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Ventinove ↭ Ain't it fun

[Claire]



Tornai a casa qualche ora più tardi. Dopo aver litigato con Ashley ero uscita per cercare di schiarire le idee e distrarmi, ottenendo l'esatto contrario; avevo finito per deprimermi sempre di più e per pensare soltanto a lei. Ragione per cui, con la coda fra le gambe, adesso stavo tornando a casa con la speranza di stare un po' da sola e di distrarmi - magari ricorrendo a Grey's Anatomy come facevo sempre.

Tornata a casa, però, mi resi conto che non avrei potuto rilassarmi per niente. Il motivo? Calum e Tessa, seduti sul divano, che guardavano un film di supereroi che finora io non avevo mai visto. Ma questo non era importante, no. Calum era intento a consolare inutilmente Tessa che borbottava improperi con la voce rotta dal pianto, cosa che mi fece avvicinare di scatto ai due.

«Cosa diamine è successo?», chiesi, parandomi davanti alla televisione per attirare l'attenzione dei due - così occupati a guardare la tv che non s'erano neanche accorti del mio arrivo.

Tessa mi guardò e tirò su con il naso. «Oh, hey. Com'è andato l'appuntamento? Mi aspettavo che tornassi più tardi», mi chiese la mora, nel vano tentativo di cambiare argomento.

Scossi la testa. «Non mi distrarrai così facilmente. Cos'è successo?».

Fu Calum a rispondere al posto della mia amica, accarezzandole le spalle mentre lei socchiudeva gli occhi e sospirava rammaricata. «Luke è passato in biblioteca, questo pomeriggio. Era in compagnia di una ragazza», spiegò, facendomi accigliare.

«Lo stronzo è tornato con Arzaylea? Alla faccia dell'amore!», sbottai, arrabbiandomi. Oh, adesso sì che avevo motivo per ucciderlo.

Tessa scosse la testa. «Era un'altra ragazza. Evidentemente sentiva la mancanza dell'unica cosa di cui gli importa, ovvero il sesso», borbottò, inacidita.

Sospirai. «Quel ragazzo è proprio un pezzo di merda», sbottai, sedendomi accanto ai due, «Che guardate?».

«Thor», rispose Calum, «Ma questo non è importante - com'è andata con Ashley?», mi chiese poi, sospettoso, facendomi irrigidire.

Non volevo dire a Calum e Tessa che io ed Ashley avevamo litigato; mi sarebbe sembrato di ammettere una sconfitta e poi non volevo mettere una cosa tanto banale - perché, almeno lo speravo, era un litigio che si sarebbe risolto presto - davanti alla brutta situazione di Tessa, anche perché sapevo che lei ci sarebbe rimasta davvero male a sentire del mio litigio con Ashley. Quindi, in definitiva, mi limitai a dire «Uhm, normale, niente di che» scrollando le spalle.

Tessa mi guardò scettica. «Tu non me la conti giusta».

Deglutii. «Perché?», le chiesi, consapevole di essere finita in trappola. Tessa avrebbe voluto sapere tutto dalla A alla Z e avrei dovuto raccontarglielo per forza.

«Perché hai evitato di rispondere e quando l'hai fatto hai risposto in modo vago, senza sorridere e senza raccontare niente - quindi: c'è qualcosa che non va e che tu non vuoi raccontarci», rispose Tessa, eloquente, «Cos'è che è andato storto?».

Sospirai, sprofondando nel divano e fissando il soffitto come se fosse stata la cosa più interessante del secolo. «Beh, tutto. È andato tutto irrimediabilmente storto e soltanto per colpa mia», borbottai, socchiudendo gli occhi, «Sono solo una fottuta cogliona».

«Dai, non dire così - qualsiasi cosa sia successa credo si possa superare», cercò di rassicurarmi Tessa, ottenendo da me soltanto una risatina colma di amarezza - un po' com'era la mia vita al momento.

«Non credo proprio. Se solo non fossi così insicura io adesso sarei con lei, ma sono fatta così e l'ho allontanata con le mie parole stupide e senza senso».

«Non dirmi che hai cominciato a rompere con la storia del "mi lascerai per qualcun'altra" che propini a tutte le tue fidanzate, ti prego», sbottò Tessa, adesso seccata.

Io abbassai gli occhi verso di lei. «Cosa?».

Tessa sbuffò. «I tuoi stupidi sospetti sul fatto che le tue fidanzate potrebbero lasciarti per rincorrere altre passere sul marciapiedi - e sì, forse è successo in passato, ma le tue paure sono infondate, Claire. Ashley ti ama, credimi, l'ho potuto constatare bene da ciò che succede quando siete insieme. Non puoi mandare tutto a monte soltanto perché hai paura!».

«Non sono paure infondate, Tessa, non lo sono», sibilai, passandomi una mano in faccia, «Arzaylea ha detto che-».

«E tu le credi pure?! Sei pazza!», sbottò la mia amica, alzando la voce, «Senti, Claire, quella ragazza è una psicopatica. Ha rovinato la storia che potevamo avere io e Luke - anche se in quello è stata aiutata da quel cretino che sembra ragionare con il suo pene-».

«Sai, io ancora penso che Luke non abbia niente a che fare con questa storia», si intromise Calum, che finora era stato zitto lasciando me e Tessa a parlare liberamente, «Insomma, a me sembrava piuttosto preso da te, quindi perché rovinare tutto?».

Tessa sospirò mentre si voltava verso Calum; il suo volto era tornato triste. «Per lo stesso motivo per cui l'abbiamo trovato con quella ragazza oggi in biblioteca, Cal. Perché Luke non sa stare al suo posto», disse meccanicamente, quasi come se stesse recitando una poesia imparata a memoria, prima di rivolgersi di nuovo a me. «Comunque, riprendendo il discorso, Arzaylea ha rovinato me e Luke e sono sicura che adesso sta cercando di rovinare la tua relazione con Ashley soltanto perché sei mia amica, o forse perché hai rubato la ragazza a Bryana - questo non è importante a dirla tutta. Il punto è che Arzaylea vuole distruggerti e sa anche come fare, conosce i tuoi punti deboli in qualche modo, e se continui ad alimentare le tue ansie con ciò che ti ha detto fai il suo stupido gioco».

Sospirai. «Non lo so, Tessa. Potrebbe solo avermi messo in guardia, come potrebbe sapere di questa mia paura?».

Calum si morse il labbro inferiore, pensieroso. «Potrebbe c'entrare Michael in tutto questo», se ne uscì, stringendo la mascella alla menzione del ragazzo (il che era sospetto, a pensarci), «Insomma, Ashley ti ha detto che lui è abbastanza attaccato alle apparenze, no? forse vuole salvare ciò che resta di quelle tre schifose relazioni di merda finte quanto il culo di Kim Kardashian-».

«Hey, hey, calmati», lo interruppi io, ridendo leggermente delle sue reazioni, «Hai qualcosa da dirci?».

Calum strinse le mani a pugno. «Solo che Michael è uno schifoso pezzo di merda. E che io mi odio per essermi innamorato di lui».

Tessa lo abbracciò. «Aw. Benvenuto nel club, perdente», gli disse, strappandogli una leggera risata.

«Non è divertente?», chiese poi il moro, facendo accigliare sia me che Tessa.

«Cosa, Calum?», chiesi, confusa.

Calum rise amaramente. «Che eravamo a tanto così dall'avere le persone che amiamo e ce le siamo viste strappate dalle dita solo perché un ragazzo non vuole ammettere il suo orientamento sessuale. Insomma, non è divertente? Io sto per mettermi a piangere - dalle risate, intendo».

Beh, più che altro avremmo dovuto ridere per non piangere, e quella situazione non era per niente divertente, ma almeno eravamo tutti e tre sulla stessa barca.



***



[A/N] Buon pomeriggio! Siamo agli sgoccioli, pipol

Quindi, siamo al capitolo 29 - di già - e la storia potrebbe finire da un momento all'altro (ho giusto finito i capitoli che avevo già numerati e ora è tutto da vedere ahahah). Calum ha le idee chiare sul colpevole di tutte queste assurde macchinazioni, ma avrà ragione? Chi può dirlo, lel. Vi resta soltanto da leggere per scoprirlo (e a me da scrivere, gasp).

Alla prossima! (che potrebbe essere anche prima del previsto, visto che settimana prossima ci sono le vacanze) ♥

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