IV
Scusate se apro questa piccola parentesi, ma è davvero importante e ci tengo che voi leggiate: vi prego con tutto il cuore di non fare spoiler su "Il labirinto di fuoco" nei commenti di questo capitolo, perché ci sono persone fortunate che sono all'oscuro di ciò che è accaduto. Io cancellerò tutti i commenti in cui saranno presenti spoiler o cose che lasciano intendere voi sapete cosa, però alcuni potrebbero leggerli e sarebbe davvero poco carino. Spero che voi mi ascoltiate, grazie.
Ah, ci tengo anche a fare una piccola precisazione: in questo libro, nel precedente e in quelli che seguiranno, non tengo conto degli avvenimenti accaduti nella saga di Rick Riordan "Le Sfide di Apollo".
Vi lascio al capitolo adesso, enjoy!
t a l ì a
Le sorelline di Abel sono la personificazione della competizione, e pensare che hanno solo 10 anni. È bastata la mia innocente domanda «Come sta Nico?» a scatenare il caos tra le due.
«No Holly, sono più brava di te a far ridere Nico. Ammettilo.» Laurel guarda con gli occhi ridotti a due fessure la sua gemella, che si distingue da lei solo per il taglio di capelli. Infatti, mentre Holly ha i capelli che le sfiorano le spalle, Laurel li porta un po' più corti.
Per il resto, le due si somigliano terribilmente, e sono uguali ad Abel se non fosse per il colore dei capelli. Quelli del Corvonero qui accanto a me sono molto più chiari rispetto a quelli scuri delle gemelle Victor.
«No che non lo ammetto! Perché non è vero. Piuttosto, ti lancio una sfida: a chi fa ridere per prima Nico!» esclama Laurel e sul viso di Holly prende forma un ghigno di sfida.
«Hey, sorelline... basta. Nico non ha mai riso in vita sua.» le ammonisce Abel, portando su di lui l'attenzione delle due gemelle. «Tranne quella volta in cui Percy è caduto di faccia nel fango, quindi penso che lui vi abbia battuto entrambe.» continua Abel.
Trattengo una risata, immaginando la scena.
«Siamo sicuri che fosse solo fango?» chiede Drew e Abel fa per pensarci.
«Beh, in effetti quella pozzanghera era vicino alle stalle dei Pegasi... meglio non indagare.» dice e questa volta scoppio a ridere.
Holly e Laurel, dall'altra parte dello zampillo, esclamano un sonoro e disgustato «BLEAH!»
Abel indirizza il discorso su ciò che interessa anche me e Drew.
«Novità su Leo e gli altri semidei scomparsi?» chiede Abel e osservo le gemelle riflesse nello specchio d'acqua. Entrambe scuotono la testa.
«Nessuna novità.» dice Laurel, tristemente.
«Vogliamo andare a cercarli noi.» continua Holly, mentre sua sorella annuisce decisa.
«Non se ne parla!» esclama Abel, guardandole torvo. «Chirone non ve lo permetterà, siete ancora troppo piccole per un'impresa.»
«Ma noi vogliamo andare!» protesta Holly.
«Ci manca Leo.» Laurel abbassa lo sguardo. «E potrebbe essere in pericolo.»
Mi mordo il labbro, cercando di scacciare via dalla mia testa il mio sogno, la grotta infuocata e l'immagine sofferente di Leo. Drew mi lancia uno sguardo, continuando a dominare l'acqua del Lago Nero che crea l'arcobaleno.
«Anche Harley vuole andare a cercare suo fratello, e se andrà Harley io lo seguirò.» dice Laurel, con fare autoritario.
«Noi lo seguiremo.» la corregge la sorella.
Abel continua a guardarle contrariato.
«Nemmeno Harley andrà a cercare Leo, anche lui non è abbastanza grande. Chirone non vi farà muovere dal Campo.» le rimprovera, così prendo la parola.
«Harley è un vostro amico?» chiedo alle due gemelle, che portano i loro occhi scuri su di me. Laurel arrossisce leggermente e Holly annuisce con fare deciso.
«È il nostro migliore amico! E se lui andrà, noi lo seguiremo, non puoi impedircelo, Abel!» esclama Holly, puntando un dito contro suo fratello.
«Oh, eccome se posso! Sono vostro fratello maggiore, e voi due non vi muoverete dal Campo Mezzosangue. Nemmeno Harley lo farà, dovete lasciare spazio ai semidei più grandi e competenti! Non è un gioco, questo. Leo e gli altri potrebbero essere in grave pericolo, non voglio che né voi, né Harley vi mettiate nei guai.» il tono di voce di Abel è così autoritario che la precedente sicurezza negli occhi delle gemelle vacilla.
«Sono stato chiaro?» Abel alza entrambe le sopracciglia, alternando lo sguardo tra Holly e Laurel. Entrambe sospirano, poi abbassano lo sguardo e annuiscono all'unisono.
«Bene. Ora, ascoltatemi: Percy è al Campo?» gli chiede e sia io che Drew drizziamo le orecchie.
«No, è al Campo Giove assieme ad Annabeth e Piper. Stanno aiutando Jason con il suo progetto.» dice Holly.
«Dovrebbero tornare domani, o dopodomani, tutti e quattro!» esclama Laurel, felice.
«Oh, capisco. E Nico, invece? Vorrebbero salutarlo.» dice Abel, facendo un cenno verso me e Drew.
«Nico sta giocando a Caccia alla Bandiera nella foresta.» gli risponde Holly, imbronciandosi.
«E perché voi siete qui?» gli chiede Abel, le due gemelle si scambiano uno sguardo.
«Chirone... ci ha messe in punizione...» inizia Laurel.
«Perché l'ultima volta abbiamo incendiato la foresta...» continua Holly e Abel alza un sopracciglio.
«Come avete fatto ad incendiare la foresta?!» esclama Abel e le due gemelle di scambiano un'altra occhiata.
«Emh... Harley ha scoperto come attivare Festus, così noi tre abbiamo escogitato una strategia per vincere ma...» Laurel lascia in sospeso la frase.
«Qualcosa è andato storto. Harley non ha tanta esperienza quanto Leo. Abbiamo bruciato solo metà foresta, Percy è riuscito a spegnerla.» continua Holly.
«Non è giusto che Chirone ci abbia messo in punizione, non l'abbiamo fatto apposta!» esclama Laurel.
«Almeno avete vinto?» gli chiede.
«Abbiamo bruciato anche la bandiera...» rispondono entrambe.
«Oh, dei...» Abel scuote la testa, trattenendosi dal ridere. Il messaggio Iride inizia a sfocarsi.
«È finito il tempo e ho lasciato le dracme in dormitorio. Ci sentiamo domani, dite a Nico di richiamare Talìa e Drew appena può!» Abel parla velocemente mentre l'immagine delle sue sorelle si affievolisce sempre di più.
«Ditegli di stare attento al fuso orario!» esclamo e Abel si volta verso di me, sorridendomi divertito.
«E non muovetemi dal Campo!» Abel gli fa la sua ultima raccomandazione, ma non riusciamo a sentire la risposta delle gemelle Victor.
Quando il messaggio Iride scompare, Drew smette di creare zampilli con l'acqua del Lago.
«Spero che mi diano ascolto...» Abel sospira, guardando nel punto in cui prima c'erano Holly e Laurel.
«Lo faranno, sta tranquillo.» gli do una pacca sulla spalla e lui si volta verso di me, sorridendomi imbarazzato.
«Pensavo che Percy fosse lì, avrei voluto salutarlo.» dice Drew, affiancandomi.
Abel alza le spalle. «Tanto tra pochi giorni vi rivedrete. Verrete al Campo dopo gli esami, no?» ci chiede ed annuisco.
«Certamente, non vedo l'ora...» sorrido, poi mi ricordo che rivedrò tutti tranne Leo.
«Io non ci sarò, o almeno li rivedrò ad Agosto, probabilmente.» dice Drew e mi rattristo ancora di più.
«Come mai?» chiede Abel, iniziando a camminare verso il castello, affiancandoci.
«Ho da sbrigare alcune faccende.» risponde Pingu, restando sul vago, ed io già me lo immagino a ricongelare il Polo Nord assieme a Chione.
Arriviamo nel giardino del castello e ci imbattiamo nella McGrannit, che rivolge a Drew uno sguardo torvo.
«Signor Davis, la Sala dei Trofei la sta aspettando. Non vede l'ora di essere ripulita da cima a fondo, senza bacchetta.» dice la McGrannit con voce severa, e Drew le sorride.
«Mi scusi signora preside, ho avuto un contrattempo. La Sala dei Trofei brillerà così tanto che ne rimarrà acciecata.» le risponde Elso, con il suo solito tono pungente e sarcastico.
La McGrannit lo guarda un'ultima volta, poi gira i tacchi e si incammina lentamente verso l'entrata, aspettando che Drew la segua.
Lui si volta verso di me con un'espressione visibilmente scocciata in viso, ma mi regala un sorriso e poi un veloce bacio a stampo.
«Ci vediamo dopo cena?» mi chiede.
«Ho la ronda notturna da prefetto ma... si, tanto c'è Rose che farà il lavoro al posto mio.» gli dico a bassa voce, per evitare che la McGrannit mi senta.
Drew mi sorride di nuovo, poi saluta anche Abel e va incontro al suo triste e sporco destino assieme alla McGrannit. Alzo lo sguardo verso il Corvonero e la sua espressione pensierosa scema dal suo viso quando ricambia il mio sguardo.
«Ti va di studiare assieme? Così mi racconti anche un po' di te.» gli chiedo e lui accetta, sorridendo.
✵ ✯ ✵ ✯ ✵
Durante il tragitto verso la biblioteca scopro molte cose su Abel Victor, ad esempio che conosce il Campo Mezzosangue da davvero molto tempo, nove anni per l'esattezza.
È arrivato a Long Island con le sue gemelle quando lui aveva sette anni e loro avevano da poco compiuto un anno. Non erano da soli, un altro semidio li accompagnava, un figlio di Efesto di nome Charles Beckendorf che ha perso la vita durante la guerra contro Crono.
Era un caro amico di Abel e di Percy, ed era anche molto giovane. Molti semidei sono morti durante la guerra contro Crono e nella successiva contro Gea, la maggior parte di loro combattendo, sacrificandosi. Non deve essere stato facile per quelli che sono rimasti in vita.
All'improvviso mi viene in mente una cosa.
«Abel, tu sei americano.» gli dico e lui annuisce, guardandomi e aspettando che continui. «Allora perché sei qui e non ad Ilvermorny, la Scuola di Magia e Stregoneria americana?»
Nelle iridi chiare di Abel passa una strana scintilla, lui distoglie lo sguardo. Qualcosa mi dice che ho fatto una domanda inappropriata.
«Sono stato espulso.» risponde semplicemente, ma dal tono con cui lo dice capisco che non è intenzionato a dirmi il perché, o almeno, non ancora.
Entriamo in biblioteca e per fortuna adocchio un tavolo al quale Rose è seduta tra Albus e Scorpius, tutti e tre immersi nello studio.
«Vuoi studiare assieme a noi?» chiedo ad Abel, indicando con un cenno del capo il tavolo dei miei amici.
«Si, perché no?» mi risponde, adesso completamente sciolto e a suo agio rispetto a qualche ora fa, quando ci siamo scontrati.
Ci incamminiamo assieme verso il tavolo e quando io ed Abel ci sediamo tre paia di occhi si alzano dai libri, squadrando prima me e poi il mio nuovo amico.
Scorpius riabbassa per primo il capo, continuando a studiare, mentre Rose alterna lo sguardo fra me e Abel, fissandoci per bene.
«Emh, lui è Abel. Abel, loro sono Scorpius, Albus e Rose.» faccio le presentazioni e Abel annuisce.
«Si, lo so. Cioè, tutti lo sanno. Emh, vi conoscono tutti, intendo. Sapete... Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger.» farfuglia Abel e mentre Scorpius continua a tenere gli occhi incollati sulle pagine del suo libro, Albus viene scosso da una leggera risata, seguito subito dopo da Rose.
«Il piacere è nostro, Abel.» dice Albus, stringendogli la mano. Gli occhi di Scorpius si alzano proprio in quel momento e si fissano sulla mano del mio migliore amico che stringe quella quel Corvonero. Scorpius assottiglia lo sguardo e scorgo nelle sue iridi argentate l'ombra di un'istinto omicida.
Quando Albus lascia andare la mano di Abel, Scorpius alza la testa dal suo libro e dopo aver sorriso al nuovo arrivato stringe anche lui la sua mano, forse un po' troppo forte. Non so se ridere per la gelosia di Scorpius o essere dispiaciuta per la povera mano di Abel.
Dopo le varie presentazioni iniziamo tutti e quattro a studiare, io mi concentro perlopiù sulla teoria della lezione di Vitious, ovvero di come parlare attraverso il fuoco. Dopo cena io e Rose faremo pratica assieme a Drew, Albus e Scorpius utilizzando il camino nelle nostre rispettive sale Comuni.
Come di consuetudine, io e Albus ci scambiamo gli appunti e Abel si offre nell'aiutarmi a sistemare i miei, facendomi anche sbirciare qualcosa dalle sue pergamena completamente piene. In fondo mi sorprenderei se fossero meno approfondite delle mie, Abel è pur sempre un Corvonero.
Dopo un po' di tempo decidiamo tutti assieme di ripetere la parte teorica del Distillato di Morte Vivente e Abel si offre di interrogarci.
«Mmh, Rose.» Abel si volta verso la rossa che lo osserva come se fosse pronta a tutto. «Quali sono gli effetti del Distillato di Morte Vivente?» gli chiede, Rose sorride.
«Facile: il Distillato di Morte Vivente provoca un sonno molto profondo, simile alla morte. Dopo che viene ingerita, le funzioni vitali come il battito cardiaco e la respirazione, rallentano tanto che sembrano cessare. Tuttavia, gli effetti di questa pozione spariscono dopo circa diciotto ore.» Rose da la sua risposta brillante, sorridendo soddisfatta.
«Perfetto, e...» Abel ci pensa su, poi schiocca le dita. «Quante volte cambia colore, e quali colori assume?» le chiede.
«Durante la fase intermedia è color ribes nero, poi diventa rosa e infine trasparente.» Rose sorride, nuovamente soddisfatta, poi Abel la contraddice.
«C'è un piccolo errore. Dopo la fase intermedia il Distillato non diventa rosa, ma lilla.» la corregge il Corvonero e sia Rose che Scorpius aggrottano le sopracciglia nello stesso momento.
«Non è possibile.» Rose inizia a sfogliare furiosamente il suo libro di pozioni mentre Scorpius guarda corrucciato Abel.
«Ha... ha ragione. Come ho fatto a sbagliare?!» Rose va quasi in crisi mentre alterna lo sguardo fra il libro di pozioni e Abel che alza le spalle, poi si volta verso di me.
«Gli ingredienti che servono per preparare il Distillato e come vanno usati.» mi sorride e io rileggo mentalmente le pagine che ho studiato giorni fa.
«Infuso di Artemisia, Succo di Fagioli Soporiferi, Radici di Asfodelo, Zanne di Serpente e... radici di Mandragola?»
«Di Valeriana, Talìa.» Abel sospira e mi schiaffeggio mentalmente.
«Albus, dimmi tu la preparazione.» Abel si volta verso il mio migliore amico che si schiarisce la voce, lanciando uno sguardo di sfida al Corvonero. Ora gli fa il culo, il mio piccolo genio di pozioni.
«Io ho gli allenamenti, devo lasciarvi purtroppo.» mi alzo dalla sedia, facendo un gran baccano. La bibliotecaria mi crucia con lo sguardo.
«Tu non vieni, Rose?» le chiedo e lei scuote la testa.
«Devo studiare. Abel, altre domande.» fa lei, super determinata.
«D'accordo... a dopo!» saluto i miei amici ed esco dalla biblioteca.
Una volta fuori dal castello, mi dirigo verso il Campo di Quidditch, pronta ad affrontare l'ultimo allenamento. Infatti, domani ci saranno le semifinali di Quidditch, Corvonero contro Serpeverde. Dopodomani, invece noi Grifondoro ci scontreremo contro i Tassorosso e i due vincitori andranno in finale fra tre giorni. Due giorni dopo la finale, tutti noi poveri studenti di Hogwarts saremo sottoposti agli esami. Che ansia.
Arrivo al Campo di Quidditch e la prima cosa che vedo è James fare una magnifica parata ad Hugo Weasley, il fratello minore di Rose, che frequenta il quinto anno. Lilian, la nostra cercatrice, sta volando dietro al suo boccino d'oro, cercando di acciuffarlo, mentre i nostri due battitori si tirano il bolide a vicenda, colpendolo con le loro mazze.
Afferro la mia scopa e mi alzo in volo, raggiungendo Hugo.
«Pensavo non venissi più.» mi dice James, passandomi la pluffa che prontamente afferro.
«Ho fatto tardi, stavo studiando.» mi giustifico, tirando la pluffa verso uno dei tre anelli. James la para con la coda della scopa, facendola salire verso il cielo.
«Rose?» mi chiede Hugo mentre James riafferra la pluffa.
«Siamo solo due cacciatori, oggi.» scompiglio i capelli di Hugo mentre James gli passa la pluffa.
Iniziamo l'allenamento che termina dopo circa un'ora e mezza. Saluto i miei compagni di squadra e mi dirigo nel mio dormitorio, stanca morta, ma soprattutto bisognosa di una doccia.
Circa mezz'ora dopo, quando sono pulita e profumata, decido di fare qualche compito prima di scendere in Sala Grande per la cena.
Mi siedo sul letto a gambe incrociate, ma proprio quando sto per aprire la mia pergamena con i compiti di Antiche Rune, mi sento terribilmente assonnata.
Poggio la testa contro la testiera del mio letto fino a farla scivolare sul cuscino mentre Morfeo mi avvolge fra le sue braccia.
«Talìa, hey!» sento una voce familiare pronunciare il mio nome e lentamente apro gli occhi, ritrovandomi davanti...
«Nico...?» mormoro, osservandolo.
«Finalmente, ma tu non dormi mai?!» fa spazientito e io sbatto più volte le palpebre.
«Perché sei nella mia testa?» gli chiedo mentre lui mi aiuta a tirarmi su.
«So manipolare i sogni.» scrolla le spalle. «E dobbiamo parlare.» mi dice, facendomi quasi gelare il sangue nelle vene. Odio la frase "dobbiamo parlare", suscita in me un brutto senso di inquietudine. Detta da Nico, poi...
Nico inizia a camminare ed io lo seguo, guardandomi intorno e notando che siamo circondati dalle tenebre.
«Sai qualcosa di Leo?» gli chiedo e lui scuote la testa, guardando dritto davanti a se.
«No, tu?» mi chiede e deglutisco il groppo in gola. Mi ritorna in mente il mio sogno e nello stesso momento, le tenebre iniziano a trasformarsi in fiamme. Nico si volta verso di me.
«Ho fatto un sogno.» abbasso lo sguardo.
«Portamici.» mi ordina Nico e aggrotto la fronte. Quando il figlio di Ade mi afferra la mano, rivivo quell'incubo.
Leo è di nuovo di fronte a noi, incatenato al centro del cerchio di fuoco, sofferente.
La scena del mio sogno si ripete davanti ai nostri occhi, le stesse scene, le stesse parole di Leo e la stessa voce di sottofondo. Io e Nico ci scambiamo uno sguardo.
Una volta finito, tutto quanto viene nuovamente avvolto dalle tenebre.
«Non immaginavo... quello.» mormora Nico, guardandomi preoccupata.
«È andato a cercare il Vello per... Lily?» chiedo a Nico e lui annuisce.
«Si, è stato uno dei primi a partire quando abbiamo scoperto che il Vello era stato rubato. Io o Percy saremmo dovuti andare con lui...» scuote la testa, come se fosse arrabbiato.
«Lo libereremo, andrò io.» deglutisco e Nico mi guarda più che male.
«Toglietelo dalla testa, quella voce ha detto chiaramente che vuole te. Sarebbe da idioti andare. Che poi, andare dove? Non si capisce dove siano.»
«Una grotta dalle pareti rosse, c'è della lava...» inizio a pensare. «Ci sono vulcani attivi a New York o nei dintorni?» chiedo a Nico e lui annuisce distrattamente.
«Si, ce ne sono parecchi, azzecca tu quello giusto... poi abbiamo perso troppi semidei, Chirone ha vietato a tutti di lasciare il campo se non siamo autorizzati da lui. La faccenda è seria.» dice Nico e mi limito ad annuire.
«C'è qualcos'altro?» gli chiedo, osservando il suo sguardo preoccupato.
«Si. Da quando Leo è scomparso, si sono manifestati strani fenomeni, ad esempio terremoti, e tanti, tantissimi incendi.» mi confessa Nico e il mio cervello inizia a viaggiare velocemente.
«Terremoti... il problema è sotto terra, allora. Abbiamo la certezza che Leo è intrappolato in un vulcano, dobbiamo solo scoprire quale fra i tanti vulcani americani... e come arrivarci.» dico a Nico che mi rivolge uno sguardo.
«Se scopriamo quale vulcano è, possiamo arrivarci. C'è una strada che porta ovunque, ma è parecchio pericolosa, pochi semidei ne sono usciti vivi.» mi dice con voce cupa, terrorizzandomi. Ah, questi figli di Ade, sempre così macabri e spaventosi...
«Tra pochi giorni ho gli esami, appena finirò vi raggiungerò al Campo. Troveremo una soluzione, Nico... la troviamo sempre.»
«E qualcuno ci rimette sempre la pelle.» sospira pesantemente.
«Viva l'ottimismo.» mormoro, lui mi rivolge uno sguardo quasi divertito.
«Si sente la tua mancanza al Campo.» mi dice con un tono che non riesco a capire se sia dolce o meno. Wow, avevo dimenticato il lato sentimentale di Nico, fa molto effetto sentirsi dire qualcosa di carino da lui dopo sette mesi.
«Anche voi mi mancate.» ammetto, lui scrolla le spalle, portandosi due dita alla testa.
«Ci vediamo tra qualche giorno, allora.» dice, poi mi fa un saluto con le dita e viene avvolto dalle tenebre.
Quando apro gli occhi vengo accecata dalla luce del sole che filtra attraverso le finestre della mia stanza, nella maestosa Torre di Grifondoro. Do un'occhiata all'orologio appeso al muro, notando che sono le 9:30 del mattino.
«PORCA LA MANDRAGOLA, SONO IN RITARDO! DI ANGELO, MANNAGGIA A TE!»
—Coso autrice—
Eeeh, pensavate che non avrei aggiornato, vero?
Pff, io mantengo sempre le mie promesse. u.u
Anche se questo capitolo è davvero penoso, spero che voi possiamo perdonarmi. :c
Vorrei scrivere il prossimo capitolo dal punto di vista di Abel, visto che è uno dei personaggi più importanti di questo libro. A voi piacerebbe leggere un capitolo narrato dal nostro bel Corvonero?🌝
Fatemelo sapere, noi ci vediamo lunedì prossimo! :3
Ciau💖
Ps. +9OOO LETTURE SBAHSBZJXHSB
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