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Capitolo 5

Esmeralda's pov

«Buongiorno, scusate il ritardo».

Danielle entrò in classe e salutò la signora Walker, sostituta della signora Graham, con aria confusa.

«Tranquilla, tesoro», disse la professoressa, sventolando una mano in aria, «Io sono la professoressa Walker, sostituisco la signora Graham per oggi. Suppongo tu sia Danielle Mardsen», si presentò la donna.

«Sì, sono io», rispose Danielle imbarazzata prima di camminare verso il suo posto accanto a Rowin, che nella settimana precedente era stato mio. Danielle era stata in gita ad Amsterdam, da ciò che mi aveva detto Rowin.

Danielle mi sembrava una tipa davvero timida ed impacciata. Inoltre la vedevo davvero poco, perché il tempo libero che avevamo a scuola lo occupava per stare con il suo ragazzo, Calum, che a quanto pare suo padre non approvava. Ho sempre odiato il tipo di genitore che impedisce ai propri figli di fare determinate cose e mia madre era proprio così, quindi l'avevo subito capita. Avevamo legato proprio per questo.

«Dov'eri, puttanella?», chiese Rowin, scoppiando a ridere quando Danielle le lanciò un'occhiataccia.

«Come se non lo sapessi già», borbottò la mora in risposta, voltandosi verso di me.

Le sorrisi prima di abbassare lo sguardo sul suo quaderno, su cui stavo disegnando da almeno quando ero entrata in classe. «Su Ro, lasciala respirare un po' almeno tu. Sai che Calum non glielo concede», dissi, ridendo mentre battevo il cinque con la bionda.

Danielle ci fissò come se avesse voluto ucciderci. «Come siete simpatiche. Perché non pensate agli affari vostri, invece di farvi i fatti miei?», sbottò, incrociando le braccia al petto.

«Oh, io penso ai miei affari molto più di quanto tu creda», disse Rowin, facendole un occhiolino, «Ieri io e James l'abbiamo fatto nella Jacuzzi di casa sua».

Rowin era decisamente il completo opposto di Danielle. Non era la prima volta che se ne usciva così, rivelandoci dettagli della sua relazione con James che forse dovrebbero restare privati. Beh, Rowin era fatta così.

«Questo non avevo bisogno di saperlo, grazie», sbottai, facendo una faccia schifata che fece ridere sia Rowin che Danielle.

«E tu, Esme? Pensi agli affari tuoi?», mi chiese Rowin di rimando, alzando le sopracciglia.

Guardai Rowin brevemente, prima di tornare a disegnare. Sapevo dove voleva andare a parare. «Certo che lo faccio. E preferirei che restassero affari miei in tutto e per tutto».

«Dai, quando ci dirai se tu e Michael state insieme?», chiese Danielle, imbronciata.

Mi irrigidii. «Perché non lo chiedete a Michael?», ribattei, con un pizzico di acidità nella voce.

Era passata una settimana ed io non ero ancora venuta a capo della situazione. Per di più Michael non mi aiutava, mi ronzava attorno costantemente e trovava le scuse più banali per stare con me. Michael aveva perso il suo essere impacciato ed ogni volta che andavo a casa sua per qualcosa, tipo i compiti, finivamo per fare altro, tipo pomiciare. E una volta Michael mi ha fatto un ditalino, ma preferirei non toccare l'argomento...

In sintesi: non avevo ancora capito un cazzo di ciò che provavo e Michael ha le dita piccole, ma ci sa fare.

«Hey, hey, calmati. Michael non ce lo dice, secondo te perché lo chiediamo a te?», borbottò Rowin, leggermente offesa.

Sospirai. Come potevo darle una risposta certa, se non sapevo neanche rispondere a me stessa?

«Scusate, ragazze. È che... è una situazione complicata. Cioè, non per colpa di Michael, quel ragazzo è un tesoro, davvero, ma... sono io quella ad essere complicata. Non voglio che Michael si immischi con me - so che non ha molto senso, ma io la vedo così».

In parte ciò che avevo detto era vero. Tra la confusione e tutto c'era un altro piccolo grande problema, cioè me. Io sono una persona strana, sempre indecisa, incline ai guai. Chissà cosa potrei portare di negativo nella vita di quel povero ragazzo, che francamente di negativo non merita niente.

«Se vuoi Michael, ti consiglio almeno di provarci», suggerì Rowin, facendo spallucce, «Non dovresti condizionare la tua vita solo perché pensi di essere "complicata". E poi Michael ci tiene a te, lo sai?».

Quasi mi venne da sorridere. «Certo che lo so - non sarei così combattuta se non lo sapessi», mugugnai, poggiando la matita sul banco, «È solo che ho un po' di paura, tutto qui».

«Beh, vienine a capo perché sono sicura che Michael non ti aspetterà così a lungo», ridacchiò Danielle, «Non è mai stato un tipo paziente».

Il ragazzo seduto accanto a me, Colton Humphrey, sussurrò qualcosa all'orecchio di Danielle e la ragazza cominciò a parlare con lui, quasi a litigare. Purtroppo parlavano troppo a bassa voce e quindi io e Rowin non riuscivamo a sentire niente, così ricominciammo a parlare finché Danielle non si voltò verso di noi, accigliata.

Rowin la guardò preoccupata. «È tutto a posto, tesoro?».

Danielle sorrise forzatamente. «Certo, tranquilla».

Dalla sua faccia però non mi sembrava proprio tutto a posto. Cosa potrà averle detto quel ragazzo da scuoterla così tanto?

***

Uscii nel cortile sul retro della scuola, appoggiandomi con la schiena al muro mentre mi accendevo una sigaretta. Avevo appena finito un compito di spagnolo, ero andata bene di sicuro, visto che lo spagnolo era la mia prima lingua, ma era stato comunque stressante. Avevo bisogno di rilassarmi.

Sentii la porta aprirsi, così mi voltai per vedere chi fosse uscito. Alzai un sopracciglio quando vidi il ragazzo biondo che stava con Michael settimana scorsa, Luke, tastare le sue tasche in cerca di qualcosa, forse l'accendino perché aveva una sigaretta fra le labbra. Fece un sospiro di sollievo appena mi vide, e si avvicinò.

«Scusa, puoi prestarmi l'accendino?», mi chiese; annuii, sfilando l'accendino dal mio pacchetto di sigarette e passandolo al biondo che mi sorrise, ringraziandomi.

«Di niente», borbottai in risposta, sfilandomi la sigaretta di bocca. Luke teneva i suoi occhi fissi su di me, era leggermente inquietante. «La smetteresti di guardarmi?», chiesi, facendolo ridere.

«Scusa, scusa. Pensavo ad una cosa», disse, imbarazzato, «Ho notato che passi parecchio tempo con Michael».

Lo fissai scettica. «Ti interessa?», chiesi.

«Oh, ovviamente no, volevo solo sapere», disse, lasciando cadere il discorso.

Io non ero intenzionata a lasciarlo cadere così facilmente, però. «Senti, non è che ti piace Michael?», chiesi, alzando un sopracciglio.

Luke mi guardò con occhi sbarrati. «Perché dovresti pensarlo?», mi chiese lui di rimando, cercando di sembrare indifferente ma ottenendo l'esatto contrario.

Feci spallucce. «Non so, ti comporti in modo strano. E l'altra volta, quando ci siamo presentati, mi sembrava che stessi flirtando con lui... Forse mi sbaglio, che ne so», borbottai.

Beh, avevo decisamente sentito lui sussurrare all'orecchio di Michael qualcosa sulla verginità, ma forse avevo sentito male.

Luke scosse la testa. «Sei fuori strada, tesoro. Io non perdo tempo dietro la stessa persona per più di due minuti», sbottò, sbuffando una nuvola di fumo, «Trovo sempre qualcun altro da scopare».

«Beh, a me è sembrato che fossi più che disposto a perdere tutto il tempo del mondo dietro Michael», azzardai, schiacciando il mozzicone di sigaretta sotto la suola della scarpa, «Sarà meglio che vada, non vorrei fare tardi. È stato un piacere, Luke...».

Luke mi sorrise. «Il piacere è tutto mio, Esmeralda», disse seducente, «Ah, prima che mi dimentichi: venerdì prossimo darò una festa e voglio che tu ci sia. Ah, e vedi di convincere Michael».

Alzai un sopracciglio. «Perché dovrei cercare io di convincerlo?».

«Io e Michael non siamo in buoni rapporti ultimamente, chiedi a lui perché», disse, come se la cosa non fosse importante, «Ci vediamo in giro».

Lo guardai confusa finché non rientrai nel corridoio gremito di gente. Cercai Michael, trovandolo con la schiena appoggiata al suo armadietto. Gli sorrisi non appena il suo sguardo si posò su di me; Michael ricambiò e il mio stomaco fu invaso di nuovo da quella orrenda sensazione. Senza pensarci, mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio insistente sulle labbra. Da un po' avevo deciso di fare ciò che l'istinto mi suggeriva, cosa che mi ha portata nel casino in cui sono ora.

Michael rise. «Qualcuno è felice di vedermi, a quanto pare», disse, spingendomi contro il suo armadietto. Poggiò le mani ai lati della mia testa.

Gli sorrisi. «Sono sempre felice di vederti, Mikey», dissi, facendo scorrere le mie dita sul suo petto coperto da una maglia nera.

Michael rabbrividì, guardandosi intorno prima di poggiare le sue labbra sulle mie. «Prima che cominci a provocarmi, piccola, vorrei ricordarti che siamo in un corridoio scolastico», borbottò.

Ridacchiai maliziosa. «Guarda che non sono quello con le mani sul culo di una ragazza - la vuoi sapere una cosa, Mikey?», chiesi maliziosa, avvicinando le labbra al suo orecchio; il ragazzo annuì, tremando leggermente, «Oggi non ho messo le mutande».

Michael mi guardò sconvolto, totalmente rosso in viso. «S-sei seria?».

Annuii. «Beh, in parte perché avevo deciso di venire da te oggi, quindi in previsione... Anche se potremmo sfruttare l'ora di pranzo per divertirci un po'», spiegai, accarezzando nuovamente il petto di Michael. Quello era il suo punto debole.

Michael adesso tremava da capo a piedi, un sorriso curvava le sue labbra rosse. «Proposta niente male, piccola», borbottò, afferrandomi la mano e conducendomi verso il corridoio degli spogliatoi.

Mentre stavo con Michael riuscii a non pensare allo strano scambio avvenuto con Luke nel giardino sul retro, ma dopo esserci sistemati le parole che il biondo mi aveva detto tornarono a fare capolino nel mio cervello senza lasciarmi scampo.

Al momento eravamo seduti sul pavimento piastrellato dello spogliatoio della squadra di lacrosse, entrambi impegnati a fumare, infischiandocene delle regole; nessuno frequentava gli spogliatoi di giorno comunque.

«Non ho mai trasgredito così tante regole in vita mia», borbottò Michael, ridendo mentre faceva cadere la cenere della sigaretta fra di noi.

Ridacchiai. «Pft, lo facevo sempre in Spagna», dissi, sbuffando fumo mentre parlavo.

Michael alzò un sopracciglio nella mia direzione. «Lo sai che io non so niente della tua vita in Spagna?», disse vago, facendomi scuotere la testa.

«È meglio che tu non sappia niente, potresti spaventarti», borbottai, «E comunque c'è poco da sapere. Ti dico solo che... Ero uno spirito ribelle che seguiva poco e mai le regole».

«Perché dici al passato?».

Alzai le spalle. «Perché non lo sono più».

Michael rise. «Hai appena fatto sesso in un luogo pubblico e ora stai fumando una sigaretta in un edificio. Questo non fa molto signorina perbene che segue le regole, sai», replicò Michael, dandomi una debole gomitata al fianco.

Scossi la testa. «Questo non è niente rispetto a ciò che facevo a Madrid, credimi», dissi ridacchiando, «Ehm... Dovrei chiederti una cosa».

«Certo, piccola. Dimmi tutto».

Mi morsi il labbro inferiore. «Ho parlato con... Luke, prima», dissi, notando subito il modo in cui Michael si irrigidì.

«Che vi siete detti?», mi chiese, suonando leggermente strano.

«Uh... Niente di che a dire il vero. Ma mi ha detto che tu e lui non siete in buoni rapporti e la cosa mi ha stupito perché l'altra volta vi ho visti insieme e... Onestamente ho pensato che lui avesse una cotta per te», spiegai, tenendo gli occhi su Michael, notando ogni singolo cambiamento che le mie parole stavano provocando in lui. Mi sembrava davvero nervoso.

«Beh, che non siamo in buoni rapporti è vero. Io e Luke abbiamo litigato», confessò Michael, guardando il vuoto mentre parlava, «Ma sulla cotta che pensi abbia per me non posso dirti niente. Anzi... Posso dirti una cosa? Devi promettermi che non la dirai a nessuno però», mi chiese.

«Hai la mia parola», dissi, curiosa.

Michael distolse il suo sguardo dal mio, era completamente rosso in viso. «I-io e Luke ci siamo baciati».

Oh. Questo era inaspettato per certi versi. Ovvio per altri. «Va bene... Allora non mi sbagliavo completamente. Non te ne vergogni, vero?», chiesi, preoccupata. Ci mancava solo che Michael fosse confuso sul suo orientamento sessuale... Certo, era una cosa normale, ma nella situazione in cui eravamo non ci voleva proprio.

Michael scosse la testa. «Solo leggermente sconvolto, ancora. Non pensavo mi sarebbe successa una cosa del genere e... Diamine, adesso mi sento così fotuttamente confuso», borbottò, nascondendosi la faccia tra le mani.

Risi, scostando le sue mani e stringendole alle mie. «Hey, non c'è niente di male nell'avere dei dubbi sul proprio orientamento sessuale. E non c'è niente di male neanche ad provare attrazione per entrambi i sessi. Prendi me, io sono bisessuale», dissi, alzando le spalle.

Michael mi guardò confuso. «Sei bisessuale?».

Annuii. «Ho avuto relazioni solo con ragazze, a dire la verità. Di solito i ragazzi li uso solo per il sesso», spiegai, facendo spallucce.

«Quindi mi usi solo per il sesso, bah», disse Michael mostrandosi fintamente offeso, «Mi deludi».

Mi imbronciai. «Hey, io non ti uso solo per il sesso. E comunque non dovremmo parlare di te?», chiesi inacidita.

Michael rabbrividì a sentire il tono della mia voce. «Non c'è niente da dire su di me. Solo che un ragazzo mi ha baciato e che io non so cosa provare a riguardo. Dici che dovrei provare a baciare qualcun altro per confermare i miei sospetti?», mi chiese, tenendo un sopracciglio alzato.

Mi sedetti a cavalcioni su di lui. «L'unica persona che puoi baciare è me. Almeno al momento», dissi in un sussurro, baciando Michael.

Le sue mani si spostarono sul mio sedere. «Gelosa?», mi chiese divertito, facendo salire le sue mani sui miei fianchi.

Ridacchiai. «Beh, è ovvio. Insomma, ti sei visto con Luke? Sareste una coppia che scoppia! Devo comunque tenerti a me in qualche modo».

Michael sospirò. «Oh, Esmeralda, non lo vedi che sono già ai tuoi piedi?».

«Beh, prima ho avuto modo di vederlo per bene. E anche la mia amica qui sotto. Che per la cronaca ti ringrazia per il buon lavoro svolto», dissi, facendo un occhiolino a Michael.

«Perché parli della tua vagina come se fosse una persona? Mi fai sentire in imbarazzo», borbottò, facendo ridere entrambi.

***

[A/N] Buongiorno! Posto per la mia amica Alessia, che sta rompendo le scatole da più o meno le sette perché postassi. Rido

Non ho molto da dire su questo capitolo, se non che voglio essere Esmeralda so so so so bad. (C'entra il fatto che è Halsey? Al 100%)

Devo avvisarvi che da questo capitolo fino al capitolo 9 la storia sarà praticamente quella di Never Been Kissed, ma dal punto di vista di Michael - e quello di Luke nel prossimo capitolo :) (amo il capitolo 6, ci sono i cake belli aaaaw)

Detto questo, vi lascio. A giovedì! ♥

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