Nell'aria si fondono i suoni, ridono le voci, cantano gli occhi. La festa è iniziata, la gioia è presente: in compagnia ogni malessere scompare, i tristi ricordi cessano di essere, nuova speranza ferve. Musica vivace si libra nella notte, leggera qual piuma porta allegria, i sogni ormai spenti solleciti rinascono.

E' il trionfo dell'anno.

Spontanei i corpi si uniscono in danze sfrenate, le inibizioni per una volta sono dimenticate. E ancora rumori e rumori e rumori da ogni d'ove, ogni punto di riferimento è perso se solo lo si vuole, e quella notte tutti lo vogliono. La mezzanotte si avvicina.

La speranza alberga serena nei cuori, fiduciosa nella nuova venuta, pronta ad esultare al passare dei secondi. Se le tradizioni sono eterne, perché infrangerle? 

Ed eccolo che lento arriva, atteso, sognato e tanto agognato: labbra che si sfiorano e si conoscono, respiri che accelerano, cuori che battono all'unisono. 

E' l'unione dei sensi, dono sublime di vita.

Il corpo colma la distanza con la mente, non esiste più alcuna differenza, nessuna divisione tra i due, un unico punto fermo ad unirli. Gli altri sensi spariscono, risucchiati in un vortice di oblio, in un nulla infinito in cui solo Lui esiste, solo Lui regna.

Le leggi fisiche smettono di aver senso, il tempo si dilata, i secondi diventano ore. Poi, improvvisamente, rimane tutto congelato in quell'attimo di assoluta perfezione. Nulla si muove. Solo Lui esiste. Solo Lui è. E' il momento di incontro più intimo tra anime, quando queste si scelgono e si giurano fedeltà. E' l'infinito in cui ogni essere umano finito può rispecchiarsi.

E quando il tempo riprende a scorrere tutto torna come prima, unico superstite il ricordo e quel dolce calore ancora presente. E nel frattempo il nuovo anno è arrivato, la tradizione è stata rispettata. Grida di esultanza si alzano tutt'intorno, Lui si è moltiplicato, ognuno se n'è accorto.