Io e Jimin non avevamo paura di nulla.

Niente poteva spaventarci, niente poteva fermarci, niente ci avrebbe frenato. Mai.

L'avventura, l'adrenalina, il bisogno di respirare emozioni era tutto quello che ci mandava avanti; tutto quello che contava.

Ricordo di quando Jimin, quattro giorno dopo esser stati in montagna, avvicinatosi al mio orecchio mi sussurrò "facciamo qualcosa di più eccitante, hyung"

Rimasi interdetto, arrossii, sbarrai gli occhi. Persi un battito, poi un altro, poi ancora il mio cuore prese a battere più velocemente man mano che lui mi si avvicinava nuovamente.

"Ma cosa hai capito, Yoongi?" Mi sorrise, scaldandomi ancora una volta dall'interno, per poi darmi una leggera botta sulla fronte.

"Intendevo qualcosa di illegale, scemo..."

Come al solito, anche quella volta, mi ero illuso che lui potesse provare quello che io avevo iniziato a sentire dal primo giorno; dal primo istante.

Ma come potevo anche solo pensare di essere quel 'di più' che lui voleva?