S•E•V•E•N•T•H
Izumi si stupì di vedere come la sua stanza fosse rimasta esattamente la stessa. I poster di personaggi di anime e film erano ancora appesi dove li aveva lasciati, l'armadio aveva le ante spalancate, con i vestiti spiegazzati che fuoriuscivano dai cassetti aperti. Il letto, però, era rifatto, e sul comodino c'era una cornice di cui non si ricordava. Lanciò uno sguardo alla stanza davanti alla sua, dove Ichirota probabilmente stava già dormendo: ce la aveva messa lui? Izumi si chiuse la porta alle spalle e accese la sua lampada da notte, spalancando gli occhi per lo stupore: era una foto di tanti anni prima, con Maya, di cui ignorava l'esistemza. Era una delle prime volte che si vedevano, e probabilmente l'aveva fatta Ichi mentre entrambi scoprivano la sua cotta per Paolo. O meglio, Maya lo aveva sospettato e lei era arrossita come una deficiente confermando la tesi. Ridacchiò, ricordando quanto avesse cercato di dissuaderla da quel pensiero senza risultato, per poi convincerla a tacere. Erano diventate amiche soprattutto grazie a questo.
-Ma non posso, Nii-san. Non posso proprio.-
Sussurrò sedendosi sul suo letto senza smettere di guardare la foto. Mentre si metteva il pigiama, il suo sguardo si concentrò su un particolare: aveva i capelli sciolti. Izumi si portò le mani alla treccia e corrugò la fronte: non lasciava i capelli sciolti da quando aveva sedici anni. Aveva sempre tenuto la treccia, eppure perché lì era pettinata diversamente? Frugò nella sua memoria a lungo, ma non trovò risposta. Fece per alzarsi ed andare a chiederlo a suo fratello ma si rese conto presto di che follia fosse. Se gli aveva messo una foto lì (ed era certa che l'avesse messa lui) doveva esserci un motivo, e stava a lei trovare risposta. Dunque, si risedette e tornò a guardare la foto. Ma certo! Stavano andando in gelateria, quando Izumi, rifacendosi la treccia, aveva rotto il suo unico elastico. Si era sentita a disagio per tutto il tempo, non le era mai piaciuto tenere i capelli sciolti, nonostante Maya avesse cercato più volte di tranquillizzarla. Alla fine, si era addirittura scordata quel particolare. Il cambiamento era stato radicale, ma si era abituata in fretta. Soprattutto perché nessuno gli aveva messo fretta. Sospirò e spense la luce, per poi stendersi sotto le coperte, senza chiudere occhio.
Il mattino seguente, Izumi si svegliò con le tapparelle alzate e la luce che si stagliava sul suo viso senza pietà. Nonostante ciò, non si alzò. Era ancora confusa, e non era più tanto sicuro di voler andare in spiaggia con Ryuuji. Mettendosi nei panni di Maya e Paolo, aveva capito che la cosa migliore era perlomeno farsi vedere, ma ciò non toglieva che fosse terrorizzata dalle loro reazioni. Sbuffando aprì gli occhi e si alzò a sedere, rabbrividendo per il freddo. Poi afferrò il suo telefono dal comodino e, ancora insonnolita (sbagliando la password tre volte, tra l'altro) entrò su Whatsapp:
Maya: Ti prego! (735)
Mido: *vengo a prenderti? (2)
Nii-san: Torno alle 11 con la colazione (1)
Senza degnare il fratello di uno sguardo entrò nella chat di Ryuuji: era online.
Mido:
A che ora vergo a prrnderti?
*vengo a prenderti?
Tu:
Non ci sono
Mido:
?
Tu:
Ti spiegherò poi.
Spense il telefono e si diresse verso il bagno, giusto per sciacquarsi la faccia. Tentennò un po' davanti allo specchio ma alla fine si fece la treccia e senza cambiarsi scese di sotto. Riempì d'acqua una tazza e la scaldò nel microonde. Mentre prendeva la bustina di thé e lo zucchero, si rese conto che in quella casa non era cambiato nulla: zucchero, sale, olio e aceto erano esattamente dove erano sempre stati, e così le tazze e le posate. Ichirota non aveva cambiato niente. Il microonde suonò, e Izumi si riscosse. Quando tornò in salotto con il suo thè in mano, la porta di casa si aprì, ed Ichirota entrò con due grosse buste della spesa in mano.
-Izu? Sei sveglia! Neanche le tapparelle funzionano più?-
Izumi rise e appoggiò la tazza per aiutarlo con la spesa.
-Sai, sono stata in Norvegia qualche settimana...-
-Che vitaccia laggiù!-
-Non è poi così male.-
Ribatté Izumi, mentre metteva la carne in frigo. Ichirota buttò via le buste di carta e lasciò sul tavolo qualche biscotto di dubbia provenienza, che Izumi rifiutò.
-Le persone sono allegre e socievoli, i paesaggio sono luminosi... Sarà che ci sono andata nei mesi di luce ma è stato molto bello.-
Ichirota alzò le spalle e mangiò un biscotto:
-Ma come hai fatto con i soldi?-
-Sai, Kureiji-San ha comprato una compagnia aerea cinque anni fa e mi ha abbonato tutti i voli.-
-Che culo.-
-Modestamente.-
Izumi rise e si sedette al tavolo, di fronte al fratello. Come ai vecchi tempo. Ma quel clima tranquillo durò poco, perché quando Ichirota finì di mangiare, le domandò a che ora sarebbe passato Ryuuji. E lei, ancora confusa, rispose:
-Non vado con lui.-
-E allora che farai?-
-Potresti... Potresti accompagnarmi da Maya?-
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