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|Brothers conflict| |Ryūnosuke Tanaka|

Le tende azzurrine della camera da letto ondeggiavano disordinatamente a contatto con il dolce vento primaverile, che entrava indisturbato, arieggiando l'ambiente chiuso.
I raggi del sole, occasionalmente coperti dal tessuto delle tende, illuminavano l'intera stanza, rivelandone il disordine più totale.
Il pavimento in legno era quasi impossibile da vedere, sopra esso erano sparsi vestiti di ogni genere, così tanti che probabilmente era stato svuotato tutto l'armadio. Molti sacchetti di patatine, o schifezze varie, accompagnavano la mole di vestiti, mista anche a qualche pezzo di cibo avanzato.
Sotto al letto, come se non bastasse, si intravedeva un cartone di pizza aperto, dentro al quale qualche fetta giaceva ormai ammuffita.
Vicino al letto, oltre ad una palla da pallavolo, ormai consumata, era presente un borsone, che traboccava di indumenti ed accessori sportivi.
Poco più in là, una figura agitata urlava, facendo espandere per tutta la stanza, e la casa, la sua voce.
Era seduto a terra, con indosso dei semplici pantaloni corti e una canottiera bianca, che lasciava vedere le sue braccia ben allenate e muscolose.
Ogni tanto si grattava la testa priva di capelli, rasati a zero, a volte anche violentemente, lasciando dei segni rossi.
Alle orecchie aveva delle semplici cuffiette, attraverso le quali riusciva a sentire la voce del suo amico.
In viso aveva un'espressione furibonda,ed era così concentrato che avrebbe potuto essere sul campo di pallavolo.
Invece, le mani, erano impegnate ad armeggiare con il joystick nero, che comandava il personaggio riflesso sullo schermo della sua televisione, sulla quale i suoi taglienti occhi neri erano puntati.
Pochi secondi dopo, apparve sullo schermo la scritta 'SEI MORTO', che fece tirare un urlo di rabbia al ragazzo, ancora più irritato dalle risate irrefrenabili del suo amico, dall'altro capo del telefono.
"Sei morto di nuovo! Non ci posso credere Ryū!"
Ancora in preda alla furia, Tanaka stava per lanciare a terra il controller, ma si ricordò che sua madre lo avrebbe ucciso se fosse successo, di nuovo.
Riportò l'attenzione allo schermo, sentendo ancora le risate frenetiche del compagno, e cercò di non urlare troppo quando si accorse che, ad ucciderlo, non era stato un nemico.
"Ma mi hai ucciso tu brutto cretino!"
Le risate nelle orecchie di Tanaka aumentarono, fino a quando, tra i sospiri affannati, Nishinoya non gli rispose.
"Ma adesso te ne sei accorto?"
"Aaaah? Se ti trovo ti ammazzo!"
"Provaci."
Sulle labbra di Ryū spuntò un sorrisetto, quasi agghiacciante, mentre riselezionava il suo avatar e tornava dentro il server.
Iniziò a cercare il personaggio del suo amico, accucciandosi a terra o nascondendosi dietro a dei muri, pistola e bomba a mano sempre pronte all'uso.
Passarono i minuti, ma di Nishinoya nemmeno l'ombra.
"Dove sei finito Noya~? Hai paura per caso?"
"Di te? Ma non dire sciocchezze Ryū-chan~."
Girò un angolo, ed eccolo lì, davanti a lui.
Era pronto.
L'avatar di Nishinoya era fermo, probabilmente stava controllando l'inventario, un'occasione perfetta per attaccarlo alle spalle.
Si avvicinò lentamente, la pistola carica e la bomba a mano sostituita da un coltello, arrivandogli così praticamente alle spalle.
Fu quando stava per sparare che un potente calcio aprì prepotentemente la porta.
"Ryū-chaaaan!"
Al fracasso, Nishinoya smise di guardare l'inventario e si girò, trovandosi davanti Tanaka, che non fece nemmeno in tempo a premere il grilletto che si ritrovò nuovamente l'enorme scritta sullo schermo.
Il suo urlo di frustrazione rimbombò per tutta la casa, così come le grasse risate di Yū nelle cuffie, che Ryū si era tolto per sbattere la testa contro il pavimento.
Alle urla si aggiunsero anche i rimbombi della sua testa sbattuta contro il parquet, che stupì un po' la giovane donna che stanziava davanti alla porta, spalancata da un suo potente calcio.
"Ryū-chan, tutto bene?"
Al sentire la voce della sorella, Ryūnosuke alzò il suo sguardo omicida su di lei, le minuscole orbite marroni infuocate dalla rabbia e dalla frustrazione, così come l'agghiacciante sorriso che gli solcava le labbra.
"Saeko!"
Il nome della sorella gli uscì dalle labbra come un sussurro, per poi trasformarsi in un urlo, che anche Yū, dalle cuffie, riuscì a sentire.
"La nee-san è lì? Nee-san! Grazie, mi hai fatto vincere!"
Le urla gioiose di Nishinoya si udivano perfettamente dalle auricolari abbandonate sul pavimento, tanto era alto il volume.
Saeko, con un sorriso in volto, ridacchiò.
"Yū-chan! Felice di esserti stata utile!"
Non fece in tempo a farsi udire dal ragazzo che Ryūnosuke attaccò la chiamata in faccia all'amico, rivolgendosi poi alla sorella, che lo guardava stupita.
I suoi capelli biondi erano, come sempre, ordinati nella loro forma a caschetto, che le incorniciava il tagliente viso, tratto condiviso col fratello minore.
Aveva le braccia incrociate sotto al prorompente seno, avvolte da un giubbotto di pelle nera, che nascondeva una canottiera bianca.
Era truccata alla perfezione, cosa che metteva in risalto gli occhi affilati, come quelli di Ryū, di un marrone scuro.
"Devi smetterla di entrare quando la porta di camera mia è chiusa! Rompipalle!"
Alle urla del fratellino, che nel mentre si era alzato in piedi per spegnere la televisione, le labbra di Saeko si incurvarono in un piccolo broncio.
"Eh va bene, volevo solo dirti che [T/n]-chan sta venendo qui, ma se non ti interessa.."
Con quelle parole, il broncio si trasformò in un ghigno.
Lo aveva in pugno.
I fratelli Tanaka conoscevano la ragazza sin da quando erano bambini, ed era sempre stata contesa tra i due.
Nessuno voleva lasciarla all'altro, e non c'era volta che potessero giocare insieme.
O con Saeko, o con Ryūnosuke.
Saeko, cresciuta insieme tra amici maschi, raramente trovava ragazze a cui non dispiacesse il suo essere maschiaccio.
Perché, difatti, il suo carattere estroverso e rumoroso, e l'influenza maschile intorno a lei, l'avevano portata ad essere meno femminile delle altre ragazze, cosa non molto apprezzata.
A lei non dispiaceva, affatto.
Le piaceva stare con i ragazzi, e li trovava una compagnia migliore di quelle oche senza cervello, come le chiamava lei.
Così, quando una sera, una coppia di amici dei coniugi Tanaka, andò a mangiare per cena a casa loro, e portarono anche la figlia, Saeko conobbe per la prima volta una ragazza che non la giudicava.
La piccola aveva pressappoco la stessa età di Ryūnosuke, aveva [l/c] capelli [c/c], che le nascondevano il dolce visino, rosso dall'imbarazzo.
All'inizio aveva cercato di nascondersi dietro alla gamba del padre, che a sua volta l'aveva spinta verso Saeko, di quattro anni più grande.
Quando la vide non poté fare a meno di pensare a quanto fosse carina con quelle guanciotte rosse, così tanto che le venne voglia di strizzargliele.
Da quella sera, Saeko e [T/n] non si erano più separate.
Finalmente aveva trovato una ragazza con cui passare il tempo, che non la giudicasse e che le volesse bene per quel che era.
Perché, doveva ammetterlo, stare troppo insieme ad un branco di soli ragazzi, non la soddisfaceva a pieno.
Anche lei voleva fare le cose che fanno le ragazze.
Farsi le unghie, tingersi i capelli, pettinarsi, farsi la piega.
Tutte cose che con il suo gruppo di amici non avrebbe mai potuto fare, ma finalmente aveva trovato qualcuno.
Era finalmente felice.
Ma non durò a lungo.
Presto, Ryū, a sua volta, iniziò a provare un certo interesse nei confronti della ragazzina, che passava gran parte dei pomeriggi a casa sua.
Così, quando Saeko, un giorno, fece tardi da scuola, i due ragazzi iniziarono a parlare e a conoscersi un po'.
Ryū ne rimase subito attratto.
Anche lui, come la sorella, non era abituato alla vicinanza con le ragazze, proprio perché esse erano spaventate dal suo aspetto truce.
Lei, invece no.
Non sembrava avere paura, anzi, gli sorrideva come nessuno aveva mai fatto.
Quando Saeko tornò a casa, si ritrovò davanti la scena che più volte aveva temuto.
[T/n] e suo fratello che ridevano e scherzavano, insieme.
Non capiva.
Finalmente aveva trovato una amica, la sua unica amica, e il fratellino gliela voleva rubare?
No, non esisteva.
Doveva allontanarla da lui.
E così, Saeko cercò in ogni modo di non far più incontrare i due, ma la cosa le parve più difficile del previsto.
I ragazzi, infatti, andavano nella stessa scuola media, e per lei era impossibile tenere l'amica d'occhio.
Non era cattiveria, la sua, solo gelosia.
Era la sua più cara amica, l'unica che la capisse e tenesse a lei, nonostante la differenza di età, e non voleva che il fratello la portasse via da lei.
A sua volta, però, Ryūnosuke aveva iniziato ad interessarsi sempre di più alla ragazzina.
Era sempre così gentile con lui, e forse l'unica ragazza che gli avesse mai parlato a scuola, a differenza delle altre.
A scuola passavano tutta la pausa pranzo insieme, e molti suoi compagni di classe sembravano essere invidiosi di lui, dopotutto [T/n] era una delle ragazze più carine della scuola, e Ryū non perdeva occasione per vantarsi della loro amicizia.
Presto, però, ogni volta che sua sorella la portava via da lui una volta arrivati a casa, sentiva una morsa alla bocca dello stomaco.
Si ritrovava, così, di nuovo solo.
Senza nessuno con cui stare, in camera sua, mentre da quella di fianco provenivano risolini divertiti e le urla emozionate della sorella.
Cominciò a pensare al suo rapporto con la [c/c].
Perché sembrava mancarle ogni singolo istante, anche se era alla porta accanto?
Perché non stava di più con lei?
La voleva sempre vicino, magari con le dita intrecciate alle sue.
Si immaginò un futuro con lei, a quanto potessero essere felici, e quando si risvegliò dai suoi pensieri, il cuore gli batteva a mille.
Erano quelli i suoi sentimenti?
Non aveva mai provato niente del genere, eppure in quel momento, si sentiva il cuore esplodere e le guance bruciare.
Se era così, non avrebbe perso tempo, anche perché la rivale più agguerrita risiedeva proprio in casa sua, nella stanza accanto.
Da quel giorno, i due fratelli non fecero altro che farsi dispetti, mettendo in controluce l'altro agli occhi di [T/n], che ingenuamente, cercava di far calmare quei due tornadi che si ritrovava per amici.
Saeko però non capiva, da dove arrivava tutta quella improvvisa voglia di intromettersi nella loro amicizia?
Lo scoprì un giorno, quando sbirciò dentro la camera del fratello, intento a stringere in un abbraccio, decisamente troppo forte, il suo cuscino bianco, sussurrando frasi sdolcinate, tra le quali sentì anche il nome della sua amica.
Ne rimase stupita.
Non si aspettava che il ragazzo nutrisse dei sentimenti per la ragazza, e la cosa la allarmò.
Se mai Ryū avesse avuto il coraggio di dichiararsi, [T/n] non avrebbe più avuto tempo per lei, per loro.
I suoi dispetti nei confronti di Ryū, aumentarono così a dismisura, togliendo al ragazzo tempo da passare con la sua amica, da soli.
Così, quando Ryū sentì il nome della ragazza, subito si preoccupò.
Di sicuro se l'aveva chiamata lì, qualcosa stava ribollendo in pentola.
Ma aveva deciso che si sarebbe ribellato.
Non ne poteva più di sottomettersi alla sorella.
Voleva mettere in chiaro i suoi sentimenti, così forse Saeko avrebbe smesso di minacciarlo di andare a raccontare dei suoi sentimenti alla amica.
Guardò la sorella con la bocca spalancata mentre lei aveva in viso un ghigno vittorioso.
"Non credo sarà così contenta di vedere la tua stanza così disordinata e puzzolente, Ryū-chan!"
Fece finta di rimproverarlo, mantenendo però il suo tono da presa in giro, che aumentò l'irritazione in Ryūnosuke.
"L'hai invitata solo per quello?!"
"No, ovvio che no!"
Tanaka si sentì la vena sulla fronte pulsare, ed era certo che se avessero potuto, i suoi occhi avrebbero disintegrato la sorella.
Non bastava che lo infastidisse durante lo studio, no, doveva anche intromettersi nella sua vita amorosa!
"Brutta-"
"Saeko? Ci sei?"
Una tenue e dolce voce, in confronto a quelle dei due fratelli, arrivò alle loro orecchie, seguita dal rumore di una porta che si chiudeva.
Gli occhi di entrambi si illuminarono.
Le labbra della bionda di incurvarono in uno smagliante sorriso, mentre le guance di Ryū si arrossarono solo al sentire la sua delicata voce accarezzargli le orecchie.
"[T/n]-chan! Sali pure, sono qua!"
Ormai abituata alle urla della amica, [T/n] si tolse le scarpe ridacchiando, iniziando poi a salire le scale.
Si ritrovò davanti una scena a cui ormai spesso doveva assistere.
I due fratelli, che conosceva da così tanto tempo, protesi uno verso l'altro, quasi stessero per prendersi a botte, ma con l'espressione più felice del mondo dipinta in volto.
Sospirò, ormai si era abituata.
Saeko le corse incontro, abbracciandola stretta contro il suo petto, abbassandole di conseguenza il viso.
[T/n] era sempre stata leggermente più alta di Saeko, che si vendicava di quei centimetri in più con le taglie di seno che alla ragazza mancavano.
La [c/c] annaspò tra le braccia dell'amica, che nel mentre stava ridendo a crepapelle alla sua reazione, della quale non si stancava mai.
Ryū, invece, visibilmente irritato, si avvicinò, pestando i piedi sul pavimento, alle due ragazze, allontanando [T/n] dal petto della sorella, avvicinandola al contrario, al suo.
Sentendo il calore che il petto del ragazzo emanava, [T/n] arrossì visibilmente, ancora un po' sorpresa dalle azioni dei due.
Anche Saeko osservava sbalordita il fratello, che mai avrebbe fatto una cosa del genere, sapendo ciò che rischiava.
"Dovresti smetterla, Saeko."
Strinse di più a sé la ragazza, e solo sentendo il petto di lei a contatto con il suo, si rese conto di quello che aveva fatto.
Le guance gli si arrossarono e fu svelto ad allontanarsi da lei, nascondendo il rossore con una mano.
[T/n] non poté fare a meno di stupirsi.
Ma cosa sta succedendo a questi due?
Si sentì poi spingere per le spalle verso la camera della bionda, proprio di fianco a quella di Ryū, ma una voce le bloccò.
"[T-T/n]-chan.. Non è che potrei parlarti per un secondo?"
Adesso basta scappare.
Doveva farlo, una volta per tutte, o Noya lo avrebbe preso in giro per tutta la sua vita.
"Ehm.. Si, certo."
Guardò Saeko, che la stava implorando con lo sguardo di non dargli retta, e al contempo stesso inceneriva il fratello.
"Tu vai Sae, arrivo subito."
A quelle parole, la bionda sospirò irritata prima di lanciare un'ultima occhiataccia a Ryū e scomparire dietro alla sua porta, comunque pronta ad origliare.
"Cosa volevi dirmi, Ryū?"
Gli sorrise tranquillamente, facendo accelerare di qualche battito il cuore del ragazzo.
"E-ecco.."
Doveva farlo.
"Volevo chiederti una cosa.."
Era pronto.
"Dimmi pure."
Ora o mai più.
"T-ti andrebbe di..di.. Di venire a vedere il mio allenamento domani?"
Lo disse con così tanta enfasi che si inchinò addirittura davanti a lei.
Ancora una volta, [T/n] rimase stupita dal comportamento strano di Ryū, ma quello più sorpreso, fu proprio lui.
In quel momento aveva un'immensa voglia di farsi prendere a sberle e di sbattere la testa contro la cosa più dura che esistesse da quanto si sentiva stupido.
Voleva dichiararsi, e lui che fa?
Le chiede di andare a vedere un suo allenamento, inchinandosi per di più!
Rimase chino, intimorito da quello che avrebbe potuto dire, ma quando sentì un risolino, il suo cuore si scaldò.
"Ma certo che vengo Ryū! Adesso alzati però, non c'era bisogno di inchinarsi!"
Lo prese per un braccio, rimettendolo dritto, vedendo così il suo rossore.
"S-scusa.. A-allora ti aspetto domani?"
"Si, certo, nessun problema! Ci vediamo in palestra."
Ryū annuì, osservando il bel viso di lei illuminato dal suo sorriso, che gli fece ingarbugliare tutte le interiora, prima di entrare nella camera della sorella.
Almeno una cosa positiva per Ryū, c'era.
Non si sarà dichiarato, ma avrebbe potuto farlo domani!
Dopotutto, Saeko non ci sarebbe stata.
Ma mentre se ne ritornava in camera, sconsolato e sollevato allo stesso tempo, sul viso della bionda era spuntato un ghigno.

Il rumore di gomma contro il pavimento riempiva la palestra insieme al rimbombo della palla contro i palmi delle mani.
L'odore pungente del sudore fece arricciare il naso a [T/n], per niente abituata.
Si guardò attorno, cercando con lo sguardo la figura del suo amico, che trovò a vantarsi insieme a Nishinoya con alcuni ragazzini di prima, che poco dopo puntarono i loro occhi su di lei.
"Senpai, chi è quella ragazza?"
Alle parole del rosso, Tanaka perse un battito.
Si girò velocemente, vedendo proprio la figura della [c/c], con indosso l'uniforme scolastica, sorridergli allegra, mentre lo salutava con un movimento della mano.
Ricambiò lentamente, incantato dalla sua visione.
I suoi [l/c] capelli [c/c] le incorniciavano il dolce viso, che quel sorriso tanto enfatizzava.
Le guance erano leggermente rosate, e il colorito le metteva in risalto gli occhi [c/o], nei quali Ryū si sarebbe perso per ore.
Il giorno era arrivato, e forse, sarebbe stata sua.
La vide avvicinarsi alle due managers, Shimizu e Yachi, che lei già conosceva.
"È la ragazza di Ryū~."
Nonostante fosse un sussurro, Tanaka sentì alla perfezione le parole di Nishinoya, rivolte ai primini, e con uno sguardo truce, si girò a guardare il suo amico.
"Davvero senpai?"
Gli occhi di Hinata si illuminarono, fiero di avere un senpai con una ragazza così carina come fidanzata.
"No! Non è la mia fidanzata.."
"Però gli piacerebbe tanto!"
Noya gli tirò qualche potente sberla sulla schiena, cercando di tirarlo su di morale, mentre Asahi osservava apprensivo la scena, dispiacendosi per il povero Tanaka.
Ancora con il morale a terra, Ryū iniziò l'allenamento, sentendosi sempre un paio di occhi addosso, che furono il motivo del suo maggiore impegno.
Qualche volta, durante la pausa, si girava nella sua direzione, solo per incontrare i suoi occhi [c/o] osservarlo, ma ogni volta che veniva colta in flagrante, si girava dalla parte opposta, iniziando a chiacchierare con Shimizu.
Quando succedeva, si sentiva un fuoco crescergli dentro, gli dava speranza, voglia di provare, e bruciava tutte le insicurezze, le paure.
Proprio mentre stava prendendo un bel sorso di acqua fresca, la persona che meno avrebbe voluto lì in quel momento, però, entrò prepotentemente nella palestra.
"Ryūū-chan! Oh, ci sei pure tu [T/n]-chan!"
L'acqua gli andò di traverso, costringendolo a sputarla, tossendo senza aria.
L'attenzione era divisa a metà.
Chi osservava sconcertato e preoccupato la reazione di Tanaka, tra cui [T/n], Sugawara, Daichi, Asahi, Ennoshita e le due managers, e chi osservava divertito come Nishinoya fosse saltato in braccio a Saeko.
"Cosa ci fai tu qui?!"
Una volta ripreso il fiato, Ryū si accanì sulla sorella.
Sapeva che non era una coincidenza.
Ne era certo.
Non poteva rovinargli anche quella occasione, no, non poteva!
"Ma come Ryū-chan? Sono venuta a vederti, che domande!"
"Non ci credo! Sei venuta qui solo per far stare [T/n] con te, e non con me!"
La ragazza, chiamata in causa, si agitò sulla panca quando gli occhi della squadra si puntarono su di lei.
"Ryū, non ti sembra di esagerare?"
Nishinoya cercò di calmarlo e farlo tornare con i piedi per terra, ma niente sembrava voler spegnere quel fuoco che, ormai, gli era nato dentro.
Lo ignorò, continuando a guardare sua sorella in cagnesco.
La situazione stava visibilmente degenerando, e nessuno sembrava sapere cosa fare, fino a quando [T/n] non prese coraggio.
"Ma che vi sta succedendo? Mi sembrava foste entrambi strani negli ultimi tempi, ma non pensavo arrivaste a questo punto! Qual'è il problema?"
Si alzò in piedi, avvicinandosi ai due con uno sguardo dispiaciuto e deluso.
Mai si sarebbe aspettata una cosa del genere dai suoi due amici.
Sin da piccoli avevano avuto un rapporto così bello, perché lo stavano rovinando?
I fratelli si guardarono prima di sospirare, abbassando entrambi lo sguardo, concedendosi una tregua.
"Ci dispiace [T/n]-chan... È che.. Ognuno ti voleva solo per sé.."
Saeko si torturava le mani mentre parlava, mentre Ryūnosuke si stava agitando sul posto, le guance rosse e gli occhi bassi.
"Scusa ma, in che senso, solo per sé?"
La bionda lanciò una veloce occhiata al ragazzo al suo fianco, che stava diventando sempre più agitato, prima di parlare.
"Beh.. Io volevo passare tutto il tempo con te, e non volevo che Ryū-chan ti si avvicinasse, perché avevo, e ho ancora, paura che ti possa portare via da me.. Ryū invece.."
Ancora sconcertata dalle parole della amica, la ragazza rivolse la sua attenzione a Ryūnosuke, che in quel momento non osava guardarla negli occhi.
"Ryū..?"
Protese la mano verso di lui, che la afferrò saldamente, stringendola.
Le guance di entrambi si arrossarono, e a quella vista, Saeko si sentì una pessima sorella.
Come aveva potuto intralciare la loro vita privata?
"V-vedi [T/n].. T-tu mi.. Mi piaci! E molto anche! S-solo che non ho mai avuto il coraggio di dirtelo e.. E la cosa è sfociata in tutto questo. Non so come scusarmi.."
Lasciò andare la presa sulla mano di lei, ormai affranto e deluso da se stesso, ma lo stesso calore che provava prima, ritornò, ancora più forte.
Le sue delicate braccia si avvolsero attorno al corpo muscoloso di Ryū, sorpreso da tale azione.
Sentiva il suo dolce profumo invaderlo, e sperò di poterlo sentire per tutta la sua vita.
Si lasciò cullare da quel dolce abbraccio, incurante di tutti gli sguardi che la squadra stava lanciando loro.
"Anche tu mi piaci Ryū.. Ma sono sicura ci fossero modi più appropriati per dirmelo, non credi?"
Si sentì il cuore scalpitare.
Stava succedendo davvero?
Non era uno scherzo, o perlomeno ci sperava.
Sorrise pieno di gioia, e la strinse di più a sé, iniziando a volteggiare con lei tra le braccia, che continuava a ridere spensierata.
Quando la mise giù, si guardarono entrambi con gli occhi che luccicavano prima di scambiarsi un leggero bacio a fior di labbra.
Dolce, semplice, casto.
[T/n] si voltò poi verso Saeko, che aveva applaudito alla scena, invitando anche tutta la squadra a fare lo stesso, iniziando così a festeggiare come solo i corvi della Karasuno sanno fare.
In viso aveva un sorriso triste, che venne però spazzato via dall'abbraccio che la [c/c] le diede di slancio, facendo affondare la testa di lei sulla sua spalla.
"Non ti sostituirei per niente e nessuno al mondo, e pensavo lo sapessi! Sei la mia migliore amica, non potrei mai abbandonarti."
Gli occhi della bionda bruciavano, così come la gola, e presto alcune lacrime iniziarono solcarle il viso, andando a finire sulla spalla della amica.
"Mi dispiace [T/n].. Sono stata così egoista.."
"Hei, va tutto bene ora.. non ti preoccupare, non sono arrabbiata con te."
"Hei scema! Stai ancora piangendo? Non fare la lagna!"
Due forti braccia si allacciarono ai fianchi della bionda, sollevandola in aria con una facilità disumana.
Ryū iniziò a farla girare per aria, appoggiata alla sua spalla, mentre i suoi lamenti lentamente si trasformarono in risate.
La mise giù poco dopo, e lo sguardo di intesa che si scambiarono fece tirare un sospiro di sollievo a tutti i presenti.
Iniziarono a spintonarsi tra loro mentre si avvicinavano alla ragazza, sotto gli sguardi di tutta la squadra, che li osservava divertiti.
[T/n] sorrise ai due fratelli, che in un secondo, dopo essersi lanciati un'occhiata ed un sorriso sghembo, si lanciarono a capofitto su di lei, stritolandola con le loro forti braccia.
Ryū le posò un leggero bacio sulla fronte, accompagnato dallo sguardo disgustato della bionda, che subito la riportò a sé, provocando nel ragazzo la stessa reazione.
Ma nonostante le braccia le venissero tirate fino a far male, e la sua espressione fosse un misto tra irritazione ed esasperazione, [T/n] era certa di una cosa.
I due fratelli sarebbero sempre stati in grado di dimostrarle il loro amore, nonostante l'uno fosse diverso dall'altro.
Ma comunque impossibile da sostituire.

Dedicata a MitsukiKatsuki .
Spero ti sia piaciuta e che abbia soddisfatto la tua richiesta!
Ricordo inoltre, per chi volesse, che le richieste sono aperte!

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