Sette ↭ Losers
[Tessa]
Mi risvegliai, quella mattina, con un mal di testa post-sbornia dannatamente pesante e un disgustoso sapore di alcool e fumo in bocca. Ero sdraiata a terra, con la testa poggiata sul petto di Ross e la sua giacca poggiata malamente sulle mie spalle a mo' di coperta. Non ricordavo come c'ero finita, a terra, ma mi sentivo proprio strana nonostante con Ross fosse successo il minimo, quasi niente - c'eravamo soltanto baciati, forse c'era stato qualche sfioramento qui e là ma non mi andava di pensarci al momento.
Mi alzai da terra, sistemandomi il vestito prima di barcollare stancamente verso la porta, tremando leggermente a causa del freddo. Volevo mettere il mio onesie a forma di unicorno e sprofondare nelle coperte, magari con una tazza di tè accanto e qualche episodio di Daredevil a farmi compagnia, e non pensare più alla festa. Non volevo pensare più neanche a Ross, nonostante fosse stato colui che la festa l'aveva salvata di gran lunga. Sentivo che qualcosa sarebbe andata storta anche con lui, se ci avessi pensato, se mi fossi posta il problema. Magari per Ross non era stato neanche divertente, visto che il massimo che aveva ottenuto era stato qualche toccatina sfuggente da sopra i jeans.
Mentre arrivavo alla porta dell'appartamento di Michael, trovai finalmente Calum. Il moro era accucciato accanto al divano, russava profondamente. Cercai di svegliarlo ottenendo scarsi risultati, fino al momento in cui decisi di tirargli un bicchiere di plastica in testa. Ciò lo fece svegliare di scatto.
«Santo cielo, che vuoi?», si lamentò, portandosi la mano alla fronte, «Mmh, sei un disastro».
Arrossii. Probabilmente avevo i capelli in disordine e il trucco sbavato in faccia, cosa che mi fece vergognare leggermente per il mio aspetto. Decisi di non farci caso, comunque. «Grazie mille per averlo reso presente! Allora, che fine hai fatto ieri sera? Ad un certo punto non ho visto più nessuno di voi tre», chiesi a Calum, aiutandolo ad alzarsi da terra.
«Beh, io all'inizio volevo cercare Michael, ma quando non l'ho trovato ho iniziato a dare fondo alla scorta di alcolici in cucina e, da cosa nasce cosa, sono finito a dormire sul pavimento del salotto come un povero miserabile», spiegò, «Ma Claire e Nia non le vedo da ieri sera. Tu cos'hai fatto?».
Sospirai. «Lunga storia, la senti dopo che la racconto a Claire», dissi soltanto, inserendo la chiave nella serratura. Come ieri, era bloccata. «Dannazione!».
«Che c'è?».
Mi voltai verso Calum. «La porta è bloccata, non riesco ad aprirla. È successo già ieri sera», spiegai, appoggiandomi con la testa sul legno freddo di essa, «Odio la mia vita».
«Mmh, magari Claire è dentro e ha chiuso la porta a chiave. Prova a bussare», disse il moro, bussando alla porta al posto mio.
Mi accigliai. «Ti dico che è bloccata. Già ieri sera non si apriva», ribadii, restandoci male quando la porta si spalancò rivelando dietro di essa Claire in biancheria intima e i capelli arruffati. Mi salutò sbadigliandomi in faccia.
«Uhm, buongiorno zuccherino. Hai un aspetto orribile», disse, lasciandoci passare prima di correre via per mettersi qualcosa addosso dopo essersi resa conto che con me c'era anche Calum.
«Però, è... esuberante», commentò Calum, sorridendo malizioso prima di sedersi sul divano in salotto.
Feci spallucce. «È strano, però. Di solito per dormire usa il onesie di Stitch che ha comprato insieme a- oh cielo. È andata a letto con qualcuno!», realizzai, sgranando gli occhi.
La mia amica è andata a letto con qualcuno dopo mesi di secca e non me l'ha detto! E tra l'altro mi ha lasciata persino fuori alla porta ieri sera...
«Sì, ma con chi?», mi chiese Calum, confuso.
Alzai le spalle. «Non chiederlo a me, sono all'oscuro della situazione anche io», borbottai, sperando in qualcuno di decente - ad esempio, chiunque tranne Natasha. Ritrovarsela in casa sarebbe stato un incubo.
«Hey, buongiorno ragazzi».
Io e Calum ci voltammo di scatto, io sgranando gli occhi e Calum strillando - il che fece sobbalzare sia me che Nia, ovvero la ragazza che, con i capelli arruffati, l'eyeliner sbavato attorno agli occhi e una felpa informe appartenente a Claire, ci aveva appena salutati. Questa situazione era davvero imbarazzante ed assurda.
«Che c'è? Smettetela di guardarmi male», si lamentò la mora, arrossendo leggermente. Santo cielo, era così carina! Claire l'avrebbe definita uno zuccherino (adesso però penso la definirebbe in altri modi un po' più coloriti, ma dettagli).
«Quante volte ti ho detto che quando conosciamo persone nuove devi aspettare un po' per andarci a letto insieme?! E insomma donna, un po' di contegno!», sbottò Calum, alzandosi dal divano e raggiungendo la sua amica. La sua reazione mi fece ridere.
Nia ormai era diventata color porpora. Si strinse nelle spalle, giustificandosi con un «ero ubriaca! E poi scusami tanto, ma quello che va a letto con qualcuno due secondi dopo averlo conosciuto sei tu. Fammi divertire una volta tanto!».
Scossi la testa. «Va bene, io vado a rendermi più presentabile. Intanto voi cercate di appianare le vostre divergenze da persone civili e rispettabili - ah, e Nia? Non è che puoi chiedere a Claire se mi fa una tazza di tè?», chiesi, prima di voltarmi per andarmene nella mia stanza.
«Ma io voglio sapere cos'è successo ieri!», sbottò Calum, facendomi voltare verso di lui, «Non mi importa che sembri il mostro di Loch Ness, voglio che mi racconti tutto!».
«Chiamami di nuovo mostro di Loch Ness e l'unica cosa che saprai è quanto fa male avere un tacco di quindici centimetri su per il culo!», strillai, facendo ridere Calum.
«Oh, come se quindici centimetri mi facessero paura, bambolina!».
***
Dopo essermi finalmente lavata via il trucco dalla faccia ed essere tornata una persona quantomeno decente, mi recai in cucina dove Claire, Nia e Calum mi aspettavano impazienti. Calum aveva un'espressione dispiaciuta sul viso.
«Dimmi che non ti sei offesa perché ti ho chiamata mostro di Loch Ness», mi chiese, mordicchiandosi il labbro inferiore gonfio.
Ridacchiai leggermente. «Sono stata chiamata in modi peggiori quindi sta tranquillo», mugugnai, prendendo la mia tazza di tè dal tavolo, «E comunque la tua battuta sui quindici centimetri mi ha scosso. Parecchio».
Nia ridacchiò brevemente. «Tranquilla, più lo conoscerai più ti renderai conto che è più largo di un buco nero», spiegò, facendo arrossire Calum e scoppiare a ridere me e Claire.
«Non è vero! Sei solo invidiosa, piccola stronza insolente», si lamentò Calum, indispettito, «Adesso però basta perdersi in chiacchiere. Tessa, la lunga storia che avrei saputo quando ne avresti parlato con Claire - voglio sapere tutto. A dire la verità voglio sapere anche come voi due siete finite a letto insieme», borbottò, indicando Claire e Nia.
Claire alzò le spalle, sorridendo maliziosa. «Beh, direi che è colpa della vodka alla pesca che ho bevuto ma non è proprio così», iniziò, sedendosi a tavola, «È stata una serie di fortunate coincidenze, io ero triste, Nia era annoiata, non avevamo niente da fare e quindi abbiamo fatto qualcosa di divertente. Insieme. Sotto le lenzuola», spiegò, sorridendo maliziosa a Nia che arrossì veemente. Diamine, io la adoravo. Ma non poteva piacerle lei invece di Marjorje?
«Aspetta. Triste per cosa?», chiesi, facendo voltare Claire verso di me.
La bionda sospirò. «Beh, ho visto Ashley e Polly Pocket limonare selvaggiamente, il che ha destabilizzato di molto il mio povero cuore già bello di suo. Volevo ubriacarmi per bene per dimenticare tutto, ma per fortuna Nia mi ha salvata da una bella sbronza deprimente», spiegò, voltandosi verso Nia e sorridendole, facendola arrossire di nuovo. Posso già organizzare il matrimonio, vero? Posso?
«Te l'ho detto, non penso che tu debba soffrire per colpa di qualche stronza. La vita non è fatta per questo e non devi lasciare che qualche zoccola a caso te la rovini», disse Nia stringendosi nelle spalle.
Forse io avevo gli occhi che mi luccicavano in modo strano perché Calum mi stava guardando male. «Dio. Tu sei la mia anima gemella!», esclamai, correndo verso Nia ed abbracciandola, «Sono così felice di averti conosciuta tramite questo scimmione!», esclamai, facendo scoppiare a ridere Nia e accigliare Calum.
«È questo il tuo modo di ribattere al fatto che ti ho chiamata mostro di Loch Ness?».
Mi voltai verso Calum e gli feci una linguaccia. «Forse, King Kong».
«Posso sapere perché adori chiunque metta in discussione i miei gusti in fatto di ragazze?», mi chiese Claire, fissandomi accigliata.
Io feci spallucce, staccandomi da Nia. «Perché io appoggio ogni tentativo di sabotaggio riguardo la tua cotta impossibile per Marjorje la stronza e ormai dovresti saperlo, mi conosci da due anni».
Claire sbuffò. «Già, dovrei. Comunque, basta tergiversare zuccherino, adesso devi raccontarci cos'è successo a te».
Arrossii. Non volevo farlo, ma sapevo che avrei dovuto per forza altrimenti Claire mi avrebbe costretto con ogni mezzo possibile - ad esempio, cambiando la password di Netflix proprio ora che volevo cominciare a guardare Stranger Things. «Oh, beh... io dopo essere scappata dalle grinfie di Natasha e di Luke sono stata con Adam e Ross, gli amici di Matty - ce li hai presente, no?».
«Certo, quello muto peggio di Crystal e quello che a momenti mangia anche i mobili», disse Claire, facendomi ridacchiare, «Ma non mi interessa - cos'è successo con Luke?», mi chiese, sorridendomi maliziosa.
Scossi la testa ed arrossii veemente. «N-niente, è stato il solito rompicoglioni», cercai di sviare il discorso fallendo miseramente.
«E dai, dimmi cos'ha fatto», insisté Claire, ripetendo le sue parole quando io scossi la testa. A quel punto, decisi di lanciare la bomba della serata nella vana speranza che così Claire avrebbe dimenticato Luke.
«Ho limonato con Ross Macdonald e lui mi ha fatto un ditalino!», sbottai, arrossendo non appena quelle parole lasciarono le mie labbra. Dio, adesso sembrava tutto molto più reale.
Claire mi guardò sconvolta. «Tu COSA?! La tua vagina vergine è stata sfiorata da una persona e me lo dici così! Dio santo! Sei consapevole che Matty ti inseguirà e ti picchierà con una mazza da baseball, no?».
Roteai gli occhi. «Se fosse stato fidanzato con Matty credi che mi avrebbe baciato?», borbottai, ricordando benissimo la sua teoria assurda su Matty e Ross, «E poi sai, secondo me avevo ragione io e Matty sta con George».
«Mai».
Scossi la testa. «Beh, anche Ross sosterrebbe la mia tesi, sai. E poi mi ha messo le dita nella vagina - cosa che tra l'altro mi fa vergognare un po', a dirlo», borbottai, arrossendo. Stanotte mi era sembrata una cosa tanto normale, eppure adesso soltanto pensarci mi metteva in soggezione. La magia dell'alcool, suppongo...
Claire mi guardò intenerita. «Il mio zuccherino sta crescendo!», esclamò, portandosi una mano al petto teatralmente, «Avrai anche quasi rovinato la migliore coppia del mondo dopo i Brangelina, ma sono contenta che tu abbia finalmente trovato il coraggio di approcciarti ad un ragazzo! Sono fiera di te».
Arrossii, alzando gli occhi al cielo. «Se metti che ero intontita a causa dell'alcool, direi che non ho fatto un bel niente», borbottai, «Da sobria non riuscirei neanche a guardarlo in faccia, un ragazzo, figurarsi fare ciò che ho fatto stanotte!».
Claire scosse la testa. «Senti tesoro, non puoi comportarti così per tutta la vita, altrimenti mi costringerai a sostituire la tua acqua con la vodka nella speranza che mi regali un po' di soddisfazioni – e che tu riesca a dare un po' di sollievo alla tua povera amica impolverata lì sotto!», sbottò, facendomi arrossire di nuovo. Calum e Nia ridacchiarono.
«Claire ha ragione, Tessa. È ora che smetta di pensare a te stessa come una perdente. Hai bisogno di vederti in una luce diversa», disse Calum, alzando le spalle, «Che ne sai, magari essendo più positiva verso te stessa anche gli altri ti vedranno in una luce diversa».
«Ecco. Lo scimmione ha ragione», concordò Claire, facendo accigliare Calum.
«Non sono uno scimmione!», protestò il moro, facendo ridere Nia che scese dal bancone per sedersi sulle gambe del suo amico. Se non avessi già pianificato il matrimonio tra Nia e Claire e non stessi pensando ad un piano infallibile per lanciare Calum tra le braccia di Michael, l'avrei trovati una coppia davvero stupenda.
«Finché non bofonchi e grugnisci come un cavernicolo no, non lo sei», lo prese in giro, scompigliandogli i capelli corti. Calum si imbronciò.
«Comunque dobbiamo rimediare a questa situazione», si intromise Claire, facendoci voltare verso di lei, «Non è possibile che, tra noi cinque, tu sia l'unico che non abbia acchiappato per niente. Dobbiamo trovare il modo per far cadere Michael fra le tue braccia – e sul tuo pene, anche».
Calum arrossì. «E come potreste fare? Lui è fidanzato».
Scossi la testa. «È fidanzato con una persona che non ama, caro il mio King Kong. Il problema è che finché non è fatto non lo ammette – ho un'idea».
Claire alzò un sopracciglio. «Che genere di idea? Lo sai che le tue idee mi fanno paura».
«Oh, una bella idea», risposi, sorridendo maliziosa, «Ho bisogno di Matty Healy, però».
«Non ti farai anche Matty, stronza!», sbottò Claire indispettita, facendomi scoppiare a ridere.
«Mica mi serve per quello, stupida!».
«Posso dire che ho già paura?», chiese Calum, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Io e Claire annuimmo all'unisono. Già, forse gli conveniva aver paura.
***
[A/N] Sì, lo so, non aspettavate miei aggiornamenti fino a sabato. Ma avevo promesso a Chiara che avrei postato se lei avesse preso sette all'interrogazione di filosofia e quindi eccomi qui, a postare già il settimo capitolo (il che è un record, se considerate che sto postando questa storia da giusto due settimane). Quindi boh, non ho molto da dire su questo capitolo se non che è di passaggio, che il finale mi sembra un po' sconclusionato e che, come Calum, dovete temere Tessa e ciò che le frulla in testa AHAHAHAH
A sabato! ♥
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