Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

|Quiet| |Morisuke Yaku|

ATTENZIONE!
La shot sarà a tema quarantena, diciamo così. Spero che nessuno si senta offeso da questa mia scelta di trama, so che molte persone sono decedute per via di questo virus e non è mia intenzione prenderlo alla leggera o non portare rispetto alle persone che sono state infettate o sono tutt'ora infette. Il mio obbiettivo con questa shot è quello di rallegrare un pò la situazione, ovviamente non avventurandomi in situazioni che potrebbero offendere. Questa storia sarà una fluff, quindi dolce e leggera nonostante vengano acennati discorsi relativi al virus. Come ho già detto, questa shot è scritta con il solo scopo di rallegrare un pò gli spiriti ma rispettando sempre le regole del lockdown che persisteva mesi fa, ma soprattutto le regole attuali, e magari esprimere i pensieri che un pò tutti abbiamo condiviso in questo periodo difficile per tutto il mondo.
In ogni caso, se dovessi ricevere commenti di persone che non trovano questa storia adatta sarà mia premura eliminarla quanto prima possibile. Non voglio far sentire a disagio nessuno, quindi vi prego di farmi presente se ci dovessero essere elementi che a parer vostro non sarebbero dovuti essere presenti.
Faccio presente che mi sono informata sul lockdown in Giappone per questo molte cose sono diverse dal nostro lockdown. I giapponesi erano invitati a stare a casa (a esclusione del primo mese, durante il quale dovevano proprio rimanere in casa), salvo eccezioni straordinarie.






When you love me
You're so lovely
I cant help but fall for you, love
When you love me
It's so lovely loving you
So lovely loving you
So slowly a sunlit dream pulls me out of sleep
Feel the morning through the blinds
I turn my head to meet your sunkissed face
In this quite place I can give you all my time


- Khai Dreams.






In una uggiosa e umida giornata di fine Aprile il cielo tuonava, facendo tremare le case con i rimbombi che risuonavano nella terra. La pioggia ticchettava sul cemento, quasi riproducendo lo scroscio di un fiume, continuando a rompere lo specchio d'acqua delle pozzanghere.
Per l'intera città di Tokyo però, quello era l'unico rumore udibile all'esterno. Le strade erano deserte, nessuno correva con un ombrello in mano e nessuna auto sfrecciava via. Anzi, molte macchine si trovavano ai lati dei palazzi, quasi fossero state abbandonate e inutilizzate da parecchio tempo. Ma, in effetti, era così.
Tutte le finestre di tutte le abitazioni presenti a Tokyo erano illuminate dalla luce e dal calore interno, mentre fuori incombeva il temporale. Gli spostamenti in Giappone erano stati drasticamente ridotti da almeno due mesi, ovvero da quando era stato annunciato il lockdown a Tokyo e in altre prefetture vicine, e nessuno era più uscito di casa. La città non era mai stata così silenziosa e pacifica, ma al contempo stesso inquietante. Vedere una città così colma di vita, agitata e popolata svuotarsi completamente nel giro di una giornata aveva fatto un effetto strano. Pareva quasi che tutti gli abitanti fossero evaporati, scomparsi così. Puf! Nel nulla più assoluto.
Era così strano non sentire più il rombo delle macchine o delle moto la mattina appena svegli, il chiacchiericcio costante per tutta la giornata o lo scapliccìo delle scarpe. Ora fuori c'era tutta un'altra sinfionia.
Mai si erano sentiti uccellini fischiettare fuori dalle finestre, o stormi volare tra i silenziosi palazzi. Fuori c'era tutt'altro odore, l'aria sembrava così leggera, se ne sentiva la purezza solo uscendo in terrazzo. Era come una secchiata d'acqua fresca rispetto all'aria inquinata della Tokyo di due mesi prima, o all'aria che sapeva di chiuso all'interno delle case.
Sembrava proprio di essere in un'altra città, niente era mai stato così diverso, il sole non era mai stato così luminoso, il cielo non era mai stato così blu e vento non era mai stato così profumato.
Sotto certi punti di vista, continuare a vivere così non sarebbe stato poi così male.
Vista da altri punti di vista però, si sperava che tutto finisse il più in fretta possibile.

Il vento soffiava forte e i tuoni scuotevano la terra facendola tremare sotto i piedi. Dentro casa c'era un caldo confortevole e le luci sembravano reggere quel brtto temporale, almeno per il momento. [T/n] era in cucina a prepararsi un cappuccino, ascoltando distrattamente le notizie al telegiornale provenire dalla televisione in salotto. Yaku intanto scorreva la homepage di Instagram altrettanto distrattamente, lasciando il telegiornale solo come sottofondo. Vivevano in un modesto appartamento, grande abbastanza per due persone, ma erano riusciti a renderlo una casa accogliente e calorosa, decorandola con diverse piante da interno e vari oggetti vintage, per cui entrambi andavano pazzi. Una volta erano riusciti ad accaparrarsi in un mercatino dell'usato una meravigliosa macchina da scrivere con rivestimento in mogano per soli 4000 Yen e quella stessa sera avevano festeggiato fino a notte tarda, usando quell'ottimo acquisto solo come pretesa per bere un pò, anche se erano veramente felici di quella macchina, che ora aveva il suo posto d'onore sopra un vecchio sgabello, cirondata dalle foglie di una pianta dai rami pendenti. Ogni tanto capitava che quelle meravigliose piante a cui [T/n] prestava grande attenzione, venissero prese d'assalto dal loro gatto Mushu, che risciava con i suoi chili in più di tirarle giù dal vaso ogni volta che prendenva a giocarci, tirando i gambi. Yaku allora lo metteva in punizione, ignorandolo o mandandolo via quando cercava le loro attenzioni dopo la sua marachella, aiutando [T/n] a sistemare le piante.
Quella sera però, forse spaventato dal rombo dei tuoni, Mushu era tranquillo, assopito tra le braccia di Yaku. Le sue orecchie macchiate di bianco si muovevano di tanto in tanto mentre le sue zampe si aggrappavano inconsciamente alla felpa di Yaku, che di rimando gli dava qualche carezza sul capo scuro e peloso.
[T/n] soffiò sulla superficie fumante del cappuccino guardando i due spaparanzati sul divano con un sorrisetto sulle labbra. Prese un sorso dal cappuccino e in quel momento la sigla del telegiornale serale attirò la sua attenzione.
Il presentatore iniziò a comunicare le notizie principali, parlando così del numero dei contagiati in Giappone, uno dei Paesi che meglio stava riuscendo a contenere il virus. I contagi aumentavano ogni giorno ma mai come altri Paesi nel mondo. La situazione in Giappone stava lentamente diventando sempre meno grave, ma lo stesso non si poteva dire del resto del mondo. l presentatore proseguì a parlare dei Paesi più colpiti, mostrando statistiche e immagini.
[T/n] strinse più forte la tazza tra le mani sentendosi un groppo in gola. A quel punto Yaku, che attirato dalla voce alla televisione aveva iniziato a guardare le notizie, si voltò verso [T/n], vedendola irrigidita e con le sopracciglia aggrottate in una espressione preoccupata. [T/n] era sempre stata una persona molto sensibile, non sopportava vedere la sofferenza altrui e rimaneva colpita facilmente, soprattutto se in ballo c'era la salute di tutte le persone a cui lei teneva. Sapeva di essere debole, di abbattersi troppo facilmente e sapeva che prima o poi avrebbe dovuto farsi forza, ma non era così facile. Semplicemente odiava sapere che così tante persone nel mondo stavano soffrendo, e odiava sprattutto il pensiero che la stessa sofferenza avrebbero potuto patirla le persone attorno a lei.
Era un momento di confusione per tutto il mondo, e tutto quello che poteva fare era rimanere in casa e farsi forza, sperando per il meglio.
Yaku si affrettò a cambiare canale, spostando Mushu dal proprio petto e andando incontro alla fidanzata. Le accarezzò il braccio, infilando la mano tra esso e il suo fianco, aprendole le braccia per un abbraccio. Yaku sapeva che per lei era difficile liberarsi dalle preoccupazioni che giornalmente le ronzavano in testa, soprattutto se la sua intera vita in quel periodo si svolgeva nella loro piccola casa. L'unico modo che Yaku aveva per darle una mano a calmarsi e liberarsi dell'ansia che la attanagliava, era bbracciarla, farle sapere che lui era lì a rassicurarla e che l'avrebbe sempre stretta nei momenti di bisogno. Non era necessario parlassero, bastava un abbraccio e una mano a spazzare via le lacrime. [T/n] faceva fatica a esprimere i suoi sentimenti, per questo Yaku le lasciava il suo spazio, e se lei avesse voluto parlare lui sarebbe stato lì ad ascoltarla.
[T/n] strinse le braccia attorno a lui, continuando a reggere la tazza del cappuccino in una mano.
Sentiva il suo cuore battere sempre più lentamente e la testa svuotarsi dei pensieri negativi, riempiendosi solo del calore del corpo di Yaku.
Strofinò la testa sul collo del fidanzato tirando su col naso e lui le accarezzò i capelli facendole alzare il volto verso di lui.
Yaku le sorrideva dolcemente mentre le accarezzava la guancia calda, i suoi grandi occhi castani la guardavano con affetto, sprizzanti di vitalità e lei si sentì riempire di calore.
Allungò la mano libera verso il suo viso, sfiorandogli la guancia.
"Non voglio ti succeda niente, Mori."
Yaku inclinò il viso verso la mano di [T/n], in modo che toccasse completamente la guancia e iniziò a strusciare il viso sul suo palmo come un gatto, facendola ridacchiare.
Yaku avvicinò poi il viso a quello di lei facendo toccare le loro fronti.
"Non mi succederà niente. Staremo bene, dobbiamo solo seguire le regole e tutto andrà bene. Vedrai."
"Non è sempre così facile..."
"Lo so, purtroppo ci sono persone meno fortunate. Ma per fare in modo che non ci siano più persone che soffrono c'è solo una cosa che possiamo fare, ed è stare a casa, prendendoci cura di noi."
[T/n] sorrise, sentendosi più leggera.
"Quelle sono due cose."
Yaku arcò le corte sopracciglia facendola ridacchiare.
Le posò un bacio sulle labbra prima di sentire Mushu strusciarsi sulle sue gambe facendo le fusa.
"Vedi, anche Mushu ti dice di stare tranquilla."
[T/n] si accucciò per accarezzare il gattone.
"Fosse così semplice."
"Sei tu che ti rendi le cose ancora più difficili! Non fai niente tutto il giorno, il tuo massimo è seguire le lezioni dal letto, che per giunta devo sistemare sempre io.."
[T/n] iniziò a perdere il filo del discorso quando Yaku iniziò a lamentarsi dello sporco che lasciava dovunque andasse e si concentrò su Mushu, che si era allungato per annusarle il naso.
"Non lo trovi noioso?" Sussurrò all'orecchio bianco di Mushu, che la guardava curioso con i suoi occhi verdi.
In risposta, il gatto miagolò, ricevendo una carezza dietro alle orecchie.
"Si, anche io."
"Cosa stai confabulando col gatto?"
Yaku la guardava appogiato allo stipite della porta della cucina, sospettoso.
"Niente."
[T/n] prese un sorso del suo cappuccino tiepido e si andò a sedere sul divano, seguita di Mushu e infine da uno Yaku sconfitto, incapace di far valere le sue idee sul pulito.
"Sul serio però, dovresti trovarti qualcosa con cui tenerti impegnata. Quando hai qualcosa da fare è più difficile avere altri pensieri."
Yaku spostò Mushu dal mezzo del divano, in modo da potersi sedere a fianco alla fidanzata, e il gatto gli miagolò infastidito di rimando.
"Per esempio?"
"Non lo so.. Prova a dipingere? Oppure impara nuove ricette! Qaulunque cosa, basta che ti tenga occupata."
[T/n] sospirò, non le piaceva l'idea di mettersi a fare qualcosa, le piaceva cazzeggiare tutto il tempo in casa, ma Yaku aveva ragione.
"Va bene, vedrò cosa posso fare."
Yaku sorrise felice, dandole un bacio a schiocco sulla guancia avvolgendole in contemporanea un braccio attorno alle spalle.
"Potrebbe essere l'occasione per pulire un pò.."
"Quello mai."
Il castano sbuffò, facendola ridacchiare mentre fuori la pioggia continuava a cadere.

"Morii! Mi annoioo!"
[T/n] era sul letto della loro camera. Aveva finito da un'ora le lezioni online dell'università e ora si trovava sul materasso con le gambe penzolanti da un lato e la testa dall'altro. Nonostante avesse preso la decisione di tenersi impegnata in qualche modo, era così pigra che non aveva voglia di fare niente. Il povero Yaku invece stava finendo i compiti che gli erano stati assegnati con in sottofondo le lamentele della ragazza annoiata.
ll castano sospirò strofinandosi poi il viso con le mani.
"[T/n], te l'ho detto! Dipingi, cucina, pulisci, occupati delle piante, qualunque cosa!"
"Ma non ho voglia."
Yaku si girò con la sedia girevle dalla sua scrivania e guardò [T/n] dietro di lui, nullafacente.
"Fatti forza."
"Ma non ho vogliaaa."
"Se continui ti butto fuori dalla stanza, io sto lavorando."
Il tono duro che usò fu abbastanza per far alzare la [c/c] dal letto con uno sbuffo, ma si ritenne comunque soddisfatto.
"Brava."
"Mmmh."
[T/n] si trascinò fuori dalla stanza strascicando i piedi, telefono alla mano.
Si buttò sul divano osservando lo schermo nero del telefono, pensando a quello che le andava di fare.
Niente. Non le andava di fare niente.
Però non voleva disturbare ancora Yaku, così si sforzò.
Doveva esserci qualcosa che aveva sempre voluto fare ma che non aveva mai fatto, qualcosa di lasciato in sospeso. Ci pensò a fondo, vagando con lo sguardo per la stanza, cercando qualcosa che le ccendesse la lampadina.
Si soffermò sulla libreria, continuando a pensare
Poi, leggendo i nomi di alcuni autori, le venne in mente che c'era qualche libro che non aveva mai comprato perchè aveva sempre pensato ci sarebbe stata un'altra volta, che mai arrivò.
Poteva almeno provare.
Aprì Amazon sul telefono e cercò qualche libro che la ispirasse, con una trama interessante, in modo che potesse tenere occupati tutti i suoi neuroni nel ragionamento.
Mentre cercava i libri, si imbattè anche su delle luci led adesive.
Si ricordò che aveva visto in qualche video molte persone averle in camera e le parve un'idea carina, quindi mise anche quelle nel carrello.
Alla fine dello shopping online aveva messo nel carrello almeno cinque cose e si rese conto di essersi divertita molto nel cercare i prodotti, ed era soddisfatta dell'acquisto delle luci. Era da un pò che non si sentiva così allegra per una cosa così frivola come comprare libri e luci led, però si era comunque sentita viva per un pò, come non si sentiva da tempo.
Una nuova energia la invase, facendola alzare dal divano con uno sprizzo di vivacità.
Prese a cercare le sue airpods e una volta trovate mise su la sua playlist di rock giapponese, facendosi invadere dalla musica. Era da tanto che non si sentiva così felice senza una ragione e stava così bene!
Si avvicinò saltellando alle sue piante, allontanndo con il piede Mushu che si stava mangiando una foglia. Aprì la porta finestra che dava sul terrazzo per far entrare un pò di aria fresca data dal temporale della sera prima e si mise al lavoro.
Annaffiò le piante, diede loro del fertilizzante e tolse le foglie secche, spazzando un pò a terra.
Mentre si occupava delle piante si concentrò di più sui vasi che le contenevano. Erano semplici vasi di terra cotta, ma non la soddisfavano a pieno. Si era sempre ripromessa di cercarne di più carini, ma perchè comprarli se poteva decorarli lei?
All'improvviso si era ritrovata con talmente tanta voglia di fare e creatività che non stava più ferma. Per lei le cose erano così, o non faceva niente per giorni oppure aveva spruzzi di energia incontrollati, ma era piacevole!
In men che non si dica, si ritrovò sul tavolo da lavoro del salotto con un vaso di scorta delle piante tra le mani circondata da colori a tempera.
Non sapeva bene che csa disegnare, ma quando Mushu le si strusciò sulla gamba e trovò la canzone giusta nella sua playlist le mani le si mossero da sole.
La musica la riempiva così tanto che il cuore batteva a tempo della musica e la sua testa pareva volare da quanto era leggera.
Yaku aveva ragione, essere occupati con qualcosa ti fa veramente dimenticare il mondo attorno a te.
Ogni tanto distaccarsi dal mondo fa bene, tu fai una pausa dal mondo e il mondo prende una pausa dalla razza umana. Le preoccupazioni fanno parte di noi, ma bisogna prendere una pausa anche da quelle se si vuole vivere a pieno la propria vita.
[T/n] sorrise, finalmente libera dallepreoccupazioni e dall'ansia, almeno per quella giornata mentre la brezza fresca le scompigliava i capelli legati in una coda.

Poco prima delle cinque del pomeriggio, [T/n] aveva finito di dipingere tutti i vasi delle sue piante, variando da disegni di Mushu, a carpe e pesci, a una versione stilizzata di lei e Yaku, giusto per mettere allegria. Nel mentre il corriere era arrivato e le aveva consegnato gli agognati libri che si era affrettata a disporre sul comodino della stanza, seguite dalle luci led che aveva provato immediatamente mentre Yaku era andato a farsi una doccia.
Era così contenta di tutto quello che aveva fatto durante la giornata che non vedeva l'ora di mostrare tutti i suoi progressi a Yaku e farlo sorridere. Amava vederlo sorridere, voleva fare sempre qualcosa che lo rendesse fiero o lo facesse ridere. Per questo, oltre a dipingere e comprare online, aveva anche pulito in giro, per farlo contento. Come fosse un modo per ringraziarlo.
Quando sentì laporta del bagno aprirsi gli corse incontro, saltandogli addosso.
Yaku, sorpreso, la prese per miracolo, rimanendo interdetto da quello slancio di affetto così improvviso.
"Mori! Vieni a vedere cosa ho fatto oggi!"
Lo prese per mano trascinandolo in salotto con ancora l'asciugamano bagnato sulle spalle e i capelli umidi.
Però rise, felice di vederla così allegra e colma di vita come non lo era da tempo.
"Cosa c'è?" Chiese lui ridendo una volta furono in salotto.
"Noti qualcosa di diverso?"
[T/n] si mise al centro della stanza con le mani dietro alla schiena e un grande sorriso sulle labbra, invitandolo con lo sguardo a guardarsi attorno. Lui sorrise e, stando al gioco, prese girare per il salotto. Guardò ovunque, non trovando niente, finchè non la sentì tossire.
Guardandola vide che stava indicando in alto e dopo aver alzato lo sguardo, Yaku scoppiò a ridere.
"Hai dipinto i vasi dei fiori?"
"Si!" Lei saltò sul posto, entusiasta, e si avvicinò a lui per esporgli i suoi capolavori, descrivendoli come se si trattasse di un museo e lei fosse la guida.
"Ma quello è Mushu?"
Yaku rise. Lanciò uno sguardo al loro gatto e poi al disegno.
"Si! L'ho disegnato in mezzo alle foglie, così almeno è contento pure lui."
"Ma Mushu non è così magro però."
"Lo so ma mica potevo disegnarlo normale! Sennò mi toccava prendere un vaso grande il doppio!"
Entrambi presero a ridere a metà frase, lasciandosi trasportare dall'allegria mentre Mushu li guardava indignato.
"Poi ho disegnato dei pesci! E poi guarda lì!"
[T/n] indicò a Yaku un vaso più piccolo, come i bambini indicano alle loro mamme qualcosa che hanno fatto per loro. Sul vaso c'erano disegnati loro due in diversi momenti: abbracciati, che si davano un bacio, che si tenevano per mano, ovviamente tutto molto stilizzato. [T/n] era alle prime armi, non poteva aspettarsi chissà che cosa, ma era la cosa più carina che potesse fare.
Morisuke sorrise più felice di quanto potesse mai essere e si sentì il cuore battere forte. Non succedeva spesso che [T/n] gli regalasse qualcosa, ma quando succedeva erano sempre cose colme del suo amore, che lo facevano sciogliere, come in quell'occasione. In quei momenti il suo amore per lui era così chiaro che quasi si sentiva in imbarazzo, come fossero le prime volte.
Cazzo, gli bruciavano anche gli occhi!
"Ti piace?"
Morisuke le sorrise, gli occhi lucidi, le guance rosse e il cuore a mille.
"Si, tantissimo. Grazie."
[T/n] sorrise contenta balzandogli al collo, scoccandogli un bacio sulle labbra.
"Grazie."
Morisuke le passò le mani sui fianchi, stringendola di più a sè.
"Di cosa?"
"Oggi non ho avuto paura, preoccupazioni o ansia. Sono stata bene, dopo tanto tempo che ero inquieta. Certe volte mi pareva di essere su un'altro pianeta. Quindi ti ringrazio per avermi spronato."
Morisuke sorrise sentendosi una lacrima scendere sulla sua guancia, venendo poi asciugiata dalla mano di lei.
"Ti faccio commuovere?" Ridacchiò lei con occhi lucidi.
"Si."
Si baciarono dolcemente, lei con le mani ancora sporche di tempera e lui con i capelli umidi.
[T/n] si staccò dal bacio per guardarlo, sorridente.
"Oggi ho anche pulito, sai."
Morisuke la guardò, alzò le sopracciglia e le rivolse uno sguardo languido.
"Vuoi farmi eccitare?"
Lei scoppiò a ridere.
Morisuke sorrise tenendola stretta a sè e alzando gli occhi al cielo prima che lei si staccasse improvvisamente.
"Voglio farti sentire una canzone!"
La vide trafficare con la cassa bluetooth e con il telefono prima che una canzone dai toni rock si espandesse per tutto l'appartamento.
"Abbassa! I vicini così ci ammazzano!"
Ma lei aveva già iniziato a saltellare in giro e a fare piroette per potersene fregare dei vicini. Pensava solo a vivere, a divertirsi e a ridere.
Afferrò la mano di Morisuke e iniziò a farlo muovere al ritmo della musica, anche se impacciamente. [T/n] continuava a ridere e Morisuke dovette aspettare qualche secondo per sentirsi totalmente a suo agio nel ballare una canzone che nemmeno conosceva.
Presto prese lui il comando della danza, facendole fare piroette e casquè a caso durante la canzone, facendola ridere ancora più a crepapelle.
Mushu intanto se ne stava in un angolo ad osservarli, non capendo cosa stesse succedendo, fino a quando [T/n] non andò a prenderlo in braccio, trascinandolo nella danza.
Girarono per tutto l'appartamento, danzando sulle note di una canzone dopo l'altra, fino a quando il fiatone fu troppo da sopportare per entrambi e dovettero prendersi una pausa, continuando a ridacchiare.
Si stesero sul letto, in attesa che i loro cuori rallentassero e i polmoni prendessero tutta l'aria necessaria.
[T/n] fissò il soffitto in completa trans, fino a quando non si ricordò dell'ultima cosa che aveva comprato.
"Ah, giusto. C'è un ultima vosa che voglio mostrarti."
Si allungò verso il comodino afferrando un telecomandino. Morisuke la guardò distrattamente, ma quando le luci nella stanza cambiarono colore diventando di un colore rossastro saltò sul posto.
"Ta-daa! Luci led!"
Morisuke ridacchiò all'ultima scoperta della fidanzata ributtandosi sul letto.
"Come mai le hai prese?"
"Per creare atmosfera."
Morisuke alzò un sopracciglio, curioso.
"Che tipo di atmosfera?"
[T/n] sorrise avvicinandosi a lui. Mise il busto sopra il suo in modo da stargli sopra e si avvicinò al suo viso.
Morisuke le spostò qualche ciocca dal viso per vederla meglio.
Lei gli accarezzò la guancia dolcemente, sfiorando con le dita i suoi soffici capelli.
Morisuke allungò la mano sulla sua schiena, infilandola sotto la maglietta in modo da accarezzarle la pelle delicata, e poi le prese il viso con l'altra mano, avvicinandola a lui.
La baciò con dolcezza affondando la mano nei suoi folti capelli, spingendole il viso contro il suo per approfondire il bacio.
Ci volle poco prima che i ruoli si scambiassero e Morisuke si mettesse sopra [T/n], continuando a baciarla con foga sempre maggiore.
Le sfilò la maglietta, fermandosi a guardarla.
"Hai ragione queste luci si che creano l'atmosfera."
[T/n] ridacchiò prima di riavvicinarlo a sè per baciarlo per tutta la notte.

Quella mattina il sole entrava dalle loro finestre, passando attraverso le loro tende bianche e posandosi delicatamente sul loro letto dalle lezuola disordinate.
Sul materasso la figra nuda e rilassata di [T/n] dormiva beata, colpita leggermente dai raggi del sole che le accarezzavano la pelle. Morisuke era sveglio, ascoltava il cinguettio degli uccelli e guardava il viso dormiente della sua fidanzata. Aveva i capelli disordinati, le guance ancora rosse e le labbra gonfie, ma il sole le baciava il viso e la rendeva ancora più splendente.
Le tirò sulle spalle il lenzuolo e le spostò le ciocche di capelli dal viso, accarezzandone la pelle.
Il silenzio della città era rilassante, certe volte quasi assordante, ma con lei accanto ogni respiro sapeva di vita vera e ogni risata risuonava più forte dell'altra. Non importava se fuori era silenzioso, se loro due erano insieme ci sarebbe sempre stata una canzone su cui ballare.
Si avvicinò a lei per stringerla a sè, lasciandole un bacio sulla testa.
Non importava niente in quel momento, solo loro due, quel vaso dipinto del loro amore e quella tranquillità fatta dei loro respiri.


Dedicata a cr1st0d10  

P.S. il vero protagonista è Mushu.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro