento e i funghi iniziavano a crescerle nelle scarpe bagnate.
A sua volta però, il ragazzo aveva la camicia bianca completamente bagnata, facendola diventare così trasparente ed inevitabilmente sensuale, più del dovuto.
La cartella, che si sperava avesse mantenuto al sicuro almeno i libri di testo, era zuppa, così come i folti capelli neri, che risaltavano in contrasto con la sua pelle bianca, che pareva fatta di ceramica pallida.
Gli occhi di un blu metallico dalle sfumature verdi erano umidi, luccicanti e disorientati, così come le labbra di un rosato acceso rimanevano semiaperte per riprendere lentamente fiato.
I vestiti si erano appiccicati loro contro la pelle umida, e così come al corvino il petto ben definito era diventato visibile, anche l'intimo bianco della [c/c] era ora diventato distinguibile attraverso ciò che la camicetta lasciava vedere.
Presero ancora qualche altro respiro prima di rimettersi in piedi e composti, prendendo atto di ciò che dovevano fare se non volevano infradiciare casa del corvino e prendersi un malanno.
"Tutto bene, [T/n]?"
La ragazza si voltò verso il giovane durante il movimento per sfilarsi la giacca di dosso e gli sorrise tranquilla, le labbra arrossate e le guance fredde.
"Si, Keiji. Non ti preoccupare, tu invece?"
Keiji, a sua volta, sorrise leggermente, prendendole di mano entrambe le giacche e appendendole all'attaccapanni, vicino al termo.
"Si, anche io."
Soddisfatti e convinti di non essersi presi un raffreddore, almeno per il momento, i due si sfilarono le scarpe e i calzini, brombi pure quelli, e si mossero verso le camere da letto, cercando di contenere i danni che l'acqua avrebbe potuto fare al parquet di legno ramato.
Intanto, Keiji non aveva potuto evitare di dare un'approfondita occhiata al busto ora ben più che visibile di [T/n].
Insomma, era o non era il suo fidanzato? Queste cose avrebbero dovuto essere il suo pane quotidiano, quindi non si era sentito nemmeno un po' in colpa.
E così fu lo stesso per la [c/c] che, attentamente e scrupolosamente, aveva delineato per bene le forme di quegli addominali che ormai conosceva bene e che amava sfiorare.
Una volta giunti nella camera da letto di Keiji, ordinata, pulita e molto più calda rispetto al resto della casa, che era più vulnerabile a spifferi e fessure da cui il freddo penetrava, Keiji fu svelto ad indirizzare la ragazza verso il bagno annesso alla camera, degli abiti caldi e asciutti alla mano.
Quando [T/n] fu entrata in bagno, Akaashi si accasciò sul letto, distrutto e con le gambe tremanti, gli occhi pesanti e la pelle tremante dal freddo.
E se voleva smettere di tremare, avrebbe dovuto cambiarsi.
Sospirò a pieni polmoni, alzandosi faticosamente dal letto ed avvicinandosi alla scrivania, sulla cui superficie il suo pigiama era posato.
Iniziò a sbottonarsi la camicia, sentendo quanto gelida e umida la sua pelle ancora fosse, mentre i capelli folti e ancora umidicci gli cadevano sugli occhi dalle lunghe ciglia scure.
Fece per prendere la felpa da sopra la scrivania, quando la sua vista si oscurò del tutto ed un urlo provenne dal bagno.
"Keiji? Che succede?"
Uno sbuffo uscì dalle sottili labbra del corvino, che fu costretto a cercare il cellulare a tentoni sul letto, dove l'aveva precedentemente buttato.
"Credo ci sia stato un blackout! Adesso ti raggiungo, tu prova ad uscire dal bagno."
Afferrato il cellulare ed azionata la torcia, Keiji procedette più sicuro lungo la strada per il bagno, riuscendo a non scontrarsi con nessun oggetto.
[T/n], invece, ebbe non poche difficoltà ad uscire dal bagno, l'ambiente a lei non del tutto familiare ed il buio più totale a non facilitare le cose.
Ad aiutarla fu la luce proveniente dal cellulare del corvino, che la condussero verso il fidanzato, ma un particolare le era sfuggito: era rimasta solo in intimo, il blackout era partito nel momento esatto in cui la sua gonna era caduta a terra e lei, tropo presa dalla paura del buio improvviso, si era lasciata guidare dai comandi che Keiji le aveva impartito.
Illuminandola con la torcia, Keiji quasi non prese un colpo di eccitazione vedendola in quell'abbigliamento quasi inesistente, e si trattenne dal sogghignare, il rossore già giustificato, invece, dal freddo.
Solo quando le si avvicinò e poté toccarla lasciò la presa sul cellulare, lasciandolo sul comodino mentre le sue sinuose dita le circondavano la vita.
[T/n] tremò al tocco e ancora di più al respiro di lui sulla sua pelle umida e tremante, proprio come le mani di Keiji mentre le sfioravano il corpo quasi del tutto nudo.
Si cercarono con l'umidità delle loro pelli nell'oscurità, illuminata fiocamente dalla pigra e fredda luce del cellulare, trovandosi e stringendosi mentre i loro respiri si univano e si scontravano sui loro corpi freddi, facendo scivolare loro brividi lungo la schiena mentre la temperatura aumentava.
I loro petti umidi erano l'uno contro l'altro, il loro odore acre di pioggia si era mischiato e le mani fredde di [T/n] erano ora andate a stringere il petto largo e ghiacciato di Keiji, che prese ad accarezzarle la vita nuda sentendola tremare.
"Che facciamo?"
Keiji sorrise lievemente, mascherato dall'oscurità, e la strinse di più sé mentre si avvicinava al bordo del letto, portando la [c/c] con sé, fino a quando le sue gambe non toccarono il bordo del materasso.
"Ci riscaldiamo."
Scansò il piumone e si posò sul materasso, invitando l'insicura e tremante figura di lei, ancora in intimo ed estremamente invitante, a fare lo stesso.
La prese per mano, facendola così sedere sul materasso morbido e caldo, e prima di forzarla a sdraiarsi e sommergerli con il caldo abbraccio del piumone, si tolse la camicia e i pantaloni fradici.
Quando l'involucro di coperte li abbracciò completamente, i loro corpi ebbero il medesimo istinto di cercarsi a vicenda e di stringersi tra loro, unendo le pelli fredde ed i respiri caldi.
Le gambe nude e sode di [T/n] furono svelte ad attorcigliarsi attorno alla vita di Keiji, come due serpenti che attanagliano la preda, con una morsa letale ma, in questo caso, ammaliante e sensuale.
Le sue braccia andarono a circondare il collo del corvino, percependo così quanto i suoi capelli fossero ancora umidi, e le sue dita snelle iniziarono a sfiorargli delicatamente la schiena, fulminandogli le membra di brividi lunghi e piacevoli.
Iniziarono ad accarezzarsi, avvolgersi l'uno nel calore dell'altro, cercarsi nei loro abbracci, e finendo infine per trovarsi con un bacio.
Le loro labbra screpolate trovarono un balsamo in quelle del compagno che, carezzevoli, sembravano guarire le piccole ferite su di esse. Le lingue si toccarono languidamente, unendosi lentamente e giocosamente, ormai esperte e grandi ballerine mentre, di tanto in tanto, i denti bianchi del corvino si avventavano feroci sulla bocca di lei, tirando il labbro inferiore quasi ringhiando, provocando così una risata da parte di [T/n].
Continuarono a baciarsi, diventando sempre più feroci, più bramosi del calore del corpo nudo dell'altro, intrecciandosi in un groviglio di corpi, mentre si graffiavano le schiene, come se volessero liberarsi della pelle terrena, ed unire nel caldo abbraccio le loro anime calde e pulsanti d'amore.
[T/n] si mosse sopra Keiji, totalmente in balia di lei, e prese a baciargli lentamente il collo, mordendo e segnando quella pelle di porcellana, tanto delicata e perfetta che invogliava a marchiarla. Una scia umida proseguì fino alla clavicola pallida di Keiji, che prese a respirare più pesantemente mentre, dalla bocca gonfia e rossa, iniziavano ad uscire i primi gemiti.
I capelli arruffati e crespi di [T/n] le davano un'aria selvaggia ed indomabile mentre scendeva lentamente lungo il corpo di Keiji, circondandolo ed abbracciandolo, accarezzandolo e baciandolo.
Arrivò al suo sesso proprio quando le mani di Keiji toccarono la chioma ribelle di lei, stringendola e tirandola per farla tornare su.
[T/n] alzò gli occhi confusa, e si ritrovò davanti il viso colmo di piacere, rosso ed accaldato viso del corvino, gli occhi verdognoli lucidi e strabordanti di desiderio.
A quella vista, non poté non esaudire la sua richiesta, che la riportò tra le sue braccia.
Quasi tremando, Keiji le slacciò il reggiseno, mostrando i seni sodi e giovani, mentre anche lei toglieva lui l'ultimo indumento che gli rimaneva addosso.
Tornarono con la foga a baciarsi voracemente, questa volta con Keiji al comando e [T/n] supina sul materasso caldo.
Prese a succhiarle l'incavo del collo mentre le abbassava lungo le cosce umide e sode l'intimo, lasciandola nuda sotto il suo sesso pulsante e duro.
Si levò da lei, guardandola attentamente, senza perdersi alcun dettaglio di lei.
Vide il suo petto nudo alzarsi ed abbassarsi velocemente, alla stessa velocità del suo cuore, facendo muovere i suoi ammalianti e bei seni. Il segno che le aveva lasciato alla base del collo era rossastro, dello stesso colore delle labbra gonfie che, semiaperte, lasciavano uscire dei gemiti di impazienza.
I capelli [c/c] erano disordinati e sparsi per il materasso, qualche ciocca le incorniciava il viso sudato ed ora arrossato, mentre gli occhi [c/c] splendevano lucidi e lo pregavano di farla sua, di completarla, di unirsi a lei e di riscaldarla una volta per tutte.
Le spostò una ciocca dal viso, sorridendole prima di posare le labbra sulle sue ed, aggrappandosi ai suoi fianchi, entrare lentamente in lei, facendo così uscire un gemito ad entrambi, che si infranse sulle labbra dell'altro.
La lasciò abituarsi alla sua grandezza prima di continuare, infilando la testa nell'incavo del suo collo, continuando col suo ritmo pacato che andava però ad accelerare sempre di più.
Le gole tremavano ai gemiti che uscivano loro di bocca mentre le unghie di lei graffiavano feroci la schiena di lui.
[T/n] si sentì piena e soddisfatta, finalmente calda e con l'anima stretta in un abbraccio a quella di Keiji che, ancora ansimante, la stringeva forte dai fianchi.
Continuarono a baciarsi e a scambiarsi amore, fino a che Keiji non ce la fece più e si accasciò sopra di [T/n], uscendo da lei lentamente mentre un ultimo gemito usciva loro.
Presero a respirare pesantemente, accucciati e stretti nel loro covo d'amore, non accorgendosi nel buio nel quale le coperte li teneva, che la luce era tornata.
Tornarono a stringersi, nudi e finalmente caldi, anche se ugualmente umidi, e rimasero supini sul materasso, protetti dal piumino e dal caldo abbraccio che le loro anime ancora si stavano dando.
Angolo Autrice:
Ho scoperto un nuovo modo di descrivere il sesso grazie ad Isabelle Allende.
Andate a leggere il suo libro "Amore", è stupendo.
Comunque, scusatemi l'assenza ma la scuola mi ha tenuto molto impegnata.
Volete prove visive? No problem:
In ogni caso, spero di ritornare attiva per quanto la scuola, palestra e vita(che quasi non ho) me lo permettano. Tra poco riapriranno anche le richieste, state attenti agli aggiornamenti, mi raccomando!
Dedicata a Silviatra53 .
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