VI. Forza
La mattina dopo Rivaille era già in piedi alle sette, pronto per raggiungere l'ambita palestra.
Avevano smesso di cantare alle due ma la festa si era prolungata fino alle quattro del mattino.
Eren durante la serata non gli si era più avvicinato e aveva potuto stare abbastanza tranquillo per riposarsi.
Raggiunse la reception appoggiandosi al bancone con le braccia e guardando il signor Smith in attesa.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo prima che il maggiore facesse strisciare un pass dorato sul bancone lucido.
"Per curiosità, dove deve andare signor Ackerman?"
"In palestra"
Detto ciò, e dopo un cenno con la testa, uscì fuori velocemente.
Come il giorno precedente percorse le piccole stradine di ghiaia fino a giungere davanti alla costruzione. A differenza di ciò che pensava, c'erano già molte persone intente ad allenarsi.
Sbuffò mostrando all'addetto il pass e poté subito passare guardandosi intorno: c'erano pesi, cyclette, attrezzi per i carichi, spalliere, tapis ruolunat e soprattutto sacchi da boxe.
Si stava dirigendo proprio verso l'unico rimasto libero che due figure gli si pararono davanti.
"Moccioso, questo sacco è nostro, perché non vai a correre su un tapis roulant? Così eviti di farti male"
Levi lanciò loro un'occhiata di fuoco cercando di superarli ma se li ritrovò nuovamente davanti.
Doveva mantenere la calma e non ammazzarli.
"Su fai il bravo, qui non devi impressionare nessuno sai?" Gli posò una mano sulla spalla che venne spostata in un attimo.
"Toglietevi, idioti"
"Uhh, il signorino vuole fare il duro" lanciò uno sguardo all'amico alto come un colosso che annuì leggermente.
"Che ne dici di un po' di lotta libera?" Gli chiese il biondo con un sorriso. "Chi vince si prende il sacco"
Levi sbuffò rispondendo con un: "Come vuoi" prima di dirigersi alla pedana al centro.
"Signori!" Esclamò il biondo. "Questo moccioso sfida Berthold!"
Alcuni ragazzi risero, altri bloccarono la loro serie di esercizi mentre uno corse fuori esclamando a gran voce del duello.
I due corvini si tolsero le scarpe e il più alto anche la maglietta mostrando il fisico atletico.
"Puoi sempre rinunciare, moccioso!"
Esclamò qualcuno dei presenti riuniti attorno al ring improvvisato.
Una giovane ragazza parecchio atletica si mise tra loro dando il via alla competizione.
Berthold portò i pugni chiusi davanti al viso molleggiandosi sui piedi prima di darsi la spinta e scagliare il colpo.
Levi si spostò tranquillamente finendo al posto prima occupato dall'avversario.
Il più alto strinse i denti facendo una finta per poi far partire un altro cazzotto che il più basso, abbassandosi di poco, evitò.
Alcuni ridacchiarono facendo arrossire leggermente Berthold.
"Hai intenzione di combattere o fare il coniglio?" Gli disse sprezzante.
"Avanti Berth! Non vorrai farti mettere i piedi in testa da un moccioso idiota?!" Esclamò il biondo robusto facendo stringere gli occhi a Levi.
Dalla porta entrarono altre figure a cui nessuno però diede importanza, troppo impegnati a filmare con i cellulari.
Il più giovane bloccò un pugno con la mano voltando il viso verso colui che aveva parlato.
"Vuoi sostituirlo, bestione?" Disse freddamente facendo nascere degli "Uhhh..." e un ghigno malefico al biondo.
"Non so quanto ti convenga, moccioso"
"Fammi vedere quanto sei forte"
Delle urla di incoraggiamento si alzarono insieme a qualche esclamazione come: "Non ha speranze contro Reiner", "Non può sconfiggerlo, è il più forte"
Il biondino si tolse le scarpe e la maglia dando il cambio a Berthold e mostrando così il fisico pompato in contrasto con quello più giovane di Levi.
Dopo il via all'incontro, Rivaille lo guardò.
"Non trattenerti"
A seguito di quelle parole Reiner caricò il primo pugno, abilmente evitato ma seguito da un calcio che venne saltato.
Si guardarono negli occhi mentre la folla incitava sia il biondo che il corvino.
"Non puoi evitare i miei colpi per sempre"
Sferrò il secondo cazzotto, ma con un semplice passo di lato e una forte gomitata tra le scapole, l'omone perse l'equilibrio finendo a terra.
Fu subito in piedi e la gamba animata da un calcio che venne bloccato tranquillamente con il braccio.
"Che ne dici se ora attacco io?" Detto ciò, con uno scatto gli fu davanti, una ginocchiata allo stomaco fece mancare il respiro a Reiner che boccheggiò per qualche attimo.
Levi gli afferrò il pugno che cercava di scagliare e gli girò il braccio facendolo volare oltre la propria schiena fino a terra dove glielo bloccò premendo il ginocchio sulla sua nuca.
"Lo sai che se stringo qui con due dita posso romperti questo stupido braccio?" Premette lungo l'osso facendo urlare il biondo dal dolore.
"Oppure premendo un semplice nervo posso farti provare l'inferno" detto ciò toccò con forza un punto tra la spalla e il collo facendolo gridare ancora più forte fino a fargli venire le lacrime agli occhi.
"Ma guardati, sei un bestione e non riesci nemmeno a liberarti di un moccioso come me?" Disse sprezzante premendo ancora di più sulla sua spalla prima di farlo voltare sulla schiena.
Mise il braccio sulla sua gola bloccandogli le gambe con le proprie e premendo poi il pollice tra le sue costole.
"Mi arrendo! Mi arrendo!" Cercò di urlare mentre il suo viso diventava leggermente bluastro.
Rivaille scattò in piedi facendolo tossire e asciugare gli occhi mentre Berthold lo raggiungeva.
Alcuni lo guardavano ammirati, urlando per la sua vittoria, ma a lui non importava.
Incontrò lo sguardo stupito di Eren ed uscì dalla pedana facendosi spazio fino al famigerato sacco da boxe.
Infilò i guantoni mentre gli altri commentavano l'incontro appena concluso, tornando ai loro esercizi.
Levi si tolse la maglietta poggiandola accuratamente su uno sgabello.
Colpì ripetutamente il sacco sfogando la rabbia repressa per quei due tizi ma bloccandosi quando Eren posò le mani sull'attrezzo per tenerlo fermo.
"Vedi di sparire o ti tiro un pugno su quella faccia da schiaffi"
"Adoro il tuo caratterino e senza maglietta mi tenti sempre di più"
Rivaille scagliò il colpo verso il volto del castano che per un soffio fu schivato e fece un passo indietro alzando le mani.
"Okay, okay, ti lascio in pace. Devo andare a fare il risveglio muscolare" gli afferrò il viso baciandogli la guancia e beccandosi un calcio prima che potesse anche sol pensare di evitarlo.
Uscì massaggiandosi la coscia, perdendosi il leggerissimo sorriso di Levi che, appena se ne rese conto, cominciò a colpire con maggiore forza il sacco da boxe.
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