1. Simon
Odore di caffè. Penny che canticchia. Il corpo di Baz accanto al mio. Un mix perfetto di sensazioni per iniziare la giornata: famigliarità, calore, amicizia (e sì, direi anche amore). Guardo il ragazzo che dorme al mio fianco: ha la bocca tesa in una smorfia, come sempre, e la fronte corrucciata, coperta in parte dai morbidi capelli scuri. Sorrido. Quando Baz è vicino a me mi viene sempre da sorridere, ma quando dorme mi risulta proprio impossibile resistere alla tentazione. Come se mi avesse letto nel pensiero, d'un tratto apre gli occhi. Sorride anche lui. <<Buongiorno Snow.>> mormora sbadigliando. Poggio le labbra sulle sue, staccandomi subito. <<Buongiorno anche a te.>> gli rispondo. Sorridiamo contemporaneamente, come due ebeti, guardandoci negli anni occhi. La nostra profonda "conversazione" occhi-negli-occhi viene però interrotta da un urlo proveniente dal piano di sotto, più precisamente dalla bocca di Penny, la quale ci minaccia di buttare via gli scones all'amarena appena fatti. Una minaccia terrificante. Così, ridendo, scendo dal letto e mi dirigo verso la cucina.
<<Baz non viene a fare colazione?>> mi chiede Penny mentre aspetta che il sua tè sia pronto. Alzo le spalle in risposta. Conoscendo Baz e considerando il fatto che lo conosco molto bene, probabilmente o si è riaddormentato o si sta preparando al meglio, nonostante siano solo le nove di mattina di un sabato d'agosto. Penny ride della mia eloquente "risposta" e cambia discorso. <<Oggi arriva Micah.>> mi dice con occhi sognanti. Io sbuffo. È da tutta la settimana che me lo ripete, e, veramente, non ce la faccio più. <<Ma davvero Pens? Me lo avrai detto giusto quelle quindici... oppure cento o forse mille volte...>> le dico ridacchiando. Lei sbuffa, poi aggrotta la fronte. <<E se mi fa scenate perchè vivo con te?>> chiede preoccupata. Faccio una smorfia. <<Dovrebbe essere geloso perchè vivi con uno dell'altra sponda?>>. Penny ride. Probabilmente l'ho convinta. Poi tutto d'un tratto diventa seria. Si siede davanti a me e appoggia i gomiti sul pianale di legno scuro. <<Simon.>> dice seria. <<Stai bene?>> chiede. Mi ritraggo imbarazzato e lievemente a disagio. <<Pens...>>
<<Simon, non sono stupida. Che ti sta succedendo? Sei diverso dal solito. Sembra che tu abbia perso la...>> si interrompe per trovare le parole giuste <<... la voglia di vivere, ecco.>>. Mi gelo sul posto. Lo sapevo. Sono stato uno stupido, Penny lo ha capito subito. <<Senti io...>> inizio, ma veniamo interrotti da Baz, che fa il suo ingresso trionfante in cucina, perfettamente vestito e pettinato. Sorrido. <<Allora Bunce>> chiede <<È rimasto ancora qualche scone all'amarena?>>
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