L'alba di una mattina d'inverno,

la luce del Sole che risplende nel grigio,

la neve che riflette il cielo.

Il silenzio che pervade l'aria,

il soffio delicato del vento tra i rami,

il risveglio degli animi.

Un corpo assopito sotto le coperte,

il pianto di un neonato,

l'abbraccio di una madre.

Il tepore di una famiglia,

la gioia della colazione, 

un arrivederci temporaneo.

Il freddo, il gelo e il vento,

rannicchiato nel giubbotto,

immerso nella sciarpa.

Poco movimento scorre lento,

intorpidito, stanco, svogliato:

una muta richiesta di calore.

Serietà, sorrisi tirati, sguardi affaticati,

il desiderio del Tempo che passa rimane,

la consapevolezza della ciclicità allieta.

Ancora sonno e stanchezza,

il ritorno a casa, alla famiglia,

spontaneo il sorriso sul volto.

Grida, risa e corse per casa,

racconti, baci e coperte a proteggere,

la notte è tornata.

Tranquillità regna, Riposo torna,

i sogni fanno compagnia:

si sa, la notte è solitaria.

Giornata faticosa, giornata travagliata:

gioie e dolori sono passati,

il domani è un nuovo giorno.

Eppure il bello è anche questo:

freddo e caldo, luce e buio,

 cos'è nella vita che non emana bellezza?

Il canto degli uccelli annuncia un nuovo giorno,

i prati sono in fiore e i raccolti seminati, 

i frutti succosi sugli alberi, dimora di vita.

La rugiada che ricopre i petali la mattina,

e l'erba e le case e la terra,

testimoni della notte appena trascorsa.

La vita che riprende nel giorno,

traffico, persone, incontri e scontri,

il Destino che si porta a compimento.

Il preciso lavoro degli insetti riparte frenetico,

il tempo è giunto, le provviste pronte,

il raccolto deve iniziare.

Nuvole ambigue passeggiano nel cielo,

colori diversi lo costellano:

pioggia o Sole?

Una, due, poi tre e infinite gocce

che si scagliano a terra,

lasciate cadere da una nuvola troppo goffa.

Risanano le piante provate dal gelo,

i fiumi tornano a scorrere,

i semi crescono nutriti dall'acqua.

Il Sole guardiano ritorna prepotente, 

le nuvole fuggono veloci,

il blu torna a dominare il cielo.

Gli animali possono finalmente uscire dalle stalle,

liberi all'aria consumando l'erba fresca,

nitriti, miagolii e pigolii si fondono in un'unica armonia.

Contadini all'opera, ritorna il buon tempo,

ritorna la fatica, ma la felicità della natura, dopotutto,

è impagabile, nulla può distruggerla.

Fresco venticello che porti profumi di fiori,

dolce tepore che scaccia il gelo,

quanto a lungo rimarrai questa volta?

Eppure il bello è anche questo:

pioggia o Sole, vento o calma,

cos'è nella Natura che non emana bellezza?

E' presto, forse un po' troppo presto,

ma gli occhi ancora assonnati sono già aperti ,

una luce fastidiosa già entra dalla finestra.

Il sonno è l'unica cosa bramata,

magari anche un bel venticello 

a portar via il caldo dirompente.

Cambia stanza, cambia città,

tutti svegli a rimpiangere il freddo

e l'acqua fresca del mare.

Il raccolto è maturato,

il tempo propizio ad una nuova annata,

altro lavoro nei campi.

Le notti si allungano oltre il lecito,

il divertimento illude gli animi fragili,

pianti e scuse non sono il vero.

Scorre forza nelle vene, 

da dove proviene non si sa,

la libertà porta alla follia.

Periodo di riposo e di scelte,

nulla è più importante, ora, 

della propria volontà.

Sbagli e imbarazzo verranno dimenticati,

prima o poi, dimentica il resto,

il presente è qui.

Le foglie iniziano ad ingiallire,

non ancora pronte ad abbandonare,

il cielo cambia ancora.

Il sogno sta finendo,

la realtà è imminente,

più vicina che mai.

Giornata faticosa, giornata travagliata:

come sarà il domani,

me lo sai tu dire?

Eppure il bello è anche questo:

caldo e freddo, buio e luce,

cos'è del sogno che non emana bellezza?

Uno scroscio torrenziale risveglia,

il cielo è tornato grigio,

gli alberi rifugi per i piccoli.

Le coperte riconquistano la fiducia,

cambia ancora il desiderio,

ora il calore è benvoluto.

Pazza ricerca degli ombrelli,

impermeabili immancabili amici,

il sogno è già dimenticato.

Terminano i raccolti,

al buon vino manca poco,

ad altri ancora meno.

Le foglie rosse iniziano a lasciare le loro case,

le strade vengono ricoperte di mille colori,

il caos imperversa ovunque.

Le provviste sono state prese per tempo,

il gruppo è tranquillo,

l'inverno non riuscirà a spaventare.

Solita routine, soliti orari

perché siete ricomparsi,

tornate nell'oblio!

La luce diminuisce gradualmente,

la notte si allunga

ma il giorno prevale.

Il buio porta stanchezza,

però il lavoro è da fare,

non puoi più scegliere.

Pochi colori ravvivano le strade,

la monotonia sta vincendo ancora,

tutto viene risucchiato dal suo vortice.

Distruttiva pioggia belligerante,

impetuoso vento di tempesta,

quanto a lungo rimarrai questa volta?

Eppure il bello è anche questo:

Sole o pioggia, calma o vento,

cos'è della realtà che non emana bellezza?

Tutto è relativo, tutto è soggettivo,

le scelte, i dolori, il coraggio, 

la stupidità, l'amore, l'odio.

Le guerre sono brutte,

ma la pace che viene dopo,

è cosa bella.

La distruzione è brutta,

ma frutto del lavoro fatto,

è cosa bella.

Animo umano sempre indeciso,

non fidarti di nulla, 

fuggi le apparenze.

Non cercarla, non negarla,

non oltraggiarla, non adularla:

lei è dovunque, lei sa tutto.

Se troppo ostentata, sappilo,

è fasulla, cerca il vero

che nessuno nota.

La bellezza è,

non puoi definirla,

non puoi spiegarla.

Puoi dire dove la trovi,

come la trovi o, se vuoi,

con chi la trovi.

Ma anche questo è difficile,

come spiegare ad altri,

ciò che puoi trovare ovunque?