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Capitolo 10

Pov's Letizia

Scanso un ramo. Temo che ci siamo persi in questo bosco. Abbiamo seguito le istruzioni di Suami e siamo arrivati in una valle che più di un bosco è ricoperto da una giungla. Sento un gracidio.
-FERMA!- Denis urla -Letizia.... ora sta calma e non muovere un dito....-
-Denis.... cosa è successo? Non mi fare spaventare!- gli dico tremando.
-FERMA! Non deve neanche sfiorati la pelle!-

Ma che cazzo sta succedendo?

Marika apre lo zaino di Denis e tira fuori un grosso vasetto chiuso con strani animaletti dentro, sembrano rospi. Prende anche delle pinze.

O miei dei! Ma cosa diavolo è?

Si infila un guanto e con le pinzette afferra qualcosa sulla mia spalla. Marika apre il barattolo e appena Denis fa cadere quel coso nel vaso lo richiude subito.
-Ok.... puoi rilassarti ora!- dice lei ridendo.
-COS'ERA?-
-Un rospetto velenoso della Mesopotamia....-
-Mi avete fatto venire un infarto per un rospo?- dico cercando di trattenermi.
-Se la sua bava ti avesse toccato sarebbe stata assorbita dalla pelle in pochi secondi ed entro qualche minuto di avrebbe avvelenato il sangue lasciandoti morire a terra con la bava alla bocca e in preda alle convulsioni!- dice lui.
-Ah.... grazie allora!- dico accennando un sorriso. Poi guardo il vaso: è pieno di rospi, tutti come quello che mi ha tolto dalla spalla. Lo guardo col sopracciglio alzato.
-Che c'è? Un povero mezzosangue non può avere qualche passione?-
Sto per rispondere ma sento un sibillo. Mi giro nella direzione da cui viene il leggero rumore. Marika ha il piede in mucchio di foglie che dovrebbe servire a coprire una buca nascosta sotto le radici di un albero. Marika non si muove ma le foglie si muovono. È una tana di serpenti. Marika alza il piede lentamente e fa passi piccoli. Quando è a un paio di metri di distanza iniziamo a muoverci con passo più svelto.

Ok.... Ma perché capitano tutte a noi oggi?

Camminiamo scansando rami. Prendo dalla tasca il biglietto di Suami e lo rileggo: ...i miei auguri in anticipo per il matrimonio e la futura bambina.
Penso alle sue parole quasi senza crederci.

Mi sposerò.... e avrò una figlia....
No! Non può essere!

I miei pensieri si dissolvono quando inciampo in un masso. Marika è Denis scoppiano a ridere mentre mi aiutano a rialzarmi. Guardo il masso in cui sono inciampata. Non è una pietra, è un pezzo di una colonna antica. Alzo lo sguardo e vedo una la punta d'oro luccicante della piramide di Re Scorpione. Mi si stampa un sorriso in volto.

Entriamo nella sala principale. È piena di statue di dei alternate a statue di Matalius, il re scorpione. Al centro della stanza c'è un'enorme statua di bronzo raffigurante Matalius in parte scorpione dalla vita in giù e uomo dalla vita in su e con le chele al posto delle mani. Davanti alla sua statua c'è un piedistallo con sopra lo scettro. Mi avvicino. Con la mano tremante afferro lo scettro e lo sollevo. La statua inizia a riempirsi di crepe. Alcuni pezzi si staccano e con un colpo solo la statua va in pezzi, rivelando l'aspetto di Matalius. Ha I capelli lunghissimi e raccolti in una longa coda, i muscoli grossi e scolpiti, gli occhi neri e le mani a forma di chele. Dalla vita in giù è un enorme scorpione, con otto zampe, le chele come un normale scorpione e la lunga coda appuntita. Mi guarda minaccioso ed arrabbiato. Infilo le mani in tasca e afferro i miei coltelli a forma di uncino. In una attimo mi ritrovo il collo imprigionato fra una sua mano anzi fra la sua chele destra. Lo scettro mi cade così tiro fuori i miei coltelli ma lui mi blocca con l'altra chela. Marika e Denis cercano di liberarmi ma finiscono nella mia stessa situazione. Non so quali siano le sue intenzioni, se strangolarmi o staccarmi la testa, fatto sta che le chele affilate mi stanno tagliando la carne e mi sento mancare il respiro.
Sento un rumore metallico e una catena si avvolge attorno al braccio destro di Re Scorpione. Lui urla e la parte urtata dalla catena fuma come quando l'acqua calda tocca quella fredda. La catena è blu e per aver fatto una cosa del genere deve essere fredda come l'azoto liquido. La catena si ritrae per poi tornare all'attacco e con un colpo solo scaraventa re scorpione lontano. Ora siamo liberi. Guardo nella direzione da cui proveniva la catena. Davide la impugna facendola roteare velocemente sopra la sua testa. Tiene l'altro capo in mano, dal manico di quella che dovrebbe essere una specie di grossa lama a più tagli.
-Tutto bene?- mi dice.
-Si.... grazie- gli dico con un mezzo sorriso e toccandomi il collo. Sento rumori di cose che si rompono: tutte le statue si sono sgretolate come quella del re e hanno rivelato guerrieri accadici armati di spada e scudo e molti scorpioni grandi quanto un pastore tedesco. Anche Re Scorpione si è rialzato. In un lampo ci sono tutti addosso. Denis colpisce furiosamente con la sua ascia, io cerco di fare quello che posso coi miei coltelli e Marika tira frecce con l'arco.
-Hey Marika.... ma quello non è il mio arco?- dico riconoscendolo subito.

Solo il mio arco ha la forma di un falco e le frecce si creanoda sole non appena tendi la corda.

-Emm.... si.... lo posso tenere?- dice uccidendo uno scorpione.
-NO!- sbraito ma un guerriero mi attacca e mi butta atterra. Cerco di evitare che la sua spada mi si conficchi nel petto ma ha troppa forza. Vengo salvata da una freccia che gli attraversa il cranio da parte a parte.
-Ok puoi tenerlo ma solo per adesso! Dopo me lo restituisci!- lei sorride e vedendo che ho perso i miei coltelli mi lancia una spada.

Pov's Davide

Mentre gli altri combattono contro i guerrieri e gli scorpioni, io combatto contro Matalius.
Impugno la parte tagliente della mia nuova arma e faccio ruotare la catena sulla mia testa. Mi lancio addosso a Re Scorpione. Lo colpisco sul petto e lo spingo lontano. Ora è furioso. Si arrampica sul muro grazie alle sue zampe, si dà una spinta e mi colpisce con la chela. Inizia a passeggiare sul soffitto. Cerco di colpirlo con la catena ma riesce a scansarsi. Si arrampica su una colonna. Lancio la catena e l'avvolgo attorno alla colonna. Con uno strattone la faccio crollare e lui si ritrova a terra. Appena si rialza mi si scaraventa contro. Afferro la parte con la lama e appena è abbastanza vicino gliela conficco nella fronte, in mezzo agli occhi. Lui ansima e sanguina come una fontana. Punto i piedi, metto una mano sulla sua spalla e mi do una spinta. Tenendo salda fra le dita la mia arma con un grosso balzo atterro sul guscio dello scorpione portandomi dietro la sua testa che si stacca dal collo con un rumore sordo e le sue vene che si strappano come corde. Stacco la testa dalla lama. Il corpo del mostro si sgretola in un mucchio di sabbia e così accade per tutti le altre creature.
Raggiungo gli altri.
-Ciao....- dico con un pizzico di timidezza. Letizia diventa rosea.
-Ciao....- dice -Ehm.... grazie di essere intervento- dice.
Le faccio l'occhiolino.
Marika gli da un colpetto sulla spalla e gli porge il suo arco.

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