41.
《Mamma, possiamo parlare un po'?》domando tranquillamente fissandola a testa in giù. Al suo cenno positivo accompagnato da un dolce sorriso mi tiro su, torno a sedermi in modo normale sul divano in pelle di casa mia.
《Dimmi tu amore》
《Vedi... ormai sono passati tre mesi da quando sono tornata dalla Grecia, hai notato anche tu che sono... cambiata, ecco.》
Ci guardiamo negli occhi mentre lei annuisce e mi accarezza i capelli delicatamente, con la stessa dolcezza di quando ero una bambina che cadeva dalla bici e si faceva male, lo stesso sguardo e gli stessi occhi amorevoli di sempre, e sarà così per sempre, lo so.
《Okay beh... sai bene che il conto che avete deciso di aprire quando sono nata è ancora aperto, ma non sai che in tutti questi anni ho continuato a versare mese dopo mese una somma di denaro. Stipendio, regali dei nonni, regali vostri, zii ecc... beh, sono riuscita a mettere via una somma abbastanza elevata.》
Mia mamma mi guarda leggermente perplessa《beh Cherie, bene, sono contenta per te. Sono felice che tu ti sia responsabilizzata fin da subito, ma non capisco perché tu me ne stia parlando!》
Non ha tutti i torti, ma la richiesta che le sto per fare, anzi, mi correggo, la decisione che ho preso potrebbe turbarla e lei potrebbe non essere d'accordo, ma voglio che sappia che in questa mia decisione lei o papà non devono contribuire in nulla.
Prendo un grosso respiro prima di aprire bocca,《vedi, io-》il suono del suo telefono che squilla mi interrompe, ferma anche il nostro scambio di sguardi perche adesso i suoi occhi puntano sul cellulare appoggiato al tavolino di fronte. Le sorrido facendole cenno di rispondere, ho notato che la chiamata arriva da una sua cara amica che non abita qui.
《Sei sicura Cher? Posso richiamarla dopo se-》
《Mamma stai tranquilla, parliamo appena finisci》le do un bacio rapido e vado da papà. Lui sicuramente è più propenso ad un esito positivo sulla mia decisione.
Salgo la scale due alla volta prima di ritrovarmi davanti alla porta dello studio di papà. Busso, sospiro rumorosamente prima di ricevere una risposta ed abbassare la maniglia.
《Papà ti vorrei parlare, avevo iniziato con mamma ma l'ha chiamata Beth.》
《Beth, sai che sarebbe dovuta venire qui il mese scorso? Poi a lavoro non le hanno potuto più dare le ferie, ahimé, si vedranno la prossima volta!》borbotta con gli occhiali sulla punta del naso.
《Ahimé!》esclamo,《non hai mica ottant'anni papà!》
Ridacchia, scuote la testa divertito《di cosa devi parlarmi ragazzina acida? Cosi va meglio?》mi prende in giro ridendo.
Incrocio le braccia al petto facendogli una linguaccia come fossi una bimba dispettosa.
Mi siedo di fronte a lui e incrocio le gambe a mo di indiano.
《Allora... come dicevo a mamma qualche minuto fa, in questi anni ho messo da parte molti soldi, ogni mese depositavo una somma sul conto che mi avete aperto quando sono nata. Vorrei poter fare qualcosa che mi piace con quei soldi, qualcosa che mi renda felice, qualcosa che mi permetta di investire e poi di guadagnare, di avere un posto mio nel posto che più sento mio.》
Affermo con più convinzione di quello che credevo.
Perché io ci credo in quello che voglio fare.
Credo nelle mie capacità, credo in me stessa e credo in quello che posso fare e dare. Credo che sarà difficile ma non sarà impossibile.
Credo che il mio futuro potrebbe giovare di questa mia decisione; potrò iniziare la mia vita come ho sempre desiderato, con le mie sole forze mi costruirò la mia casa e il mio futuro.
Dovrò occuparmi di tante cose, anzi tantissime, dovrò imparare molte cose a cui magari adesso non penso neanche, ma giorno dopo giorno verranno fuori delle cose nuove.
E poi pensandoci bene non sarei completamente da sola, un aiuto morale lo avrò sempre durante il mio percorso. Perche io ho gia deciso che lo farò, che i miei genitori siano d'accordo o meno io comunque lo farò.
Si parla di me, della mia vita, del mio futuro.
Alzo gli occhi sorridendo debolmente《ho deciso di aprire un mio ristorante, papà》mormoro con gli occhi lucidi, felice di iniziare questo progetto a cui penso da molto tempo.
《Mi piace papi, mi piace stare in cucina e inventare mille ricette facendo i miei casini. Mi piace assaggiare, provare, impiattare cento volte fino a trovare la posizione perfetta per ogni ingrediente. Mi piace accogliere le persone anche un po' scorbutiche, e mi riempie il cuore di gioia vederle uscire felici mentre dicono "siamo stati benissimo, torneremo sicuramente", e cavolo papà poi lo fanno davvero!》prendo fiato mentre le mani tremano e lui mi guarda dritto in faccia, serio.
《Ho abbastanza soldi, e con un piccolo prestito posso aprire il mio locale come ho sempre desiderato! E non sono sola papà! C'è Carter con me!》sorrido mentre il petto si gonfia di felicità al solo pensiero di quello che potrei fare.
So che sono giovane, so che magari sogno troppo in grande, ma so anche che sono in grado di portare avanti e a termine quello che mi metto in testa.
《Papà...?》mormoro in un filo di voce, sto in attesa di una sua risposta sperando con tutta me stessa che non mi impedisca di realizzare il mio sogno, o forse dovrei dire impediscano, visto che i suoi occhi puntano dritti oltre alle mie spalle, e questo sta a significare che mia mamma è entrata nello studio e ha ascoltato tutto quello che ho detto.
Deglutisco girandomi lentamente, si guardano, si osservano con cautela e calma. La mia testa oscilla da destra a sinistra in un gesto convulso per cercare di captare qualsiasi movimento che potrebbero fare.
《Io ho... già deciso.》affermo con voce chiara e limpida.《Non vi sto chiedendo il permesso, e spero che capiate.》
《Sai Cherie, penso di parlare anche a nome di tua madre, siamo molto fieri di te e del fatto che tu abbia messo dei soldi da parte invece di spenderli per vestiti e scarpe, di questo siamo davvero orgogliosi. Come lo siamo del fatto che tu, alla tua età, abbia già le idee chiare sul tuo futuro e sulla vita che vuoi intraprendere, ma devi ricordare che il mondo là fuori non è tutto rose e fiori, soltanto l'affitto o la vendita del locale potrebbe costare tanto. Devi tenere in conto tutto il materiale da comprare, una eventuale ristrutturazione, le bollette che sarebbero salate, i fornitori, i dipendenti. Il giro di clienti ci vuole tempo per farlo, i guadagni li vedresti dopo molto, c'è il commercialista da pagare... tante cose Cherie, tantissime cose a cui forse non hai pensato.》
《Io posso farcela papà, mamma lo sai benissimo anche tu!》esclamo convinta.
《Qui gli affitti costano molto, figuriamoci la vendita di un locale così grande, Cher.》Negli occhi di mamma leggo tutta la preoccupazione che la contraddistingue dagli altri.
Sorrido《io non ho detto che voglio aprirlo qui...》mormoro, sgancio così l'ultima bomba che mancava《mi sono già informata, in Grecia i prezzi sono molto bassi, e con l'aiuto di Andreas, Iris e Carter sarà facile pensare a tutto. Non sarò da sola.》
La mamma si avvicina piano, prosegue oltre la scrivania andando così al fianco di papà che ancora mi guarda; si passa una mano sul viso nel classico gesto di chi è indeciso.
Ci tengo a sottolineare che a prescindere dalla loro benedizione, chiamiamola così, io partirò e aprirò il mio ristorante in Grecia.
《Cherie....》
《Non ditemi di no, per favore...》biascico scuotendo debolmente la testa.
《Lo sai che... che se dovessi aver bisogno di qualsiasi cosa potrai sempre contare su di noi》mormora la mamma con gli occhi lucidi.
Per un attimo mi sembra di fluttuare dentro ad una bolla di sapone che mi trasporta lontano da tutto.
Ma quando mi risveglio da quel momento di trance, forse è anche inutile dirlo, ma scateno la parte più pazza e felice di me.
-
《Te lo giuro Iris!! Hanno detto di si!!》esclamo entusiasta.
《È una notizia bellissima Cher!! Quando verrai qui? Hai già fatto i bagagli? Io e Andreas abbiamo già trovato due o tre posti che secondo noi sarebbero perfetti per quello che hai in mente!》la sua voce è così squillante che penso l'abbiano sentita anche in Antartide.
Sorrido《deve piacere a tutti e quattro, questa cosa si fa insieme!》la correggo divertita, si perché saremo una sorta di soci in affari. Ognuno metterà la propria quota per poter realizzare il sogno che accomuna tutti.
《E senti un po'... cambio per un attimo discorso, con Dylan ancora niente?》domanda abbassando la voce di molti toni.
Mi mordicchio il labbro inferiore mentre i miei occhi si alzano al soffitto piano piano《no, è da quella sera che non ci sentiamo più, non ci siamo neanche mai incontrati in giro》borbotto debolmente.
Le dita iniziano a pizzicare il cuscino che tengo sulle gambe, un gesto dettato dai pensieri e dalla sua inevitabile mancanza; prima sulle mie gambe ci stava sempre la sua testa riccioluta.
Purtroppo non abbiamo avuto alcun tipo di rapporto in questi tre mesi, i nostri genitori si sono visti regolarmente, ma quando erano loro a venire a casa nostra allora io mi chiudevo nella mia stanza e stavo lì ad aspettare che andassero via. Lui non c'era ovviamente, ma volevo evitare di sentire i loro discorsi che inevitabilmente avrebbero trattato un solo tema "Cherie e Dylan".
Forse lo facevo anche per evitare di sentir parlare di lui, per evitare di pensare, di ricordare praticamente una vita passata insieme.
Non sto dicendo che non si penso mai, anzi, diamine se ci penso... non riuscirei mai nella vita a smettere di pensare a quello che abbiamo fatto insieme in tutti questi anni. È stato la mia metà, la mia colla, la mia colonna portante... tutto.
Non era così che immaginavo sarebbero andate le cose tra di noi, ma ormai è successo e non posso starmi a piangere addosso per il resto della vita.
Lo ringrazierò sempre per gli anni felici che mi ha fatto trascorrere in sua compagnia, per le risate a crepapelle che mi ha fatto fare, per i pianti che mi ha causato lui oppure per quelli causati da altri persone ma dove la sua spalla è servita da appoggio per poi farmi alzare più forte di prima.
Dovrei ringraziarlo per non avermi accontentata, per avermi sempre detto quello che pensava, quello che lo faceva arrabbiare. Dovrei ringraziarlo per tutte le volte in cui è rimasto sdraiato al mio fianco su di un prato verde che ci solleticava la nuca mentre mi perdevo tra le nuvole.
Per le volte in cui non avevo l'ombrello e mi offriva di stare insieme sotto al suo, ma io rifiutavo perché la pioggia mi è sempre piaciuta, ecco... lo ringrazierò in eterno per aver sempre chiuso l'ombrello e aver ballato insieme a me sotto il temporale.
Sono tante le cose che mi ricollegano a lui e mai le dimenticherò, è una promessa silenziosa che faccio a me stessa e a lui. Spero faccia lo stesso, spero che conserva nel cuore e nella mente ogni singolo momento trascorso insieme, dal giorno in cui avevamo sei anni ad adesso.
Sorrido debolmente mentre sento Iris salutarmi velocemente, ricambio e chiudo la chiamata.
Ho deciso che non dirò nulla a Dylan, non gli dirò del ristorante, non gli dirò che mi trasferisco in Grecia, non gli dirò quello che prevede il mio futuro. E ho già chiesto ai miei genitori di tenerlo il più nascosto possibile alla famiglia di Dyl.
E adesso, iniziamo con il prenotare l'aereo.
Spazio Mio e vostro❤
Eh si, finalmente ho aggiornato! Saranno passati secoli!!
Sappiate che non vi lascerei mai senza un finale, non è da me!
Vi ringrazio per tutti i messaggi che ho ricevuto in questi mesi, per i commenti che avete lasciato in bacheca e ringrazio anche i nuovi lettori per essersi appassionati alla mia storia ed essermi entrati nel gruppo "Disagio Family❤💃"
Spero di non farvi aspettare troppo per il prossimo aggiornamento!
Vi piace la decisione che preso la nostra Cherie? Fatemelo sapere dolcezze❤
Vi voglio bene e mi siete mancate❤
♡Lalla♡
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