Capitolo 21
Pov's Letizia
Lui scaglia un colpo che riusciamo a schivare e che si infrange sul tetto con una grande esplosione. Prendo il mio arco e inizio a scoccare frecce. Attorno a lui si forma una nebbia nera. Dalla nebbia iniziano a formarsi delle lame, grosse lame viola. Alla fine le lame sono 6, grosse come la lama di una spada e volteggiano intorno a lui. Lui si ferma e con un cenno del capo le lame ci si fiondano addosso. Una mi colpisce al braccio procurandomi un grosso taglio. Mi trovo subito in difficoltà, perché ho tre lame che mi colpiscono senza tregua e Davide non è in una situazione migliore. Riesce a spezzare una delle lame con la parte tagliente della sua arma e io ne distruggo ho paio con le mie frecce. Guardo Domenico: non si muove, ha lo sguardo perso nel vuoto.
Se le controlla lui probabilmente non potrà difendersi se viene attaccato. Cerco di raggiungerlo ma le lame mi bloccano e ricominciano a colpire. Riesco a colpire altre due lame ed ora ne rimane una sola. Faccio cenno a Davide e ci lanciamo all'attacco. La lama cerca di difendere il padrone ma proprio quando sta per colpire Davide scaglio una freccia e la distruggo. Domenico si risveglia dalla trance ma è strappo tardi per Davide lo sta già riempiedo di pugni.
Domenico afferra la parte tagliente dell'arma e la conficca nel terreno. Colpisce Davide con un incanto e data la ravvicinata distanza gli fa molto male. Lo afferra per i capelli e lo lancia giù dal tetto. Ho un lampo e credo di voler urlare. Non ci riesco. Davide afferra l'altro capo della catena mentre precipita. La catena si tende e lui rimane sospeso a mezz'aria sorretto solo dalla lama conficcata nel tetto. Domenico si avvicina e inizia a colpire la grossa catena, cercando di romperla. Tendo l'arco e scocco una freccia che lo colpisce sulla spalliera ma che riesce comunque a farlo cadere. Mi affaccio sul bordo. Davide si sta arrampicando sulla catena e sta risalendo.
-ATTENTA!- mi urla. Mi giro appena in tempo per schivare un colpo del nostro avversario. Schivo un colpo poi però mi colpisce sulla guancia, sotto l'occhio con la parte non appuntita dello scettro. Cado a terra. Mi sta per infilzare. Un lampo verde lo colpisce è lo scaraventa lontano. Davide è riuscito a tornare su. Inizia uno scontro ad incanti mentre io cerco di recuperare il mio arco che è scivolato non so dove. Gli incanti violetti di Domenico si infrangono contro quelli verdi di Davide e lo scontro sembra pari. Davide inizia a lanciare coltelli e lame di ghiaccio. Domenico crea uno scudo di ghiaccio e le para tutte. Finalmente trovo il mio arco.
Davide guarda Domenico con sguardo maligno mentre io mi metto affianco a lui con l'arco pronto.
-Ho ancora tutti i miei poteri.... cosa credete di fare?- dice. Mi stringo a Davide e le nostre braccia si toccano.
-Ho sentito che state insieme!-
Guardo Davide.
Tecnicamente non ci siamo mai messi ufficialmente insieme!
Si.... infatti vi baciate tanto per il gusto di farlo!
Zitta un pò! Io sto combattendo e tu fai sti ragionamenti?
Sono la tua coscienza! È il mio lavoro!
Quasi non vedo il colpo che mi passa a pochi centimetri dal viso. Scocco la freccia ma non essendo concentrata lo manco di diversi centimetri.
Davide libera un'onda di ghiaccio enorme e Domenico fa lo stesso. Quando le sue onde si scontrano si forma un enorme blocco di ghiaccio che si infrange a terra in mille pezzi. Domenico, come con la forza del pensiero, inizia a scagliarci addosso i frammenti del blocco. Alcuni li colpisco io con le frecce ma altri riescono a colpirci. Mi ritrovo dolorante con un pezzo di ghiaccio conficcato nella coscia. Lo estraggo stringendo i denti.
Davide tira fuori lo scrigno e libera un'onda di gelo enorme. Domenico fa lo stesso ma unisce all'onda un incanto. Anche Davide libera un incanto ed ora è in vantaggio. C'è un lampo. Domenico viene investito dell'onda di Davide che lo scaraventa contro la cupola di energia. Il ragazzo però non viene polverizzato dal contatto col muro, ma lo oltrepassa e il colpo è talmente forte che lo scaraventa sul Bifrost con un volo di un paio di chilometri.
Perché non è rimasto carbonizzato?
Perché dalla cupola non si può entrare ma si può uscire.
Ah vero! Uffa! Coscienza.... ti odio!
Davide mi prende la mano. Crea un enorme scivolo di ghiaccio che parte da qui e arriva fino al Bifrost. Mi domando come si regga in piedi.
Mi fa sedere sul bordo e lui si mette dietro di me e mi stringe a se. Con una spinta iniziamo a scivolare velocemente. Ridiamo insieme mentre scivoliamo, cosa buffa visto che abbiamo appena combattuto e attorno a noi ci sono solo morte e distruzione ma questo ragazzo è troppo dolce. Mentre scivoliamo il ghiaccio si rompe subito dopo il nostro passaggio. Raggiungiamo il Bifrost e cadiamo di sedere. Ci alziamo ridendo ma smettiamo subito di ridere quando vediamo Domenico mettersi in piedi a fatica e con gli abiti tutti rovinati e strappati.
-Che bella coppia.... siete felici? Mbe ancora per poco!- si mette finalmente in piedi.
-Hai perso!- gli dice Davide.
-Perso? No! Fin quando ci sarà la paura io sarò immortale! E comunque l'energia che sta confluendo ora nel Bifrost ben presto farà un grosso BOOM!- inizia a ridere, una risata malvagia.
C'è un lampo verde. Vedo un figura schizzare fuori dal dirupo ed atterrare dietro Domenico. Lui si gira e cade a terra nello scoprire chi è. È Loki.
-Ma cosa...?-
-Ci vuole molto di più per uccidere un dio!-
Domenico raccoglie qualcosa da terra mentre Loki va verso il Bifrost e senza sforzo (è un dio) estrae il forcone dal pilastro. Mi accorgo che l'oggetto che Domenico raccoglie da terra è la folgore di Micaela solo quando lui la lancia verso la matrice.
C'è una grande esplosione. Non capisco cosa succede, sento solo un forte dolore e il mio corpo che fluttua. Sto precipitando, tra poco passerò la linea del mare e cadrò nel vuoto per finire non so dove. Sento due braccia raccogliermi in braccio. Mi accorgo che è Davide. Pattina veloce su un ponticello di ghiaccio costruito sul vuoto. Mi tengo stretta al suo braccio e torniamo sul Bifrost. Non voglio che mi lasci, resto li e mi stringo a lui ancora di più.
Ora mi rendo conto della situazione. Vedo la matrice del Bifrost precipitare nel vuoto e svanire. Loki urla ed impreca, poi inizia a correre verso la città. Domenico è lì, pende dal bordo aguzzo di quello che resta del ponte. Le sue mani sono strette ai bordi e sanguinano come fontane. Davide sempre tenendomi in braccio si avvicina. Ho voglia di dirgli di aiutarlo. Anche se ha fatto tutto quello che ha fatto non merita questo. Ricordo il dolce ragazzo che conoscevo prima di tutto questo, che rideva sempre anche quando lo prendevano in giro per la sua R francese. Mi aggrappo a quei ricordi quando vedo le sue mani mollare la presa. Credo di vederlo precipitare nel vuoto come Loki ma non avviene. Una mano è stretta attorno al polso insanguinato di Domenico. Sia io che Davide restiamo stupiti nel vedere di chi è la mano. È Emanuele.
-Ma cosa?- domanda Domenico stupito.
-Non importa cosa hai fatto.... tu sei sempre mio amico!-
-Non ci credo.... dopo tutto quello che ho fatto.... mi hai davvero perdonato?-
-Si.... quando me l'hai chiesto in quel sogno ero onesto!-
-Ma perché? Come puoi perdonarmi?-
-Non sono le nostre azioni che ci dicono chi siamo.... io so che tu sei un ragazzo buono.... perché sei mio amico.... tutto quello che hai fatto lo hai fatto perché sei accecato dall'odio.... ma nel profondo di te esiste ancora il buon vecchio Domenico!- le lacrime ora solcano le guance di Domenico.
-Allora aiutami.... così posso abbracciarti e chiedere scusa.... a te e a tutti!- si aggrappa al braccio di Manu e si tira su.
Una volta su abbraccia il vecchio amico, sporcandogli la maglia con le mani intrise di sangue e bagnandoli la spalla con le lacrime. Davide mi fa scendere. Mi avvicino al ragazzo con un pizzico di paura. Lui mi abbraccia e mi solleva bagnandomi con le lacrime. A Davide si limita a stringegli la mano. Un portale si apre e una biondina con un largo sorriso che conosco bene ci raggiunge. Suami. Prende la mano insanguinata del ragazzo.
-Ora devo andare.... salutami Erica e il dolce Stefano!- si infilano nel portale. Davide fa uno scatto avanti per fermarlo ma io lo afferro per il braccio e gli faccio no con la testa. Restiamo lì mentre vedo i due ragazzi svanire mentre il portale si richiude.
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