La famiglia Dragneel
Capitolo sei
La famiglia Dragneel
Dopo quel giorno che Lucy ricordava come "il giorno in cui il mio cuore è impazzito", passò una settimana. Natsu non s'era accorto di nessun cambiamento e sembrava che quello che Lucy aveva fatto il giorno della festa non fosse servito a nulla.
Sospirò rassegnata e si toccò il petto nel punto dove si trova il cuore. Cos'era successo per farlo battere vorticosamente?
Poteva davvero essere opera di Natsu?
Cioè... se lui riusciva a farle battere il cuore a gran velocità allora...
Si spalmò una mano in faccia. Era veramente impazzita alla fine. -Portatemi in manicomio!- esclamò mettendosi seduta.
-Uh? Non sapevo che i manicomi fossero dei luoghi di turismo!- esclamò Happy volandole davanti.
-Gattaccio, non infastidirmi. Sto studiando!- Lucy era nervosa. Doveva seriamente pensare allo studio e non ragionare su qualcosa che probabilmente non aveva nessun senso.
-Ma tu stavi palpando il tuo seno, non stavi studiando- le fece notare Natsu restando seduto a gambe incrociate sul tappeto. -Happy, vieni che sto vincendo!-
I due stavano giocando a carte UNO in camera della bionda. -Arrivo subito, Natsu. Non vincerai e mi dovrai comprare del pesce!-
"Perché quei due continuano a giocare e mettere in premio cibo quando non possono né comprarlo né mangiarlo?" si domandò la bionda mentre afferrava il proprio cellulare che stava squillando. -Pronto?- "Ero con la mente da un'altra parte e non ho neanche letto chi mi sta chiamando prima di rispondere. Che stupida."
-Sono io, Erza- ripose la compagna di stanza di Levy.
-Erza, da quanto tempo. Sono più di due settimane che non vieni a lezione. Va tutto bene? Anche Levy è preoccupata- le disse alzandosi dal letto e uscendo dalla stanza. Meglio se chiudeva a chiave dentro quei due. Anche se, pensandoci, sarebbero usciti senza problemi siccome erano fantasmi. Potevano passare attraverso i muri...
-Sì, tutto bene. Davvero. Semplicemente sto in viaggio con un amico per sistemare una faccenda. Nulla di che- la Scarlett liquidò velocemente la situazine. -Comunque, ho letto il tuo messaggio in cui mi chiedevi di indagare su Natsu Dragneel e soprattutto suo fratello. Ti ho mandato ogni informazione via posta elettronica.-
-Cosa? Di già? Te lo scritto appena tre giorni fa...- Lucy stava alzando troppo la voce e, quando si accorse di aver attirato l'attenzione di alcune studentesse del dormitorio che avevano perfino aperto la porta per sentire meglio, iniziò a camminare per allontanarsi da lì.
-Sì, scusa- la voce di Erza era seria e un po' mortificata. -Ho letto il messaggio solo ieri notte e non ho avuto quasi tempo per cercare molto. Spero ti vada bene quello che ho trovato.-
-Non preoccuparti, sicuramente hai trovato quello che cercavo. Sei fantastica quando si parla di reperire informazioni. Sembri una spia segreta o un ninja.- "Tipo quando le chiesi se sapesse qualcosa sul tipo biondo seduto davanti a noi nel corso di storia antica e lei mi portò tre ore dopo un fascicolo su ogni sua informazione personale e dei suoi spostamenti. Non dimenticherò mai quella volta."
Erza ridacchiò in modo strano. -Grazie Lucy.-
-Dovrei ringraziarti io...-
-Erza. Siamo quasi arrivati in Italia. Che stai facendo?- una voce maschile chiamò la ragazza. Sembrava un po' lontana. Probabilmente il ragazzo era fuori dalla stanza dove si trovava la Scarlett.
-Chi è quello?- domandò la Heartphilia, confusa e anche un po' preoccupata. -Perché stai andando in Italia?-
-Non preoccuparti Lucy. Sono solo in viaggio con...- fece una breve pausa -col mio ragazzo. Gerard. Un giorno te lo farò conoscere. Ora devo andare. Ti prometto che tornerò presto all'università.- Attaccò, non dando tempo alla bionda di replicare.
"Erza è sempre piena di misteri e sparisce per giorni o settimane. Come ha fatto a passare il primo anno dell'università ed arrivare al secondo facendo così? Ha anche dei voti eccellenti. Mah. Meglio se lascio stare. Probabilmente non me lo dirà mai. Poi, questo Gerard? Fino a qualche attimo prima parlava di un amico e poi ha detto che è il suo ragazzo... Che sia scappata per sposarsi? Mh... di solito per queste cose si sceglie Las Vegas, non l'Italia..."
Aprì le sue e-mail e trovò subito tutto ciò che le aveva mandato Erza. Assurdo che avesse trovato perfino le schede mediche di quando erano nati i due Dragneel... La Scarlett era fantastica.
In un attimò lesse quello che serviva.
Aveva scoperto dove abitava Zeref e poteva andare con Natsu da lui.
Aveva intenzione di leggere di più, siccome aveva un piccolo dubbio che le era venuto in quel giorni, ma era più importante, in quel momento, provare se lei e Levy avevano ragione. Mancava solo che il rosato vedesse il fratello felice e poi sarebbe potuto passare avanti, se tutto fosse andato bene e secondo i piani.
Rientrò in camera e quasi tirò via a forza Natsu dal dormitorio. Presero un taxi, benché lei fosse l'unica ad averne bisogno. Avrebbe voluto parlare con Natsu mentre erano in viaggio, ma, seppur avesse trovato un modo che non avrebbe tentato il taxista di cambiare destinazione e farla internare, non ci riusciva. Il suo cuore palpitava ed era agitata.
Perché?
Per un momento il pensiero che quella sarebbe stata l'ultima giornata con Natsu l'avvolse. Non riusciva a crederci...
Respirò profondamente. "Non è detto che funzioni. E poi, è la cosa migliore per Natsu."
Arrivarono.
Zeref Dragneel, il fratello maggiore di Natsu, s'era trasferito, quasi subito dopo la morte del fratellino, in una casa a quasi un'ora dall'università di Lucy. La bionda aveva letto praticamente solo questo, perciò, anche per lei sarebbe stata una sorpresa quello che avrebbero visto.
Lucy e Natsu percorsero un piccolo tratto a piedi visto che la casa si trovava tra il verde di un bosco. Che strana scelta...
-Da quando non vedi tuo fratello?- domandò la bionda pentendosi di aver messo degli stivaletti col tacco, s'era già impigliata più volte tra le radici degli alberi che sbucavano fuori o a causa del fango. Non amava i boschi.
-Dal funerale. Non vedevo nessuno dal mio funerale- raccontò il rosato con uno sguardo stranamente serio e perso in chissà quali pensieri.
-Tu puoi muoverti. Come mai non sei mai andato a vederli?- gli domandò, curiosa. Non riusciva a capire.
-Ho visto al funerale com'erano tristi. Non volevo vederli ancora così- rispose sinceramente incrociando le braccia dietro la testa.
Lucy rimase in silenzio. Doveva essere stato molto brutto e traumatico. Non aveva avuto il coraggio di vederli ancora star male per lui... Aveva senso.
La Heartphilia continuò a camminare, ma fu bloccata dal rosato che le prese la mano e la tirò dietro un albero. -Cosa stai facendo...?- la voce della bionda era un misto tra irritazione e sorpresa.
Natsu non rispose e continuò a guardare un punto fisso. Lucy si sporse e notò un uomo sui trent'anni che stava scrivendo al computer e sembrava molto stanco. Di certo non era la felicità che cercava Lucy per aiutare Natsu a passare avanti... -Non è felice...- si limitò a dire il rosato stringendo i pugni.
-Natsu... mi dispiace...- Lucy non aveva idea di che dire. Lei che poteva fare? Poteva solo vederlo. Non poteva di certo farlo andare in paradiso o rendere felice suo fratello maggiore.
Proprio in quel momento la faccia del Dragneel minore cambiò espressione. Una che Lucy non seppe identificare. Si girò per capire cosa fosse cambiato e notò un nuovo personaggio sulla scena.
-Papà... palla- Un bambino di circa due anni si avvicinò a Zeref e gli porse una palla. Aveva i capelli biondi, ma gli stessi occhi neri del papà. Anche nella forma del viso e altri piccoli dettagli era uguale al moro.
Il trentenne sorrise. -Certo Larcade, ora gioco con te.- Spese il computer e lo posò su un tavolino per poi prendere ciò che il bimbo gli stava porgendo.
-Tuo fratello ha un figlio...- Lucy era sorpesa. Aveva pure sorriso. Ciò significa che... era felice e non solo.
-Papà- un altro bambino sui cinque anni uscì da casa a passo svelto e indicò la porta d'ingresso. -Mamma ha fatto i pop-corn e se li sta mangiando tutti!- esclamò avvicinandosi al papà e al fratellino.
-Ogu cattivo. Ogu ha disturbato me e papà- il piccolino di due anni guardò male il maggiore e mise il muso.
-Larcade, impara a parlare e non mi chiamare Ogu- il maggiore fece una smorfia. -Mi chiamo August.-
-Su su, Larcade, August, non litigate.- Zeref scombinò i capelli dei due figli. -August, mamma non sta finendo tutto il cibo, ha solo le voglie. Sicuramente ce ne lascerà un po'- disse abassandosi per stare alla stessa altezza dei due maschietti, per quanto fosse possibile visto che erano ancora molto bassi.
-Ragazzi, che state confabulando?- Una donna bionda con un gran pancione uscì di casa con tra le mani un contenitore pieno di pop-corn.
-È sua moglie- si rese conto Lucy. Zeref s'era sposato e aveva avuto due figli e uno era in arrivo. -Conduce una bella vita con lei.-
-Zeref le aveva chiesto di sposarlo qualche mese prima dell'incidente- Natsu sorrideva, molto felice per la vita che conduceva il fratello.
-Vedete? Quelli sono per noi. Vero Mavis?- domandò Zeref alla moglie.
La donna annuì e si sedette lentamente sull'altalena a quattro posti. -Certo. Come non potevo lasciare un po' di pop-corn ai miei ometti?- domandò retoricamente mentre August correva verso di lei e le si sedeva accanto.
Larcade si limitò ad andare dal padre e alzare le braccia. -Vuoi che ti prenda in braccio?- gli domandò il papà, divertito.
Il bimbo annuì, Zeref lo strinse a sé e andarono a sedersi accanto alla donna bionda. -Credevo davvero che te li saresti finita tutti come è successo ieri col gelato- rivelò prendendo una manciata di pop-corn.
Mavis gonfiò le guance e allontanò il contenitore dalla portata del marito. -Come ti permetti, non mangio così tanto!- ribatté, le sue gote s'erano arrossate.
Zeref rise e la baciò velocemente per poi afferrare il contenitore. -Non fa nulla se mangi tanto. Lilith deve crescere.- Accarezzò il pancione da ottavo mese.
Mavis sorrise e prese una manciata di pop-corn per poi portarseli alla bocca. Posò, poi, la testa sulla spalla del compagno.
-Mamma dice che il gelato fa male. Non fa male anche alla sorellina in arrivo?- domandò August, perplesso, dondolando le gambe. Non toccava ancora con esse per terra mentre era seduto.
Zeref e Mavis si guardarono e poi guardarono il figlio maggiore. -Sei davvero intelligente- gli disse la bionda abbracciandolo e lasciandogli un bacio sulla testa.
-Hai ragione. La mamma non mangerà tanto gelato e penserà a mangiare cose più sane per la sorellina- gli assicurò Zeref guardando la moglie.
-Uffa, il gelato mi chiamava. Voleva che io e Lilith lo mangiassimo- mormorò la donna mordendosi il labbro.
-Papà... Mama parla con il gelato?- domandò Larcade con gli occhi che gli si illuminavano.
Gli altri tre scoppiarono a ridere. -Oh, no. Mamma cercava di giustificare il fatto che avesse fatto sparire tutto il gelato che le abbiamo comprato quando siamo usciti a fare la spesa e lei era con zia Zera- spiegò il papà.
-Zeref!- Mavis mise nuovamente il muso.
-Papà ha fatto arrabbiare la mamma- notò August. Strinse poi la mamma in un tenero abbraccio. -Ci sono io a proteggere la mamma quando papà fa il cattivo- dichiarò.
Larcade abbracciò a sua volta il papà. -Io proteggo papà.-
I due genitori si guardarono inteneriti e divertiti. -La piccola Lilith sicuramente non sceglierà nessun schieramento- pensò ad alta voce la mamma.
-Chissà... magari sarà una cocca della mamma come August.- Zeref sorrise già immaginandosi la scena. Sarebbe stata troppo tenera.
-Mamma è mia- August strinse più forte Mavis.
I due coniugi risero. -Su su, August. La mamma è di tutti- gli disse Zeref beccandosi un'occhiataccia dal figlio maggiore. Evidentemente August non la pensava allo stesso modo.
Dopo aver assistito a una tale scena adorabile e sicuramente felice, Natsu si mosse in automatico verso la parte da cui erano venuti. -Perché te ne vai già? Devo parlargli- gli ricordò la bionda, seguendolo.
-È felice. Non c'è bisogno che tu gli parli- le rispose Natsu.
-Tu, però, sei ancora qui- gli fece notare la Hearphilia. -Lui era l'ultima persona cara che t'era rimasta. Cos'ho sbagliato? Ora dovresti già essere in paradiso...- Lucy non capiva.
Cos'era andato storto?
-C'è qualcuno di caro che non sai se è felice?- domandò, credendendo ovviamente che fosse impossibile. I suoi amici avevano nominato tutte le persone care a Natsu e lei ci aveva parlato. Non vivevano delle vite perfette, ma stavano piuttosto bene tutti, chi meno chi più.
Natsu si girò, tranquillo. -Sì. Una persona c'è- rispose annuendo e facendo fermare subito la ragazza.
-Come...? Scherzi?! Perché non me lo hai detto subito?!-
Chi era così importante da non permettergli di andar ugualmente avanti anche dopo aver visto il fratello maggiore felice?
Chi era l'ultimo pezzo del puzzle composto da tutti i cari del rosato?
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