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Capitolo 3

Edward raggiunse il porto,una volta uno dei più grandi di tutta l'Europa,per imbarcarsi verso Parigi. Era una delle mete che aveva scelto per le sue nozze e dove lui già in precedenza vi era stato,imparando a parlare la lingua,per che la sua amata era originaria di quel posto. Si sono conosciuti,all'università di medicina,nella città di Montpellier. A lui non piaceva studiare in Inghilterra,anche se riteneva il suo luogo di nascita uno dei grandi scrigni dove risiedeva il sapere. Voleva viaggiare e conoscere gente.

"Mi scusi Madame,ma non sono di queste parti,può gentilmente aiutarmi? Penso di essermi perso."disse sorridendo Edward a Mia.
Fortunatamente la ragazza aveva già studiato l'inglese e comprendeva il ragazzo.

"In effetti,non mi sembra di averti già visto da qualche parte e sembri abbastanza perso. Quale corso devi frequentare? Ci sono diversi corridoi per vari corsi,io devo prendere il primo a sinistra per il corso di medicina."

"Io non credo al destino,ma penso che dovrò iniziarci a credere. Anche io medicina. Comunque piacere Edward Wingsad."prese la mano distesa della ragazza per chinarsi a darle un delicatissimo bacio mantenendo gli occhi fissi a quelli della ragazza. Dannazione! Non era lì per innamorarsi.
La ragazza arrossì notevolmente e si chinò leggermente al bacio sulla mano.

"Mia Blanchard."si ricompose e continuò"Credere al destino è impossibile. Tutto è dato dalle nostre azioni. Sono tutte conseguenze."

"Non penso che questa volta sia una conseguenza di qualche mia azione."

"Certo che lo è! L'azione è stata dettata dal suo arrivo in una nuova città! Di conseguenza lei si è perso."

"Ma è stato solo grazie al caso che sono riuscito a trovare un angelo come lei."

La ragazza iniziava a diventare sempre meno colorata dall'emozione. Strano,visto che poco prima era arrossita.

"Si sente bene,Madame Blanchard? Non ha una buona cera."

"Penso che sia a causa della troppa cipria. Non si preoccupi,anzi. Consiglierei di avviarci altrimenti faremo tardi."

"Oh,certo! Ma mi permetta di chiederle due cose."

"Mi dica."

"La prima è quella di poterla tenere sotto il mio braccio durante il percorso. Sa,temo per la sua cera...o cipria come vuole chiamarla lei." I due scoppiarono a ridere,guardandosi negli occhi.

"Lei è davvero un donnaiolo. Certo se la mette così...come si fa a dirle di no? E la seconda?"

"La seconda è quella di potermi insegnare la lingua. Non voglio fare brutte figure. È già abbastanza imbarazzante essere uno straniero che studia in questa università,e vorrei sostenere gli esami senza alcuna difficoltà...so che per lei potrebbe essere una grande difficoltà,però la prego. Se non vuole,posso capire..."

"Accetto!"rispose decisa Mia.

"Veramente? Oh grazie! Lei ha veramente un cuore d'oro,Madame Blanchard."

"La prego,mi chiami Mia."

"Come vuole Mia."

Anche al porto era arrivata la notizia della morte della psichiatra Lucy. Tutti si domandavano chi fosse stato,ma Edward ignorava il loro spettegolare su un omicidio.
Si imbarcò sul primo battello e partì senza pensieri sulla notte precedente.

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