Spedizione
Era una giornata nebbiosa e minacciava pioggia, ma la legione esplorativa doveva uscire dalle mura per andare in una base che dovevano ricostruire e pulire.
Tutti salirono sui rispettivi cavalli e aspettarono il segnale del capitano Erwin.
Il tempo di sistemare le ultime cose e i portoni si aprirono, dando inizio alla spedizione.
I soldati si lanciarono un ultimo sguardo esitante e fecero partire i cavalli al galoppo.
La loro destinazione era a venti chilometri di distanza e tutto il traggitto era in pianura.
Eren era, come al solito, al centro della formazione ed Armin e Mikasa si trovano a poca distanza dall' amico.
Per qualche chilometro l' armata procedette tranquilla, quando improvvisamente, gli si scagliarono addosso vari esemplari di gigante.
-Rompete le righe e cercate di abbatterli!- fu il comando del capitano Levi e il comando venne subito seguito.
Eren, dato che la battaglia era in pianura, si trasformò quasi subito e il gigante iniziò a combattere con grande forza.
Mikasa stava abbattendo altri giganti con facilità e Armin aiutava quà e là i soldati che necessitavano del suo aiuto.
La battaglia continuò per qualche minuto e quasi tutti i giganti vennero uccisi, ma alcuni anomali si avventarono addosso a Eren, ma lui continuò a combattere.
Poco dopo, però, il ragazzo dovette uscire dalla collottola del suo gigante, dato che stava perdendo forza.
Mikasa accorse per aiutarlo e poco prima che un gigante potesse mangiare Eren, la ragazza, con incredibile velocità, prese il ragazzo dal cadavere del proprio gigante e lo portò con se sul suo cavallo.
Durante questa operazione la coppia si era allontanata dal resto della legione esplorativa e si stavano avvicinando ad una foresta.
Mikasa guidò l' animale dentro la foresta e continuò a cavalcare finché non trovò una piccola baracca nascosta nell' incavatura di un albero.
La ragazza smontó, tirò Eren giù dal cavallo, si passò un braccio del ragazzo intorno alla sua spalla e lo trascinò dentro alla casetta.
Sdraiò Eren sul letto e si sedette accanto a lui.
Gli passò una mano sulla fronte e notò che, come sempre dopo le trasformazioni, la temperatura corporea di Eren era decisamente alta, così coprì il ragazzo con il proprio mantello e lo lasciò riposare.
Uscì dalla baracca e controllò che il suo cavallo fosse ancora lì, per poi legarlo ad un palo e tornare dentro da Eren.
Mikasa lo osservò. Non presentava altre ferite sul corpo, ma aveva la febbre e non si doveva affaticare.
L' unica cosa da fare era di aspettare che qualcuno della legione esplorativa venisse a cercarli.
Iniziò a calare la sera e Mikasa si sedette nuovamete vicino ad Eren e lo scosse leggermente.
-Eren, Eren, stai meglio?- Con queste parole Mikasa ruppe il silenzio.
Il ragazzo interpellato grugnì debole e aprì lentamente gli occhi.
-Mi sento come se fossi stato mangiato da un gigante...- Eren rispose con voce roca alla domanda della fidanzata, che gli sorrise rassicurante.
-Sono sicura che tra poco il caporale verrà a salvarci. Armin li avrà assillati per andare a cercarci, per come lo conosco.- La ragazza sospirò ed accarezzó delicatamente i capelli dell' altro.
Il ragazzo si rilassò alle attenzioni di Mikasa e si addormentò e qualche minuto dopo anche l' altra cedette al sonno.
Eren e Mikasa si risvegliarono nella loro stanza all' interno della base. Evidentemente la legione esplorativa li aveva trovati e riportati a casa.
Angolo autore
Io vi ringrazio di cuore per aver raggiunto le cinquecento letture, traguardo che non avrei mai pensato di raggiungere, quindi scrivete se avete delle richieste e io vi saluto.
Ciao!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro