3 - Wildfire
Camminare con le stampelle è qualcosa di indecente, in più questa specie di busto non aiuta affatto.
Per andare a scuola adesso, venivo anche affiancata da un interprete, bene direi.
-Cassie, dove vai?- mi chiese il mio interprete facendomi fermare e voltare.
-A lezione Emmett, no?- gli chiesi per poi continuare a camminare. Mi si parò davanti e mi fermò alzando le mani.
-Ho fatto qualcosa? È per colpa dell'incidente? Ci possiamo comunque andare al raduno dei motociclisti...- mi disse.
Fermai il mio interprete pronto a dirmi cosa mi aveva detto.
-Sono mezza sorda non mezza stupida...- dissi per poi voltarmi verso Emmett.
-Non è per nulla, Emmett. Voglio solo rimanere da sola per adesso- dissi spostandomi e sorpassandolo.
Per fortuna l'interprete non mi seguiva anche a casa, così con le cuffie nell'orecchio buono, cantavo nel mio piccolo spazio fuori casa Kennish, lucidando la mia moto.
-If I lose myself, I lose it all...- canticchiavo, prima che qualcuno mi interrompesse, facendomi voltare: Emmett.
-Hai una bella voce- mi disse con un sorriso.
Mi tolsi violentemente le cuffie dall'orecchio, per poi sedermi sulla mia moto.
-Non puoi saperlo, non senti, Emmett- dissi con un sopracciglio alzato, evidentemente arrabbiata.
-Vieni con me al raduno, allora?- mi chiese indicando dietro di lui la sua moto.
-Se non te ne sei accorto, non posso andare in moto per almeno un mese...- dissi indicandomi. Mi guardò pensieroso e poi spostò la sua moto, difronte a me, sedendosi anche lui su di essa.
-Allora cantami qualcosa...- suggerì, mettendosi poi a braccia conserte.
Forse l'unica cosa che mai mi mancherò quando diventerò mai sorda, sarà cantare: il non poter sentire più la mia voce.
Così sospirai, chiusi gli occhi e iniziai a cantare.
-These four lonely walls have changed the way I feel...The way I feel, I'm standing still...- appena finii la mia esibizione, presi le mie stampelle e emozionata, con volto basso iniziai a camminare.
Emmett, mi fermò, costringendomi a guardarlo in volto.
-Mi hai fatto venire la pelle d'oca...-
-Com'è possibile? Non puoi sentirmi...- chiesi incredula.
-Vibrazioni...grazie a quelle possiamo goderci la musica, così quando cantavi le tue vibrazioni mi sono arrivate...- era evidentemente commosso anche lui, e l'unica cosa che riuscii a fare fu sorridergli.
Rimasi di pietra appena lo vidi avvicinarsi a me, posare la sua mano dietro la mia nuca e baciarmi.
Si scostò, sorridendomi, per poi andare alla sua moto infilarsi il casco, e partire via.
-Ma che diamine...- per i giorni successivi, non toccammo l'argomento 'bacio': un mese passò e ritornai finalmente a guidare la mia moto.
-Ma stai attento!- urlai contro un ragazzo che guidava un grosso furgoncino, facendomi quasi schiantare.
-Tu dovresti stare più attenta!- mi urlò contro scendendo dalla macchina, mentre io già ero pronta ad attaccare quando qualcuno mi toccò il braccio.
-Emmett- sussurrai guardandolo.
-Ciao Ty, come va?- chiese pacatamente Emmett.
-Ciao Emmett- lo salutò il ragazzo che mi ha quasi causato un incidente. Li guardai scioccata entrambi.
-Lo conosci?!- chiesi verso Emmett, indicandolo con il dito. Lui annuì felicemente.
-E' il ragazzo di Bay, non lo sapevi?- mi chiese a braccia conserte.
-Mi ha quasi investito, quindi no, non lo sapevo Emmett- gli urlai contro, furente.
-Ma sei sorda anche tu?- mi chiese Ty.
-Mezza sorda- dissi prendendo il mio zaino diretta in classe, seguita poi da Emmett.
-Potresti almeno scusarti- dissi verso Ty, guardandolo con aria di sfida. Ty mi guardò e rise.
-Ma se eri tu a venirmi addosso!- disse indicandomi.
-Tu mi stavi prendendo sotto con la moto!- gli urlai contro, scaturendogli un'altra risata divertita.
-Che importa- dissi andando via.
Mentre borbottavo tra me e me, Emmett mi colpì più volte la spalla, richiamandomi.
-Che stai dicendo??- mi chiese guardandomi interrogativo. Sbuffai per poi guardarlo.
-Non abbiamo più toccato l'argomento 'bacio'- dissi con tanto di virgolette. Emmett mi guardò scuotendo la testa, non capendo.
-Quello di un mese fa, dopo che ho cantato davanti a te...- spiegai, vedendolo alzare le spalle.
-Be?- mi chiese con le sopracciglia aggrottate.
-Be? Come be? Perché l'hai fatto? C'è un motivo o solo perché ti andava l'hai fatto?- chiesi, sulle spine. Continuò a guardarmi come si guarda un alieno.
-Lascia perdere- dissi andando via.
-Perché...mi piaci...- mi bloccai di colpo. Mi voltai guardandolo sorpresa.
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