9. Il patto
Elodie
Sentii qualcosa di caldo scorrermi lungo la guancia, della nebbia mi oscurava la visuale.
Tastai lo zigomo e lo ritrovai ricoperto di sangue.
Spalancati gli occhi terrorizzata, mi guardai attorno. Cercai di urlare ma riuscii solo a tossire per il fumo.
Cosa stava succedendo?
Sentii qualcosa rompersi sopra la mia testa.
Merda, era il soffitto.
Cercai di mettermi in piedi ma una scossa di terremoto mi costrinse seduta.
Era forse un sogno? Stavo sognando? Se era cosí dovevo svegliarmi.
Mi diedi uno schiaffo ma il dolore al volto si sentii forte e chiaro.
"Alex!" urlai, ma nessuno mi rispose.
"A-Alex?"
Cercai di incamerare aria ma il fumo ne aveva preso il posto facendomi tossire convulsamente. L'aria era calda... Troppo calda.
Un incendio.
Devo uscire da qui!
Mi rialzai in piedi tremolante, mi guardai attorno e capii di essere nel salotto.
La porta era davanti a me. Bastavano due passi e l'avrei raggiunta.
Alex.
L'immagine del mio ragazzo mi si ripresentò nella mente. Serrai la mandibola.
Lui non mi avrebbe abbandonata.
Misi un braccio davanti agli occhi e mi inoltrai nei meandri della casa in fiamme.
La cucina nella quale avevo cenato solo ieri sera ora era completamente avvolta dal fuoco, aguzzai la vista ma in salotto non c'era.
Rimanevano solo le stanze ai piani superiori.
Salii le scale a fatica, il fumo che mi impediva di respirare. Il fuoco che continuava a creare un calore insopportabile.
Serrai i pugni cercando dentro di me quella forza di volontà che non si era ancora spenta.
Poi sentii uno scricchiolio seguito da un rumore di un legno che si spezzava.
Sapevo già cosa stava per accadere.
Non mi mossi neanche piú.
Alzai lo sguardo vedendo una trave infuocata che cadeva poco distante da me impedendomi di salire.
Il cuore aumentò i battiti, affamata d'aria cercai di respirare ma fu tutto di nuovo invano e continuai a tossire.
Osservai poi il soffitto in legno. Un altro rumore di legno spezzato
Rabbrividii.
Mi volta ma un'altra trave infuocata cadde sulle scale impedendomi di scendere.
Le gambe cedettero per la poca forza che mi era rimasta.
Scivolai sul gradino e osservai il soffitto, un altra trave stava per staccarsi ed uccidermi.
Era solo questione di tempo. E tutto sarebbe finito.
Vidi il soffitto cedere e non seppi bene il motivo ma sorrisi.
Poco dopo i miei sensi si offuscarono e fu come quasi cadere in un sonno di pace. Il dolore svaní e mi sembrò quasi di fluttuare.
Poi tutto divenne buio.
Jake
Vidi la casa di Elodie continuare ad essere invasa dalle fiamme mentre i pompieri cercavano di evacuarla del tutto.
Lei non era ancora uscita. Sentii il cuore aumentare i battiti improvvisamente, annaspai in cerca d'aria. Ma visto che ero in pubblico iniziai a fare respiri profondi cercando di calmarmi.
Dove sei Elodie?
Margaret
"Sa a quali rischi va incontro?" l'uomo di mezza età che mi si parava davanti sembrava restio a farmi partecipare.
"Certo e sono pronta ad affrontarli tutti a testa alta, sig. Pujual" lo vidi incrociare le mani sul tavolo in legno con fare pensante.
"Cosa vuole in cambio?"
"Un miliardo" esordii sicura, aspettandomi una sua faccia scioccata. Ma non vidi neanche un emozione passargli per il volto.
"Può comprendere che una cifra di questo genere non ci è possibile economicamente" mi guardò con occhi truci stava valutando se ero degna di partecipare.
"Le possiamo offrire cinquanta milioni lordi ma non di più"
Era la metà di quello che avevo chiesto. Troppo poco.
Sogghignai, con uno scatto presi fuori la mia calibro 7.65 e gliela puntai in mezzo alla fronte.
"Lei adesso si leva dai coglioni, prenderò io in mano l'organizzazione" sussurrai.
Lo vidi chiudere gli occhi e sospirare.
"Faccia pure, ma deve sapere che i miei uomini la sentiranno e la uccideranno. Anzi ci stanno guardando proprio adesso" allarmata mi guardai attorno ma non trovai nessuna telecamera.
L'uomo ne approfittò per disarmarmi e puntarmi l'arma contro.
Deglutii e una goccia di sudore freddo mi scese lungo la schiena, ma sorrisi.
"Sa che sta per morire?"
"Certo"
I suoi occhi da cinese mi studiavano da sotto gli occhialini sottili.
"Lei mi piace, ha quel luccichio di pazzia negli occhi che le dà credito sicuramente. Ma dobbiamo chiarire una questione. Il capo qui sono io"
Annuii.
"Bene, la informeremo appena tutto sarà pronto. Se ci tradirà sappia che sappiamo ogni singolo dettaglio di lei" sussurrò minacciandomi.
Detto questo uscii dal suo ufficio e successivamente dall'enorme palazzo in vetro in cui mi trovavo.
Il mio autista mi stava aspettando a bordo del furgone nero parcheggiato davanti l'ingresso.
"Allora com'è andata?" domandò, la sua voce adulta ma con una nota infantile mi fece ricordare della sua giovine età.
"Siamo dentro"
"Perfetto"
Partì sgommando mentre ci allontanavamo il più velocemente possibile dal palazzo.
"Lascerà tutto così com'è?"
Sogghignai, mi conosceva troppo bene.
"Ovviamente no"
Lo sentii ridacchiare, emozionato solo all'idea di tutti quei soldi che presto sarebbero stati in mano nostra.
"Sarà più semplice di bere un bicchier d'acqua" esclamò in preda all'euforia.
Io mi tolsi gli occhiali da sole guardandolo con sguardo truce e lui si zittì subito.
"Non dobbiamo dare tutto per scontato. Jake ha già dei sospetti"
"Cosa?!?"
"Già"
Lo vidi tornare a concentrarsi sulla strada con gli occhi che scintillavano d'odio.
"Devi tranquillizzarlo. Di me ormai non si fida più e sta facendo ricerche" esordii
"E come dovrei fare? Jake è la persona più testarda che conosca! Come farò a fargli cambiare idea?" quasi strillò e questa cosa mi diede sui nervi.
"Se non riuscirai a convincerlo non potrai più partecipare"
"No! Non può farmi questo, cazzo! Sa quanto ho bisogno di tutti quei soldi!" serrò le mani sul volante facendo diventare le nocche bianche.
"Allora fa in modo di convincerlo per bene, ragazzino"
Quando arrivammo davanti casa mia, lui si fermò e mi fece scendere.
"A quando il prossimo aggiornamento?" si girò verso di me ed i suoi occhi color acquamarina mi fissarono concentrati.
"Ti farò sapere. Ma per il momento cerca di non prendere troppi impegni"
Detto questo chiusi la portiera attraversando il giardino di casa mia, riassunsi la faccia da buona madre stanca qual ero ed entrai.
Appoggiai la borsa sul tavolo della cucina, controllai che non ci fosse nessuno in giro e presi fuori i fascicoli di tutte le persone che sarebbero rimaste coinvolte.
Il nostro piano non era difficile anche un bambino di dieci anni sarebbe riuscito a comprenderlo eppure ci avrebbe fruttato tantissimi soldi.
Semplice e poco architettato, ma che avrebbe sconvolto la popolazione a livello globale.
Le facce di milioni di ragazzi e ragazze mi apparvero davanti ed iniziai a leggere.
La notte stava iniziando a oscurare il cielo.
Presto sarebbero tornati a casa tutti. Dovevo muovermi.
Riposi tutti i fascicoli nella borsa per poi nasconderla nella cassaforte dell'armadio di cui solo io avevo la combinazione.
Appena la chiusi feci solo in tempo a nasconderla dietro tutti i miei indumenti prima di sentire la voce di mio marito chiamarmi.
"Margaret! Sei già a casa?" tuonò
"Sì" risposi scendendo con tranquillità le scale indossando perfettamente la mia maschera.
Aaallora? Come sta andando? Vi è piaciuto il nuovo capitolo?
Spero di sì! Se vi va lasciate una stellina ed un commento che sono sempre felice di leggere!
Secondo voi cosa accadrà? Elodie morirà o sopravvivrà? Voi avete già capito chi è Margaret?
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