Capitolo 17
Pov's Emanuele
Mi sveglio. Erica dorme tranquilla affianco a me. Mi alzo e mi metto la mia vecchia armatura d'argento, quella che usai durante la prima guerra. Mi preparo, prendo qualche pietra di Trasportio, affilo la mia lancia e lucido il mio scudo.
Tu sei pazzo! Hai una ragazza che ti ama, hai un posto sicuro dove stare. Perché lo fai? Prendi la ragazza e fai la tua vita!
Non ascolto la mia coscienza.
Questa è una cosa che devo fare. E basta. Do un ultimo bacio alla mia amata che dorme silenziosa. Appena sono fuori apro un portale e mi ritrovo su Niflheim. L'aria è congelata come sempre ma mi ci sto facendo l'abitudine. Stavolta il portale l'ho aperto proprio sotto le mura. Entro attraverso la stessa crepa con cui siamo entrati l'ultima volta e mi avventuro nel castello.
Se ci sarà una guerra devo togliergli la loro arma più forte: lo scrigno.
Rischio più volte di essere visto da qualche gigante di passaggio ma faccio sempre in tempo a nascondermi. Arrivo nella stanza dei tesori. Dal soffitto non pendono più le gabbie dei titani e il blocco che conteneva Laufey non c'è più. Questo vuol dire due cose: Laufey o è già tornato o sta per tornare e tra poco inizierà il rituale. Prendo lo scrigno, ho un attimo di esitazione
Ma se lo tolgo.... potrei danneggiare Letizia....
Ci penso su e con il cuore e la coscienza che mi urlano di non farlo stacco lo scrigno e corro per i corridoi. Vedo molti giganti che portano nell'atrio del castello dei tamburi e delle trombe. C'è qualcosa di strano. Mi nascondo dietro una colonna e osservo impietrito i giganti che preparano la cerimonia.
Quando mi giro due occhi di ghiaccio mi fissano: Domenico mi ha scoperto.
-Quindi proprio non vuoi capire?-
-Io capisco solo che tu non sei Domenico! Domenico è morto sotto quel masso!- mi da un colpo che mi scaraventa contro la colonna affianco. Mi rialzo afferro il forziere e inizio a correre. Sento i passi pensati di alcuni giganti che mi seguono.
-Lasciatelo! Lui è mio!- urla Domenico per poi lanciarsi all'inseguimento con lo scettro in mano.
Inizia a scagliarmi addosso molti incanti e riesco a schivarli con molte difficoltà. In una mano tengo lo scudo e nell'altra la lancia e lo scrigno. Non posso neanche combatte. Spalanca le mani e inizia a generare fiumi di nebbia.
Porca vacca! Non se li è scordati i suoi vecchi trucchi!
Rischio più volte di inciampare. Continuo a correre per i corridoi praticamente alla cieca. Inizio a salire su delle scale a chiocciola di una torre e lui mi segue. Gli incanti che lancia colpiscono i muri della torre che inizia lentamente a ondeggiare. Arriviamo sulla cima della torre e ormai sono in trappola. Il leggero ondeggiare della torre si è trasformato in pendenza. Quando Domenico raggiunge la cima sento decisamente un crollo e la torre inizia a crollare verso sinistra. Mi butto a destra per cercare di bilanciare. Domenico se la ride e si butta a sinistra. La torre sta cadendo ormai, mi arrampico fino al muro esterno della torre che ormai è in orizzontale. La punta della torre cade su un'altra e ora la torre è diventato una specie di ponte. Domenico avanza tranquillamente verso di me.
-Restituiscimi lo scrigno-
-No!-
Mi guarda con uno sguardo assassino e un vento freddissimo inizia a tirare. Il celo si riempie di nuvole e in lontananza vedo un tornado d'aria fredda.
O miei dei!
-Se vuoi la guerra.... ti accontento- il suo scettro si trasforma in una falce, come ha già fatto in passato. Mi si lancia addosso. Cerco di difendermi ma ho troppe cose fra le mani e con un colpo il mio scudo vola di giù. Impugno lo scrigno con la mano libera. Appena mi lancio all'attacco inizia una bufera di neve. Sto gelando e fatico a parare i colpi di Domenico. Uso lo scrigno come arma ma non serve a niente perché mi ritrovo la sua ascia contro il collo.
Due giganti mi tengono le braccia. Non posso fare niente. I giganti ai tamburi e alle trombe iniziano a suonare un sottofondo suspense. Nell'atrio ci sono due grandi macchine, molto simili, hanno come un cilindro centrale e in torno altri cilindri collegati al centrale con vari tubi.
Il portone si spalanca ed escono Suami, Alain e Domenico. Lei porta su un cuscino lo scettro di Domenico e lo posa nel cilindro centrale della macchina più piccola, con solo 6 tubi esterni. Alain porta, anche se con grande fatica, il blocco di ghiaccio contenente Laufey e lo posa nel cilindro centrale della macchina più grande. Domenico porta lo scrigno e lo posa su un piccolo altare collegato alle due macchine con due tubi. Nel frattempo la musica si fa più forte e mi mette l'ansia. Entrano sei gigante, ognuno porta una delle armi e mettono nei cilindri esterni della macchina più piccola. Entrano ora i dodici titani, incatenati, ricoperto di catene e palle di ferro e vengono costretti ad entrare nei cilindri della macchina più grande, rimasti vuoti. Teti piange, Oceano è rosso di rabbia, Rea sembra rassegnata e tiene la testa bassa. In fine entra Efesto che si posiziona davanti una specie di quadro di controllo.
Sta per iniziare il rituale!
La musica si è fatta fortissima e la mia tensione è a mille.
-È il momento!- Domenico si mette al centro e parla. Alle sue parole I giganti fanno un urlo di battaglia.
-Questa.... è la vittoria promessa da mio nonno tanto tempo fa!- altro urlo.
-Ora egli ritornerà e ci guiderà alla vittoria- altro urlo.
-Perché egli, immortale, avrà il potere supremo!- altro urlo ancora.
-E adesso.... Efesto inizia il rituale!-
Vedo Efesto armeggiare con i comandi del quadro di controllo e delle urla iniziano a riecheggiare per tutta la sala.
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