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«Sto venendo a prenderti, basta storie!»

Yoongi alzò gli occhi al cielo alla determinazione del suo migliore amico.
Come poteva essere così insistente e vincerla sempre, ancora non lo sapeva.

«Va bene, okay, vado a prepararmi» rispose con tono annoiato.

«Bravo, corri! Sono quasi sotto casa tua!»

«Okay, okay. Ciao» e così chiuse la chiamata.

Subito dopo lasciò cadere il cellulare contro la scrivania, tra i suoi libri aperti ed appunti vari.
Probabilmente Jimin aveva ragione, stava studiando troppo ultimamente, ed ora che ci faceva caso, non usciva di casa per distrarsi da più di un mese.

Si alzò dalla sedia pigramente, allungando poi le braccia sopra il capo per distendere un po' i suoi muscoli indolenziti.
Subito dopo portò una mano a scompigliarsi i suoi corti ed amati capelli azzurri, camminando nello stesso istante verso il suo armadio.
Da lì estrasse dei vestiti semplici, dei jeans neri aderenti e strappati sulle cosce, una maglia a maniche corte bianca, ed una camicia a maniche lunghe a scacchi neri e rossi.
Andava più che bene, in fondo non doveva fare colpo su nessuno, era già felicemente fidanzato e non cercava altro.

Mentre si occupava di chiudere la lampo dei jeans, infatti, ecco che gli arrivò un messaggio dal suo ragazzo. Changwook.

Che fai questa sera? Passo da te?

Sorrise nel leggere quel messaggio, ma poi dovette declinare l'offerta, spiegandogli che Jimin lo stava praticamente per rapire per tutta la serata.
Non gli arrivò alcuna risposta, e neanche se ne preoccupò.
Faceva spesso così, Changwook, era abituato.

Tornò a vestirsi, finendo di sistemare la maglia dentro i jeans, e la camicia lasciata aperta di sopra.
Poi delle semplici scarpe di ginnastica nere, ed ecco il campanello suonare.

Prese chiavi, portafogli, cellulare, e corse giù dal suo migliore amico.

«Yoonie! Com'è l'aria fresca?» disse ridendo il rosa, punzecchiando l'altro sul braccio.

Yoongi lo scacciò via ridendo, alzando poi le spalle.
«Decente, ora smettila di prendermi per il culo e andiamo dove dobbiamo andare»

«Ti piacerà, vedrai!»

Ed iniziarono a camminare, tra battutine varie e risate strappate quasi con forza al più basso.

Arrivarono davanti un locale parecchio famoso dopo una ventina di minuti di camminata, e Yoongi alzò subito gli occhi al cielo, di nuovo.

«Non dirmi che dobbiamo entrare qui, Jimin» disse con tono annoiato e strascicato, l'azzurrino, facendo ridere l'altro.

«Oh, sì invece! È proprio qui che entreremo!»

E subito dopo Jimin afferrò l'altro per il polso, entrando poi di corsa dentro.
Si ritrovarono ben presto davanti gli occhi diverse persone intente a bere con calma, era un locale quasi di classe, e Yoongi si sentì stranamente a disagio lì dentro.
Lui non c'entrava per niente con quei posti per ricchi.

«Jimin, sei pazzo? Non posso neanche pagare il coperto qui, altro che ubriacarci!» sussurrò vicino l'orecchio dell'amico, adesso decisamente nervoso.

Ma Jimin lo allontanò ridendo, portandolo poi con sé verso un tavolino occupato da un ragazzo dai capelli castani e viola, decisamente bello.

«Offre tutto Hoseokkie!» urlò ridendo, sedendosi poi accanto a quello, per Yoongi, sconosciuto.

Jimin notò Yoongi immobile davanti il divanetto, e subito gli urlò di sedersi.
Cosa che fece ridere Hoseok, anche se un po' in imbarazzo.

«Jiminie, meglio non urlare qui dentro, non siamo in una discoteca» spiegò il castano, con tono tranquillo e dolce.

«Hai ragione, scusa. È l'abitudine, e poi con Yoongi devo per forza urlare, o non mi capisce!» rise il rosa, osservando poi Yoongi sedersi, finalmente.

«Sei un animale» borbottò Yoongi con il viso basso, facendo ridere Hoseok di cuore.

«È lui l'amico scorbutico di cui mi parlavi?»

Jimin subito annuì ridendo, facendo sgranare gli occhi al povero Yoongi.

«Perché vai dicendo in giro che sono scorbutico?!» quasi urlò, intrecciando poi le braccia sul petto.

Sembrava quasi un bambino arrabbiato in quella posizione, e Jimin non poté fare altro che ridere, ancora una volta.

«Scusa Yoongi hyung...ma sai... È vero» rispose, ridacchiando ancora.

Allora Yoongi sbuffò, voltando il capo verso destra, iniziando così ad osservare le altre persone presenti nel locale.

Vi erano diverse donne vestite in modo impeccabile, tutte truccate benissimo, e con tacchi vertiginosi, e poi uomini con vestiti e cravatte.
Si sentì ancora più a disagio dopo aver colto quel particolare. Lui era lì con una stupidissima camicia a quadri! Dio, che vergogna.

Aspettò che Jimin finisse di parlare con Hoseok, e che lui andasse poi a prendere da bere per potergli parlare.

«Potevi dirmi che era un locale dove bisognava vestirsi in un certo modo, Jimin»

Ma il rosa sbuffò una risata, scuotendo appena il capo.
«Sei perfetto così, Yoonie.
Già ti hanno puntato»

«Mh? Chi?» domandò subito, iniziando a guardarsi intorno curioso.

Jimin rise ed indicò un ragazzo dietro Yoongi, appoggiato ad una finestra, con un bicchiere di vino rosso tra le mani.

Yoongi seguì l'indicazione dell'amico con lo sguardo, scontrando poi gli occhi di quel ragazzo che lo fissavano con un'intensità mai vista.

Per la prima volta, Yoongi si sentì imbarazzato da uno sguardo. Come messo a nudo.
Arrossì ed abbassò lo sguardo, tornando a guardare Jimin con aria disinvolta.

«Sono già impegnato, non m'importa» mormorò, iniziando a giocare con l'orlo della sua camicia.

«Certo, mister pomodoro» lo prese in giro il rosa, interrompendosi quando vide Hoseok tornare.

«Allora, Yoongi. Cosa stai studiando? Jimin mi ha detto che sei parecchio indaffarato, ultimamente» disse con calma, poggiando le tre birre sul tavolino ch'era al centro dei due divanetti.

«Io? Ah...uhm...» per la prima volta in tutta la sua vita, Yoongi si trovò senza parole.

Jimin scoppiò a ridere nel notarlo, poggiando la fronte contro la spalla di Hoseok.

«Scusalo, è che c'è un tipo che lo guarda e si è magicamente rincoglionito» rise il rosa, prendendo poi un sorso della sua birra.

«Uh? Chi?» subito si mostrò interessato, Hoseok, che spesso andava in quel locale.

Jimin gli indicò il ragazzo, ed Hoseok nel vederlo alzò la mano e lo salutò.

«Ah, Namjoon! Lo conosco, viene qui quasi ogni sera per trovare una preda» rise il castano, facendo imbarazzare ancora di più Yoongi non appena capì che l'altro si stesse avvicinando.

Namjoon si fermò giusto dietro Yoongi, salutando Hoseok con un cenno del capo prima di abbassarsi fino a poggiare gli avambracci sulla spalliera del divanetto dove era seduto Yoongi, parlando direttamente nel suo orecchio.
«Ciao splendore, come ti chiami?»

Jimin si lasciò sfuggire un urletto a quella scena, e subito dopo si alzò, trascinando con sé Hoseok per lasciare ai due un po' di privacy.

Yoongi, invece, quasi non si soffocò nel sentire la voce così calda e profonda di quel ragazzo.

«Io...scusa, ma non sono interessato.
Quindi, è... È meglio che vada, sì» rispose rapidamente, provando poi ad alzarsi da quel divanetto.

Cosa che non gli venne concessa dato che Namjoon lo bloccò subito, premendo le mani sulle spalle dell'azzurro.

«Non ti ho mica chiesto di venire a letto con me, rilassati» disse ridendo, facendo subito dopo il giro del divanetto per potersi mettere seduto accanto al più basso.

E fu lì che Yoongi ebbe finalmente l'opportunità di ammirarlo interamente per la prima volta.

Quel ragazzo era decisamente bollente.
Sì, non gli veniva in mente nessun altro termine da affibbiargli.
E gli sembrava decisamente strano che, in mezzo a tutta quella gente, proprio lui avesse attirato la sua attenzione.

«Mi chiamo Yoongi» mormorò, cercando di apparire calmo, bevendo subito dopo un altro sorso della sua birra.

«Kim Namjoon» rispose l'altro con un sorriso, porgendo la mano destra all'altro.

E Yoongi si perse un po' ad osservare quelle fossette adorabili sul viso dell'altro prima di stringere la sua mano.

E, come se non bastasse la loro evidente differenza d'altezza, Yoongi si sentì la mano completamente avvolta da quella più grande dell'altro.

«Non sembri un tipo da birra, sai, Yoongi?» disse l'altro dopo qualche attimo di silenzio, facendo ridacchiare subito il più basso.

«Ah, no? E che tipo di alcolico mi piace, secondo te?» domandò alzando un sopracciglio, adesso davvero curioso.

Namjoon parve pensarci sul serio, osservando intensamente il viso del più basso, sospirando dopo qualche istante.

«Vino bianco, frizzante probabilmente, credo arriveresti anche un rosato, con due fragoline di bosco dentro, sbaglio?»

Yoongi permette le labbra formando così una linea retta, mossa che Namjoon trovò adorabile, e poi alzò le spalle.

«Tre fragoline di bosco» mormorò infine in risposta, facendo ridere l'altro.

E così, anche se un po' controvoglia all'inizio da parte di Yoongi, passarono tutta la notte a parlare.

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Hi ;)))

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