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Complotti

Ben

-''Questo è quanto, mi affido a te, la ragazza è troppo emotiva per affrontare una situazione del genere."

Annuii e aspettai che Lui mi portasse ciò che mi spettava, non negavo di essere spaventato da quella situazione ma di certo non potevo rifiutare, non volevo rischiare di finire come Jack o peggio, io sicuramente non possedevo un resistenza fisica come la sua e forse quei giorni di tortura mi sarebbero costati la vita.

-''Mi affido alla tua pazienza, hai una sola possibilità, usala bene.''

Afferrai la sfera e me la rigirai fra le dita prima di poggiarla sulla lingua e inghiottirla, un sapore acido e vomitevole mi riempì gola e bocca ma cercai di non farmi vedere disgustato.

-''Puoi congedarti, ragazzo.''

Mi inchinai davanti al mio padrone e mi feci teletrasportare direttamente nella camera di Jack, strinsi i pungi appena lo vidi, non potevo sopportare che fosse in quelle condizioni per uno stupido errore della sua mente, ma di certo non potevo esprimere il mio parere a riguardo, se quello che gli era capitato era volere del nostro signore io non ero nessuno per provare dissenso.

-"Pensavo mi avessi abbandonato."

Il ragazzo con la maschera si mise seduto con fatica ed io lo raggiunsi premendogli il petto in modo da farlo nuovamente sdraiare, sapevo tutte le atrocità che aveva patito e conoscevo la sua testardaggine, sicuramente si sarebbe infischiato delle sue condizioni pur di non farmi preoccupare e se fra i due l'unico con un minimo di cervello ero io allora dovevo cercare di limitare i danni.

-"Sei un coglione! Almeno cerca di riprenderti come si deve prima fi fare lo sbruffone!''

-''Sto già bene idiota, non c'è bisogno di fare così.''

Lui rise e si sfiló la maschera prendendo grandi boccale d'aria, a prima vista poteva sembrare totalmente guarito ma sapevo bene che il dolore provocato da quel demone non svaniva con il semplice rimarginarsi delle ferite.

-''Ti ho detto di stare fermo, hai già combinato abbastanza danni!''

Quando lo feci sdraiare per la seconda volta lo guardai con aria truce e lui sembrò finalmente capirmi.

Non ero mai stato così apprensivo nei suo confronti e forse il mio atteggiamento lo avrebbe fatto insospettire ma non potevo farci nulla, i sensi di colpa avevano già cominciato a divorarmi anche se di concreto non avevo fatto nulla e per quanto volessi convincermi che era per una giusta causa l'idea di fare del male ad un mio amico mi portava il voltastomaco.

Mi si strinse il cuore, purtroppo da certi ordini non sarei potuto fuggire e se ero costretto a scegliere solo una vita, fra la sua e ma mia, avrei senza nessun indugio scelto la mia.

-"Che ho fatto di male sta volta?"

Mi guardò realmente confuso, avrei voluto prenderlo a schiaffi, la causa del mio e del suo malessere era la sua grandissima testa di cazzo e lui sembrava del tutto ignaro di questo, peccato che se gli avessi dato una sberla mi avrebbe scoperto.

-"Che vuoi che ne sappia io? So solo che se sei ridotto così non è di certo per un Suo capriccio!"

-"Non fare il finto tonto, so che sei andato a parlare con Lui, pensavo di potermi fidare di te, Ben"

Sgranai gli occhi, spesso dimenticavo quanto le nostre menti fossero collegate e finivo per incappare in errori del genere, in fondo anche io ero consapevole delle torture che lui stava vivendo prima che ne fossi messo del tutto al corrente.

Cominciarono a sudarmi le mani, e se mi avesse etichettato come traditore prima del tempo prestabilito? Non solo i miei piani sarebbero saltati ma il mio tempo da passare in sua compagnia sarebbe stato ancora più corto, dovevo riottenere la sua fiducia.

-"Scusami, è solo che volevo conoscere anche la tua versione, io mi fido di te ed anche se Lui non fa nulla senza un motivo credo che sta volta abbia esagerato.''

-''Si, ha esagerato, ma vedi di non farti strani pensieri che altrimenti finisci nei guai anche tu.''

-''Non devi preoccuparti di questo, piuttosto, tu non provi davvero nulla? Non mi stai mentendo vero?''

-"Ah.. Lasciatemi vivere."

Si portó il lenzuolo sopra la testa e si girò su un fianco dandomi le spalle. Mi spazientii e gli tolsi il lenzuolo dalla faccia, da quando era così infantile?

-"Perché neghi adesso? Io davvero non ti capisco, facendo così Lui si incazzerà ancora di più!''

Jack si sollevò all'improvviso, mi prese per il colletto e mi attaccò al suo viso, quelle pozze profonde mi mettevano paura: rabbia, forza e determinazione uscivano da quel nero che sembrava volermi succhiare via l'anima.

-"Ascoltami bene, ho sempre eseguito gli ordini e tutt'ora lo sto facendo! Non mi è chiaro cosa vi siate messi in testa tutti, ma fino ad adesso l'attrazione fisica non è mai stata nulla di male quindi chiarite i vostri dubbi, io non provo proprio un cazzo per nessuno quindi non c'è bisogno che vi preoccupate tutti per me!"

Ingoiai bile acida ma mi feci forza, non potevo permettere che anni di amicizia e di sopportabile convivenza con il nostro padrone andassero distrutti per un sentimento inutile, se era vero quello che Lui diceva allora per Jack non ci sarebbe stata soluzione e io, infondo, volevo dargli ancora una possibilità, ma dovevo indagare, dimostrare che era stato un inutile equivoco.

-"Jeff è stato qui sta notte, vero?"

Mi strattonò lontano da se e scese malamente dal letto indossando le scarpe che erano vicino ad esso, mi soffermai sulla sua espressione arrabbiata e decisi di non replicare la sua decisione di uscire, solitamente mostrava così poco il suo viso che adesso, avendo la prova della sua rabbia, tutto il coraggio che avevo minuti prima era sparito.

-"Per minacciarmi e vendicarsi, ti sei rincitrullito nanetto?"

Mi posò una mano fra i capelli ed io mi rincuorai, sorrideva sincero e quella era la prova che in realtà ci eravamo sbagliati tutti, avrei dovuto continuare lo stesso con il mio piano ma in qualche modo già sapevo che il mio amico ne sarebbe uscito vittorioso.

La verità era che ci eravamo tutti dimenticati della libertà che Jack possedeva durante i suoi corteggiamenti, non si era mai fatto scrupoli e non gli interessava il sesso della sua vittima, si era sempre e solo divertito a prendere in giro i sentimenti altrui e considerando la persona che aveva preso di mira recentemente avremmo dovuto rendercene conto prima.

Stava solo giocando quel coglione, e noi eravamo troppo preoccupati per renderci conto dei nostri errori, gli stupidi eravamo noi e lui aveva solo sofferto inutilmente.

Risi, doveva essere così.

-''Finalmente hai capito? Vado a far fuori qualcuno, ho fame.''

-''Non stancarti troppo, idiota.''

Mi buttai a peso morto sul letto e chiusi gli occhi, era come se avessero tolto un grosso macigno da sopra il mio petto.

Jack

Avrei preferito di gran lunga riposare ma era da quasi quattro giorni che non mettevo qualcosa sotto i denti e tutto quello che avevo messo da parte probabilmente era già andato a male.

Mi trascinai sui gradini, non ricordavo che la scala fosse così lunga e ad ogni passo il mio stomaco sembrava voler uscire attraverso un conato di vomito.

Pensai alle parole di Ben, anche lui aveva finito per dubitare di me e in qualche modo mi sentivo deluso di questo, non c'era stato nulla di diverso nei miei comportamenti e quando gli altri avevano tratto conclusioni affrettate lui invece di difendermi si era unito a loro, forse mi ero solo e sempre illuso di avere un amico.

Sentii il vuoto sotto i piedi, per dare retta al filo dei miei pensieri avevo finito per non guardare le scale e adesso ero pronto a sentire ancora dolore, neanche sapevo da che altezza sarei caduto.

-"Ehi, dove credevi di andare?"

Atterrai su qualcosa di morbido e riaprii gli occhi che non mi resi conto di aver serrato, conoscevo quella voce beffarda ma di certo se fosse stato chi pensavo mi avrebbe lasciato cadere a terra per poi ridere di me.

Mi stupii nel vedere Jeff, la mia faccia era premuta contro il suo petto e le sue braccia erano tese in avanti in modo da potermi sorreggere, sospirai sollevato, sicuramente non sarei stato in grado di sopportare un altro colpo, ma ero anche sorpreso e confuso, non mi sarei mai aspettato un gesto del genere da parte sua.

-"Grazie sorriso smagliante"

Lui mi guardò male ma non aggiunse niente ed io mi sollevai lentamente, aveva sicuramente un doppio fine ed io dovevo essere cauto, se aveva ancora intenzione di vendicarsi non sarei stato in grado di batterlo.

-"Non hai ancora risposto alla mia domanda"

Sollevai un sopracciglio e lo superai andando verso la cucina stranamente vuota, non era poi così tardi quindi non capivo come mai tutti fossero già fuori, stare con lui in un momento del genere mi metteva a disagio, ogni sua azione era imprevedibile e noi eravamo da soli.

-"Jack?"

-"Ho fame."

Mi avviai verso il frigorifero e come mi aspettavo, quando lo aprii, da esso venne fuori un terribile odore di putrefazione. Erano tre i fegati avanzati dal mio ultimo omicidio e tutti e tre erano inmangiabili.

Presi il contenitore pieno di quella succulenta ma ora terribile carne cruda e lo buttai nella pattumiera, perché nessuno lo aveva fatto prima di me? Non gli facevano schifo?

-"Hai intenzione di seguirmi ancora per molto?"

Mi voltai verso Jeff e lui si passò una mano fra i capelli appoggiandosi al tavolo, aveva qualcosa di strano.

-"Credo solo che tu non sia ancora in condizioni per uscire di casa, se vuoi posso procurarti qualcosa, avevo già intenzione di andare a caccia."

Sorrisi befferdo e mi avvicinai a lui mettendo una mano sul tavolo in modo da bloccarlo, eravamo parecchio vicini ma la cosa non interessava ne a me ne a lui, potevo quasi leggere l'aria di sfida attraverso i suoi occhi.

-"Sei per caso preoccupato, Jeff?"

-"Volevo solo farmi perdonare per ieri, ma se preferisci rischiare di finire in manette o ammazzato, non sono affari che mi riguardano. Anzi, credo che sarebbe una liberazione."

-"Non sono messo così male come credi."

Lui mi diede una lieve spintarella e io vacillai perdendo l'appoggio al tavolo, se la stava ridendo sotto i baffi, lo stronzo.

-"Meglio per te. Indossa almeno la maschera, con quell'espressione patetica non spaventresti nemmeno un cucciolo."

-"Maschera?"

Portai le mani sul viso e mi stupii di sentire il contatto con la pelle delle mie guancie, maledizione, l'avevo scordata.

-"Dai non fare quella faccia, salgo io a prenderla, non voglio rischiare di vederti volare dalle scale un'altra volta, la mia razione di gentilezza giornaliera si è quasi esaurita e non basta a convincermi di salvarti di nuovo la pelle."

-"Tsk."

Il suo volto assunze un'espressione vittoriosa e poi si avvió verso le scale fischiettando. Dannato, non aveva fatto altro che prendermi i giro ed umiliarmi per tutto il tempo, ecco qual era il suo scopo.

Jeff

Percorsi velocemente le scale e mi avviai senza esitazione verso la camera di Jack, era davvero bello poterlo prendere in giro senza che lui potesse difendersi, non che mi sentissi superiore data la sua attuale debolezza, ma vederlo con quell'espressione nervosa e consapevole di non potermi battere era davvero appagante.

Per non parlare poi delle umiliazioni che gli stavo infliggendo, di certo farsi aiutare da me gli recava parecchio fastidio ed io potevo definirmi contento di essere diventato improvvisamente ''gentile'' se quella era la mia ricompensa.

Aprii la porta e mi bloccai sulla soglia, era più che sicuro che quella fosse la stanza di occhi melmosi, allora perché il suo letto era occupato da qualcuno che non era lui?

Ben venne fuori dalle lenzuola stropicciandosi gli occhi e appena mi inquadrò completamente scattò sull'attenti, come se fossi stato io l'intruso.

-''Che vuoi?''

Sembrava arrabbiato ma non ci feci caso, mi avvicinai al letto e afferrai la maschera che era posata sul comodino, sarei uscito immediatamente se la mano di quello gnomo non mi avesse afferrato la manica della felpa.

-''Avanti Ben, non ho tempo da perdere.''

Mi girai per tirargli un pugnetto in testa ma lui si alzò osservandomi minaccioso, per quanto solitamente lo avrei preso in giro data la sua bassezza adesso la mia gola sembrava arida, c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi, mi sembrava quasi che al centro di tutto quel nero ci fosse un pallino rosso, una luce insana e quasi...spaventosa?

-''Stai facendo più casino di quel che pensi.''

Mi accigliai, negli ultimi giorni sembravano tutti impazziti, eppure mi avevano sempre ripetuto che il più folle all'interno di quella casa ero proprio io, viva la coerenza.

-''Di cosa stai parlando?''

Lui mi levò la maschera dalle mani e andò a mettersi di nuovo nel letto di Jack, che fosse geloso? Magari avevo sempre frainteso il loro rapporto e fra quei due c'era qualcosa che andava oltre l'amicizia.

-''Senti Ben, non voglio toglierti la tua buttanella, gli sto solo facendo il favore di portargli la maschera ma se vuoi essere tu a farlo nessun problema, preferisco le donne, in ogni caso.''

Il folletto rise, una risata roca e maligna che non sembrava appartenere alla sua voce solitamente metallica e squillante. 

-''Puoi fare quello che ti pare, a me non interessa. Solo una cosa volevo dirti...''

In un batter d'occhio fu davanti a me, i nostri sguardi sembravano incatenati da una forza troppo potente per essere sconfitta e quello che prima era un pallino di luce scarlatta adesso aveva preso gran parte degli occhi di Ben.

-''...i sentimenti certe volte possono giocare brutti scherzi, sarebbe un guaio se essi prendessero il sopravvento no? Facciamo un gioco, dato che, da quello che dici, tu sei l'unico in questa casa a non avere sentimenti, sei l'unico che prende in giro le amicizie e gli amori, vediamo come te la cavi se ogni tua emozione verrà amplificata al massimo, se riesci a resistere allora vincerai tu, ma se ti lasci abbattere la vittoria sarà mia e mi prenderò qualcosa di molto importante per te.''

Il mio cuore cominciò a martellare,  il mio corpo era immobile e le parole mi morirono in gola, paura, preoccupazione e altre sensazioni a cui non potevo dare un nome cominciarono a danzare al mio interno lasciandomi senza fiato, quello non era Ben, quel nanetto non poteva di certo avere un potere del genere.

-''Tu non sei Ben.''

-''Shh, questo non importa, cerca solo di non perdere, intesi?''

La mano di quell'essere si posò sulla mia guancia, quegli occhi, quel sorriso, io sapevo chi era quello stronzo che mi stava facendo quella sottospecie di incantesimo ma la mia mente era troppo annebbiata per riuscire a farmi pronunciare il nome.

-''Dovrebbe essere facile per te, dato che non provi sentimenti anche se questi vengono amplificati rimarranno nulli no? Adesso vai, Jack ti sta aspettando.''

-''...lg...''

Stavo dicendo il suo nome, questo lo avrebbe sconfitto, ma lui fu più veloce e qualcosa mi colpì stordendomi e facendomi finire a terra, cosa diavolo era successo?

Un mal di testa assurdo mi attanagliò le meningi ed io mi guardai intorno confuso, che idiota, come avevo fatto ad inciampare?

Mi alzai e presi la maschera che si trovava sul letto per poi scendere e raggiungere Jack, mi sentivo strano, pesante, e qualcosa nel mio petto sembrava volermi avvertire della vicinanza di un pericolo, ma come da sempre ero abituato a fare, lo ignorai.

-''Prendi.''

Lanciai la maschera al proprietario ma lui fu troppo lento e la lasciò cadere a terra fissandomi con un espressione di puro odio.

Scoppiai a ridere e mi portai le mani a reggere lo stomaco, la sua faccia, la sua reazione, era tutto troppo divertente ed io non riuscivo a trattenermi.

-''Cosa c'è da ridere?''

-''E tu vorresti andare ad ammazzare qualcuno?''

Le ferite bruciavano ma io non riuscivo a fermare la mia risata, mi sentivo leggero e tranquillo e più Jack mi guardava in quel modo più il mio petto si muoveva scattosamente e a tempo con le mie risa.

-''Ma che ti prende così all'improvviso?''

Il ragazzo si avvicinò ed io smisi di ridere asciugandomi con le dita due lacrime che mi si erano formate ai lati degli occhi.

-''Non lo so, in ogni caso andiamo, vengo con te.''

Lui sgranò gli occhi e si fermò di colpo guardandomi un'ultima volta confuso prima di indossare la maschera, ero troppo di buon umore per ferirlo con una delle mie battute affilate e sarcastiche e qualcosa dentro di me mi costringeva a dargli una mano, avrei sempre potuto usare la situazione contro di lui, no?

-''Che vuol dire -vengo con te-''

Mi superò ed aprii la porta uscendo all'esterno, stranamente mi soffermai più a lungo del solito a guardare la Luna, era come se per tanto tempo fossi stato cieco, ma uno schiocco mi fece tornare alla realtà, mi stavo distraendo troppo.

-''Vuol dire che ti do una mano.''

Sorrisi e cominciai a correre verso la città sapendo che lui mi avrebbe seguito, non con agilità come al solito, ma in qualche modo mi sarebbe stato dietro.

Per qualche strana ragione continuavo a sorridere e non con quegli squarci che quasi arrivavano alle orecchie, ma con le mie labbra quasi del tutto inesistenti; sentivo qualcosa di diverso in me ma ne ero turbato, anzi, potevo quasi dire di provare felicità.


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