Stavo camminando dietro a Jimin, che mi saltellava davanti tutto felice nel vedere quella via ricca di ciliegi e di petali rosa.

Allargò le braccia ed iniziò a girare su sé stesso guardando il paesaggio, fino a quando non cadde.

Scoppiai a ridere e la sua risata accompagnò la mia. Quel suono era talmente dolce, soave, che mi ci persi dentro per l'ennesima volta.

Chiusi gli occhi, beandomi della sua voce, e non mi accorsi che nel frattempo lui si era alzato e stava venendo verso di me.

Il suo sorriso, lentamente, andò sfumando.

"Hyung" mi chiamò, serio.

Aprii gli occhi e li puntai nei suoi. I suoni della primavera sembravano spegnersi lentamente.

"Sì, Jimin?"

Si morse il labbro, nervosamente. Ingoiò il groppo che gli si era formato in gola, poi proseguì.

"Devo dirti una cosa. Una cosa che ho evitato e scacciato per tanto tempo. Ma è arrivato il momento"

Ci furono momenti di straziante silenzio in cui ci limitammo a scambiarci taciturni sguardi; lo incitai con gli occhi a proseguire, allora si mosse di nuovo. Portò le mani sul capo, sfilandosi il suo fedele cappellino blu.

"Sto morendo, Yoongi"

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