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t a l ì a

«Tal, hai finito?!» sento Scorpius bussare alla porta dello sgabuzzino in cui mi sono chiusa per prepararmi alla missione Blonde Cupido & Lovely Queen, che saremmo rispettivamente Scorpius ed io. Ho una grande fantasia, devo ammetterlo.

«Solo un attimo!» gli dico, passandomi due dita su entrambe le guance. Mi do un'ultima occhiata allo specchio, poi lo trasfiguro nuovamente in una normalissima spazzola portatile e la infilo nella mia borsa.

Esco dal mio piccolo rifugio, aprendo la porta e ritrovandomi davanti uno Scorpius impaziente. Appena mi vede smette di battere il piede contro il pavimento ed inizia ad osservarmi attentamente.

«Perché hai delle strisce di grasso sulle guance?» mi chiede, alzando le sopracciglia.
«È per entrare di più nella parte! Dovresti farle anche tu...» faccio qualche passo verso Scorpius, tendendo le mani verso il suo viso angelico, ma lui indietreggia velocemente.

«Non ci provare.» scandisce attentamente, puntandomi un dito contro.
«Okay, okay.» sbuffo, pulendomi le dita con un colpo di bacchetta.

«Il ballo è fra tre ore, dobbiamo sbrigarci.» dice Scorpius guardandosi intorno, ma i corridoi sono completamente deserti visto che tutto il castello si sta preparando per sta sera e per il ritorno a casa di domani.

«Hai i biglietti?» mi chiede Scorpius ed io apro la borsa, controllando al suo interno.
«Ci sono.» gli do la conferma e lui inizia a contare con l'aiuto delle dita.
«Petali?»
«Sì.»

«La gabbia è fissata?»
«Ho dovuto corrompere Peeves con una scatola dei miei oreo, e il mio cuore non ha mai fatto così male, ma sì, è fissata.» gli rispondo, addolorata, e lui annuisce lentamente.

«Bene, Al dovrebbe arrivare da un momento all'altro con il mantello...»
«È una pessima idea!» esclama Albus, comparendo dal nulla, facendo prendere un mini-infarto al suo ragazzo.

«Non essere così pessimista.» sbuffo, afferrando il mantello da sopra le sue spalle, coprendomi con esso e lasciando soltanto la testa fuori.

«Ma nulla è certo! Abel avrà sicuramente trovato una ragazza con cui andarci! Che farete se alla fine lui dirà che è già impegnato?» chiede Albus e mi volto verso il mio complice.

«Se il piano A fallisce, attuiamo il piano B.»
«E quale sarebbe?» chiede Albus a Scorpius.
Io e Blonde Cupido ci scambiamo uno sguardo d'intesa, poi prendo la parola.
«Se il gallo va al ballo con un'altra gallina, noi facciamo l'arrosto.»

«C-Cosa?» ci chiede Albus, quasi sconvolto.
«Suonava meglio nella mia testa...» ammetto.
«Tal, ti prego.» Scorpius si massaggia il ponte del naso, scuotendo la testa sconsolato.

«Scusate.» rido nervosamente, poi mi chiarisco la voce «Quello che intendevo, Al, è che se Abel va al ballo con un'altra ragazza, io e Scorpius faremo in modo che la fortunata sia un po' sfortunata. Non so se hai capito...» ammicco al mio migliore amico e lui annuisce lentamente.

Alterna lo sguardo fra me e Scorpius, poi prende un profondo respiro ed inizia ad esprimere la sua opinione che sicuramente prenderemo in considerazione: «Secondo me...»

«È ora di andare!» lo interrompo e Al mi lancia un'occhiataccia. Occhiataccia... si fa per dire. È come se un piccolo panda ti guardasse "male".
«Sì, hai ragione, vado al dormitorio di Grifondoro!» esclama Scorpius, salutando Albus con un veloce bacio a stampo.

«Io a quello di Corvonero!» dico, incamminandomi a passo svelto nella direzione opposta a quella presa da Scorpius, agitando una mano verso un esemplare di Al irritato.

«HEY! Grazie per la considerazione!» sbuffa ad alta voce, facendoci ridere.
Mi affretto verso la zona ovest del castello e una volta raggiunto il dormitorio di Corvonero, nascosta sotto al mantello dell'invisibilità, apro la mia borsa alla ricerca dei bigliettini con scritto i numeri uno e due.

Appena li trovo li afferro, aprendo il primo biglietto che intima ad Abel di uscire dal dormitorio. Richiudo il biglietto, facendogli prendere la forma di un aeroplanino, per poi dargli la vita con un colpo di bacchetta.

Quello inizia a svolazzare accanto a me, sotto il mantello, mentre io apro il secondo bigliettino, il quale recita semplicemente: Raccogli i miei petali...

Lo piego a metà, inginocchiandomi e adagiandolo per terra. Lascio volare via l'aeroplanino di carta, che sparisce dietro l'angolo delle scale che conducono al dormitorio di Corvonero.

Prendo una manciata di petali di camelia bianca e inizio a farli cadere per terra, incamminandomi verso la zona del castello in cui verrà attuata la fase due del piano.

Inizialmente avevo optato per i petali di rose rosse, ma Scorpius mi ha fatto ragionare sul fatto che forse, e dico forse, non sarebbe stata una buona idea. In effetti, rose per Rose...
No, Merlino, sarebbe stato esilarante.

Arrivo ad un incrocio, o meglio, all'incrocio, e faccio cadere per terra l'ultimo petalo, poggiandoci accanto il terzo bigliettino, che dice: Ricomponimi e svolta l'angolo, troverai ciò che mi sostiene...

Sorrido come un ebete immaginandomi tutta la scena, e una volta terminata la seconda fase non mi resta che aspettare Scorpius. Sento dei passi nel corridoio, e scommetto un pacco di oreo che è Abel. Per fortuna, quando svolto l'angolo trovo Scorpius ad aspettarmi e velocemente copro anche lui con il mantello dell'invisibilità.

«Abel?» mi chiede.
«Sta per arrivare. Rose?» gli domando e lui fa un cenno verso il corridoio opposto a quello dal quale sono uscita io. Vedo Rose camminare con uno stelo senza petali stretto in una mano ed un bigliettino nell'altra.

Sento una voce mormorare un incantesimo di erbologia, più precisamente l'incantesimo che ripara una pianta. Abel ha rimesso insieme i petali, ed eccolo lì che sbuca dal corridoio con la camelia intatta fra entrambe le mani.

Io e Scorpius ci guardiamo con un sorrisetto complice, poi guardiamo in alto ed entrambi alziamo un pollice verso Peeves, che farà scattare l'ultima parte del piano. Il poltergeist si copre la bocca con una mano, cercando di non ridere. In effetti sarà molto divertente, e anche molto carino.

Io e Scorpius alterniamo furiosamente lo sguardo fra Rose e Abel, fin quando non si accorgono finalmente della loro presenza. Quando si guardano, stranamente non urlo. Probabilmente perché Scorpius mi conosce molto bene e ha tappato la mia bocca con la sua mano prima che potessi dar voce ai miei scleri.

Inizialmente si guardano confusi, poi Rose alza un sopracciglio, guardandolo con indifferenza. Pff, anch'io facevo così ma non è servito proprio a nulla. E non lo dirò mai ad alta voce.

«Emh... ciao.» Abel è il primo a parlare, osservando curioso Rose. Io sto soffocando degli urletti contro la povera mano di Scorpius.

«Hai tu l'ultimo pezzo?» gli chiede Abel.
«Cosa?» gli chiede Rose e il Corvonero fa un cenno verso la mano che tiene lo stelo. «Oh.» dice Rose, abbassando lo sguardo sul bastoncino verde.

Posso vedere le rotelle del suo cervello girare sempre più veloci, e quando inizia ad arrossire capisco che ormai sa tutto. Ne ho la conferma quando sussurra un dolce «Io li ammazzo.»
Cerco di non ridere e tappo anche la bocca di Scorpius per precauzione: non si sa mai che diventi improvvisamente meno serio.

Abel la guarda un po' a disagio, ma poi si incammina verso di lei, dritto verso la trappola d'amore firmata Blonde Cupido & Lovely Queen feat Peeves the lovergeist.

«Ho trovato questi biglietti e...» dice Abel ma Rose lo interrompe, guardando altrove.
«Sì, anche io.» dice lei, leggermente infastidita.
Abel alza un sopracciglio, osservandola.

«Ti ho fatto qualcosa?» le chiede, sempre con il suo tono calmo e gentile.Rose si volta verso di lui con un'espressione quasi isterica.

«Ma no, ma certo che no...» ride nervosamente, voltandosi verso il muro con un tic all'occhio, che io conosco molto bene...
«Mmh, d'accordo.» fa Abel, incerto «Sappi che se ti ho offesa in qualche modo non era assolutamente mia intenzione, e...»

«PUOI–» Rose si schiarisce la voce, tossicchiando e cercando di contenersi «Puoi smetterla di essere così gentile?»
«È questo che ti dà fastidio?» le chiede Abel «Mi dispiace– no, cioè non mi dispiace.» Abel tossisce, cercando di salvarsi all'ultimo secondo ma, forse per la prima volta, fallisce.

Rose alza gli occhi verso il soffitto, sospirando, ma il sorriso divertito che cerca di nascondere non sfugge di certo a me. Quando abbassa nuovamente il volto, il suo sguardo cade sull'ultimo bigliettino che cattura anche l'attenzione del Corvonero.

Entrambi si incamminano verso il centro del corridoio, dove è adagiato il pezzetto di pergamena, fin quando, proprio come nei film babbani che Albus ama e mi constringe a guardarli assieme a lui, non si piegano entrambi per raccoglierlo.

Abel lo prende per primo e Rose tocca con le dita il palmo della sua mano, allontanandola immediatamente. Lascia lo stelo per terra e si alza, probabilmente per allontanarsi, ma Scorpius fa un cenno a Peeves che, con una sonora risata, fa scattare la trappola.

Una gabbia fatta con ramoscelli, fili d'erba e decorata a dovere con camelie bianche piomba sui due, intrappolandoli. Abel scatta in piedi e Rose sussulta, avvicinandosi al Corvonero che intanto ha ricongiunto il bocciolo con lo stelo.

«Cosa significa?!» sbraita Rose, con lo sguardo furioso rivolto verso Peeves.
«Hey Peev, che ne dici di liberarci? Non è divertente.» dice Abel, cercando di liberarsi della gabbia, senza ovviamente riuscirci visto che io e Scorpius abbiamo provveduto ad incantarla. Pff, non siamo mica principianti, noi.

«Di prigione non evaderete se il biglietto non aprirete!» recita Peeves, accompagnando la sua esclamazione con un'agghiacciante risata.
«Okay, okay. Che scherzo assurdo è mai questo...» borbotta Abel, aprendo il bigliettino.

«Cosa dice!?» fa Rose irritata, battendo nervosamente un piede contro il pavimento.
«Dopo avermi riadagiato sul piedistallo
offrimi alla dama che porterai al ballo.» Abel legge il biglietto ad alta voce ed io batto il cinque a Scorpius, elogiando mentalmente lui e la sua vena poetica.

Gli occhi di Rose quasi non escono fuori dalle orbite e le sue braccia, prima incrociate al petto, cadono lungo i suoi fianchi.
Abel alza lo sguardo dal biglietto stretto fra le sue dita, guardando Rose con un sorrisetto quasi divertito.

«Non hai un accompagnatore per il ballo?» le chiede e Rose per un momento resta spaesata, ma si ricompone un attimo dopo, tornando nella sua posizione rigida con le braccia incrociate al petto.

«La cosa ti diverte?» Rose gli risponde, ovviamente, con tono antipatico.
«No, no, assolutamente.» Abel alza entrambe le mani «Però, insomma... tu sei Rose Granger-Weasley. Qualunque ragazzo di Hogwarts avrebbe voluto portarti al ballo.»

Rose alza gli occhi verso il soffitto, sospirando. «Ovviamente molti mi hanno invitato al ballo nei giorni passati, ma... ero impegnata e non ho prestato attenzione a nessuno di loro.» dice Rose, con il suo solito fare orgoglioso.

«Oh, e a fare cosa?» gli chiede il Corvonero, curioso. Rose assottiglia le palpebre e se il suo sguardo potesse uccidere, Abel sarebbe già nei Campi Elisi.

Abel non sembra per nulla intimorito dallo sguardo assassino della mia amica, e aspetta con ansia una risposta che ovviamente non arriverà visto che Rose non ama dire bugie, ma non amerebbe nemmeno dire "Perché ero impegnata ad essere migliore di te."

«Peeves, abbiamo aperto quel biglietto, ora puoi farci uscire di qui?!» gli chiede Rose, irritata, mentre il poltergeist continua a svolazzare sopra la gabbia.
«Di prigione non evaderai se il fiore non accetterai!» cantilena Peev, ridendo.

«Cosa?!» quasi sbraita Rose, e Abel gli poggia una mano sulla spalla, facendola voltare verso di lui. Rose lo guarda come se stesse sul punto di una crisi di nervi mentre Abel è più che rilassato.

«Se non sei ancora troppo impegnata, accetteresti il mio invito?» le chiede, porgendole la camelia, ed io inizio a stritolare il braccio del povero Scorpius accovacciato qui accanto a me, cercando di non urlare.

«C-Che?!» Rose quasi si strozza, assumendo un'espressione davvero comica, e Abel si morde il labbro cercando di non ridere.
«Come amici!» precisa lui, e Rose abbassa lo sguardo sul fiore stretto nella mano di Abel.

Rose alterna lo sguardo fra lui e il fiore, poi Abel le fa un cenno, alzando entrambe le sopracciglia e alla fine lei afferra lo stelo della camelia, allontanandosi di qualche passo. Abel le sorride e Rose sbuffa leggermente infastidita, probabilmente perché è imbarazzata, e distoglie lo sguardo.

«Peeves, adesso puoi liberarci?» gli chiede Abel e il poltergeist esaudisce il suo desiderio, accompagnando il tutto con una serie di risate malvagie. Quando i due sono finalmente liberi, Rose si schiarisce la voce con un colpo di tosse ma è Abel a prendere di nuovo la parola.

«Sai chi può essere stato?» le chiede e Rose si guarda intorno, poggiando per un attimo il suo sguardo su di noi, nascosti sotto il mantello.
«Ho una vaga idea...» sospira, scuotendo la testa.

«E mi dirai mai perché non avevi un accompagnatore fino a qualche secondo fa?» le domanda e Rose scuote la testa.
«Scordatelo, Victor.» Rose gli volta le spalle, facendo svolazzare i suoi indomabili capelli rossi, incamminandosi verso l'ala est.

«Penso di saperlo già, comunque.» gli dice Abel e Rose, continuando a camminare, si volta per guardarlo «Anzi, ne sono convinto.» Abel alza le spalle, affondando le mani dentro le tasche della sua felpa di Corvonero.

Rose fa un sorriso esasperato, scuotendo la testa e tornando a guardare davanti a sé. Abel sorride leggermente, voltando anche lui le spalle a Rose e incamminandosi verso l'ala ovest, passando accanto a me e Scorpius, ancora nascosti sotto al mantello di James.

Sto per battere il cinque al mio partner in crime quando Abel dice: «Tal, si vedono le tue converse rosse.» Abbasso lo sguardo e mi accorgo che, in effetti, le mie scarpe fuoriescono da sotto il mantello.
«Merda...» mormoro mentre Abel svolta l'angolo, trattenendo a stento le risate.

✵ ✯ ✵ ✯ ✵

d r e w

«Albus, hai visto la mia camicia?» gli chiedo, cercando fra i vestiti che non sono ancora nel baule assieme a tutti gli altri.
«Si, poco fa. È appesa al coso, accanto alla cosa!» urla dal bagno.

«Grazie!» gli urlo di rimando, voltandomi. Poi inizio a fissare un punto fisso davanti a me, rendendomi conto che le informazioni di Albus non sono poi così attendibili. «Dove sarebbe il coso accanto alla cosa?!» sbraito e sento Al sbuffare dietro la porta del bagno.

«Usa un Accio, idiota!» mi suggerisce.
«Oh, giusto.» faccio per tirar fuori la bacchetta dalla fodera, ma quando la mia mano non la trova mi ricordo di non indossare nulla oltre ad un paio di pantaloncini della tuta.

«Emh, Al...?» lo chiamo e lui apre la porta, affacciandosi, visibilmente irritato e con i capelli bagnati schiacciati sulla fronte.
«Cosa, per Merlino?!» esclama.

«Hai visto la mia bacchetta?» gli chiedo, sorridendogli angelicamente, e lui assume un'espressione esasperata, come se tutte le sventure del mondo stessero accadendo a lui in una sola volta.

«Io davvero mi chiedo cos'ho fatto di male...» mormora, per poi dirmi, riferendosi alla mia bacchetta: «È sotto Sweetie, la vedo da qui.»
«Grazie mamma! Volevo dire, Al.» gli sorrido nuovamente, raggiungendo la poltrona sulla quale è accovacciata la mia dolce Sweetie.

Albus sospira, rientrando in bagno, ed io sfilo delicatamente la bacchetta da sotto il peso di Sweetie, cercando di non svegliarla. Quando riesco a tirarla fuori, faccio per appellare la mia camicia ma me la ritrovo davanti, ben piegata sullo schienale della poltrona.

«Ecco dov'era!» esclamo, alzando le mani e lanciando in aria la mia bacchetta, destinata ad atterrare in un punto indefinito del pavimento. Mi chiedo perché io perda sempre tutto...
Eppure non sono affatto disordinato.

La porta della nostra stanza si apre e Scorpius entra. Inciampa nella mia scopa, ma riesce a salvarsi, finendo solo per barcollare un po'. Il fatto è che subito dopo urta il mio baule, dal quale fuoriesce di tutto e di più, poi inciampa nei miei scarponcini da Quidditch e cade per terra, rotolando e avvolgendosi attorno uno striscione che delle ragazzine del primo anno mi hanno regalato per la partita vinta contro Tassorosso, qualche mese fa.

Alla fine arriva ai miei piedi come un perfetto involtino di Scorpius. Il mio adorato cugino mi guarda in cagnesco, completamente rosso in viso, penso stia anche ringhiando. Abbasso lo sguardo su Sweetie e le tappo le orecchie, visto che Scorpius tra poco urlerà talmente forte da rompere i vetri della nostra stanza e provocare un'inondazione con tanto di creature marine.

Grazie agli dei non accade nulla di tutto ciò, visto che la celestiale visione di un Albus lavato e profumato appena uscito dalla doccia deve aver fatto tacere le corde vocali di Scorpius, ma fatto urlare i suoi ormoni.

«Ma che casino, Drew!» mi sgrida Albus, guardandosi intorno. Poi nota Scorpius ai miei piedi, arrotolato in uno striscione verde con su scritto il mio nome in glitter argentati. «Cosa ca... okay, manteniamo la calma.» Albus fa un profondo di respiro, poi espira. Dopo inspira di nuovo, ed espira.

«Stai per partorire?» gli chiedo e il piede libero di Scorpius colpisce il mio povero stinco.
Mi lamento, iniziando a saltellare su un piede tenendo stretto fra le mani il punto colpito. «Ma sei scemo?!» sgrido Scorpius che inizia ad agitarsi.

«E tu sei morto.» cerca di liberarsi ed io mi allontano il più possibile da lui. Se c'è una cosa che ho imparato nel corso dei miei diciassette anni, quella cosa è stare il più lontano possibile da uno Scorpius arrabbiato.

«Aspetta solo che prenda la mia bacchetta, lurido...» Scorpius cerca di raggiungermi, strisciando e rotolando sul pavimento, fin quando Albus, esasperato, non lo ferma. Approfitto della calma generale per fiondarmi in bagno, afferrando di corsa la camicia e i pantaloni eleganti, chiudendomi la porta alle spalle.

Mi guardo allo specchio e inizio a sorridere come un ebete quando penso a come sarà bella Talìa sta sera. Spero che indossi quel vestito che aveva già messo al ballo di Haloween, lo stessa sera in cui i semidei sono atterrati ad Hogwarts, cambiandomi la vita.

Esco dal bagno circa un'ora dopo, ma solo perché Scorpius sta bussando talmente forte che non mi sorprenderei se la porta venisse giù. Esco dal bagno lavato, vestito e profumato, con i capelli perfettamente in ordine e la consapevolezza di essere davvero irresistibile, sta sera. Non vedo l'ora di sentirmi dire da Talìa che faccio schifo.

Indosso la mia giacca azzurro polvere, abbinata con i pantaloni del medesimo colore, aggiustando il colletto della camicia.
«Vado a prendere Talìa!» avviso Albus e Scorpius e, senza aspettare una loro risposta, esco dalla nostra camera e poi dal dormitorio.

Attraverso la Sala Comune, guardandomi intorno e notando una ragazza del terzo anno che, spostandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli, fa scivolare il fiore intrecciato con essi.
Grazie a lei mi ricordo di una cosa di estrema importanza ma che ovviamente avevo dimenticato.

«I fiori!» esclamo ad alta voce, ripercorrendo i miei passi e tornando in dormitorio. Albus esce dalla nostra stanza con in mano tre fiorellini azzurri, anticipandomi.

«Mi hai risparmiato una corsa.» mi dice, porgendomeli, ed io gli sorrido grato.
«Grazie ancora, Al.» lo ringrazio, afferrandoli, per poi salutarlo velocemente, affrettandomi a raggiungere l'uscita.

Molto presto mi ritrovo sulle scale che, per fortuna, si fermano proprio davanti all'entrata della Sala Comune di Grifondoro. Ricambio il saluto di un gruppo di ragazzi che si dirige verso la Sala Grande, dove si terrà la festa, e rivolgo lo sguardo verso il quadro della Signora Grassa, che mi sta sorridendo come una nonna.

«Salve, Signora Grassa! Siete splendida sta sera.» le sorrido e lei fa una risatina imbarazzata, coprendosi la bocca con entrambe le mani e sbattendo le ciglia.
«Oh, ma che gentile.» mi ringrazia e le regalo un altro mio splendido sorriso.

Proprio in quel momento il quadro si sposta, rivelando proprio Talìa. Inutile dire che, non appena a vedo, resto senza parole. Con mio immenso piacere, noto che indossa proprio quel vestitino azzurro con i pois bianchi quasi invisibili, simili a fiocchi di neve. Una cintura di un azzurro più scuro le stringe la vita, mettendo ancora più in risalto le sue forme. I capelli lunghi e lisci le ricadono sulle spalle e sul petto, dove il ciondolo di Hestia filtra la luce, illuminandosi dei colori dell'aurora.

Quando Talìa incrocia il mio sguardo le rivolgo un grande sorriso, cercando di non sembrare troppo rimbambito. Lei decide di non aiutarmi, ricambiando il sorriso e raggiungendomi subito dopo. Si ferma davanti a me ed io mi abbasso per poggiarle un bacio sulla guancia.

«Ti direi che sei bellissima ma non penso possa bastare.» le parole escono fuori dalla mia bocca quasi senza controllo, lei cerca di non arrossire.
Quando sta per replicare avvicino una mano a suo viso, facendo comparire i tre fiorellini che portavo precedentemente nel taschino della giacca nella mia mano.

Lei li osserva per qualche istante, fin quando io, spostandole una ciocca di capelli, non li fermo sopra il suo orecchio. Talìa fa il suo rarissimo sorriso imbarazzato che tanto adoro e, se non ci fossero tutti questi studenti che vanno e vengono probabilmente adesso io la starei baciando appassionatamente e non avrei alcuna voglia di staccarmi. Tranne se intervenisse Ernesto. Ernesto è malvagio.

«Nontiscordardimé.» dice Talìa, riferendosi ai fiorellini azzurri che ho appena intrecciato con i suoi capelli.
«Sono i tuoi preferiti.» le sorrido e lei ricambia, poi si schiarisce la voce.

«Bene Milord, vuole gentilmente scortarmi a questo ballo?» mi chiede, alterando il tono della sua voce, e decido di stare al gioco.
«Sicuro, Milady. La prego, lasci la accompagni.» le porgo il braccio e lei ci posa la mano, con fare di superiorità.

Facciamo qualche passo ma appena arriviamo davanti alle scale scoppiamo entrambi a ridere per la situazione stile 1500, così decido di prenderle la mano come due fidanzati normali.

«Scorpius ti ha raccontato della nostra missione?» mi chiede «Perché è stata fantastica! Anche se alla fine Abel ci ha beccati, ma non ha importanza.»

«Penso che avrebbe voluto dirmelo, ma diciamo che appena entrato in camera gli è successa una cosa... spiacevole, ecco.» le dico, ripensandoci, e cerco di non ridere.
«Cioè?» mi chiede, alzando entrambe le sopracciglia, incuriosita.

Mi fermo in mezzo al corridoio, prendendomi qualche secondo per osservarla e contemplarla. Mi guarda con quei suoi occhioni che vanno dal verde chiaro fino al marrone scuro attorno alla sua pupilla, sbattendo le lunghe ciglia mentre aspetta una mia risposta.

Allungo le mani verso il suo viso, accarezzandole le guance punteggiate di poche lentiggini non troppo evidenti e la attiro verso di me, poggiando le mie labbra sulle sue. Quel semplice contatto mi fa sorridere come un deficiente, e mi rendo conto che dopo tutto questo tempo io sono innamorato di lei ancora più di prima.

Quando mi allontano noto che le mie mani stanno andando a fuoco, così lascio andare il viso paonazzo di Talìa, cercando di non scoppiare a ridere. Sembra un po' intontita.

«Emh... che stavo dicendo?» mi chiede.
«Che sta sera sono più bello del solito.»
«Sì. Sì, è vero.» annuisce, poi si ferma e mi guarda dritta negli occhi. Cerco di trattenermi, ma quando lei mi colpisce la spalla con un pugno stranamente indolore, scoppio a ridere.

«Andiamo, dolcezza?» la prendo in giro, cingendole la vita con un braccio.
«Sei uno stronzo.» borbotta, sbuffando e incrociando le braccia al petto. Le poggio un bacio fra i capelli scuri mentre ci incamminiamo verso la Sala Grande.

«Lo so.» abbasso la voce, in modo che solo lei possa sentirmi. Talìa alza lo sguardo verso di me, osservandomi mentre io continuo a mantenere la mia espressione fiera e soddisfatta.

«Ti prenderei a pugni.» mi dice, guardandomi intensamente negli occhi, e il mio sorriso si allarga ancora di più a quella dichiarazione.
«Ti amo tanto anch'io.» le rispondo, ed entriamo nella Sala Grande.

Mi guardo intorno: i tavoli che di solito stanno al centro della sala sono spariti, lasciando spazio a studenti che fanno avanti e indietro, ad altri che, in gruppo o in coppia, parlano fra di loro, ballano e si divertono. Nella parte destra della Sala, un paio di tavoli sono abbondantemente colmi di cibo che ricompare non appena qualcuno lo prende mentre ad altri tavoli circolari sono seduti alcuni studenti.

«Drew.» Talìa chiama il mio nome, afferrandomi il braccio. La noto guardare dritta davanti a se e seguo il suo sguardo. «Vedo del gelato.» mi dice ed io assottiglio le palpebre.
«Dove?!» le chiedo, guardandomi furiosamente intorno.

Lei indica un punto tra la folla, dove si trova il tavolo dei dolci. Noto un ragazzo con un gelato in mano e in un nano secondo afferro la mano della mia ragazza, trascinandola per tutta la Sala Grande in modo di raggiungere al più presto l'oggetto dei nostri desideri.

«C'è agli Oreo!» esclama Talìa, con estrema commozione, e quasi non mi metto a piangere.
«Okay, fanne uno anche per me, io intanto vado a prendere qualcosa da bere.» le dico e lei annuisce, mettendo il primo cono sotto il distributore di gelato.

Mi dirigo al tavolo delle bibite e opto per prendere due burrobirre. Quando sto per riempire il secondo bicchiere, qualcuno mi tocca la spalla. Mi volto, ritrovandomi davanti ad una Jade sorridente che mi porge un bicchiere con uno strano intruglio rosa.

«Ciao, Drew.» mi saluta, sorridente.
«Ciao.» ricambio il saluto e lei, dopo qualche imbarazzante secondo in cui si limita a fissarmi sorridendo, si schiarisce la voce.
«Che ne dici di provare questa? È squisita, e sta per finire! Penso che sia l'ultima, sei stato fortunato.» mi fa un occhiolino, porgendomi il bicchiere.

«Oh, ma certo. Grazie, Jade.» lo prendo, per non essere scortese, e lei mi sorride ancora, continuando ad osservarmi.
«Beh, non lo bevi?» mi chiede e riesco a fermarmi giusto in tempo prima di dirle "Veramente stavo aspettando che tu ti allontanassi per lasciarlo sul tavolo e andarmene come se nulla fosse."

«Oh, si. Giusto.» mi schiarisco la voce, decidendo di accontentarla per levarmela dai piedi, e lei sorride a trentadue denti, fissando il bicchiere che sto portando alle labbra.

«Drew, ho i gelati!» la voce di Talìa mi fa bloccare e abbasso il bicchiere per accoglierla.
Si ferma accanto a me, porgendomi uno dei due gelati, poi si volta sorridendo verso Jade. «Se ne vuoi uno la fila è proprio lì.» le dice con tono falsamente gentile e palesemente geloso.

«No, grazie, stavo offrendo a Drew da bere una bibita che gli sarebbe piaciuta molto.» le dice Jade, cercando di nascondere il suo fastidio.
«Oh, davvero?» Talìa si volta verso di me, con entrambe le sopracciglia alzate, ed le mostro il bicchiere datomi da Jade, trattenendo le risate.

«Vediamo se piacerà anche me.» dice Talìa, prendendomi il bicchiere dalle mani e mandando giù il liquido rosa. Jade spalanca gli occhi e Talìa, dopo aver deglutito, alza lo sguardo, incrociando i miei occhi.

«Maledizione...» mormora Jade, poi alza allo sguardo regalandomi un sorriso falso. «Devo scappare, sto facendo aspettare il mio accompagnatore.» esclama per poi allontanarsi velocemente. Scrollo le spalle e decido di assaggiare il mio gelato, ma succede una cosa inaspettata e sconvolgente per me: Talìa mi abbraccia in modo affettuoso.

Abbasso lo sguardo su di lei, spalmata con buona parte del suo corpo contro il mio petto, e lei alza lo sguardo verso di me, un sorriso da ebete è dipinto sul suo volto.

«Hey, va tutto bene?» le chiedo, poggiandole la mano sulla spalla e ricambiando l'abbraccio. Lei si limita ad annuire, continuando a sorridere e a fissarmi con gli occhi che brillano di una strana luce.

Mi accorgo immediatamente che c'è qualcosa che non va quando le chiedo «Non mangi il tuo gelato al gusto di Oreo?» e lei scuote la testa.

Un campanello d'allarme inizia a suonare nella mia testa e dolcemente la allontano da me, guardandola negli occhi, cercando di capire.
«Sei sicura? Ti stai comportando in modo...» Talìa interrompe la mia frase dandomi un veloce bacio a stampo, continuando a sorridere.

Alzo un sopracciglio mentre lei si dondola sui piedi avanti e indietro, non staccando lo sguardo da me, pensando che forse mi sta soltanto facendo uno scherzo. Decido di testare la sua pazienza.

«Spazzacamino, sei strana.» inizio a chiamarla con i miei nomignoli ma lei, dopo aver poggiato il mio e il suo gelato sul tavolo, assieme ai nostri bicchieri, mi afferra la mano, portandomi al centro della pista.
«Non ti arrabbi se ti chiamo spazzacamino?» le chiedo e lei scuote la testa «Grifonshifo?» ritento e lei si ferma, prendendomi anche l'altra mano.

Le poggia entrambe sui suoi fianchi, facendo qualche passo verso di me, per poi allacciare le sue mani dietro al mio collo, poggiando la spalla sul mio petto e iniziando a dondolarsi, seguendo la musica. Sbatto diverse volte le palpebre, abbastanza scioccato, ma per nulla dispiaciuto.

Talìa non è affatto una persona lunatica, ma invece di farglielo notare decido di assecondarla, ballando assieme a lei, circondato da altre coppie che si muovono sulle note di questo lento.

«Se Jade ci prova di nuovo con te la disintegro.» dice ad un certo punto, alzando lo sguardo verso di me, incrociando i miei occhi.
«Sei gelosa di Jade?» le chiedo divertito, alzando un sopracciglio.

«Sì, e anche di Kate. E di Lucy. E Tracy, Abby, Jasmine...» prima che finisca per elencare i nomi di tutte le ragazze di Hogwarts, over 50 comprese, la interrompo.

«Non devi esserlo.» le sorrido, lasciando la presa sui suoi fianchi per farla ruotare, per poi riafferrarla subito dopo. «Il mio cuore è solo tuo.» le dico all'orecchio, e lei mi regala un bellissimo sorriso.

Concludiamo il ballo facendo entrambi un inchino, poi decidiamo di sederci ad un tavolo vuoto per aspettare i nostri amici. Talìa si siede sulle mie gambe, abbracciandomi e iniziando a darmi tanti bacini sulle guance, solleticandomi il collo con i suoi lunghi capelli.

«Mi fai il solletico.» rido e la allontano soltanto quando sento due presenze accanto a noi. Con un po' di fatica riesco a staccare Talìa dalla mia faccia, voltandomi e ritrovandomi davanti Albus che mi guarda con un tic all'occhio.

«Cosa le hai fatto.» scandisce con gli occhi ridotti a due fessure e Talìa alza il viso, guardando prima Albus e poi Scorpius.
«Perché non ti sta picchiando?» chiede quest'ultimo, alternando lo sguardo fra me e lei.

«Non lo so, è strana da quando ha bevuto quella...» inizio ad unire i puntini e spalanco gli occhi quando realizzo che Talìa ha cambiato atteggiamento nei miei confronti subito dopo aver bevuto dal bicchiere offertomi da Jade.

Mi alzo dalla sedia, facendo alzare anche lei e avvicinandola a mio cugino. «Talìa, resta con Scorpius, io torno subito.» le dico dolcemente e Scorpius la invita a sedersi. Io ed Albus ci dirigiamo a passo svelto verso il tavolo delle bibite, dove Talìa ha lasciato il bicchiere.

«No, Scorpius! Scherzavo quando dicevo che sei più bello di Drew. Lasciami andare da lui!» sento Talìa protestare e Albus mi guarda più che male quando mi scappa una risata.

Velocemente raggiungiamo il tavolo delle bibite, ma non troviamo il bicchiere contenente l'intruglio rosa. «Dobbiamo trovare o il bicchiere o Jade per avere l'antidoto. Io cerco il bicchiere.» dice Albus, allontanandosi. Ovviamente...

Inizio a cercare Jade tra la folla, ma di lei nessuna traccia. Decido di tornare da Albus per dirgli che Jade si è praticamente volatilizzata, e lo raggiungo proprio quando trova chi ha il bicchiere. Ethan, l'amico di Abel. E ne ha appena bevuto un sorso davanti ad Albus.
«Di immortales...» mi affretto a raggiungerli ma non arrivo in tempo per evitare la catastrofe.

Il bicchiere scivola via dalle mani di Ethan, rompendosi in mille pezzi contro il pavimento. Il Corvonero afferra con entrambe le mani quella di Albus, guardandolo con sguardo innamorato. Il ragazzo con cui stava parlando, Max, guarda la scena più che scioccato e a me rimane una sola cosa da fare: pregare gli dei che Scorpius non stia assistendo alla scena.

Mi avvicino velocemente e vengo presto raggiunto da Abel, seguito a sua volta da Rose. Oh, allora il piano di Talìa e Scorpius ha funzionato. Ma passiamo a cose più importanti.

«I tuoi occhi sono così verdi, profondi e belli!» sospiro sognante Ethan, avvicinandosi ad Albus che fa diversi passi indietro «E il contrasto che fanno con i tuoi capelli corvini mi lascia senza parole.» Ethan continua a sospirare e Albus mi guarda allarmato.

«Okay, che sta succedendo?» chiede Max, visibilmente confuso.
«Ethan ha bevuto da quel bicchiere un intruglio rosa... un intruglio che, a quando abbiamo appena attestato, ti fa innamorare della prima persona che vedi dopo averlo ingoiato.» spiego ai presenti.

Ethan cerca di avvicinarsi alla guancia di Albus, che continua a tenerlo lontano.
«Emh, un aiutino?» chiede Albus e Rose accorre da suo cugino.
«Ethan, tu e Albus sareste una bella coppia, ma non rovinerai la mia otp suprema.» dice Rose, aiutando Al.

Abel si inginocchia per terra, toccando con un dito il liquido, per poi annusarlo.
«Beh, di che si tratta? C'è un antidoto?» chiede Max con tono nervoso, cercando di trattenere Ethan dall'assalire il povero Albus.

«È un filtro d'amore di TuMiStreghi e no, non ci sono antidoti. L'effetto dovrebbe passare fra qualche ora.» dice Abel, alzandosi e guardando preoccupato il suo amico. «Forse sarebbe meglio portarlo in dormitorio, per evitare che combini guai.»

«Concordo.» dice Albus, lanciando un'occhiata nervosa verso i tavoli.
«Perché non ti piaccio?» Ethan tira su col naso, assumendo un'espressione triste, e Max fa un sospiro esasperato, rivolgendo gli occhi al soffitto.

«Ethan, penso che tu abbia bisogno di una lunga dormita.» gli dice Max, continuando a tenerlo fermo, stringendo le sue braccia. «Lo porto io in dormitorio, tu di a Jasmine che ho avuto un contrattempo.» dice poi ad Abel.

«Sei sicuro?» gli chiede e Max annuisce.
«Sì, amico, pensa a divertirti.» gli sorride, facendo un cenno verso Rose «Io di certo non mi annoierò.» dice, con tono sarcastico, afferrando il polso di Ethan e trascinandolo via dalla Sala Grande, ignorando le sue proteste e urla che alludono al suo amore per Al.

«Se Scorpius ci ha visti... il tuo amico è morto. E anch'io sono morto! Merlino, perché tutte a me...» Albus inizia a farsi prendere dal panico e Rose lo schiaffeggia. «Ahi!» protesta lui.
«Scusa Al, ma gli schiaffi servono per farti calmare. Ha funzionato!» esclama Rose e sento Abel accanto a me trattenere una risata.

«Sì, hai ragione, grazie Rose.» Albus la ringrazia e Rose scrolla le spalle.
«Non c'è di che.» dice, poi mi guarda. «Qualcun altro ha bevuto quell'intruglio?» mi chiede ed io annuisco.

«Talìa...» le rispondo e lei alza un sopracciglio.
«E di chi si è innamorata?» mi chiede.
«Drew!» un esemplare di Talìa-koala mi salta in braccio, stritolandomi, ed io la sorreggo avvolgendole i fianchi con le braccia «Mi sei mancato.» mormora, sprofondando con il viso nell'incavo del mio collo.

«Mi dispiace, ad un certo punto è fuggita e non sono riuscito a trattenerla.» fa Scorpius con il fiatone, guardandoci uno per uno. Il suo sguardo si ferma su Albus «Mi sono perso qualcosa?» chiede e tutti rispondono all'unisono con un sonoro «Niente!»

«È meglio che anche lei si riposi.» dice Abel, guardandoci preoccupato.
«Soprattutto per la mia sanità mentale, non sono abituata a queste effusioni da parte vostra!» esclama Rose, sventolandosi il viso con una mano.

«Non posso entrare nel dormitorio di Grifondoro.» ricordo ai presenti.
«Non voglio andare nel dormitorio di Grifondoro!» Talìa protesta e tutti si voltano verso di lei.

«Ma devi riposare, è per il tuo bene.» le dico con tono dolce e lei scuote la testa.
«Anche tu.» dice e aggrotto la fronte.
«Anche io devo riposare?» le chiedo, tenendola ancora stretta a me. Lei annuisce, nascondendo il visto nel mio collo, e capisco cosa intende.

«Vuoi dormire con me?» le chiedo, sorridendo, e Talìa annuisce nuovamente.
«Non se ne parla.» dice Albus con tono serio.
«Se ne parla eccome!» protesta Rose.

«Cosa? Ma sei impazzita, Rose?!» Albus incrocia le braccia al petto e Scorpius rivolge gli occhi verso il soffitto, guardando poi Abel.
«Ti va una burrobirra?» gli chiede e il Corvonero accetta, allontanandosi assieme a Scorpius, lasciando me con una povera ragazza stregata e due ragazzi che stanno per far scoppiare la terza guerra magica.

«Scusami?! Tu puoi dormire con il tuo ragazzo quando ti pare e piace e ora che capita l'occasione impedisci a loro di di dormire assieme?!» Rose gli punta un dito contro.
«Io... io...» Albus cerca qualcosa da dire, ma non trova nulla.

«Rose, grazie per difendere i nostri diritti come coppia, e voglio assicurare ad Albus che non violenterò Tal, proprio perché è lei quella violenta nella relazione. Dovresti preoccuparti per me, non per lei.» guardo Albus serio e lui mi guarda infastidito.

«D'accordo, però non...» Rose gli tira una gomitata nel fianco, prendendolo poi a braccetto e sorridendomi angelicamente.
«Andate pure e riposate bene.» Rose mi fa un occhiolino, poi si porta via un esemplare di Albus Severus Potter indignato.

Scuoto la testa, ridendo fra me e me, e Talìa decide di tornare con i piedi per terra.
«Dormiamo insieme?» mi chiede con gli occhi che luccicano ed io mi abbasso per baciarle la fronte, annuendo. Lei mi sorride al settimo cielo, poi si attacca al mio braccio, poggiando la testa sulla mia spalla, e la scorto fuori dalla Sala Grande.

Percorriamo in silenzio i corridoi del castello fino ad arrivare davanti all'entrata della Sala Comune di Serpeverde, il quale passaggio segreto si apre alla mia parola d'ordine. Apro la porta della mia stanza, facendo entrare Talìa e chiudendomela alle spalle.

«Attenta a non inciampa—» la avviso ma lei inciampa nel manico della mia scopa. Per fortuna riesco ad afferrarla al volo e ad evitarle una bella botta sulla schiena. «Come non detto.» le sorrido.
«Come nei film d'amore babbani!» esclama Talìa divertita, mentre l'aiuto a rialzarsi.

«Va bene principessa, ora vieni con me.» le prendo la mano, dirigendomi verso il mio armadio e cercando qualcosa da farle indossare per la notte. «Questi dovrebbero andare bene.» prendo il mio completo di riserva per il Quidditch che consiste in una t-shirt e in un paio di pantaloncini grigi.

«Vuoi cambiarti in bagno?» le chiedo e lei fa per pensarci. «Emh, volevo dire, tu ti cambi in bagno. Non era una domanda.» le sorrido nervosamente e lei mi guarda.
«Va bene.» dice alla fine, prendendo i miei vestiti e incamminandosi verso il bagno.

Tiro un sospiro di sollievo, ma poi Talìa si ferma proprio davanti la porta, voltandosi verso di me. Io distolgo immediatamente lo sguardo, fissando un punto fisso sulla parete.

«Drew?» mi chiama e mi volto verso di lei.
«Si?» le chiedo, deglutendo.
«Non riesco a togliere da sola il vestito, ha la cerniera dietro... devi toglierlo tu.»
«Ah.»

Ci fissiamo per diversi minuti, poi mi schiaffeggio mentalmente e decido di darmi una mossa, raggiungendola. Che sarà mai. Devo soltanto abbassarle la zip del vestito. Vedrò soltanto la sua schiena e nulla di più. Non ho assolutamente nulla da temere.

«O-okay, allora...» le sposto i capelli di lato, cercando questa benedetta zip, e quando la trovo la tiro giù cercando di non sbirciare troppo per preservare la mia sanità mentale.

Quando porto a termine la mia impresa e penso che forse il mio cervello è salvo adesso, il vestito scivola giù dalla sua spalla, scoprendola, ma il mio buon senso vince sull'istinto, così la spingo dolcemente in bagno, chiudendo la porta dietro di lei.

Mi lascio scivolare con la schiena lungo la porta, sedendomi poi per terra e cercando di riacquistare una respirazione normale. Alzo lo sguardo, sentendomi osservato, e noto Sweetie davanti a me che di guarda con la testolina leggermente inclinata.

«Tranquilla piccola, sto bene.» alzo un pollice nella sua direzione e lei mi raggiunge, accoccolandosi sulle mie gambe. La prendo in braccio, tirandomi su, e raggiungo il mio letto, adagiandola nella cuccetta accanto ad esso.

Mi cambio anch'io, indossando i pantaloncini della tuta che uso come pigiama e una canottiera nera. Talìa esce dal bagno e quando la guardo quasi mi si scioglie il cuore. I miei vestiti le stanno enormi e ha un'espressione dolcissima in viso.

Mi raggiunge saltellando come una bambina per poi saltarmi in braccio stile koala. La reggo, afferrandola dalle gambe, e lei poggia la sua fronte contro la mia, guardandomi negli occhi. Non riesco a resistere e annullo le distanze, baciando le sue labbra morbide.

Ricambia il bacio, sorridendo nel mentre, ed io mi siedo sul letto con lei sulle mie gambe. Ora, non so esattamente per quanto tempo ci baciamo. So soltanto che, in questo momento, il tempo sembra come fermarsi. Tutto sembra scomparire e ci siamo soltanto io e lei.

Niente più esami di fine anno, o mostri terrificanti, o imprese quasi impossibili.
Solo Drew e Talìa.

Quando ci stacchiamo io ho un sorriso da ebete stampato sulla faccia e Talìa non dimentica di farmelo notare, prendendomi in giro ma aggiungendo che sono adorabile.

Per quanto lei sia dolce sotto l'effetto del filtro d'amore, non potrei preferirla alla vera Talìa: il suo comportarsi da stronzetta senza sentimenti mi fa venir voglia di tirarglieli fuori e, modestia a parte, ci riesco sempre.

Ci sdraiamo entrambi e lei si accoccola a me, poggiando la testa contro il mio petto e intrecciando le sue gambe con le mie. Le poggio un bacio fra i capelli e lei struscia la guancia contro il tessuto della mia canottiera, come un gattino.

«Drew?» la sua voce riecheggia nella stanza.
«Mh?» la invito a continuare.
«Lo so che non te lo dimostro spesso, ma io ti amo.» dice semplicemente, lasciandomi spiazzato.

Sbatto le palpebre, fissando il soffitto, poi abbasso lo sguardo mentre le poggio due dita sotto il mento, alzandole il viso e cercando i suoi occhi. Dentro le sue iridi arde una piccola fiamma, ovvero ciò che resta dello spirito di mia sorella, e i miei occhi innevati riflettono nei suoi.

«Ridimmelo.»
«Ti amo.»
«Davvero?»
«Lo giuro.»

Sorrido e sorride anche lei, poi mi avvicino alle sue labbra. «Ti amo.» le dico, facendo toccare i nostri nasi, sfiorando le sue labbra con le mie.
«Mi mancherai...» dice tristemente.
«Quando saremo lontani, ricorda che ti amo.» le ripeto e lei sorride, baciandomi un'altra volta.

Poi affonda il viso nell'incavo del mio collo, addormentandosi subito dopo mentre io le accarezzo la schiena da sotto la maglietta, fin quando non crollo anch'io.

—Coso autrice—

Spero di essermi fatta perdonare per la lunghissima attesa con questo capitolo lungo quando la muraglia cinese, pieno di ship e soprattutto narrato in parte da Drew (sarà l'unico di questo libro.)

Vi ricordo però che è tutto troppo calmo... preparatevi al peggio. :'D

—preferite la Dralia con Tal dolciosa o la Dralia con Tal violenta? :,)

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