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Passò una settimana da quella notte, e Yoongi nonostante non volesse ammetterlo, pensava spesso a Namjoon.
Lo aveva fatto pure quella mattina, quando aveva litigato con il suo ragazzo.
Sì, non conosceva Namjoon, e non poteva sapere come si sarebbe potuto comportare lui in certe occasioni, eppure tra quelle urla pensò che niente mai gli era sembrato così difficile nelle ore passate con Namjoon.
Con lui era stato tutto tranquillo e semplice.
Namjoon, anche se non sembrava, era un uomo parecchio profondo ed intelligente.
Aveva più volte stupito Yoongi su diversi argomenti che avevano affrontato, e questo non riuscì a dare pace al più basso.
Conversare con Namjoon era stimolante.
Conversare con Changwook, invece, era noioso.
Ad un tratto il cellulare dell'azzurro iniziò a squillare, distraendolo così, finalmente, da quei pensieri.
«Cosa c'è, Jimin?» rispose con tono annoiato, alzandosi dalla sedia sulla quale era seduto fino in quel momento.
«Yoongi! Corri qui al locale! C'è il tipo figo dell'altra sera, e mi ha chiesto espressamente di te!» urlò il rosa, facendo mancare un battito a Yoongi a causa di quelle parole.
Ma doveva comunque mantenere le sue apparenze, quindi si lasciò andare ad una smorfia accompagnata da un verso annoiato.
«Non posso, Jimin.
Sto studiando»
Ed a quella risposta subito un gemito di frustrazione riempì le orecchie dell'azzurro.
«Yoongi, te lo dico in tutta sincerità... dovresti studiare il soffitto della sua stanza»
Yoongi si lasciò quasi sfuggire una risata, ma riuscì a mantenere la sua dignità intatta, cercando di rimproverare l'amico per quel suo comportamento.
«Jimin-»
E subito il rosa lo bloccò ridacchiando.
«Dovresti studiare la forma del suo caz-»
Ma questa volta Yoongi non lo lasciò finire, decisamente troppo imbarazzato per quello.
«OKAY, STO CHIUDENDO!» urlò, infatti, chiudendo subito la chiamata con l'amico.
Subito dopo si gettò sul letto, lasciando sprofondare il viso nel suo cuscino per lasciarsi andare ad un gemito strozzato e carico di frustrazione.
Gli sarebbe piaciuto andare a trovare Namjoon, avrebbe davvero tanto voluto ascoltare Jimin ed andare di corsa in quel locale, ma no. Non era da lui. Non l'avrebbe mai fatto.
Come se una forza superiore volesse distrarlo ulteriormente, il telefono squillò ancora.
Changwook.
«Sì?» rispose Yoongi con tono annoiato.
Già sapeva come sarebbe finita quella telefonata.
«Yoon? Stai ancora studiando oppure hai finalmente trovato un po' di tempo per me?»
Perfetto, si ricomincia.
«Wook, te l'ho detto che ho parecchio da fare, l'esame è la prossima settimana, e devo prendere per forza più di 28, perché non lo capisci?»
«Sempre la stessa cosa, Yoon. Fanculo, esco con gli altri»
«Fai come cazzo vuoi, idiota» e così chiuse la chiamata.
Era ormai parecchio tempo che lui e Changwook litigavano. Sempre per cose inutili e stupide, ma non riuscivano a smettere.
Yoongi era stanco, troppo.
Non aveva voglia di sprecare tutte le sue energie a litigare con Changwook, eppure erano ancora lì, insieme.
Cercò di non pensarci, cercò di non pensare più a nulla, e tornò a studiare, facendo passare più di tre ore senza mai staccare gli occhi dal libro.
In un attimo di lucidità sentì un dolore lancinante alla schiena, e subito iniziò a girare sul letto fino a cadere per terra.
Solo lì, sulla quella superficie dritta, sentì di aver trovato un po' di sollievo per la sua schiena.
Rilasciò infatti un piccolo verso soddisfatto, prima di lasciarsi distrarre nuovamente dal cellulare.
Si arrampicò nuovamente sul letto, recuperandolo rapidamente.
Lo sbloccò e trovò una notifica di instagram.
Changwook aveva caricato delle foto, e subito Yoongi andò sul suo profilo per guardarle.
Una rabbia incontrollata lo invase non appena vide le foto del suo ragazzo baciare Haewon, un loro amico in comune.
Perfetto, bravo stronzo, pensò Yoongi stringendo i pugni, ora ti faccio vedere io.
Non era di certo la prima volta che Changwook faceva così, lo aveva persino tradito un paio di volte, e quella fu decisamente la goccia che fece traboccare il vaso.
Yoongi non voleva passare per stupido, si stava facendo prendere in giro fin troppo.
Doveva mettere un punto a tutto quello.
E gli si era appena presentata l'occasione giusta.
Senza neanche pensarci due volte inviò un messaggio a Jimin.
Sto arrivando, dì a Namjoon di aspettarmi fuori il locale.
E subito dopo si alzò dal suo letto, andandosi a fare una doccia rapida quanto calda.
E nonostante stesse avendo il tempo per riflettere ed evitarsi di fare quella cazzata, non cambiò idea.
Forse perché voleva davvero stare con Namjoon, o chissà.
Fatto sta che una volta uscito dalla doccia corse in camera ad asciugarsi e vestirsi.
Indossò dei pantaloni aderenti neri e lucidi, con diverse catene argentate sul fianco destro, e poi sopra una camicia di seta di un rosso scuro decisamente intenso che gli stava larga, quanto bene.
Si diede una rapida sistemata ai capelli -che a causa delle diverse docce adesso erano di un azzurrino chiaro, quasi pastello-, e poi indossò delle scarpe nere e lucide, con sopra una giacca di pelle regalatagli da un suo compagno di corso, Taehyung.
Ah, quanto era stravagante quel ragazzo, ma a Yoongi stava simpatico, riusciva a rallegrarlo, di tanto in tanto, quel suo comportamento così dolce ed infantile, al contrario di quel suo lato da pervertito, quello a Yoongi non entusiasmava affatto.
Però in quel momento dovette dare ragione a Taehyung, che quando glielo aveva regalato aveva detto "ti servirà per qualche conquista last minute, non pensare che durerà con Wook".
Quanta saggezza, il dolce Taehyung.
Scosse il capo per fermare quel fiume di pensieri e subito afferrò cellulare e chiavi, iniziando poi a correre fuori casa.
Una volta fuori quasi non imprecò nel notare che stesse iniziando a piovere, ma non volle soffermarsi su quel particolare, al contrario, riprese a correre, sviando persone già ubriache e cani addormentati per terra, fino a raggiungere dopo cinque minuti buoni, con il fiatone, il locale.
Durante la sua spietata corsa il cielo aveva deciso di rilasciare le sue lacrime chissà per quanto trattenute, e Yoongi adesso si trovava lì, sul marciapiede opposto al locale, quasi completamente bagnato, il respiro corto, e gli occhi fissi su Namjoon che, già fuori dal locale, lo stava osservando di ricambio, con una strana scintilla negli occhi.
(Qui consiglierei l'ascolto di questa canzone: standing egg - kiss. La trovate anche su spotify, se volete ascoltarla e continuare a leggere nel frattempo,,
Cià)
Una dolce e leggera melodia si udiva in quella stradina vuota e buia, proveniente dal locale alle spalle d Namjoon.
Yoongi intravide Jimin dietro la vetrata che lo salutava allegramente, ma decise di non curarsene, al momento.
This is the first time I've felt this way, I've never felt this way before
I hope you want me at least a little, like the way I want you so much
Si concentrò invece su Namjoon, che aveva iniziato ad avvicinarglisi.
E non seppe dire cosa gli prese in quel momento, ma quello sguardo di lui, il suo portamento...tutto di lui lo stava facendo impazzire in quel momento.
Si mise a correre d'improvviso, saltando praticamente in braccio a Namjoon una volta che fu abbastanza vicino a lui.
Per fortuna Namjoon a riflessi stava messo bene, e subito riuscì ad afferrare il più basso, poggiando le mani sulle sue cosce, poco sotto il sedere, per reggerlo.
«Ti ricordi di me, vero?» mormorò Yoongi, accennando un sorriso stranamente felice al pensiero di Namjoon che chiedeva di lui a Jimin.
«Non faccio che pensare a te» rispose Namjoon, tenendo gli occhi fissi in quelli di Yoongi, stringendolo poi un po' di più a se.
«E dimmi...mi trovi ancora sexy come l'ultima volta che ci siamo visti?» sussurrò Yoongi, avvolgendo dolcemente le braccia intorno al collo del più alto solamente per sentire il suo viso ancora più vicino al proprio.
«Lo sei sempre di più, ai miei occhi» sussurrò l'altro in risposta, lasciando poi scivolare lo sguardo sulle labbra di Yoongi.
Without rushing, absorbing this feeling
Because the first kiss is a sensation that you only share once
Yoongi deglutì ed arrossì dopo quella risposta che, di certo, non si aspettava.
Ma decise di riprendersi e rilanciare, come se stesse giocando una partita di poker e volesse vincere a tutti i costi.
«Mi vuoi ancora portare a casa tua?» domandò inclinando lievemente la testa verso destra, passandosi nel frattempo la lingua tra le labbra in modo lento e sensuale.
Namjoon si sentì decisamente ipnotizzato da quei gesti compiuti dall'azzurrino, quasi non riusciva più a connettere il cervello con la bocca, ma si lasciò sfuggire un flebile "Dio, sì!" prima di spostare di colpo le mani sul sedere del più basso, stringendolo maggiormente a se mentre portava la fronte a poggiarsi contro quella dell'altro.
If ever close your eyes, tell me it's now, I want to kiss you
Close your eyes and tell me now, I want to kiss you
Yoongi tremò tra le braccia di Namjoon, ritrovandosi adesso già stranamente eccitato e con l'immensa voglia di baciare quelle labbra piene che possedeva l'altro.
Strane scariche stavano attraversando i loro corpi, entrambi carichi dal desiderio di baciare l'altro.
E poi Yoongi all'improvviso cedette, chiudendo gli occhi ed avvicinandosi maggiormente al viso dell'altro.
Ora i loro respiri si mescolavano perfettamente, e Yoongi sentì con chiarezza l'odore di vino rosso e tabacco, e si sentì a casa.
Poi credette di star per morire quando sentì finalmente le labbra dell'altro sfiorare le sue.
Tutto quello sapeva di casa, protezione, e Yoongi era spaventato.
Spaventato di invaghirsi di uno sconosciuto, di trovare in lui tutto quello di cui aveva bisogno prima di ritrovarsi nuovamente solo e con il cuore spezzato.
Yoongi aveva paura, ma decise di tuffarsi, di lasciarsi andare e godersi il momento con tutte le emozioni che gli avrebbe trasmesso.
Poco importava come sarebbe stato lui dopo, in quel momento.
Si lasciò quindi sfuggire un lieve ansimo prima di decidersi a premere ulteriormente le labbra contro quelle di Namjoon, portando anche nello stesso istante una mano tra i suoi capelli per stringerli appena.
E stettero lì sotto la pioggia a baciarsi fino a quando ad entrambi non finì il fiato, e poi si guardarono un'altra volta negli occhi, sorridendo.
Look into my eyes, you know I'm sincere
Be honest, I'm not sure yet, but I'll say one thing
I won't ever regret this moment of loving you
Because the first kiss is the moment of a lifetime
«Ora andiamo» mormorò Namjoon sorridendo, facendo subito ridere ed annuire l'azzurrino.
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1720 parole, aiut--.
Btw, i'm backkkk!!
Spero che il capitolo vi piaccia, e niente, addio.
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