Capitolo 12
"Okay Cleo, calma e sangue freddo, devi solo uscire con un ragazzo. Un ragazzo bellissimo, dolce, gentile... che ti ha piantata in mezzo ad una discoteca però quindi che se ne vada a quel paese! Ma oggi è stato molto premuroso, forse dovrei perdonarlo. No! No! No!"
Continuo a fare questo ragionamento davanti allo specchio mentre cerco delle sbavature di trucco o qualunque imperfezione presente nel mio abbigliamento.
Visto che non è un appuntamento vero e proprio ho optato per dei jeans blu a vita alta con un top bianco, i capelli ho preferito lasciarli sciolti e ho messo solo un piccolo strato di trucco.
Metterò le mie adidas bianche perché i tacchi mi sembrano esagerati e in più sono già alta quindi a meno che a Jace non piacciano le giraffe non li metto.
Manca poco alle sette e sono veramente in panico e mamma cerca di calmarmi raccontandomi della sua terribile giornata. La sposa a quanto pare ha richiesto specificatamente un orsetto lavatore per portare le fedi al suo matrimonio, roba da matti! Il problema è che sarebbe illegale questa cosa quindi sta cercando un'alternativa.
"Mi ha fatto impazzire quella donna! Cosa farò adesso? Mi licenzia me lo sento."
"Ma no mamma non ti licenzia, sono sicura che troverai una soluzione."
"Ho due giorni, non ce la farò mai."
"Sì ce la farai ne sono sicura."
"Grazie tesoro."
Il campanello suona. Aiuto!
"Potresti andare tu? Digli che arrivo subito."
Mia madre annuisce e va ad aprire la porta mentre corro su per le scale, ho bisogno di qualcuno dei miei innumerevoli mantra.
'Andrà bene, andrà bene, andrà bene,..' No non andrà bene, farò una figuraccia come mio solito.
Devo darmi una calmata. Comincio a scendere le scale, sento Jace che parla con mia madre e quando sono nel loro campo visivo noto due reazioni.
Mamma è commossa e una piccola lacrima scivola sulla sua guancia e Jace è ammaliato...credo.. insomma è una reazione positiva.
"Sei perf.. bella, davvero bella." mi sorride timidamente.
Stava per dirmi che sono perfetta anche se sono vestita in un modo semplicissimo, facilmente impressionabile il ragazzo.
"Grazie, andiamo?" annuisce.
"Certo, arrivederci signora, ehm.."
"Linch ma puoi chiamarmi Patricia."
"Beh allora arrivederci Patricia, la riporto per le dieci."
"Perfetto, divertitevi."
Saluto mia madre e seguo Jace fuori dalla porta, non ci sono auto parcheggiate quindi deduco che andremo a piedi ovunque mi voglia portare. Superato il vialetto, dopo qualche metro, ci fermiamo davanti ad una Harley Davidson!
È assolutamente fantastica, mi piacciono tutti i tipi di moto ma questo li batte tutti. La sua è grigio scuro con delle scritte disposte sul serbatoio senza seguire un apparente schema, è cromata, fantastico!
Comincio a girarci intorno ammirandone ogni particolare mentre Jace mi osserva divertito.
"Non pensavo ti piacessero le moto, sei una ragazza piena di sorprese a quanto vedo."
"Eh sì, purtroppo per te non sono un'ochetta ossessionata dalla moda e dai pettegolezzi."
"Perchè purtroppo?
"Perché sono più che sicura che frequenti questo genere di ragazza."
"Okay lo ammetto, ho sempre attirato questo genere ma quando esco con quelle galline non provo niente, solo fastidio."
"Ma allora perché ci esci? Scusa ma non capisco."
"Te lo spiego dopo, dobbiamo andare se no non riusciamo più a far niente."
In effetti ha ragione, mi da un casco nero e sale sulla moto dicendomi di fare lo stesso, mi stringo forte a lui e appoggio la testa contro il suo collo. Il viaggio dura una ventina di minuti e l'ho passato interamente a sentire il suo profumo fantastico, nel mentre pensavo a dove mi stesse portando.
"Arrivati!"
Scendo dalla moto e mi tolgo il casco. Siamo davanti a un battello sulle sponde del Tamigi, è illuminato e sulla passerella ci sono molte persone che si accingono ad entrare impazientemente.
"Ma perché sono così impazienti? Insomma, non per sminuire il tuo gesto, è un battello! Ce ne sono così tanti e questo mi sembra solo messo leggermente meglio degli altri."
"Andiamo dai."
Ma non mi risponde nemmeno? Ma che ha in mente? Lo sapevo che non era una buona idea accettare di uscire con lui.
Andiamo verso il battello e un cameriere ci accoglie gentilmente, Jace conferma la prenotazione ed entriamo.
Il posto è favoloso! È elegante con una decina di tavoli disposti su tutta la superficie della 'sala', l'illuminazione è costituita da cinque fantastici lampadari e c'è una porta a vetri che porta all'esterno.
" È bellissimo!"
"Speravo ti piacesse." dice con un sorriso imbarazzato. Che dolce, avrà speso un sacco per questa cena.
"Non so che dire, è fantastico."
"Signori siete arrivati giusto in tempo, stiamo per salpare."
Salpare? Cena e viaggio sul Tamigi, wow. Penso che questa sera andrà per il meglio ma non devo lasciarmi incantare, chiacchiereremo un po' e poi partirò all'attacco, devo sapere perché si era comportato in quel modo alla festa. Non la passa liscia.
Il cameriere ci porta al nostro tavolo, vicino alla finestra, e ci fa accomodare. Dopo averci dato i menu se ne va con passo elegante lasciandoci il tempo di scegliere.
"Penso che prenderò l'aragosta."
"Scelta sofisticata." lo prendo in giro facendo una smorfia.
" Spiritosa, tu cosa prendi invece?"
"Mmm.. spaghetti allo scoglio."
"Che scelta povera." scoppia a ridere e un paio di coppie si girano guardandoci male ma tornano subito a farsi gli affari loro.
Il cameriere arriva, prende le ordinazioni e dopo un quarto d'ora arrivano i nostri piatti. Assaggio gli spaghetti e sono i più buoni che abbia mai mangiato.
"Ti piacciono?"
"Assolutamente sì, sono soddisfatta della mia povera scelta."
"Senti, vuoi goderti ancora un po' la cena o vuoi cominciare a parlare di ciò che è successo questo weekend?"
"Aspetterei ma sono troppo curiosa, sono giorni che cerco di capire cosa sia realmente successo e ho bisogno di una spiegazione chiara."
Sospira e comincia a giocare con la forchetta visibilmente nervoso.
"Okay, vado diretto perché non a senso girarci intorno. I miei genitori mi hanno abbandonato..."
"Oh, mi dispiace, quindi sei cresciuto in un orfanotrofio? Oppure hai avuto la 'fortuna' di essere adottato da piccolo?."
"Mi sono spiegato male scusa. Io vivo con i miei genitori ma è come se non ci fossero, mio padre è sempre in viaggio per il lavoro e mia madre ne approfitta per farsi il giro di ogni pub della zona ogni notte." abbassa lo sguardo, è triste si capisce ma non piange, nemmeno l'accenno di una lacrima.
"Le volte che stiamo insieme sono poche e sono delle giornate orribili. Si divertono a criticarmi, a dirmi che sono un fallito, così anche se non ho programmi particolari esco di casa e non torno fino a notte fonda quando dormono."
"Non dev'essere facile per te però non ho ancora capito bene perché sei scappato via."
"Anche se vivo con loro ho provato cosa significa essere abbandonati dai genitori e quando il pensiero che fosse capitato anche a te mi ha attraversato la mente ho perso il controllo."
"Ei non fa niente, ora ho capito, che ne dici se adesso ci godiamo la cena e non ci pensiamo più?"
"Mi sembra perfetto!"
Continuiamo a mangiare e intanto cominciamo un po' a conoscerci. Gli dico di Claude, di Mad e di Alec poi gli dico della mia passione smisurata per Harry Potter e per i One Direction. Lui mi parla del suo sogno di diventare produttore cinematografico e di andare a vivere a Los Angeles, anche a lui piace leggere e questo lo rende decisamente migliore ai miei occhi.
"Non ti facevo tipa da Harry Potter, in che casa sei?"
"Tassorosso e fiera di esserlo." dico con fierezza.
"Grifondoro anche se avrei preferito Serpeverde però ormai non posso cambiare, il cappello parlante ha fatto la sua scelta."
"Esatto, il cappello sa sempre tutto, solo uno sciocco non gli darebbe ascolto."
Scoppiamo a ridere e la stessa coppia di prima ci lancia un'occhiataccia e questo non fa altro che aumentare il nostro divertimento.
Mi sento veramente a mio agio con lui; è un ragazzo simpatico, intelligente, spontaneo... spero di conoscerlo meglio.
"Andiamo?"
"Come andiamo? Dobbiamo pagare il conto e in più siamo in mezzo al fiume, come faremo ad andarcene?" sono perplessa, crede seriamente di andare via da un battello nel bel mezzo del Tamigi senza pagare?
"Tanto per cominciare ho già pagato e per tua informazione stanno tirando giù la passerella."
"Oh.."
"Non l'hai notato perché eri troppo impegnata ad ammirare la mia bellezza."
"Certo che la modestia non ti manca."
"In effetti mi considero molto modesto."
Gli do una gomitata e ci dirigiamo al parcheggio, mi passa il casco e saliamo sulla moto. Vorrei che il tragitto fosse più lungo, sto bene abbracciata a lui... non posso averlo appena pensato.. okay sto impazzendo.
Arriviamo davanti a casa mia e dopo essermi tolta il casco gli do un bacio sulla guancia ringraziandolo per la bella serata.
"Ti accompagno alla porta."
"Ehm.. okay."
Sembra pensieroso, quanto vorrei poter sapere cosa pensa, magari non gli ho fatto una bella impressione.
"Bene, eccoci qui."
"Già" tiene lo sguardo basso.
"Ci vediamo in giro allora." dico un po' imbarazzata. Lui alza lo sguardo e mi sorride.
"Sono stato bene con te Cleo."
"Anche io Jace, mi sono divertita un sacco."
Si avvicina lentamente, le nostre bocche sono a pochi centimetri di distanza, chiudiamo gli occhi...
"Ah Cleo sei arrivata!" Oh no mamma! Ci stacchiamo immediatamente arrossendo violentemente.
"Buona sera signora Linch."
"Ciao Jace, grazie di avermela riportata sana e salva."
"Non c'è di che" disse a mia madre "Cleo domani ti passo a prendere alle sette e mezza."
"C-certo, buonanotte J."
J.?? Ma che mi viene in mente comincio già con i soprannomi? Sono pazza sì è ufficiale.
Abbraccio mamma e papà poi vado in camera decisa ad addormentarmi il più presto possibile.
Chiudo la porta e comincio a cambiarmi, prendo una maglietta nera, la indosso e mi stendo sul letto.
Prendo il telefono e vedo che ho quattro messaggi; uno è di Alec che mi chiede com'è andata la serata poi un altro da un numero sconosciuto.
INIZIO CONVERSAZIONE CON '?'
'Ciao tesoro.'
'Chi sei?'
'Mi conosci ma non ti dirò mai chi sono.'
'Okay tu sei fuori, che diavolo vuoi?'
'Voglio te e ti avrò un giorno, quando ti fiderai di me.'
'Senti non so chi tu sia e visto l'andamento della situazione non lo voglio nemmeno sapere, lasciami in pace. Sul serio non voglio problemi.'
'Scusa forse ti sto spaventando, non voglio farti del male, in effetti facendo così sembro un maniaco.'
'Già'
'Senti, prima o poi ti dirò chi sono okay? Prova a fidarti di me.'
'Non mi fido.'
'Immaginavo..'
'Quindi?'
'Quindi niente, buonanotte Cleo.'
FINE CONVERSAZIONE
Ma perché queste cose capitano proprio a me? Uffa ci mancava anche lo sconosciuto che scrive messaggi criptici e per di più mi chiede di fidarmi di lui. Ma che diamine vuole santo koala.
Non devo pensarci se no finirò per rovinarmi la serata. Cancello la chat e guardo gli ultimi due messaggi, sono tutti di Jace!
'Grazie per la bella serata, ci vediamo domani.' Giusto domani mi viene a prendere per andare a scuola.
'Buonanotte <3'
Oddio ha messo un cuore! Non vuol dire niente, assolutamente niente. Continuando a ripetermelo mentalmente mi metto sotto le coperte e mi addormento.
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