Sento dei rumori strani, sembrano dei piccoli tocchi con le dita su un vetro, si fanno man mano più impazienti, come se chi o cosa li stesse facendo fosse impaziente per qualcosa.
Ma aspetta...

Come faccio a sapere che è ansioso?

Non so nemmeno chi io sia in primo luogo, come posso preoccuparmi di qualcun altro?
Di sicuro però, questo suono sta iniziando a darmi parecchio fastidio.
Inizio a muovermi lentamente mentre cerco di aprire gli occhi ma il mio corpo non sembra reagire come speravo, i miei arti si muovono a malapena e le mie palpebre sono pesantissime...
Dopo diversi minuti di tentativi riesco finalmente a mettere a fuoco ciò che mi circonda, rendendomi conto di trovarmi all'interno di una qualche strana sostanza: un liquido azzurro per essere precisi. Galleggio al suo interno appeso a degli aghi inseriti nei miei polsi e nelle mie caviglie.

Perché non sto dando di matto?

Specialmente perché la situazione non mi piace per niente, voglio uscire da qui al più presto, ma allo stesso tempo non mi sento in pericolo.
Inoltre non c'è molto che io possa fare data la situazione.
Provo quindi a parlare, o almeno emettere qualche tipo di suono, ma la mia bocca non sembra voler aiutare.
Torno quindi ad osservare meglio il posto in cui sembro essere rinchiuso, notando subito quello che sembra  un vetro proprio davanti a me.
Oltre di esso riesco a distinguere bene un enorme laboratorio, pieno di strani macchinari ed utensili sparsi in giro.
Sto iniziando a dubitare del mio sentirmi al sicuro sinceramente.

Mentre controllo in giro, per quel poco che posso, il mio sguardo riesce a distinguere bene anche ciò che stava causando quel suono fastidioso: una ragazza addormenta su una sedia dall'altro lato del vetro, mentre una delle sue mani continua a far picchiettare le dita su di esso.

Passa più o meno un'ora intera prima che riesca a sentire i muscoli delle mie mani e dei miei piedi, come se il mio corpo si stesse accendendo lentamente, pezzo per pezzo. Cerco subito di attirare l'attenzione della ragazza, picchiettando a mia volta sul vetro, mentre mi trascino verso di lei all'interno del liquido.

All'inizio è stato difficile anche solo muovere le dita, ma lentamente riesco a sentire sempre di più il mio corpo. Dopo una manciata di minuti posso iniziare a battere sul vetro con i miei pugni, riuscendo finalmente a svegliare di soprassalto la ragazza.

Smetto  subito di colpire il vetro per non rischiare di spaventarla, limitandomi a posarle su di esso.
Non appena il mio sguardo incrocia quello di lei, non riesco più a distoglierlo.
Mi sta fissando con due occhi pieni di gioia, increduli di quello che stanno vedendo.

Perché capisco quello che prova?

Lei si avvicina lentamente, allungando le braccia verso di me. Vedo benissimo come stia tremando mentre lo fa, anche se non sembra spaventata..

Le sue mani finalmente raggiungono il vetro, posandosi su di esso, proprio dove tenevo appoggiate le mie.
Di colpo un piacevole torpore invade tutto il mio corpo, parentendo dal mio petto e diradandosi come un'onda.

Non appena quel torpore svanisce, inizio a muovere la bocca senza nemmeno rendermene conto. Pronunciando la mia prima parola:

"Hina..?"

La ragazza davanti a me inizia ad annuire sorridendo mentre delle lacrime le rigano il volto. La vedo mentre cerca di avvicinarsi il più possibile, trattenendosi da dei singhiozzi per parlare:
"Buongiorno Jackille..~"

~~~

{ehm ehm..mi prendo questo piccolo spazio per chiedervi come vi sembra l'inizio di questa mia storia. Vorrei anche sapere se vi piace l'idea dei capitoli che alternano il pov di Hina con quello di Jackille. Grazie in anticipo~}