8.
《Hai preso tutto?》
《Si mamma, ho tutto quello che mi serve...》biascico assorta fissando il mio biglietto aereo. "Grecia" penso, sfiorando con l'indice proprio quella parolina.
"Ho preso tutto quello che mi serve ma ho perso l'unica cosa che veramente vorrei"
《Okay, papà ha già caricato le valigie in macchina, se vuoi andare ti conviene raggiungerlo》mormora dolcemente avvicinandosi.
Mi accarezza la guancia con le sue mani perennemente fredde, così alzo lo sguardo per incrociare il suo.
Accenno un sorriso stanco mentre i suoi occhi verdi mi guardano con comprensione.
Dopo aver sentito i miei pianti isterici e la porta di camera mia sbattere violentemente, ha subito capito che qualcosa non andasse, e non una cosa qualunque.
Le ho raccontato tutto. E quando dico tutto, intendo proprio ogni singola cosa accaduta. È inutile mentire a mia mamma, ho mentito già a me stessa per due anni, non avrebbe avuto senso continuare con questa farsa.
Mi sono innamorata del mio migliore amico, credo sia successo mentre stavo insieme al mio ex, forse perché era la prima relazione seria che sperimentavo sulla mia pelle; in quel momento credo di aver capito chi volevo al mio fianco per tutta la vita.
Improvvisamente tutto appariva chiaro e limpido nella mia mente, se tra vent'anni immaginavo un paio di braccia a stringermi, allora vedevo le sue.
Se tra venticinque anni immaginavo qualcuno che mi sussurrava parole dolci, allora spuntava lui.
Se tra trenta riuscivo a immaginare una casa da condividere con qualcuno, allora eccolo lì, sulla soglia di quella porta immaginaria con un girasole tra le mani.
La cosa buffa è che queste cose sono successe davvero nel corso di questi anni, con dinamiche diverse certo, ma sono comunque successe.
Proprio per questo motivo quando stavo con il mio ex e lui non mi dava le giuste attenzioni, nella mia mente spuntava Dylan, perché lui ha sempre detto e fatto la cosa giusta con me.
Avrei dovuto rischiare, avrei dovuto mettermi in gioco e dichiarargli i miei sentimenti già due anni fa. Le cose magari sarebbero andate diversamente, in positivo forse.
Ma sono più che sicura che tutto sarebbe sfociato in un disastro colossale. Ai tempi era una sottospecie di puttaniere che pensava solo a divertirsi, ed era così fino a tre mesi fa, fin quando non ha conosciuto Carly.
Che poi, diciamo come stanno le cose... gli faccio schifo fisicamente, non mi vede come una possibile ragazza da fare sua tra le lenzuola, non mi vede abbastanza donna per essere attratto un minimo da me. Ho una prima di reggiseno, sono magra e spigolosa, non mi metto quasi mai in tiro e per di più mi ricorderà per sempre come la "bambina che si è fatta la pipì addosso" quando eravamo in prima elementare.
Carly invece è il mio opposto.
Una terza di seno, alta e slanciata, fisico da modella per le passerelle e una lunga chioma bionda e liscia.
Certo, le parole di Carter me le porterò sempre dentro in questi momenti così sconfortanti, ma per il momento la domanda mi sorge spontanea.
Cosa mai potresti voler cambiare a Carly?
《Ehi... amore》mamma mi risveglia dai miei pensieri inutili.
《Si scusa, vado...》mormoro distratta alzandomi dalla sedia. La stringo in un abbraccio forte e rassicurante, perché voglio che stia tranquilla e che non si preoccupi per me.
《Mi raccomando》
《Sta tranquilla mamma, me la caverò perfettamente anche da sola》sussurro tra i suoi capelli, inalando il buonissimo profumo dello shampoo alla camomilla.
《Chiama sei hai bisogno di soldi, non farti problemi amore mio.》
《Okay, ti voglio bene ma'》mormoro in un sorriso
《Anche io bambina mia》mi lascia un bacio sulla fronte prima di mollare la presa dalle mie spalle e lasciarmi andare.
*
《Carta d'identità!》
《C'è!》la sventolo in aria mentre papà mi elenca le cose più importanti per questo viaggio.
《Biglietto aereo?》
《Ovviamente c'è!》esclamo compiendo lo stesso gesto.
《Il mio sorriso preferito?》sussurra dolcemente facendomi voltare verso di lui.
Mi lancia un'occhiata veloce per non distrarsi dalla guida, sta pure piovendo, quindi è meglio prestare attenzione.
《C'è...?》domando tristemente, forse lo chiedo più a me stessa che a lui.
Mi osservo attraverso lo specchietto laterale, notando dietro quelle infinite goccioline un volto che quasi non riconosco.
I segni violacei sotto gli occhi mi fanno sembrare malata, sono pallida come una mozzarella e i capelli... forse sono l'unica cosa che si salva.
《Tu lo vedi?》domanda cauto, ingranando la marcia mentre sfreccia tra le macchine.
《Credo di no papà...》ammetto a bassa voce. In uno scatto torno a guardare davanti, non voglio guardare quella ragazza che sembra assomigliarmi; quella non sono io.
《Tra due giorni ci sarà anche lui lì》mormora ovvio, facendomi annuire in silenzio《Non puoi rovinarti la vacanza dopo tutti i sacrifici che hai dovuto fare》continua dolcemente. Io mi limito a fissare la strada davanti a me, ascoltando la sua voce profonda e le sue parole sempre azzeccate.
《Sai cosa potresti fare? Nei limiti della decenza ovviamente.》mette in chiaro subito. Mi giro per poterlo guardare, mantenendo un sopracciglio alzato nell'attesa che parli.
《Sei una ragazza bellissima, e non lo dico perché sei mia figlia. Potresti... come dire, trovare un bel ragazzino con cui farlo ingelosire... sai che intendo, no?》sgrano gli occhi mentre la bocca si spalanca e resto completamente sconcertata.
"Non l'ha detto sul serio"
《Non ti sto dicendo di andarci a letto o roba del genere, anzi non ti azzardare ad andare a letto con qualche sconosciuto, neanche conosciuto, insomma hai capito, no?》Mi punta un dito contro con fare minaccioso, girandosi di tanto in tanto per guardarmi di sottecchi.
《Non fissarmi come se fossi un pazzo. Voi ragazzi fate queste cose di continuo!》esclama in extremis, forse inizia a sentirsi un pessimo padre.
《Si, è vero. Lo fanno molte ragazze ma io non sono tra quelle, non posso pensare di fare una cosa del genere, semplicemente perché non ho nessuno da far ingelosire.》
《Hai parecchie persone da fare ingelosire, solo... Non te ne rendi conto o magari non ti importa》esclama sorridente.
《Dylan non ci sa stare senza di te, come tu non sai stare senza di lui. Ti ricordi quando eravate piccoli? Quando andavi da una parte e lui era sempre dietro di te? E pure tu facevi la stessa cosa. Vi chiamavamo "gli inseparabili" siete sempre stati come carta e colla, culo e camicia, cip e ciop... potete ancora sistemare le cose》conclude dolcemente.
Annuisco anche se non ci credo minimamente. Mi rendo conto che siamo arrivati all'aeroporto solo quando papà ferma la macchina e mi afferra il mento con due dita.
《Adesso, bambina mia, smetti di piangere e regalami il mio sorriso preferito》sussurra con amore guardandomi negli occhi, troppo simili ai suoi.
Mi lecco le labbra assaporando le mie stesse lacrime, gustando quella nota salata che non sentivo da parecchio tempo.
《Ti prometto che mi divertirò e che sorriderò ogni singolo giorno》sussurro tra le sue braccia, la mia casa.
Quando mi allontano dal suo corpo gli dedico un sorriso sghembo mentre lui asciuga le mie guance.
《Ti voglio bene Cherie, sempre》bisbiglia la nostra promessa in un sorriso pieno d'amore
《Ti voglio bene papà, sempre.》
*
《Invitiamo i signori passeggeri a rimanere seduti ai propri posti finché l'aereo non sarà completamente fermo. Vi ricordiamo che...》
"Ma il sonno che questa stronza ha interrotto? Dove vado a recuperlo io?"
Mi stiracchio nella mia posizione super scomoda, tirando per sbaglio un mezzo pugno al signore grassottello seduto al mio fianco. Accenno un sorriso di scuse mentre i suoi occhi mi fulminano all'istante.
"Che stronzo, non l'ho mica fatto di proposito".
Mi alzo velocemente per poter arrivare in fondo all'aereo, avendo due valigie medie le ho dovute imbarcare entrambe, ma è meglio avere più mutande che restare senza nel momento del bisogno.
Metti che un improvviso colpo di diarrea ti colpisce e tu hai solo un paio di mutande per tre lunghi giorni. Che fai? Mia nonna lo diceva sempre.
"Pensandoci adesso non ha molto senso... potrei tranquillamente lavare quell'unico paio di mutande. O potrei comprarle."
Scuoto la testa per eliminare questi pensieri senza un filo di logica e, dopo aver fulminato un ragazzino preso a fissarmi il sedere, finalmente scendo dall'aereo.
Recupero le valige dopo soli dieci minuti prima di avviarmi alla ricerca di un taxi.
Non mi è difficile trovarne uno, diciamo che mi è bastato alzare il braccio e ho visto frenare davanti a me quattro macchine.
Efficienti questi taxisti Greci.
Osservo l'interno delle macchine per controllare chi mi ispira un po' più di fiducia e, dopo un esame veloce, decido di optare per il terzo.
Un bel ragazzo super abbronzato scende dal suo taxi con un sorriso gigante. Cerco di ricambiare come meglio posso anche se sono stanca e vorrei solo andare a dormire.
《Ciao! Sono Andreas!》esclama a gran voce, mi porge la mano che stringo prontamente prima di rifilargli le mie valige
《Piacere mio, Cherie!》dico in un sorriso.
《Ohhh come il cioccolatino "mon chèri"》esclama divertito iniziando a ridacchiare.
"Di cosa diamine sta parlando? Mi sta prendendo in giro? Mi sta forse offendendo?"
《Cosa stai dicendo?》mormoro con un cipiglio.
Inizia a trafficare con il cellulare e, dopo un minuto buono, me lo piazza davanti a due centimetri dalla faccia. Indietreggio di qualche passo per poter osservare lo schermo, e mi ritrovo a ridacchiare mentre annuisco e lo guardo negli occhi scuri.
《Più o meno si, il mio nome si pronuncia proprio così!》osservo divertita indicando l'immagine di un cioccolatino. Ho come l'impressione che però non mi piacciano.
《Bellissimo nome! Prego...》con un gesto teatrale mi invita a salire nel taxi, senza farmelo ripetere due volte mi appresto a mettermi comoda e, dopo aver chiuso il bagagliaio ed essersi messo la cintura, parte a tutto gas.
"Forse era meglio un vecchio decrepito" mi dico, afferrando meglio la maniglia sulla portiera.
《Dove ti porto?》
《Oh ehm... non al cimitero, grazie》mormoro preoccupata dalla sua guida spericolata.
Evidentemente mi sente perché inizia a ridere a tutto spiano, una risata talmente contagiosa da far ridere anche me.
《"Resort Blue love"》dichiaro dopo aver preso aria.
Annuisce accendendo la radio e io in quel momento mi perdo a guardare fuori dal finestrino.
È bellissimo questo posto. I campi enormi ti fanno sentire piccola piccola in questo mondo in realtà grande. L'aria fresca che mi scompiglia i capelli, facendoli svolazzare ovunque mentre il profumo di salsedine mi riempie il naso e si insinua nei polmoni.
"Mi divertirò, non starò male, sorriderò ogni giorno per due settimane" mi ripeto in testa mentre mille luci illuminano la città sotto di noi. Il mare, diamine quanto mi era mancato. Riesco a vederlo a tratti solo grazie a un grande faro sul molo che ne illumina una buona parte.
Sicuramente andrò anche lì.
《Vacanza in solitudine?》domanda Andreas ingranando la marcia.
《Ehm... no, cioè si... credo di si》biascico con un sorriso tirato.
《Qua conoscerai un sacco di bella gente, sono tutti molto gentili e cordiali! Anche i turisti!》esclama con una soddisfazione evidente. Guardo il suo profilo e non posso fare a meno di notare il suo sorriso sognante. Si vede che ama da morire il suo paese e ne va fiero.
Sorrido《ho visto, se sono tutti come te non mi sarà difficile trovare qualcuno con cui fare amicizia》ammetto sinceramente.
《Adesso che hai espresso la tua opinione posso dirtelo...》esclama con voce solenne《I proprietari del resort in cui soggiornerai sono i miei genitori. Quindi mi vedrai spesso vagare per quelle scale e viette strette》ammette ridendo divertito.
Tiro un sospiro di sollievo, sapendo questa cosa mi sento in un certo senso sollevata, potrò chiedere a lui se dovessi aver bisogno di qualche informazione.
《Uh, meno male. Quindi oltre a fare il taxista svolgi lavori anche lì?》domando mentre ci slacciamo la cintura.
Annuisce sorridente
《Non esitare a chiedere per qualsiasi cosa. Domattina farò il giro delle stanze come sempre, quindi ci incontremo sicuramente.》
《D'accordo! Grazie mille Andreas!》
Afferro una delle valige mentre lui mi fa strada lungo delle scale. La vista è mozzafiato anche di sera, da qua sopra riesco a vedere tutto all'orizzonte.
La Grecia mi piace da impazzire soprattutto per il modo in cui è stata costruita, ti ritrovi praticamente quasi a camminare sui tetti delle case mentre sei circondato da mille vasi dai fiori colorati ed estremamente vivi.
《Questa è la tua stanza Cherie! Spero ti piaccia》esclama sorridente mentre io rimango a bocca aperta.
Grace in peace, maybe:
Un forse grande quanto il mondo... chissà chissà! La storia entra nel vivo belle aragostine del mio cuore, tenetevi pronte❤
🌟Lasciate una stellina se vi và 🌟
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro