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Capitolo 9

Pov's Letizia

-Ragazze io non ce la faccio più!- si lamenta Denis mandando giù in un sol colpo tutta la birra.
Siamo seduti al tavolo di un piccolo bar.
-Sono cinque giorni che vaghiamo per i paesi e ancora niente!- continua. Richiama l'attenzione della cameriera per farsene portare un'altra. La sfera sul tavola si schiarisce, rivelando la figura di Domenico.
-Ma io non capisco.... deve essere per forza da queste parti.... chi è quella ragazza!- dice indicando qualcuno dietro di noi.
Gi giriamo. È una ragazza, indossa il tipico abito, la tunica e porta il velo. Non riesco bene a vederle il volto ma ha i capelli biondi come il sole.
-Una sconosciuta?- dice Marika come se fosse la cosa più chiara dal mondo. Denis si alza incuriosito, le si avvicina e la saluta. Al saluto lei alza la testa e ora attraverso il sottile velo la riconosco: è Suami.
Quando ci riconosce si alza di scatto e corre fuori. La seguiamo. Cerca di seminarci per i vicoli stretti del paese ma Denis è più veloce.
-Ok.... ci devi spiegare diverse cose....- dice Denis quando finalmente riesce a fermarla.
La facciamo calmare. Ci risediamo al tavolo del bar e lei inizia a raccontare. A quanto pare, durante l'anno in cui sono stati in prigione, lei non ha partecipato ai continui tentativi di fuga di Alain e Domenico e quando è arrivato il giorno dell'esecuzione, gli dei hanno avuto pietà di lei. L'hanno mandata su un mondo parallelo ad Ascard, il mondo dei giganti di fuoco, dove è stata al servizio del re fino a qualche mese fa quando l'ultimo oracolo è morto senza figli. Gli dei così hanno deciso di dare a lei questo dono.
La convinciamo ad aiutarci e veniamo a sapere che la piramide di Re Scorpione non si trova in Egitto, ma nell'antica Mesopotamia.
Passiamo la serata e quella sera con un pezzo di Trasportio arriviamo in un villaggetto nella valle dell'Eufrate, nell'antica regione di Akkad, regno degli accadi. Prendiamo delle stanze in affitto e ci mettiamo a dormire.

Pov's Suami

Spalanco gli occhi. Nella mia camera si è creata una intensa foschia. La nebbia si compatta e forma una sagoma. Lo riconosco subito: Domenico.
-Ma cosa...?-
-Ciao Suami....- ha una voce dolce e fiebole. Poco volte l'ho sentito parlare in questo modo.
-Questo.... è un sogno....?-
-È un sogno.... ma è la realtà!-
-No! Sei solo frutto della mia immaginazione!-
-No.... ricordi il piano B...?-
-Quale? Quello in cui speravi di usare Letizia come arma sostituendole i ricordi?-
-Si.... lei mi ha riportato in vita.... vivo nei sogni ora, posso manipolarli e il mio potere aumenta con la paura degli altri....-
Con le lacrime agli occhi mi alzo dal letto e gli corro incontro. Lo abbraccio. Lui ricambia l'abbraccio e lo strano abito rosso che indossa viene sostituito da un jeans e una felpa.
-Credevo di averti perso per sempre!- dice bagnandomi con le sue lacrime. Ho un lampo, una visione o meglio un ricordo. Ricordo l'anno che abbiamo passato in prigione. Gli dei ci punivano e ci torturavano una volta alla settimana. Conosciamo a memoria le urla l'uno dell'altra.
Siamo sempre stati amici, ci siamo sempre voluti bene, come fossimo fratello e sorella, già prima di scoprire di essere figli degli dei. Ma in quell'anno è nato qualcosa. In tutto il tempo passato in quel luogo angusto e schifoso abbiamo avuto l'occasione di scoprire cose l'uno dell'altra, cose che non potevamo immaginare. In un solo anno la nostra amicizia, lentamente si è trasformata in qualcos'altro.
-Quindi ora possiamo stare insieme?- dico asciugandomi le lacrime.
-Non fin quando questa storia non sarà finita....-
-Perché? Dì a Letizia che è stata ingannata!-
-Non posso farlo.... lei tenterebbe di uccidermi e tutto questo non avrebbe senso....-
-Ma tu non puoi morire! Tu vivi.... nei sogni....- realizzo -....quindi.... non potremo mai stare insieme e vivere una vita normale?-
Avvicina la sua faccia alla mia e mi mette le mani sopra le spalle.
-Ovvio che possiamo! Più paura significa più potere per me! E quando avrò potere sufficiente potrò tornare in vita!-
-Dici sul serio?- dico con uno spruzzo di gioia. Avvicina le sue labbra alle mie e mi bacia.
-Sì....- dice -con il potere che ho adesso posso tornare per qualche ora....-
-No! Non sprecarlo!-
-Sprecarlo? Appena padroneggerò a pieno i miei poteri avrò tutta la paura e quindi tutto il potere che vorrò! No.... questo non è uno spreco....- si dissolve in nebbia fra le mie braccia.
Mi sveglio. Mi accorgo che non sono sola sul letto. C'è qualcuno affianco a me. Tremolante mi giro. È lui. Con le guance rigate dalle lacrime mi tuffo fra le sue braccia e lo stringo forte. Iniziamo a baciarci. Mi scompiglia i capelli mentre mi bacia. Non riesco neanche a descrivere quanto mi mancava. Mi sento al sicuro fra le sue braccia, mi sento protetta. Il fatto è, che anche la persona più cattiva e crudele del mondo ha un cuore. Nel suo caso, si tratta di un cuore dolce, consumato dall'odio. Continua a baciarmi mentre mi accarezza e mi coccola. È incredibile come un posto come una prigione abbia temprato all'insaputa di tutti una cosa così. Amo questo ragazzo, lo amo con i suoi pregi e i suoi difetti. Tutte queste emozioni mi creano continue visioni future ma io le scaccio. Non mi interassano, adesso voglio solo godermi questo momento. Lui inizia a sfilarmi la maglia.

Poco dopo.....

Mi stringe forte a se, come se avesse paura che qualcuno mi portasse via. La sua pelle inizia a diventare ruvida e a dissolversi come la nebbia.
-Devo andare ora.... non appena questa storia sarà finita vivremo insieme.... per sempre- mi dice dolcemente.
-Se ci sarà.... un futuro- dico amaramente.
-Spesso ci si imbatte nel proprio destino sulla strada presa per evitarlo....- dice.
-Il mio destino è di stare con te! E che gli dei ci aiutino!- dico sfiorandogli il naso con il mio. Si sta dissolvendo, ormai è arrivato a metà vita. Lo prendo da dietro la nuca e premo le mie labbra sulle sue. Continuiamo a baciarci finché non sento anche le sue labbra dissolversi. Non ho ne incubi ne sogni questa notte, perché non riesco a dormire.

Pov's Letizia

La mattina dopo....

Entro nella camera di Suami. Le lenzuola sono tutte a terra e la finestra è spalancata. La cerco in giro per la piccola stanza. Non c'è. Sul letto trovo un biglietto. Lo leggo:
Cara Letizia,
non ti posso dire il motivo per cui me ne sono andata ma credo che un giorno lo capirai. Detto questo manterrò fede alla mia promessa e vi aiuterò: continuate verso nord per 130 km, arriverete in una valle compresa fra quattro montagne e ricoperta da una fitta giungla; al centro della vallata troverete la piramide di Re Scorpione.
Vi auguro buona fortuna per la vostra impresa!
Un bacio, Suami.

Ps: ho avuto una visione: visto che probabilmente non ci vedremo più i miei auguri in anticipo per il matrimonio e per la futura bambina.

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