"Se lo lasci andare te ne pentirai"

"PORCO MERLINO TI ODIO ALMENO QUANTO MI ODI TU!"

"Cosa è successo?" Chiede James guardandomi confuso dalla sua posizione seduta sul divano.

Ci ho provato anche io, ad andare a sedermi, per leccare il culo a mio zio in modo che mi dia un'altra guardia del corpo, ma ho sbattuto con un fianco contro il comò accanto alla porta del salotto e fino a qui tutto bene, fino a quando il vaso di pietra che era sopra non mi è caduto sul piede. Zoppico fino al divano e mi siedo accanto a Zio Harry. Ti odio Merlino, per quello che mi stai facendo. Come se lo stormo di piccioni che mi ha cagato addosso ieri non fosse abbastanza e il ciclo che mi è arrivato improvvisamente questa mattina mentre facevo colazione al bar non prevedesse già di suo un esistenza di merda.

Harry fa un incantesimo con la bacchetta contro il mio piede ed io mi sento improvvisamente meglio, sospiro e guardo mio zio "Grazie" esclamo e gli bacio una guancia, lui sorride e mi passa un braccio attorno alle spalle "Volevo parlare con te di una cosa molto, ma mooolto, importante"

"Non ti cambierò auror" esclama scuotendo la testa "Non posso, mi dispiace"

"Come non puoi?" Chiedo assottigliando gli occhi "Ho lo zio come capo auror e una madre come ministro della magia e non potete? Più di cosi chi c'è? La regina d'Inghilterra?"

"Dai Rosie, cosa c'è di terribile in Malfoy? Oltre la casata ovvio" dice James scompigliandomi i capelli, gli scaccio la mano.

Sono a casa Potter con mio zio, perché lo stronzo doveva fare chissa quale visita e non poteva portami con se. Il che non mi dispiace, ho passato le ultime due settimane a piangere, mangiare compulsivamente (mi sa che sono ingrassata) e a divorarmi serie tv storiche, ora so cosa è successo nella storia babbana. Non ho ancora risolto con i miei parenti, solo James e Fred (Anche Vic e Teddy, ma loro non li vedo da un po') sono esonerati dalla mia freddezza, dato che non ne sapevano nulla.

"Ti ricordo che sono serpeverde anche io" esclamo alzando gli occhi al cielo.

"Tu non sei come lui, tu non avresti mai fatto quello che ti ha fatto lui" dice il moro, lo guardo.

Nonostante tutto James capisce, mi capisce, e adoro quando fa l'adulto, quando ragiona come tale, perché non è stupido, forse un po' bambino alle volte.

Sorrido dolcemente e lo abbraccio "Ti voglio bene zuccone" mormoro sul suo petto. Ispiro l'odore dolce che sprigiona la sua maglietta e sorrido ancora, questo odore è quello del profumo di Dominique.

"Anche io Rosie, ma ora togliti, sei troppo appiccicosa" dice. Mi stacco da lui e rido, la prima risata sincera da due settimane a questa parte. Forse dovrei dirgli che la sua maglietta odora di Chanel N.5 "Ora vado, ho gli allenamenti, ti voglio bene Rose, perdonali, non credevano che continuasse" distolgo lo sguardo mentre lui si alza e mi lascia un bacio sulla testa.

"Rose" mormora Harry. Scuoto la testa, so cosa vuole dirmi, evito il discorso. Non ne voglio parlare.

"Quanto vi manca per trovarlo?" Chiedo seria, lui sospira.

"Siamo molto vicini. Abbiamo trovato degli ex nascondigli dei mangiamorte, siamo sicuri che lo troveremo lì, abbiamo controllato altre tane, ne mancano tre. Ma stiamo preparando un piano. Questione di giorni" dice Harry, mi sorride dolcemente e mi accarezza i capelli "Sai la cosa che contraddistingue te e tuo padre?"

"I capelli rossi forse?" Chiedo ridendo. Lui fa una risata e scuote la testa.

"L'orgoglio, lui quando si arrabbiava prendeva e andava via, e niente lo faceva tornare, doveva sbattere la testa contro il muro per capire che aveva sbagliato, che doveva ascoltare e capire. È sparito per settimane quando gli ho detto che avrei sposato Ginny, poi è tornato, e ha capito, ha cercato di capire, mi ha ascoltato e ha lasciato perdere l'orgoglio per un po'" Harry sorride e scuote la testa "Prova a capire Rose, prova ad accantonare l'orgoglio per qualche minuto e prova a capire. Devi chiederti se ne vale la pena, se vale la pena ascoltarlo, perché se lo ascolti con l'orgoglio ferito finirai per avere il giudizio oscurato, finirai per non credergli"

"Non lo ascolterò zio, mi dispiace, non ora, non riesco" mi si spezza la voce e mi asciugo le lacrime che mi sono scese "Non lo so, non mi sentivo cosi neanche quando ho rotto con Patrick, e non è una bella cosa, ho bisogno di tempo, voglio del tempo poi forse mi deciderò a sbattere la testa, però ora non riesco"

"Se lo lasci andare te ne pentirai" mormora mio zio asciugandomi le lacrime con il pollice, mi sorride dolcemente.

"Doveva pensarci prima di spezzarmi il cuore"