First

Il nostro primo bacio? Si può anche chiamare così quella cosa? Scusami se rido, amore mio, scusami davvero, ma ricordo chiaramente quell'impacciato sfiorarsi di labbra in un corridoio deserto del nostro campus.
Avevamo entrambi deciso di saltare la lezione di quel momento, o meglio, tu avevi scelto di saltarla ed io l'avevo abbandonata a metà ormai preda della noia e della disperazione. Ci eravamo incontrati in un corridoio comune del campus, entrambi cercando di fare mente locale per trovare una scusa plausibile all'essere fuori aula nel pieno svolgimento delle lezioni e per nulla vicini ad un bagno. Non la trovammo mai e ringraziando il Cielo nemmeno noi fummo trovati. In compenso ci trovammo a baciarci, senza un'apparente motivo o senza una grande esperienza in materia.
Fu spiacevole, imbarazzante, impacciato. Continuammo a farlo per tutta la durata della lezione e nei giorni a seguire.

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Last

Il nostro ultimo bacio fu quella mattina, fu quel bacio dato prima di andare -e non tornare, nel tuo caso-, fu dato in una scomoda posizione, con l'intenzione di farlo durare poco. Io ero seduto al tavolo intento a fare colazione, la colazione che tu mi avevi preparato, mentre tu eri pronto per uscire. Ti chinasti su di me per un veloce bacio, io ti passai le mani fra i capelli e ti riportai indietro per un secondo. E un terzo. E un quarto.
Quando ti staccai definitivamente io ero in piedi -ancora oggi ignoro il preciso momento in cui mi alzai- con le tue braccia intorno alla mia vita, le tue mani grandi sulla mia schiena.
Te ne andasti dopo avermi posato un bacio sulla fronte ed io rimasi a guardarti andare via.
Ne volevo ancora, Erwin.
Ne voglio ancora.
Non ne avrò più.